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La decorazione del Maggior Consiglio.

7. La commissione per i soffitti del Senato e del Maggior Consiglio.

7.17 La decorazione del Maggior Consiglio.

Non sappiamo esattamente quando fu steso il programma decorativo per le sale del Maggior Consiglio e dello Scrutinio, anche se Stefania Mason Rinaldi ritiene che esso fosse formato entro la primavera del 1578551. Il merito della studiosa sta nell’aver messo in chiaro quali siano le copie del programma giunte fino a noi, con l’aiuto degli studi precedenti di Wolfgang Wolters552: una copia

547 C. Sorte, Trattato, p. 78v. 548

F. Sansovino – G. Stringa, Venetia città nobilissima, 1604, p. 230v. 549 F. Sansovino, Venetia città nobilissima, 1581, p. 117.

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ASVe, Provveditori al sal, Notatorio II, 1493-1529. M. Sanuto, I diarii, tomo I, parte I, pp. 150s. Cfr. G. Cadorin, op. cit., 1838, pp. 140 e 144, e p. 164 note 24-25; Cadorin riporta la data del 1493. Cfr. A. Peratoner,

L'orologio della Torre di San Marco in Venezia: descrizione storica e tecnica e catalogo completo dei componenti,

Venezia 2000.

551 S. Mason Rinaldi, Storia e miti nei cicli pittorici di Palazzo Ducale, in Architettura e utopia nella Venezia del

‘500, Milano 1980, p. 80.

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W. Wolters, Der Programmentwurf zur Dekoration des Dogenpalastes nach dem Brand vom 20.

manoscritta alla Biblioteca del Museo Correr; un manoscritto alla Nazionale Marciana; un fascicolo miscellaneo dei Provveditori al Sal; una versione a stampa del 1587, redatta dal monaco Girolamo Bardi, e conservata presso la Nazionale Marciana553. La Mason Rinaldi ha dato a tutte le copie manoscritte il titolo Programma per la decorazione del palazzo Ducale dopo l’incendio del 20

dicembre 1577, ma esso non è il titolo originale delle scritture. Secondo tali scritture, il programma

decorativo per il Maggior Consiglio e lo Scrutinio fu affidato a Jacopo Contarini, Jacopo Marcello e Girolamo Bardi, probabilmente dopo il 21 febbraio 1578, quando i Senatori decisero per il restauro del corpo di fabbrica.

Wolters e Mason Rinaldi sostengono che la copia manoscritta più antica del programma sia quella conservata al Correr, pubblicata interamente da Wolters stesso negli anni ’60 del Novecento554. Gli studiosi ritengono che il documento risalga ai primi mesi del 1578 in quanto chi lo redigeva, probabilmente Jacopo Marcello e Jacopo Contarini, usava il futuro: “dovrà farsi”, “si dipingerà”. In questa copia non si parla dei ritratti a mezzo busto dei dogi; segno forse che non si era ancora deciso come organizzare la decorazione dei partimenti. Invece, sono già indicati i nomi dei pittori che saranno occupati nei lavori e vi si aggiungono le descrizioni dettagliate delle statue che orneranno i sopraporta della sala delle Quattro Porte. Se fosse giusta la datazione all’inverno del 1578, questo documento attesterebbe che già molto presto si era deciso sul tipo di decorazione, presumibilmente basandosi su quella precedente all’incendio.

La seconda copia esaminata dalla Mason Rinaldi è quella della Biblioteca Marciana. Questo esemplare non riporta i nomi degli artisti a lato delle scene da rappresentare, al contrario della copia precedentemente citata. Noi ci chiediamo, allora, se questa stesura non sia precedente a quella del Correr. Nella copia marciana, Wolters ha notato che vi si dice che le statue delle Quattro Porte, o Antipregadi, da porre sul sopraporta del Collegio erano state levate allo scultore Girolamo Campagna (1549-1625) e “furo date a me Alessandro Vittoria”555. Questa frase parrebbe confermare la teoria di Wolters che i programmi decorativi fossero indirizzati agli artisti e non ai provveditori, come invece ritiene Staale Sinding-Larsen556. Noi suggeriamo, pur non avendo visto

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Collocazioni: manoscritto della Biblioteca del Museo Correr (BMC), Cod. Cicogna, 105; manoscritto della BMV, Cod. It., Cl. IV, 22 (=5361); fascicoletto dell’ASVe, Provveditori al sal, Miscellanea, b. 49. G. Bardi,

Dichiaratione di tutte le istorie, che si contengono ne i quadri posti nouamente nelle sale dello Scrutinio, & del Gran Consiglio, del Palagio Ducale della Serenissima Republica di Vinegia, fatta da Girolamo Bardi fiorentino, In Venetia:

appresso Felice Valgrisio, 1587. Per un resoconto approfondito sulla decorazione pittorica, si veda: G. Tagliaferro, Il

ciclo pittorico del Maggior Consiglio dopo l'incendio del 1577: indagine e proposte per l'immagine di stato a Venezia,

tesi di dottorato Università Ca’ Foscari, relatore prof. Augusto Gentili, 2004. 554

