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Le imprese utilizzatrici

DATI AMMINISTRATIVI PER LA PROVINCIA DI MILANO

4.3 La domanda e l’offerta di lavoro interinale

4.3.1 Le imprese utilizzatrici

La ricostruzione del quadro delle caratteristiche delle imprese utilizzatrici di lavoro interinale è oggetto di grande attenzione in Italia, sicché negli ultimi anni, al fianco di fonti ufficiali (Censimento intermedio dell’industria e dei servizi, indagine Excelsior-Unioncamere, Associazioni di rappresentanza), sono state prodotte diverse ricerche locali con indagini di campo o attraverso l’utilizzo di dati amministrativi (Ministero del Lavoro, 2001; Anastasia et al., 2001).

Nel 2001, in Italia, le imprese che utilizzano il lavoro interinale appartengono al settore privato e al non profit, con un incidenza rispettivamente dello 0,6% e dello 0,3%

sul totale delle imprese del settore, ma anche al settore pubblico, con un incidenza dell’8,3% sul totale delle istituzioni pubbliche (Censimento, 2001). Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, il 74,8% delle imprese utilizzatrici ha sede nell’Italia settentrionale, il 15,7% ha sede nel Centro e soltanto il 9,5% nel Sud evidenziando come il lavoro interinale, così come altre forme di lavoro atipico, in questi anni ha preso piede soprattutto nei contesti economicamente più avanzati (la concentrazione settentrionale delle imprese utilizzatrici è confermata anche da fonti più recenti). Le caratteristiche delle imprese utilizzatrici “abituali” di lavoro interinale, sono ormai piuttosto note: appartengono in gran parte al settore industriale ed in particolare a quello metalmeccanico. Viene però segnalato un po’ da tutti gli osservatori, che rispetto al passato, l’utilizzo dell’interinale si è andato negli anni estendendo, oltre che nell’edilizia, anche in alcuni settori de terziario e in particolare nella grande distribuzione, nella ristorazione, nei call center, nelle stazioni di servizio, nelle banche, nelle assicurazioni e in una quantità di funzioni della pubblica amministrazione. Infine, secondo i dati Excelsior – Unioncamere, le aziende che utilizzano più spesso il lavoro interinale sono aziende di grandi dimensioni (più di 500 dipendenti) soprattutto al settore del commercio e dei servizi alle imprese (Ires, 2005); lo strumento è però diffuso anche tra le aziende di media dimensione e di recente viene utilizzato, in misura comunque ridotta, dalle aziende di piccole dimensioni appartenenti soprattutto al commercio, agli alberghi e ristoranti e ai servizi per le imprese.

Utilizzando i dati relativi a tutte le missioni interinali avviate nel corso del 2006, nel seguito si approfondiscono le caratteristiche delle imprese che utilizzano il lavoro in somministrazione in provincia di Milano.

Le distribuzioni delle missioni per settore produttivo mettono in evidenza che dei 57.366 avviamenti registrati nel 2006 la quota maggiore, pari al 37%, fa riferimento ai settori dell’estrazione, delle industrie e della fabbricazione anche se si osserva una discreta diffusione anche in altri settori economici. I dati confermano un ampliamento del bacino di utilizzatori che va di pari passo con la terziarizzazione che coinvolge l’economia e l’occupazione in Italia e in particolare l’area milanese

Una quota piuttosto consistente del lavoro interinale, pari al 23,8%, viene utilizzato nel settore del commercio e della riparazione, il 14% nel settore dei servizi pubblici (istruzione, sanità ed altri) e l’11% in quello dei servizi alle imprese. In provincia di Milano, il lavoro interinale viene utilizzato, invece, in misura più modesta nel settore degli alberghi e ristoranti (9%) e nei settori dei trasporti, del magazzinaggio e delle comunicazioni (4%).

