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Dimensioni, trend e struttura

3.1.1 I principali cambiamenti a livello istituzionale

3.4 Il comparto delle agenzie di somministrazione

3.4.1 Dimensioni, trend e struttura

Nel seguito si illustrano in sintesi le dimensioni, i trend di sviluppo e la struttura del segmento della somministrazione in Italia. Per fare questo si utilizzano i dati contenuti nell’albo informatico del Ministero del lavoro, quelli comunicati dalle associazioni di categoria (Confinterim, Ailt Apla e Assolavoro, Ebitemp e Formatemp, Ciett) e i risultati di indagini condotte di recente sul comparto delle agenzie di somministrazione (Consiglio S., Moschera S., 2001; 2005; 2008; ISFOL, 2006b Altieri e Oteri, 2004; Altieri G., Oteri C, Pedaci M., 2004).

In particolare si focalizza l’attenzione su:

1. livello di diffusione del lavoro in somministrazione; 2. numero di agenzie e filiali presenti sul territorio; 3. fatturato annuo nel settore e trend di crescita; 4. grado di concentrazione;

5. struttura del mercato;

I due parametri principali per misurare la diffusione del lavoro interinale e la forza competitiva delle agenzie per il lavoro sono il tasso di penetrazione del lavoro in

somministrazione rispetto alla popolazione attiva e il numero di lavoratori in somministrazione equivalenti a lavoratori full-time.

A fronte di una crescita costante nel corso degli anni, nel 2007 il tasso di penetrazione ha raggiunto in Italia l’1%; si tratta di un valore decisamente basso se confrontato con il 4,5% del Regno Unito, il 2,8% dell’Olanda, il 2,4% della Francia e la media europea più in generale (2%) che indica un potenziale ancora inespresso da parte del mercato. Tale indicatore è però il frutto di una media ponderata a livello nazionale e in alcune aree del paese, in particolare nelle regioni del Nord, il tasso di penetrazione dell’interinale risulta oggi molto vicino alla media europea (pari al 2,1%).

Negli ultimi anni è cresciuto anche il numero di lavoratori occupati nell’interinale equivalenti a lavoratori full-time; nel 2007 sono 220.000 lavoratori e rappresentano il 5,7% circa del totale in Europa.

Tabella.3.5: principali indicatori del lavoro in somministrazione

Fonte: Ciett

Accanto alla crescita del lavoro interinale in Italia le agenzie di somministrazione (ex società di lavoro interinale) si sono affermate nel sistema del lavoro italiano a partire dal 1997 conquistando in misura crescente quote di “mercato”. In particolare, nei primi anni di vita il segmento si è dimostrato fortemente dinamico come testimonia la crescita del numero di società autorizzate, degli sportelli attivi distribuiti su tutto il territorio nazionale e del fatturato.

Tabella 3.6: evoluzione del settore in termini di agenzie, filiali e fatturato

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Società 33 41 51 66 70 64 73 79 83 81

Filiali 402 740 1.695 N.D. N.D. 2.427 2.400 2.500 2.400 2.500

Fatturato 128 751 1.722 2.505 3.029 3.250 4.000 4.625 5.600 6.288

Fat x Ag 3,89 18,32 33,76 37,95 43,27 51,54 54,79 58,54 67,46 77,62

Fonte: Associazioni di categoria

A novembre 2009 sono registrate nell’albo informatico del Ministero del lavoro 83 agenzie di somministrazione generaliste. E’ però tra il 2001 e il 2003 che il settore inizia ad animarsi. Nel primo anno operavano, infatti, 33 società di lavoro interinale, di cui alcune attive già dal 1997; tra il 1998 e il 2003 sono state costituite ben 46 nuove società con un aumento costante di anno in anno. Tra il 2001 e il 2003 si registra la nascita di

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 T. Penetr. 0.0% 0.1% 0.3% 0.3% 0.4% 0.6% 0.7% 0.7% 0.7% 1.0% Med. europea 1.1% 1.2% 1.5% 1.5% 1.4% 1.5% 1.6% 1.7% 1.8% 2.0% Lav. Full-time 10 26 69 67 82 132 154 157 199 220 Tot. Europa 1.857 2.093 2.584 2.572 2.554 2.685 2.893 3.051 3.393 3.800

molte nuove società italiane e l’arrivo in Italia di alcune grandi multinazionali che già operavano all’estero; a ciò si sono aggiunte numerose acquisizioni/fusioni all’interno del settore e le prime cessazioni: il risultato di tutto ciò ha condotto nel 2003 ad un mercato composto da 64 agenzie private di somministrazione, cifra che è cresciuta in maniera pressoché costante fino al 2009.

