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Università di Napoli Federico II Dottore di ricerca in Tecnologia

dell’Architettura

XV ciclo

Sperimentazione e progetto

Il metodo scientifico insegna come la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà ogget- tiva, affidabile, verificabile e condivisibile: consiste nel- la raccolta di evidenza empirica e misurabile attra-

verso l'osservazione e l'esperimento e, in seguito, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre nuovamente al vaglio dell'esperimento. Sperimentazione e progetto rappresentano due fac- ce della stessa medaglia: il progetto inteso come

proiectum, nel governo del territorio e dell'ambien-

te, è un modello preventivo, realizzativo e gestiona- le, dell’intervento che si intende realizzare. Obiettivi, vincoli temporali, vincoli economici, articolazione in fasi, sperimentazione alcune parole chiave del pro- cesso progettuale.

Nel caso della ricerca in atto, che qui brevemente si espone, la metodologia adottata è riferibile al meto- do induttivo.

Leonardo, sul tema della ricerca, afferma l'importan- za di due fattori: la sperimentazione empirica- per- ché non basta ragionare e fare uso dei concetti se poi non li si mette alla prova; la dimostrazione ma- tematica come garanzia di rigore logico.

Riflessioni

Osservando il patrimonio edilizio esistente su cui le- gislatori, progettisti, produttori e comuni cittadini si adoperano ad intervenire per migliorare la qualità

energetico ambientale, è sorta una considerazione. In luogo di sommare tra loro, per stadi successivi, i diversi eco-dispositivi per rendere efficiente un ma- nufatto, è possibile metterli a sistema e garantire un’ effettiva ottimizzazione dell’uso delle risorse rinno- vabili ai fini della qualità ambientale?

Una prima fase di considerazioni teoriche sullo stu- dio di sistemi organizzati per captare, conservare e distribuire energia da fonti rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica ha condotto anche al reperi- mento di alcuni casi studio.

Tra i più datati ed interessanti si menziona il proget- to di Emilio Ambasz "ENI: the Palace of Vertical Gardens" (Roma,1998), sorta di scaffalatura in ac- ciaio estesa a tutte le facciate sulla quale alloggiare piante, in cui propone la riconfigurazione dell’edificio esistente evocando una natura artificiale che ambi- sce alla qualità ambientale come obiettivo1.

Costruttivismo progettante

Eduardo Vittoria sulla ricerca e partendo da quello che lui definisce “costruttivismo progettante” affer- ma che gli aspetti da approfondire in senso critico e propositivo sono tre momenti fondamentali dello specifico iter progettuale e precisamente: a) la co- noscenza dei comportamenti umani connessi con la riorganizzazione dello spazio esistenziale; b) la di- mensione architettonica delle tecnologie emergenti proveniente dai diversi settori della produzione ma- teriale; c) la interdipendenza esistente tra patrimo- nio strumentale dell’operosità umana e contesto culturale2. “Costruttivismo progettante” è espres-

sione da prendere a prestito per collocare l’espe- rienza in corso che parte da un’idea: disegnare una prospettiva in cui entrano in gioco, trovando equili- bri sia pure provvisori, tecnologia e natura, corpo- reità e immaterialità, velocità e permanenza, perfor- mance e semplicità.

In questa fase della ricerca le idee e la conoscenza dello stato dell’arte stanno convogliando nella spe- rimentazione progettuale il cui principale esito è

Green Frame, sistema per la riqualificazione architet- tonica ed energetico-ambientale di edifici e spazi aperti. La ricerca sul progetto sostenibile applicata a

nuove realizzazioni deve condurre ad un radicale ri- pensamento delle tipologie edilizie e dello sviluppo della città e, nell’ambito del patrimonio edilizio esi- stente, va incentrata sulla ricerca di soluzioni orga-

niche ed innovative. Quest’ultimo, in alcuni casi, comprende edifici adeguati sotto il profilo struttu- rale/ normativo, che non sono altrettanto efficienti dal punto di vista dei consumi. Una crescente con- sapevolezza della necessità di adeguare gli edifici esistenti ai principi della sostenibilità sta conducen- do ad un’azione generalizzata di aggiunta di dispo- sitivi per la captazione da risorse rinnovabili ai fini del risparmio energetico o idrico sui corpi edilizi, senza che questi conducano ad una vera e propria riconfigurazione di un fabbricato e dell’insediamen- to di cui esso stesso è parte. Va detto, inoltre, che l’assenza di reti specifiche atte a collegare, scambia- re, ridistribuire, i vantaggi ottenuti tramite l’ottimiz- zazione dell’impiego di risorse non scarse non con- durrà ad un risparmio effettivo e misurabile3. Milan

