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Dottorando in Tecnologia e progetto per l’ambiente costruito

XXIII ciclo

frutti della ricerca pura rispondendo agli interrogati- vi degli attori del settore delle costruzioni puntando al giusto compromesso tra “utilità” e “creatività”. Rinunciare all’innovazione significa rimanere inermi nei confronti di una lenta e inesorabile deriva ver- so l’omologazione ad una banale “Good Practice” del costruire, ad un livellamento della qualità dei progetti sempre più poveri di contenuti originali e che attingono acriticamente dalle soluzioni stan- dard offerte dai codici di progettazione.

Un approccio semplificato ma non riduttivo dell’in-

novazione tecnologica nelle costruzioni è rappresen- tato dal settore dei sistemi costruttivi tessili i cui trat- ti peculiari di evoluzione – molto simili a quelli di set- tori più avanzati (settore automobilistico, aereonauti- co, nautico, spaziale) - consentono di osservare in modo accelerato e anticipato alcune problematiche che il segmento tradizionale dell’industria delle co- struzioni affronterà soltanto in futuro. A differenza del settore edile tradizionale, in un contesto così di- namico anche il più piccolo operatore è spinto, pena l’esclusione dal mercato, ad investire nel rinnova- mento delle proprie competenze.

Tecnologie tessili e Tecnologia dell’architettura: con- tiguità sperimentali nel progetto

I sistemi costruttivi leggeri a membrana hanno rico- perto un importante ruolo nell’architettura dell’anti- chità soprattutto tra popolazioni nomadi e da più di mezzo secolo sono interessate da una seconda rina- scita dovuta all’incremento delle proprietà dei mate- riali, all’evoluzione delle capacità di progettazione strutturale e, soprattutto, al ruolo pionieristico di im- portanti progettisti.

Le principali peculiarità di questo settore sono prin- Introduzione

L’interpretazione di innovazione proposta da Piero Bassetti che pensa all’innovazione come "la realizza- zione dell'improbabile", “l’accadimento nel quale un fatto improbabile viene reso reale dall'incontro di un nuovo sapere con un potere capace di realizzar- lo”1, offre un interessante spunto per parlare di in-

novazione secondo un approccio materiale e con- creto che può considerarsi proprio della ricerca ap- plicata. Se da un lato, quindi, è nella ricerca “pura” che si esprime tutta la nobiltà di sperimentare sen- za pensare alle conseguenze, dall’altro non si può parlare di innovazione senza pensare a veri e pro- pri percorsi innovativi all’insegna del “Potere” e del “Fare”.

Il tema è approfonditamente affrontato nella defini- zione di innovazione radicale, incrementale, modula- re, di architettura e di sistema proposta da Sarah Slaughter2 e dai concetti di innovazione fondamenta-

le, funzionale, adattiva e invisibile elaborati da Nicola Sinopoli3, dal quale emerge come “l’industria edilizia

metabolizza e rielabora dall’interno specifici percorsi di ideazione, sviluppo, diffusione di un prodotto in- novativo piuttosto che assumere i modelli di svilup- po tipici della maggior parte degli apparati industria- li odierni”4. L’innovatore ha quindi responsabilità ben

precise nell’interpretare e tradurre nel concreto i

1. Modern Teahouse. Kengo Kuma, FormTL, Canobbio. Foto: Uwe Dettmar

2. Carro di Tespi, lavori per la composizione al Pincio. G. Forzano l'Oreste e Gianni Schicchi. Foto: Istituto Luce.

3. Software di formfinding e analisi strutturale. Progettazione prelimina- re della copertura a membrana del centro sportivo “M. Giuriati”, Milano. Paolo Beccarelli, Politecnico di Milano.

4. Prove biassiali su tessuti presso i laboratori della Newcastle University, UK. Paolo Beccarelli, Peter Gosling.

prattutto ingegneristico, delle forme complesse. Tuttavia le aspettative di poter modellare fedelmen- te ogni tipo di materiale restano in gran parte disat- tese, soprattutto per i tessuti tecnici rivestiti.

La mancanza di un quadro completo relativo alle proprietà dei materiali, alle procedure di calcolo e al- l’affidabilità di alcuni dettagli costruttivi rappresenta, in un ambito estremamente competitivo come quel- lo delle tensostrutture, un elemento cruciale per un’azienda stimolata quotidianamente ad innovare il proprio know how.

