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Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Architettura

Dottore di ricerca in Tecnologia

dell’Architettura

XXII ciclo

1. Laban Centre a Londra (UK), Herzog & De Meuron, involucro traslu- cido in lastre di policarbonato alveolare

(strada, piazza, ambiente, natura, altri edifici, ecc…): è il frons scenae, ovvero una trasposizione all’ester- no dei contenuti formali, sia tecnici che semantici, dell’edificio.

La ricerca, nel suo sviluppo, partendo dalla definizione di traslucenza in architettura mira a definire lo stato dell’arte di questa tendenza inter- pretativa progettuale e a tracciare i possibili scenari evolutivi nella produzione di materiali e di prodotti tecnologici orientati a questa attitudine innovativa. Inquadramento del tema di ricerca

La crescente diffusione di modelli progettuali ap- plicativi di facciate/involucri di natura traslucida, caratterizzati da istanze progettuali e da esiti attua- tivi assai diversificati all’interno del panorama ar- chitettonico contemporaneo, pone al centro dell’at- tenzione non soltanto la quantità e la qualità delle Introduzione

Negli ultimi anni, molti progettisti architettonici non solo hanno dedicato la loro attenzione alla creazione di ambienti stimolanti, ma si sono sempre più concentrati sulla progettazione delle superfici, sulle proprietà tattili, di colore e di texture, dei ma- teriali costruttivi. Il coinvolgimento sensoriale viene sempre più spesso applicato all’involucro, facendolo assurgere ad elemento di raffigurazione artistica e, talvolta, grazie al suo grado di astrazione, ad ele- mento di dialogo particolarmente inusuale con l’am- biente che lo circonda. La ricerca indaga il tema del- la traslucenza applicato all’involucro architettonico attraverso la lettura delle nuove tendenze espres- sive della progettazione contemporanea, che sem- pre più si apre verso la sperimentazione di materiali e soluzioni tecnologiche innovative.

Nell’attuale cultura percettiva l’architettura pare spostare i limiti interpretativi ed essenziali dalla sen- sorialità, ottenuta attraverso le caratteristiche dei materiali, alla sensorialità, esito degli effetti della luce artificiale o naturale applicata agli stessi. L’involucro viene considerato quale punto di convergenza tra le istanze tecniche e le istanze rappresentative del progetto di architettura, e protagonista, anche a sé stante, nel dialogo con tutto quello che lo circonda

2. Kunsthaus a Bregenz (A), Peter Zumthor, involucro traslucido in lastre di vetro satinato (foto dell’autore)

ica tra queste attitudini ordinative progettuali non rispondono sempre a regole codificate e ripetibili, pur non presentandosi come casus (come occasion- alità), ma di sicuro appaiono frequentemente come

unicum.

Motivazioni e approccio metodologico

Il lavoro di ricerca, effettuato per approfondimenti successivi dei vari elementi di indagine individuati, af- fronta inizialmente l’inquadramento teorico del con- cetto di traslucenza, analizzandone l’etimo e le definizioni correnti, per poi porle a confronto con quella che ne danno la fisica-tecnica e gli studi di psi- cologia percettiva. E’ da tale confronto che emerge la completezza della definizione di traslucenza appli- cata ad un contesto costruito o al progetto di ar- chitettura. L’assenza, allo stato attuale, di una lettura sistematica circa il rapporto fra scelte tecnologiche e percezione degli esiti morfologici e prestazionali del progetto architettonico di involucri traslucidi, che si muova sia su interventi di recupero e riquali- ficazione che su nuove costruzioni, stimola l’inter- esse verso una ricerca orientata a tentare di offrire modalità di lettura del fenomeno e suoi futuri sce- nari evolutivi.

Partendo quindi dalla definizione dei contenuti d’indagine fondamentali della ricerca, essa evidenzia e tenta di comprendere motivazioni progettuali e meccanismi ordinatori dell’involucro architettonico traslucido, valutandone sia i contenuti di natura compositiva e percettiva, sia di ordine prestazionale, spaziando tra questi da quelli energetici a quelli eco- nomici.

L’indagine mira quindi a sistematizzare le conoscen- ze acquisite dalle applicazioni dei materiali traslucidi all’involucro, per desumerne potenzialità e limiti, e quindi, codificarli nell’uso. Si tratta di ricercare strade che evidenzino il nesso causale tra percezione dello spazio e dei materiali, e prestazioni del “pacchetto- involucro” che li deve ingenerare. Tale rapporto si esplicita e si esalta nelle architetture contempora- nee, ma fonda le sue radici in numerosissimi fasi ed esempi della storia dell’architettura. In una sintetica analisi storica, quindi, vengono delineate le diverse modalità con cui prende corpo la traslucenza nelle varie fasi della storia dell’architettura: la sottrazione di materia, la lavorazione della sua superficie o la sovrapposizione di piani con diversi gradi di perme- singole soluzioni tecnologiche rispetto al tema, ma

anche le modalità di selezione dei criteri di risposta ai requisiti di natura percettiva legati all’involucro e quindi alle diverse prestazioni richieste a tal fine allo stesso. E’ dall’osservazione di alcune limitazioni nel coordinamento tra metodologie progettuali e ap- procci applicativi sviluppati in diversi contesti, che trae origine ed interesse tale studio. Ci si è prefissi di sviluppare, infatti, una riflessione sul rapporto tra progetto di architettura ed il percorso di costruzione dello spazio architettonico in cui la luce trova un ruolo meno convenzionale nella qualifi- cazione della percezione dei luoghi.