Fin dall’inizio il mercato italiano si è caratterizzato per una massiccia presenza di società internazionali; basti pensare che le prime due imprese del comparto sono controllate da un gruppo franco-svizzero e da uno statunitense. Sfruttando e valorizzando le esperienze consolidate in altri paesi e l’iniziale riluttanza manifestata dagli investitori nazionali queste multinazionali hanno fatto il loro ingresso nel mercato italiano controllando fin da subito una quota consistente di mercato.

Accanto al numero di società cresce anche il numero di filiali aperte nell’intero territorio. Il numero di filiali raggiunge le 2.500 unità nel 2007 (nel 1999 erano 740 e nel 2000 erano 1.695) ma si osserva come a partire dal 2003 il numero medio di filiali per agenzia è diminuito passando da 37,9 filiali per agenzia nel 2003 a 33,7 nel 2005 e a 30,8 nel 200777. Le agenzie di lavoro interinale hanno investito inizialmente soprattutto al Nord ossia dove il mercato è da sempre più dinamico: nel 2007 il 71,9% delle società ha sede legale nel Nord Italia, il 20,7% al sud e il 7,4 al Sud e nelle Isole. La distribuzione delle filiali sul territorio segue la concentrazione delle sedi legali delle società per macroarea con una concentrazione decisamente maggiore al Nord.

Il fatturato complessivo delle agenzie di somministrazione nel 2007 è stato pari a 6,288 miliardi di euro. Dopo gli straordinari tassi di crescita dei primi tre anni di attività (+485% nel 1999 e +129% nel 2000), legati alla recente introduzione del lavoro temporaneo in Italia, il settore ha continuato a crescere a tassi più contenuti ma in ogni caso significativi (superiori al 10%). Gli anni in cui si assiste ad una crescita più contenuta sono il 2003 e il 2005 a testimonianza di un periodo di difficoltà del comparto e in generale dell’economia italiana78.

Notevole è l’incremento del fatturato medio per agenzia che passa dai 18 milioni di euro del 1999 ai 77,6 del 2007. Il dato dimostra la notevole crescita dimensionale dell’agenzia media: il comparto aumenta il valore in maniera più che proporzionale rispetto all’aumento del numero di società operanti. Hanno maggiormente beneficiato della crescita innanzitutto le società già presenti nei primi anni ma ci sono stati interessanti spazi di crescita anche per le nuove entranti a sottolineare il carattere “emergente” che contraddistingue il mercato della somministrazione in Italia (fenomeni simili sono assenti in settori maturi e stabili nei quali le nuove entranti devono obbligatoriamente sottrarre fatturato alle società già attive).

Fin dall’inizio il mercato italiano delle agenzie per il lavoro si è presentato piuttosto concentrato, anche a causa del limitato numero di società operative e a cinque anni dalla sua nascita si caratterizzava per un sostanziale oligopolio di due grandi agenzie straniere multinazionali seguite da due di media dimensione. Dal 1999 ad oggi emerge però una significativa riduzione della concentrazione del settore: le prime tre società, dopo un iniziale consolidamento nei primi 3 anni, perdono circa 15 punti percentuali tra il 1999 e il 2006; leggermente inferiore è la diminuzione della concentrazione considerando le

77 Tale fenomeno è frutto con molta probabilità dell’aumento delle società con poche filiali, in particolare le nuove entranti poiché vi è al contrario una tendenza ad aumentare il numero di filiali tra le società presenti da più tempo nel comparto (Consiglio e Moschera, 2005).

78 Altieri, Oteri, Pedaci (2004) individuano quattro motivazioni alla base della riduzione del fatturato: i prezzi più bassi praticati a fronte dell’aumentata concorrenza (il numero di missioni è infatti cresciuto in quegli anni); una situazione economica negativa; l’incertezza normativa; minori vantaggi economici dei nuovi comparti dell’interinale (settore terziario).

prime 5 agenzie (-14%). Nel 2006 il settore risulta ancora piuttosto concentrato con dieci agenzie che controllano il 71,6% delle quote di mercato, le prime 5 che ne raccolgono il 53,9% e le prime 3 il 44,8%.

Tabella 3.7: evoluzione delle quote di mercato 1999-2007 (valore % di fatturato cumulato) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Prime 10 78,8 75,8 72 70,9 69,4 68,8 68,0 71,6 Prime 5 68,1 66,3 62,0 59,5 56,7 56,1 54,5 53,9 Prime