Un contesto così fortemente accelerato mette in se- ria difficoltà il ruolo della tecnologia dell’architettura intesa come centro di accumulo, organizzazione e smistamento del sapere, questo approccio porta in- fatti ad un nodo della rete destinato ad un ruolo marginale data l’alta resistenza al flusso di informa- zioni.

Anche nell’ambito delle costruzioni tessili le specifi- che meccaniche dei materiali rappresentano un dato fondamentale nelle fasi di progetto, realizzazione e collaudo di un’opera. Ai fini della sicurezza struttura- le, i materiali da costruzione prima di poter essere utilizzati devono essere sottoposti a procedure e prove sperimentali di accettazione. Per tecnologie tradizionali la conoscenza delle proprietà dei mate- riali è in gran parte nota e l’attività di test si traduce, di fatto, in un controllo di routine. La situazione cam- bia radicalmente in presenza di materiali innovativi come i tessuti tecnici, dove il comportamento mec- canico è ancora in gran parte inesplorato.

Nel caso specifico dei tessuti tecnici, la necessità di cipalmente da ricercare nella sua struttura organizza-

tiva particolarmente snella che vede la presenza di un numero relativamente ridotto di operatori estre- mamente qualificati organizzati in una rete interna- zionale di contatti con competenze specialistiche in grado di attivarsi per specifiche parti del progetto. Il progetto viene così gestito nel suo complesso quasi in modo artigianale, nelle realizzazioni più no- tevoli si assiste infatti ad una progettazione estrema- mente accurata con soluzioni tecnologiche peculiari per ogni progetto a cui corrispondono specifiche procedure per l’esecuzione e il montaggio nonché la messa a punto o la personalizzazione di nuovi ma- teriali.

Negli ultimi anni le moderne tecniche di rappresen- tazione CAD e le analisi strutturali condotte con il metodo degli elementi finti hanno in gran parte sop- piantato l’uso dei modelli in scala nello studio, so-

5. Collaudo della copertura in ETFE della nuova sede della Regione Lombardia. Saldatura e realizzazione del prototipo di prova presso il Laboratorio delle Costruzioni, Politecnico di Milano. Paolo Beccarelli, Sara Cattaneo.

6. Laboratorio di Costruzione dell’Architettura 1, Politecnico di Milano. Alessandra Zanelli, Carol Monticelli. Realizzazione di un progetto realiz- zato dagli studenti.

le che procede per prove ed errori, fino a scoprire soluzioni nuove, frutto di una creatività libera, che si basa su conoscenze approfondite e multidisciplinari attorno alle filiere industriali più evolute e dinamiche ma che non necessariamente è vincolato a dare ri- sposte immediate ed economicamente spendibili a breve termine da parte delle aziende che con l’HUB si interfacciano.

Allo stesso tempo anche la didattica trae ampio be- neficio arricchendosi di contenuti, esperienze e inno- vazioni di prima mano elaborate o intercettate du- rante la sperimentazione di laboratorio.

Il completamento del laboratorio con attrezzature normalmente non in dotazione delle aziende, unito alla vocazione prettamente di ricerca dell’università permetterà di creare un terreno fertile per il trasfe- rimento tecnologico e l’innovazione. Aziende e pro- gettisti troveranno così un partner qualificato in gra- do di portare avanti il pacchetto di attività di ricerca e sviluppo preprogettuale necessarie ai fini di un ap- proccio innovativo al progetto.

Conclusioni

In questo contesto la tecnologia dell’architettura ha l’occasione di riscoprire la sua vocazione originaria contribuendo in modo sostanziale all’innovazione del settore. Il tradizionale approccio della tecnologia del- l’architettura teso all’organizzazione, alla catalogazio- ne e alla divulgazione della cultura tecnologica perde efficacia in un contesto in cui sono aziende e pro- gettisti a detenere gran parte del sapere tecnico. Il vero contributo all’innovazione si traduce così nel sa- test di laboratorio è enfatizzata dalla mancanza di un

quadro normativo completo e di un Eurocodice per le tensostrutture, ciò obbliga produttori e confezio- natori ad affidare con maggiore frequenza la valida- zione delle specifiche dei propri prodotti a laborato- ri di ricerca esterni.