Zeleny, economista, asserisce che ogni tecnologia ha tre componenti principali hardware, software e

brainware 4tra loro interdipendenti e che non può

esistere alcuna tecnologia senza una rete ovvero senza la complessa rete di relazioni fisiche, informa- zioni socio- economiche che fa da sostegno al fun- zionamento della tecnologia.

Giustapposizione senza rete

Lo scenario attuale sul tema degli eco-dispositivi presenta, nei casi più diffusi, solare termico e pannelli fotovoltaici allestiti sulle coperture di edifici sparsi o collocati in insediamenti5. A partire da questa sug-

gestione ci si è interrogati sulla possibilità di proget- tare una infrastruttura che renda possibile l’alloggia- mento dei sistemi per il risparmio energetico (bar- riere frangisole/ vento/ rumore, sistemi per la capta- zione dell’energia solare e per captazione, raccolta e riuso delle acque meteoriche, serre bioclimatiche, microeolico, verde verticale). Si tratta di una infra-

struttura sostenibile che per la sua costituzione e per

la sua funzione è uno strumento di riqualificazione energetico ambientale di un insediamento o di un organismo edilizio singolo, oltre che un sistema che consente di riconfigurare edifici e porzioni di città. Analizzando componenti e prodotti della cultura in- dustriale del nostro tempo dedicati espressamente alla sostenibilità si è dato inizio al progetto di Green

Frame basandosi su conoscenza e valutazione del ci-

clo di vita di ogni suo singolo elemento e aspirando a razionalizzarne l'uso utilizzando le più avanzate ri- sorse delle tecnologie industriali.

3. Caso studio: edificio a torre 4. Caso studio: edificio a torre con sovrapposizione di Green Frame si- stema per la riqualificazione architettonica ed energetico- ambientale di edifici e spazi aperti

I temi della flessibilità e della variazione fanno parte del progetto sin dalla fase ideativa iniziale ed è nel- l’interazione tra sistema e contesto ambientale o singolo edificio che si può sviluppare la vera poten- zialità di Green Frame.

A fronte della semplicità espressiva del nuovo siste- ma, costituito da montanti e traversi connessi tra lo- ro, e che prevede la predisposizione per l’alloggia- mento degli eco-dispositivi, si potrà vedere come si riconfigura una porzione di città o un manufatto da- to grazie all’interazione tra l’esistente e la nuova in- frastruttura.

Green Frame potrebbe essere definito come un nuo-

vo sistema tecnologico: un contenitore/accumulato- re di sub-sistemi e componenti per l’architettura so- stenibile da connettere ad apposite reti di distribu- zione. Flessibilità del sistema, smontabilità, assem- blaggio a secco, impiego di prodotti esistenti, varia- zione, facile manutenzione e semplicità nel processo Green Frame in progress

A partire da un modulo minimo si possono ottene- re infinite configurazioni di Green Frame che potrà essere impiegato per dare forma a composizioni di differenti dimensioni collocabili in porzioni di terri- torio libere da edifici o con modalità che, in via di- mostrativa, saranno descritte più avanti, in accordo con la città esistente.

Il sistema è immaginato in metallo o legno, e la sua configurazione varia a seconda delle risorse da po- ter impiegare in situ e dei prodotti industriali, dispo- nibili sul mercato. Il loro assemblaggio a secco in cantiere, favorisce una certa libertà espressiva poi- ché Green Frame è in continuo dialogo con il conte- sto ambientale e l’edificio dove verrà messo in ope- ra 6.

La struttura può essere modulare, ripetibile, dotata di elementi di base e pezzi speciali o disegnata ad hoc.

5. Green Frame: sperimentazione su edifici esistenti. 6. Green Frame: sperimentazione su edifici esistenti.

nelli schermanti antirumore. L’interconnessione dei telai disposti intorno agli edifici residenziali, avendo rispettato le bucature esistenti sui fronti abitati, ha dato origine ad un generale ridisegno del quartie- re. Al disopra, ai lati e all’interno della struttura so- no stati predisposti eco-dispositivi per il risparmio energetico mentre le aree delimitate da Green

Frame, aperte o semiaperte, che ricadono al disot-

to sono destinate a diverse attività (gioco bambini, sport, piccolo commercio ambulante ecc. ecc.): an- che l’arredo urbano trova la sua collocazione nella nuova infrastruttura.

