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Dottorando in Progettazione Ambientale XXIII ciclo

consuetudini, evidenziando come “qualità ambientale e innovazione tecnologica costituiscono il binomio sul quale fondare il processo di evoluzione e trasfor- mazione della città…”1. Nel paragrafo, infrastrutture

per lo sviluppo, si relaziona su casi di studio che evi- denziano le potenziali declinazioni applicative delle

smart grid quale Tecnologia Superiore per la gestione

delle smart cities. L’indagine sulle città intelligenti for- niscono, da un lato un indirizzo di risposta all’interro- gativo del Prof. Vittoria “…in che misura le tecnolo- gie del computer […] influen- zeranno l’organizzazione dell’ambiente futuro”2, dal-

l’altro aprono una serie di riflessioni, presentate nel- le conclusioni (aperte), di come le smart cities saran- no potenziale occasione di connessione delle nostre attività, sia con la biosfera sia con la socio - tecno - sfera.

Lo sviluppo delle infrastrutture: i percorsi a tecnologie devianti

Il mondo si sta urbanizzando, e la concentrazione, con le proprie modalità di organizzazione, diviene la questione cardine per affrontare la crisi ambientale ed ecologica. L’infrastruttura costituisce il sistema vi- tale di una città, è il sistema di supporto alle nostre diversificate e complesse attività.

Le attuali forme infrastrutturali sono estese su scala planetaria, la cui inadeguatezza è stata più volte mo- strata nell’omologazione e nella vulnerabilità. Lo svi- luppo non è garantito, perché l’attuale sistema infra- strutturale è privo di resilienza. L’impoverimento dei servizi ecosistemici e la semplificazione dello spazio di prossimità, così come, la perdita della capacità tec- nica e il consolidamento di stili di vita assolutamente estranei a qualsiasi condizione geografica, sono solo alcuni degli aspetti drammatici con i quali dobbiamo confrontarci sul piano del progetto. Il progetto, non può che essere inteso come “…ipotesi formale di un processo intellettuale”3, teso ad immaginare un al-

ternativo sistema organizzato. Molteplici percorsi di ricerca hanno individuato strumenti e categorie di pensiero per un’ idea di futuro abitativo, configuran- do la possibilità di sperimentare processi culturali – operativi per la costruzione di una innovata qualità dell’abitare. Attualmente, nello svolgimento della ri- cerca, sono stati censiti 14 progetti di ricerca appli- cata di ambito europeo4, 11 progetti di ricerca di

frontiera nell’ambito dei programmi COST5. Le ri-

Introduzione

Riflettendo sugli attuali indirizzi di sviluppo della so- cietà contemporanea, emerge come condizione ne- cessaria quella di innovare il sistema infrastrutturale

energetico. Questa necessità rimanda anche all’essen-

ziale definizione di una infrastruttura antropica, orga- nicamente connessa all’infrastruttura naturale. Due necessità da mettere a sistema per garantire: da un lato il pieno funzionamento dei servizi eco sistemici, dall’altro la definizione di nuove organizzazioni del territorio per attività ecocompatibili. Il pensiero eco- logico, negli ultimi 50 anni, ha avuto il merito di deli- neare i caratteri spaziali - ambientali per nuove mo- dalità dell’abitare, dove l’infrastruttura energetica, cruciale nella caratterizzazione insediativa, diviene potenzialmente l’infrastruttura in grado di sincroniz- zare lo sviluppo dei sistemi naturali con quelli sociali. Il tema della sincronizzazione dello sviluppo è in pri- mo piano nella definizione del passaggio epocale tra Città Fossile e Città Rinnovabile. Un passaggio che obbliga a immaginare nuovi modelli infrastrutturali, ed innovare processi per attuare il cambiamento. Questo ci pone di fronte al medesimo quesito espli- citato del Prof. Vittoria, di cosa significhi, oggi, proget- tare per la società complessa, senza voler progettare l’intero contesto sociale. Nel paragrafo lo sviluppo delle infrastrutture, evidenziando come il concetto di