W. Wolters, op. cit., 1966, pp. 303-318; S. Mason Rinaldi, op. cit., in Architettura e utopia, 1980, p. 82. 555 W. Wolters, op. cit., 1966, pp. 272s. Cfr. S. Mason Rinaldi, op. cit., in Architettura e utopia, 1980, p. 82. 556

W. Wolters, op. cit., 1966, pp. 271-318. Cfr. S. Sinding- Larsen, op. cit., 1974, pp. 6ss; citati in: S. Mason Rinaldi, op. cit., in Architettura e utopia, 1980, p. 82.

la scrittura in questione, che Wolters potrebbe aver visto un “me”, laddove c’era forse un “ms”, cioè messer, come se ne trovano molto comunemente nei documenti. Come prova possiamo portare la copia conservata in fascicoletto dell’Archivio di Stato di Venezia, segnalata da Juergen Schulz nel 1979 e citata dalla Mason Rinaldi557. Questa stesura, che non ha l’aspetto di “brutta copia” come afferma la Mason Rinaldi, collima con il documento del Correr trascritto da Wolters558. In essa si trovano descritti gli eventi storici da ritrarre in pittura, a cominciare dalla sala dello Scrutinio:

“…Jacopo Marcello e Jacopo Contarini, aiutati da Reverendo Padre Don Girolamo

Bardi Monaco Camaldolese, et Historico celebratissimo, per trouar le piu segnalate Vittorie di questa Ser.ma Repubblica, per poi farle dipinger nelle sale cosi del maggior consiglio, come del Scrutinio, tanto nelli soffitti, quanto nelli parieti. Nella qual inuentione habbiamo cercato di poner l’historie de soffitti per i tempi, cosi ogni sala separata in se stessa, come anco uniti tutte doi insieme, e medesimamente quelle, che doueranno esser dipinti ne’ i parieti… Si douerà dunque incominciar a far dipinger il pariete de la sala del Scrutinio à la parte destra, entrando per la parte, che riguarda uerso la chiesa di S. Marco.”559

Dallo stralcio comprendiamo che si parla al futuro, ma che si è già deciso come saranno svolti i lavori e dove, nel dettaglio, andranno collocati i dipinti, facendoci così pensare ad una data intorno al 1578. Il programma è molto chiaro e ordinato, riporta i nomi dei pittori e, alla fine della descrizione di ogni evento storico, vi sono le citazioni dalla fonte, ad esempio Marcantonio Sabellico. Inoltre, dal documento si nota che ci sarà continuità tematica tra i soffitti della sala del Maggior Consiglio e dello Scrutinio, come ha già rilevato Giorgio Tagliaferro560. Sulla datazione di questa copia dell’Archivio di Stato, però, è difficile aver una certezza. Infatti, alla fine delle descrizioni per le sale dello Scrutinio e del Maggior Consiglio, troviamo la descrizione delle statue che andranno nella sala delle Quattro Porte. Vi è apposta anche una data e si dice che: “1584. adi 20

Decembre da li cl.mi M. Vincenzo da Molin, et Giac.o Contarini furono leuate le sopradette ..

557

J. Schulz, Recensione a S. Sinding-Larsen, Christ in the Council Hall, in “Kunstchronick”, 32.1979, pp. 141- 156; citato in S. Mason Rinaldi, op. cit., in Architettura e utopia, 1980, p. 82.

558 S. Mason Rinaldi, op. cit., in Architettura e utopia, 1980, p. 82.

559 ASVe, Provveditori al Sal, Miscellanea, b. 49, fascicoletto “Palazzo Pubblico”, p. 1r. Cfr. W. Wolters, op. cit., 1966, pp. 303-318.

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figure al Campagna, et date da far à ms Alessandro Vittoria”561. Questa notizia sembra congruente con quella trovata da Wolters nella copia marciana del programma. Ciò che lascia sorpresi, però, è che al termine dell’elenco delle statue si dice: “Queste tre figure, che uanno sopra la porta del

Pregadi furono date à fare ad Alessandro Vittoria scultor. 1584. à 20. Decembre. Furono leuate da li cl.mi M. Vic.o da Mollin, et Giac.o Contarini proueditori le sopradette tre figure al Vittoria, et date à Hier.mo Campagna.”562. Da ciò parrebbe che, nell’arco dello stesso giorno, si affidò e si tolse al Vittoria la realizzazione delle sculture. Non sappiamo come sia possibile tale cambiamento repentino e suggeriamo uno studio più attento della vicenda. In ogni caso, la data tarda riportata in questo documento conduce a due possibili spiegazioni: una è che la stesura dell’Archivio sia una copia tarda del programma già in corso d’esecuzione; l’altra è che la descrizione delle sculture delle Quattro Porte sia stata aggiunta in seguito alla stesura del programma. Essendoci, però, uniformità di scrittura e stile tra il programma e la descrizione delle scritture propendiamo per la prima possibilità.

La teoria di un inizio rapido dei lavori è sostenuta da Giuseppe Conforti, secondo il quale il 5 aprile 1578 venne emesso il pagamento anticipato a Francesco Bassano per quattro dipinti, presumibilmente quelli del Maggior Consiglio segno che si era ormai deciso come procedere per le decorazioni563.

La commissione del soffitto a Cristoforo Sorte si potrebbe collocare tra il 21 febbraio e il 5 aprile 1578.