Conclusioni

Sorta di coperta tecnologica, struttura autoportante adattabile ai più diversi contesti Green Frame sarà sviluppato verso la definizione di una sorta di abaco. La fase di ingegnerizzazione dell’intero sistema sarà effettuata anche tramite la consulenza di ingegneri strutturisti e impiantisti al fine di mettere a punto calcoli e verifiche.

di sostituzione degli eco- dispositivi sono alcune pa- role chiave del progetto.

Green Frame in sperimentazione

Nel caso studio applicativo7, che qui si presenta, si

tratta di intervenire sulla eco-trasformazione di un insediamento residenziale pubblico sito in Campania. Dopo avere effettuato le necessarie indagini per la definizione del quadro di riferimento, ambientale e dei consumi degli abitanti, si è iniziato a lavorare sul- la collocazione di Green Frame intorno ai 17 edifici esistenti e nell’intero quartiere.

La nuova infrastruttura è stata dimensionata e pro- gettata, in via sperimentale, per alloggiare pannelli fotovoltaici in copertura, microeolico nella parte superiore, verde verticale, serre bioclimatiche a sud, logge a secco, tende per ombreggiamento/ protezione, sistemi di captazione, raccolta e riuso di acque meteoriche, brise soleil fotovoltaici, pan-

Riferimenti bibliografici Lippolis, L., (2009)

Viaggio al termine della città, Elèuthera, Milano

Germanà, M.L., (2005)

Architettura responsabile, Dario Flaccovio, Palermo

Gangemi, V., a cura di (2001)

Emergenza Ambiente, Clean, Napoli

Maldonado, T., (1987)

Il futuro della modernità, Feltrinelli, Milano

Note

1. Il progetto è pubblicato in <<L’ Arca>> n. 140, settembre 1999. Altro lavoro significativo sul tema è il progetto Eco- Boulevard de Vallecas rea- lizzato a Madrid da Ecosistema nel 2006 e pubblicato in <<Compasses>> n.0, gennaio 2008.

2.Vittoria E., in Tavola rotonda su: Innovazione tecnologica e progetto di architettura. Lo stato dell’arte della ricerca, Ascoli Piceno, 1998. 3. Tra i principali aspetti della sostenibilità vi è la riduzione degli sprechi da perseguire anche attraverso l’ottimizzazione delle reti (trasporto, dis- tribuzione, produzione).

4. Zeleny, M., La gestione a tecnologia superiore e la gestione della tecno-

logia superiore, in Bocchi, G., Ceruti, M., (a cura di), La sfida della com- plessità, Feltrinelli, Milano 1985.

5. Rem Koolhaas mostra immagini suggestive e propone di ridisegnare l’ Europa attraverso interventi legati al risparmio dell’energia. Roadmap 2050, è un piano calcolato per oggettivare che è necessario un inter- vento drastico per ridurre i cambiamenti climatici e per assegnare mag- giore potere all’ Unione Europea. Il punto di partenza della proposta è che le risorse rinnovabili per produrre energia, come vento o sole, sono incostanti e imprevedibili e disponibili in differenti quantità a seconda delle regioni e delle stagioni. L’idea è creare un network energetico at- traverso il continente legando tutte le risorse che potranno compen- sarsi l’un l’altra.

6. L’applicabilità del sistema a edifici esistenti è ampia ad esclusione di edifici di particolare pregio storico- architettonico previa verifica sull’ef- ficienza strutturale.

7. Una prima applicazione di Green Frame sistema per la riqualificazio- ne architettonica ed energetico- ambientale di edifici e spazi aperti si sta sperimentando nella tesi di laurea in corso presso l’ Università degli stu- di Federico II di Napoli dal titolo Eco- trasformazione del Quartiere Alvanite ad Atripalda (AV). Tesi di laurea in Tecnologia dell’architettura, relatore prof. arch. Virginia Gangemi, correlatore Giulia Bonelli, allieva Ludovica Reed.

L’efficacia delle superfici