Tecnologia Deviante sia alla base di ogni progetto di

cambiamento, si presentano le matrici comuni estra- polate da progetti di ricerca europee. Tali ricerche sono orientate ad immaginare e sperimentare nuove forme di organizzazione del territorio, attraverso l’o- perare al di fuori del punto di vista imposto dalle

1. Milan Zeleny, confronto tra sistemi di supporto.

uno scenario in cui il tessuto tecnologico sarà forte- mente sotto pressione. La tecnologia e l’uso efficien- te delle risorse sono il cuore di una delle sfide più importanti a livello globale. L’Unione Europea, per far fronte a questa pressione, ha predisposto il SET-Plan e uno specifico strumento: la Technology Roadmap 2010-20207. Nella Roadmap sono presentati gli indi-

rizzi programmatici per le varie tecnologie, a secon- do della loro fase di sviluppo e maturità, con lo sco- po di bilanciare le esigenze a breve termine con il potenziale di innovazione a lungo termine. Tra queste si evidenzia l’iniziativa smart cities. Le pioniere città europee avvieranno il processo di trasformazione dei loro edifici, reti energetiche e sistemi di traspor- to; auto elettriche alimentate con l’energia prodotta negli edifici, zone low-carbon e messa in rete dell’e- nergia prodotta da fonti rinnovabili. Le città adotte- ranno soluzioni originali a problemi urbani grazie ad un inedito mix di tecnologie che porteranno ad una radicale trasformazione dell’organizzazione delle atti- vità umane.

Infrastrutture per lo sviluppo

“La piattaforma Smart Cities costituirà una banco di prova e una sfida per la città nella costruzione di re- gole del riqualificare e infrastrutturare il territorio ur- bano inserendo la variabile ecologica e le conse- guenti tecnologie e soluzioni costruttive”8. I meccani-

smi combinatori, delineeranno la strada verso inno- vativi modelli gestionali: città tecnologiche e inter- connesse, ma anche sostenibili, confortevoli, parteci- pate, attrattive e sicure. Le città intelligenti dovranno garantire uno sviluppo urbano equilibrato al passo con la domanda di benessere che proviene dalla sempre più popolosa popolazione urbana. L’infrastrutture di supporto allo sviluppo dovranno puntare sulle nuove tecnologie smart grid per miglio- rare la gestione dei processi urbani e la qualità della vita dei cittadini, affinché, i problemi complessi di tra- sformazione urbana possano essere integrati su un’u- nica piattaforma. La lettura delle ricerche applicate ha fornito dei modelli molto chiari: il progetto per svilupparsi deve prendere vita da un soddisfacimen- to di un bisogno collettivo. Ai bisogni si associano de- gli obiettivi, che non sono mai generici, pur riman- dando sempre alla questione ambientale globale, si circoscrivono in ambiti ristretti e specifici, azioni che mirano al soddisfacimento di obiettivi radicati in real- cerche selezionate condividono la tesi per cui lo svi-

luppo è garantito solo da un sano metabolismo del- la città, e per questo, è necessaria la sincronizzazione dei processi di sviluppo. La sincronizzazione avviene, come intuì il prof. Vittoria, definendo una progettua- lità che “…presuppone una tecnica che si realizzi mettendo in scena l’immaginario e che rende comu- nicanti e non sovrapposte le esperienze culturali e progettuali proveniente dai campi più diversi”6. Di

fatto, le azioni di sviluppo messe in atto da queste sperimentazioni si poggiano su due matrici comuni. La prima è il ricercare nuove alleanze per il miglio- ramento delle condizioni ambientali, in cui le tecno- logie per l'abitare divengono lo strumento per la sin- cronizzazione tra processi evolutivi biologici e so- ciali. La seconda matrice mostra come, ai fini del mi- glioramento della qualità della vita, è necessario ope- rare al di fuori dell'attuale sistema di supporto, ma- teriale ed immateriale. Centrale è la costruzione di processi di trasformazione creativi, virtuosi e duratu- ri: una Tecnologia Alternativa che associ all’innovazione tecnica una innovazione sociale. In questo processo di sviluppo per l’infrastruttura energetica si prospetta

2. Concept di un nuovo sistema infrastrutturale energetico

te dei soggetti interessati e coinvolti la cui partecipa- zione è resa possibile attraverso il programma

Amsterdam Smart City Focuses, con l’ausilio di piatta-

forme informatizzate. Sono stati attualmente avviati 5 progetti che vengono presentati seguendo la struttu- ra Bisogno-Obiettivi/Iniziative-Attori.