Lo studio condotto tenta di leggere possibili per- corsi di innovazione tecnologica, sia di natura pro- duttiva che di sistema, tramite l’articolazione delle esperienze condotte su piani certamente coordinati, ma di fatto chiusi (prototipi). Talvolta si è osservata come prevalente una scelta di materiale a caratter- izzazione dell’involucro, altre volte dominante l’appli- cazione di una scelta di sistema costruttivo e/o fun- zionale sul materiale specifico di impiego. La dinam-

3-4. Rathaus a Innsbruck (A), Dominique Perrault, involucro traslucido realizzato in vetro serigrafato (3) e frangisole esterno in maglia metallica in acciaio color oro (4) (foto di Theo Zaffagnini).

abilità visiva sono le strategie principali d’elezione con cui la traslucenza si esprime.

Strumenti di analisi

La traslucenza, fenomeno fisico e sensazione ar- chitettonica di grande impatto comunicativo, intrin- secamente legato agli elementi di “luce” e “colore”, è ottenuta negli edifici, da un punto di vista tecno- logico, con materiali innovativi, o quanto meno risul- ta essere innovativa la loro applicazione, sempre più spesso frutto di un trasferimento tecnologico da al- tri campi. La ricerca prende spunto dal dibattito cul- turale sviluppatosi negli ultimi anni in ambito scien- tifico internazionale, attorno al tema del destabiliz- zante effetto prodotto dall’iper-scelta nel campo dei materiali, per giungere ad individuare così le poten- zialità, sia sul piano teorico-concettuale che sul piano operativo, di una nuova modalità di approccio ai ma- teriali. Creatività, sperimentazione e trasferimento tec-

nologico rappresentano parole chiave caratterizzanti

l’azione del progettare contemporaneo. Oggi si tende ad esprimere l’enigmaticità e l’indetermi- natezza dell’essere contemporaneo, dandone una visione mutevole e vaga, attraverso una trasparenza volutamente fenomenica fatta di inviluppi stratificati. I materiali impiegati non hanno più il senso di cele- brare la chiarezza della composizione, ma sono imp- iegati per velare più che rivelare, per confondere più che rendere manifesto. L’opera architettonica diven- ta esperienza soggettiva e la trasparenza passa da un concetto di totale permeabilità bidimensionale al raggio luminoso, ad un significato di spessore, realiz- zato attraverso l’esfoliazione funzionale e composi- tiva dell’involucro - operazione questa che rende in- definiti i margini dell’edificio, e la sua densità, ovvero attraverso filtri diafani ed evanescenti che talvolta permettono di scoprire una materia nuova e nascosta nella matrice in cui è sciolta. Una delle linee di ricerca architettonica oggi più feconda riguarda il tentativo di rendere visivamente permeabili le su- perfici naturalmente opache e massive composte dai materiali della tradizione, come i metalli, il legno, la ceramica e addirittura la pietra, attraverso una sottrazione di materia che si concretizza in una trasformazione della texture, originariamente com- patta, in una sottile e rarefatta o attraverso la giustapposizione di fitte sequenze lineari di elemen- ti identici leggermente disgiunti o ancora attraverso

5. Esempio di parte di scheda di analisi di un caso di best practice (pro- dotto dall’autore).

La ricerca quindi vuole suggerire un metodo di let- tura della tendenza architettonica presentata attra- verso le sue ricadute in ambito progettuale, ener- getico, percettivo ed economico, trasversalmente quindi alle possibili e numerosissime soluzioni tec- niche adottabili. In questo modo si sono evidenziati i caratteri costitutivi dei 116 progetti analizzati, at- traverso schede-studio, valutati ognuno per le pro- prie caratteristiche, caso per caso, acquisendo og- nuno il suo particolare valore applicativo all’interno di un determinato contesto ambientale, ma soprat- tutto culturale.

L’analisi dei casi studio si è quindi articolata in: - parametri di tipo percettivo, suddivisi in tipologie di materiale, prima descritte, di superficie e di filtro percettivo/comunicativo applicato;

- indicatore sintetico di valutazione economica dell’in-

volucro;

- caratteristiche morfologiche degli spazi circoscritti dal-

l’involucro: forma e configurazione spaziale;