Tabella 4.1: distribuzione degli avviamenti per settore produttivo

Settore produttivo Frequenza Percentuale

Estrazione, industrie e fabbricazione 21252 37.0%

Commercio e riparazione 13658 23.8%

Alberghi e ristorante 5162 9.0%

Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 2322 4.0% Attività finanziarie e immobiliari, noleggio,

informatica, ricerca e servizi alle imprese 6175 10.8% Istruzione, sanità e altri servizi pubblici 8060 14.1%

Altro 737 1.3%

Totale 57366 100.0%

Totale Complessivo 108248 Fonte: CRISP

Le indagini condotte a livello nazionale mettono in evidenza che le aziende utilizzano prevalentemente il lavoro interinale per reperire professioni di medio - basso profilo, quali operai e professionalità non qualificate (Ires, 2005). In provincia di Milano appare netta la prevalenza di missioni di livello impiegatizio (32,1%), operaio (24,0%), qualificato nelle attività commerciali e nei servizi (20%) e non qualificato (14,7%). Solo una parte marginale della domanda di lavoro interinale coinvolge, invece, professionalità di alto livello: le quote di professioni tecniche e scientifiche rappresentano complessivamente il 9,3% della domanda totale di lavoro interinale. D’altra parte, la quota elevata di qualifiche di medio livello (impiegatizie e qualificate nel commercio e servizi) è giustificata sia dal peso che assume il settore terziario nell’economia milanese, sia dall’elevato utilizzo che proprio i settori legati ai servizi fanno dell’interinale.

Tabella 4.2: distribuzione degli avviamenti per qualifica professionale Qualifica professionale Frequenza Percentuale

Professioni scientifiche 1590 1.8%

Professioni tecniche 6559 7.5%

Impiegati 28040 32.1%

Professioni qualificate nelle attività

commerciali e nei servizi 17419 19.9%

Operai 21028 24.0%

Professioni non qualificate 12831 14.7%

Totale 87467 100.0%

Dato mancante 20781 -

Totale complessivo 108248

Fonte: CRSIP

I nostri dati indicano l’esistenza di una certa relazione tra le figure impiegate con l’interinale e il settore di appartenenza delle aziende. Le aziende dei settori dell’estrazione e dell’industria utilizzano l’interinale principalmente per posizioni di tipo operaio e professioni non qualificate (la domanda di operai e professioni non qualificate copre circa il 72% della domanda totale in questi settori). Le aziende nel settore del commercio e dei servizi lo utilizzano maggiormente per figure di tipo impiegatizio: il 45% della domanda nel settore del commercio si riferisce a qualifiche impiegatizie, il 57% nelle attività immobiliari e finanziarie e il 36,6% nei servizi pubblici. Negli alberghi e ristoranti l’interinale viene utilizzato per ricoprire posizioni qualificate in attività commerciali e servizi mentre la quota maggiore di professionalità di alto livello impiegate tramite interinale (professioni tecniche e scientifiche) si rileva nelle imprese nei settori delle attività finanziarie e immobiliari e nei servizi pubblici.

Tabella 4.3: distribuzione degli avviamenti per settore produttivo e qualifica professionale

Qualifiche

Settori

Industrie Comm. Alberghi

Attività fin. e imm

Servizi

pubb. Altro Totale Professioni

eq. scientifiche % 1,4% 1,0% ,2% 5,9% 2,1% 3,1% 1,5% Fr eq. 966 617 46 697 754 2937 6559 Professioni tecniche % 4,5% 4,5% ,9% 11,3% 9,4% 8,7% 6,1% Fr eq. 3112 6155 394 3511 2950 10906 28040 Impiegati % 14,6% 45,1% 7,6% 56,9% 36,6% 25,8% 25,9% Fr eq. 372 3375 3637 245 1560 8196 17419 Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi % 1,8% 24,7% 70,5% 4,0% 19,4% 2,4% 16,1% Fr eq. 10356 1362 475 304 669 7614 21028 Operai % 48,7% 10,0% 9,2% 4,9% 8,3% 38,3% 19,4% Fr eq. 5024 832 470 577 517 5049 12831 Professioni non qualificate % 23,6% 6,1% 9,1% 9,3% 6,4% 14,9% 11,9% Fr eq. 1128 1181 130 475 1440 16345 20781 Dato mancante % 5,3% 8,6% 2,5% 7,7% 17,9% 6,8% 19,2% Fr eq. 21252 13658 5162 6175 8060 51619 108248 Totale % 100% 100% 100% 100,0 % 100,0 % 100% 100% Fonte: CRISP

Per quanto visto la gran parte della domanda di lavoro interinale si concentra ancora nel settore industriale ma negli ultimi anni si sta allargando il bacino delle aziende utilizzatrici e in particolare nei settori del terziario. Il lavoro interinale viene poi utilizzato dalle aziende per ricoprire prevalentemente posizioni di basso profilo ma c’è una percentuale significativa di utilizzo per posizioni più qualificate, tecniche e scientifiche, soprattutto nei settori del terziario.