Il West Orange Project e il Geuzenveld Project. Bisogni-obiettivi: entrambi i progetti partono dal bi- sogno di rendere visibili e apprezzabili i consumi energetici, di fatto immateriali e quindi non visibili, durante lo svolgersi delle attività quotidiane. L’obiettivo dei progetti è rendere consapevoli le per- sone del proprio stile di vita energetico attraverso la sperimentazione di un innovativo sistema di gestione che permette la visione in tempo reale dei consumi. Per West Orange, fornendo suggerimenti per il ri- sparmio dell’energia applicata agli elettrodomestici di 500 nuclei familiari, per Geuzenveld il progetto si estende alle abitazioni datate attorno al 1950. Iniziative-Attori: il progetto prevede la dotazione di apparecchiature smart meter, che controllano e ge- stiscono i flussi da gas ed elettricità. I soggetti coin- volti spaziano da imprese per la fornitura di merci e servizi ad istituti di ricerca e università. Due progetti sincronizzati per due aree differenti della città. I ri- sultati attesi sono una riduzione dei consumi, attra- verso il solo cambiamento di alcuni modelli di con- sumo, sono già disponibili dei primi dati che hanno mostrato per West Orange una riduzione del 14% dei consumi sugli elettrodomestici.

The Ito Tower project.

Bisogni-obiettivi: gli edifici per uffici sono censiti co- me grandi divoratori di energia, l’obiettivo e definire delle strategie ottimali per il risparmio energetico. Iniziative-Attori: attraverso il monitoraggio di diversi casi di studio differenziati per aspetti tipo-morfologi- ci, il progetto è teso a testare un mix di tecnologie al fine di valutare quale sia la più idonea in riferimento alle caratteristiche dei differenti organismi edilizi (le- gno – acciaio - vetro). Oltre ai soggetti promotori l’i- niziativa è stata promossa da una associazione che si occupa di formazione di capitale umano e una spe- cifica agenzia di Amsterdam che cura le questioni cli- matiche del territorio. La Ito Tower costituisce il pro- getto pilota che prevede la costruzione di un nuovo modello di edificio per uffici di 38.000 mq equipag- giando l’involucro, più coerente in relazione a funzio- ne e variabili ambientali, con le più appropriate tec- tà locali. Le azioni vengono attuate tramite iniziative

che prevedono sin dall’inizio un equilibrio tra breve - medio - lungo termine. Nello strutturare questa temporalità si associano attori specifici, che ne cura- no l’attuazione e ne garantiscono lo sviluppo. I casi di studio, che riguardano la lettura di innovative infra- strutture per lo sviluppo, sono in gran parte in stadio di avvio. In questa sede, per questione di sintesi, pre- sentiamo il caso di studio di Amsterdam – smart cities con lo scopo, in primo luogo, di evidenziare alcuni aspetti sostanziali:

- validare la struttura di processo Bisogni-Obiettivi / Iniziative-Attori;

- evidenziare le articolate applicazioni delle smart grid sulle trasformazioni urbane e la loro potenzialità di costituire un sistema organico;

- definire il carattere, materiale ed immateriale, delle forme di organizzazione delle attività umane in cui è integrata la variabile ecologica.