Un esempio significativo è rappresentato dalle prove meccaniche di tipo biassiale del tessuto, i cui dati so- no fondamentali per i produttori di tessuto ma rap- presentano anche un‘incognita importante nelle fasi di progettazione, realizzazione e montaggio di un’o- pera. A conferma del ritardo italiano sul tema, attual- mente nessuno dei quattro centri europei attrezzati per prove di questo tipo si trova in Italia. Allo stesso tempo la presenza tra di loro di tre università lascia intuire come proprio le università siano potenzial- mente i centri preposti a ricoprire questo ruolo. In risposta a ciò il Cluster Interdipartimentale Tessili Innovativi all’interno del Laboratorio delle Costruzioni del Politecnico di Milano ha deciso di dotarsi di una macchina di prova biassiale che rap-

presenterà il primo, importante, tassello di quello che è destinato a diventare un vero e proprio HUB del- l’architettura tessile in grado di inserirsi in modo pro- positivo nella rete di operatori del settore tessile. L’architettura dell’HUB trae spunto dalla multidiscipli- narietà che contraddistingue il Cluster di Ricerca (Tecnologia dell’Architettura, Design, Chimica, Ingegneria Strutturale e Meccanica) configurandosi come il punto di incontro e smistamento di diversi interessi e competenze. Un vero e proprio laborato- rio euristico dall’approccio prettamente sperimenta-

Riferimenti bibliografici Sarah Slaughter E., (1998)

Models of Construction Innovation, in «Journal of

Construction Engineering and Management», May/June 1998, Vol. 124, No. 3, pp. 226-231.

Sinopoli N., Tatano V. (a cura di), (2002)

Sulle tracce dell’innovazione. Tra tecniche e architettura,

Franco Angeli, Milano. Bassetti P., (2007)

La responsabilità dell’innovazione, in Bertoldini M. (a

cura di), La Cultura Politecnica 2, Bruno Mondadori, Milano, pp. 77-85.

Zanelli A., (2009)

L’innovazione di prodotto e l’innovazione come prodot- to: scenari di cambiamento nel settore delle costruzioni e ruolo della tecnologia dell’architettura, in De Paoli O.,

Montacchini E. (a cura di), L’innovazione nella Ricerca

– Materiali del IV Seminario OSDOTTA, Firenze

University Press, Firenze, pp.456-468.

Note

1. Bassetti P., La responsabilità dell’innovazione, in Bertoldini M. (a cura di), La Cultura Politecnica 2, Bruno Mondadori, Milano, pp. 77-85. 2. Sarah Slaughter E., Models of Construction Innovation, in «Journal of Construction Engineering and Management», 1998, Vol. 124, No. 3, May/June, pp. 226-231.

3. Sinopoli N., Tatano V. (a cura di), Sulle tracce dell’innovazione. Tra tec- niche e architettura, Franco Angeli, Milano.

4. Zanelli A., L’innovazione di prodotto e l’innovazione come prodotto: scenari di cambiamento nel settore delle costruzioni e ruolo della tec- nologia dell’architettura, in De Paoli O., Montacchini E. (a cura di), L’innovazione nella Ricerca – Materiali del IV Seminario OSDOTTA, Firenze University Press, Firenze, pp.456-468.

per dare risposte concrete a quesiti specifici di pro- duttori, progettisti e confezionatori, solo in questo modo la ricerca universitaria riesce a contribuire ef- ficacemente al rinnovamento del settore.

Il ruolo complementare della ricerca universitaria nei confronti delle aziende non deve quindi chiudersi nelle tematiche prettamente accademiche ignorate dal mondo produttivo ma deve concentrarsi invece sui temi cruciali del problema preclusi alle aziende a causa dell’elevato profilo scientifico che viene richie- sto.

Solo in questo modo l’Università potrà quindi torna- re ad occupare un nodo strategico nella rete di rela- zioni che portano alla definizione del manufatto ar- chitettonico. E’ auspicabile che la rincorsa in affanno delle competenze sempre più spesso sviluppate au- tonomamente dalle aziende e dalle grandi società di progettazione, lasci spazio ad un ruolo più attivo co- me catalizzatore di competenze specifiche in grado di offrire un valido supporto nel risolvere puntual- mente gli ostacoli incontrati dai vari attori del setto- re nel percorso dell’innovazione.