Amsterdam rappresenta il progetto pilota, in ambito europeo, più avanzato poiché già articolato in diver- se sfere di azione. Ogni azioni ha visto allargare la re-

- Un sistema dell’illuminazione ad energia rinnovabi- le si caricherà durante il giorno per fornire luce la notte;

- Potenziamento del sistema di tram e fermate con apparecchiature alimentate ad energia solare; - Un nuovo oggetto il BigBelly (un contenitore por- tarifiuti alimentato ad energia solare) compatta l’im- mondizia diminuendo di 5 volte lo svuotamento dei cassonetti.

Imprenditori:

- attraverso apparecchiature smart meters vengono gestiti i consumi e gli utenti sono informati sulle pos- sibili modalità di risparmio;

- le smart meters possono essere impostate per mo- dificare automaticamente le condizioni di consumo rispetto a specifiche esigenze;

- attraverso il risparmio monitorato gli imprenditori potranno usufruire di ulteriori agevolazioni da parte dell’amministrazione.

Conclusioni (aperte)

Il percorso di ricerca sta evidenziando come le smart

cities siano impostate su una piattaforma, quella del-

le smart grid, dalle enormi potenzialità per l’avvio di un processo di cambiamento. Sin dall’introduzione, il discorso sullo sviluppo ha preso le mosse dalla ne- cessità che il cambiamento deve essere impostato su una connessione organica tra infrastruttura antro- pica e infrastruttura naturale. La smart grid è una tecnologia che possiede la peculiarità della sincroniz- zazione, essa è associabile a quella Tecnologia

Superiore che rende possibile adattamenti: spaziali,

ambientali, temporali, associa condizioni e bisogni ed è in continua auto-regolante configurazione: come un organismo adattativo e resiliente. La smart grid ha il carattere di una Tecnologia Deviante poiché ha la ca- pacità di mettere a sistema le conoscenze in termini qualitativi e quantitativi. Gli attori del processo di cambiamento si confrontano con la possibilità di istaurare una progettualità continua che da forma ad uno sviluppo di dinamiche in equilibrio. La smart grid ha la potenzialità di una Tecnologia Alternativa, è uno strumento di raccordo tra innovazione tecnica e in- novazione sociale. Si potranno immaginare forme ed organizzazioni spaziali – funzionali - ambientali del tutto inedite, si potranno sperimentare le condizioni geografiche locali, in un mondo globale, in coerenza con i propri regimi energetici.

nologie per il monitoraggio dei consumi e per il con- trollo del confort ambientale dell’ambiente confina- to.

The Ship to Grid project.

Bisogni-obiettivi: per tutte quelle attività portuali che praticamente si innestano, tramite i canali, nel centro della città vi è un duplice problema: il rumore dei motori a diesel delle imbarcazioni e i gas di emissio- ne che rendono l’aria irrespirabile per le passeggiate lungo i canali. L’obiettivo è ripristinare una adeguata qualità dello spazio urbano in prossimità degli appro- di delle imbarcazioni. Iniziative-Attori: il progetto pre- vede l’istallazione di un sistema di ricariche elettri- che disposte sulle banchine portuali che sostituiran- no l’uso dei motori e dei combustibili inquinanti nel- le aree portuali. La gestione delle ricariche avverrà tramite un processo di comunicazione telefonica (Pay-Telephone) attraverso l’adozione di codici di accesso a disposizione del capitano dell’imbarcazio- ne. Agli attori messi in campo per la Ito Tower Project si aggiunge l’autorità portuale di Amsterdam. Il progetto, per ora limitato ad un tratto portuale in- terno alla città, ha l’ambizione di infrastrutturare fino alla zona portuale principale, per ripristinare il porto come spazio pubblico da vivere.

5. The Climate street project.

Bisogni-obiettivi: Utrechsestrrass è una tipica via di Amsterdam caratterizzata da un inteso mix di fun- zioni (uffici, ristoro, negozi), la configurazione molto stretta e l’intenso flusso di cose e persone la rendo- no altamente invivibile. Il tema prioritario, in questo caso, è la definizione di una nuova forma di organiz- zazione delle attività, per vitalizzare la qualità am- bientale di questo prezioso spazio urbano. Iniziative- Attori: le iniziative sono diversificate ed integrate e ri- guardano tre sfere: Logistica, Spazio Pubblico, Imprenditori, in cui i protagonisti attraverso nuove forme di accordi e cooperazione sperimentano tec- nologie integrate. Specifiche azioni vengono imposta- te per ogni singolo ambito, le ricadute invece si valu- tano sul complesso.

Logistica:

- Le merci, per tutti i negoziati saranno depositate in un unico luogo, il trasporto finale avverrà solo attra- verso veicoli elettrici;

- I rifiuti saranno raccolti da un unico gestore attra- verso l’ausilio di mezzi elettrici;

3. Schema di organizzazione del sistema energetico supportato da una smart grid

Note

1. F. Orlandi, Strumenti eco-tecnologici per progettare la qualità dell’ambien-

te costruito, in «Il progetto dell’abitare», 2005, n. 2, pp. 35-40.

2.Vittoria E., Le tecnologie devianti dell’architettura, in Guazzo G., Eduardo

Vittoria. L’utopia come laboratorio progettante, Gangemi Editore, Roma,

p.136.

3.Vittoria E., Architettura delle Tecnologie devianti, in Trivellin E., De Michelis G. (a cura di), Le risorse del progetto, l’esperienza di Pierluigi Spadolini pro-

fessore ed architetto, Atti del convegno 22 luglio 2001, Firenze, p.30.

4. Si riportano le titolazioni delle principali ricerche selezionate: BRIDGE, SUME, HUNT, SMARTGRIDS ERA-NET, SMARTGRIDS-ETPS, SU- SPLAN, IRENE-40, SMARTHOUSE / SMARTGRID, GENESYS, INTUBE, BEE, GLOBIS, CCTAME.

5. Le ricerche COST selezionate sono inerenti al settore TUD: trasport and urban development.

6. Op.Cit, p.31.

7. Communication from the commission to the European Parlament. (Set-Plan), Brussels, 2009.

8. Pagani R., Il concetto di smart cities per il futuro della città, in Matteoli L., Pagani R., City Future. Architettura, Design, Tecnologia per il futuro della città, Hoepli, Milano, p.12.

9. Vittoria E., Le tecnologie devianti dell’architettura, in Guazzo G. Eduardo

Vittoria. L’utopia come laboratorio progettante, Gangemi Editore, Roma,

p.139.

Le smart grid hanno, però, anche risvolti d’ombra. Essa è anche un acceleratore tecnologico che ci proietterà in un mondo potenzialmente senza confi- ni, dove tutto, soprattutto l’energia (rinnovabile e non) potrebbe diventare merce di scambio; un mon- do astratto, la cui condizione umana del saper fare e del saper abitare potrebbe essere declinata nella so- la accezione informatica. In questo processo di cam- biamento, dove la strada è in divenire è necessario sperimentare le smart grid nella loro pienezza ecolo- gica, intesa nel senso etimologico del termine (studio delle relazioni): immaginando nuove relazioni. Ricordando le parole del prof. Vittoria “…si tratta al- lora di mettere a punto una tecnologia fantastica che capta flussi e riflussi del mondo naturale, indirizzata a una finalità di tipo ambientale, per correggere quel- la disintegrazione cui è sottoposto il paesaggio urba- nizzato e di cui la modernità e accusata di essere re- sponsabile”9.

La tecnologia fantastica, da immaginare e sperimen- tare, è la strada di ricerca per la piena attuazione di una città intelligente.

Riferimenti bibliografici

Matteoli L., Pagani R.,(a cura di) (2010)

City Futures. Architettura Design, Tecnologia per il futuro della città, Hoelpli, Milano

Orlandi F., (2008)

Sistemi ed elementi per l’incentivazione della competi- tività e della sostenibilità urbana, in E. Ginelli, La ricerca a fronte della sfida ambientale, Firenze University

Press, Firenze, pp.79-88 Droge P., (2006)

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Guazzo G., (a cura di) (1995)

Eduardo Vittoria. L’utopia come laboratorio sperimen- tale, Gangemi Editore, Roma

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