- tipologia di involucro in riferimento alla funzione da esso svolta: strutturale, rivestimento, doppia pelle, la microdiscontinuità di componenti eguali, realizza-

ta con leggere rotazioni, torsioni e leggeri scorri- menti. Ne deriva una trasparenza incostante, che varia con la distanza, l’angolo di incidenza della trai- ettoria visiva e le condizioni di illuminazione; si trat- ta di una visione in controluce, che rende la superfi- cie un’impalpabile filigrana. A fronte quindi dell’anal- isi dello stato dell’arte nel panorama dell’architet- tura contemporanea riguardo a scelte tecnologiche in fatto di materiali capaci della sensazione della traslucenza negli involucri esterni, si sono identificate cinque principali tipologie di materiali (materiali vet-

rosi, materiali plastici, metalli, materiali lapidei e mate- riali legnosi/vegetali) per capirne ed interpretarne l’u-

so diversificato nelle pelli esterne traslucide, eviden- ziandone le caratteristiche proprie del materiale e soprattutto dei prodotti e delle lavorazioni utilizzati. La metodologia d’indagine con cui si è proceduto nella repertoriazione ed analisi comparativa di alcu- ni fra i più significativi progetti di architettura con- temporanea, che hanno affrontato il tema della traslucenza, prima ha definito gli indicatori ed i para- metri di riferimento utilizzati per individuare i carat- teri tecnici maggiormente espressivi di tale tenden- za architettonica, successivamente ha selezionato, all’interno della produzione architettonica degli ulti- mi venti anni circa, i casi più interessanti e rappre- sentativi con cui ci si è confrontati, ed infine, appli- cata tale parametrizzazione ai vari esempi, diversifi- cando fra casi di best practice (n. 35 progetti) e casi rilevanti (n. 81 progetti) in base ad un criterio di in-

novazione della tecnologia applicata, si sono estrapo-

lati e comparati i dati sintetici ottenuti, al fine di in- dividuare nuovi possibili strumenti di valutazione del fenomeno finalizzati alla progettazione degli involu- cri traslucidi.

La grande diversità, in termini sia di destinazione d’u- so degli edifici sia di tipologie funzionali di involucri, che contraddistingue i progetti di riferimento se- lezionati, avvalora l’ipotesi sostenuta dalla ricerca riguardo la grande diffusione nell’architettura con- temporanea del cercare una nuova dimensione espressiva per l’involucro. Proprio in questa ricerca di una trasparenza materica diafana, i vari strati fun- zionali della frontiera architettonica trovano il giusto rapporto fra capacità prestazionali e vocazione di- alettica della ‘pelle’ con il contesto architettonico che lo circonda.

6. Club House Rohner a Fussach (A), di Baumschlager & Eberle , involucro traslucido realizzato in vetro acidato (foto dell’autore).

Conclusioni

Dalla lettura dei molti casi approfonditi è emersa la necessità di una sistematizzazione delle conoscenze finalizzate alla progettazione di involucri traslucidi nell’architettura contemporanea. E’ in questa ottica che il lavoro giunge ad una repertoriazione ed anal- isi di casi studio rappresentativi delle tematiche af- frontate. Operazione questa, non fine a sé stessa, ma a comprensione e decifrazione di un fenomeno ar- chitettonico in evoluzione, rappresentativo di una cultura architettonica contemporanea particolar- mente attenta alla valenza comunicativa e percettiva che assume l’involucro edilizio in rapporto al con- testo sociale e ambientale che lo circonda. La traslu- cenza quindi porta con sé valori di varia natura (da quelli più tecnici rivolti all’innovazione delle soluzioni tecnologiche applicate, e per lo più in favore di prestazioni energetiche sempre più performanti a fronte di costi di realizzazione e di gestione del man- ufatto sempre più ridotti), a quelli squisitamente di natura psico-percettiva nella progettazione della su- perficie architettonica della frontiera. Sulla base di queste considerazioni, quindi la ricerca, rivolgendosi copertura, integrata, applicazione interna;

- sostenibilità dell’involucro in riferimento al LCA; - partecipazione/prestazione energetica: comfort lu- minoso, ventilazione naturale, isolamento termico ed acustico, guadagni termici ed elettrici passivi; - parametri di committenza, destinazione d’uso, dura-

ta e tipologia relativi all’intervento in una più ampia

valutazione d’insieme.

L’estrapolazione di questi caratteri e la loro messa a sistema attraverso matrici di lettura trasversale dei dati raccolti, hanno consentito quindi di proporre, da un lato, lo stato dell’arte circa le possibili decli- nazioni della traslucenza come effetto caratteriz- zante l’involucro edilizio, dall’altro, l’elaborazione di un nuovo strumento di lettura prima e di supporto alla progettazione/orientamento poi, capace di far giungere ad una più puntuale scelta dei materiali e dei sistemi costruttivi di facciata (o d’interfaccia) sec- ondo logiche esigenziali-prestazionali; una scelta ind- irizzata all'ottimizzazione e all’incremento delle per-

formance (secondo gli aspetti ritenuti caso per caso

più d’interesse) richieste all’involucro edilizio traslu- cente ipotizzato.

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Maggioli editore, Rimini da un lato ai progettisti architettonici, ma anche, nel-

la sua qualità di modello e strumento di analisi im- plementabile nel tempo, ai ricercatori universitari e del settore produttivo, ritiene di poter rappre- sentare, con i limiti evidenziati inizialmente, un primo elemento di valutazione ed approccio al progetto di involucri architettonici traslucidi basato sulla com- prensione, da esperienze condotte a livello inter- nazionale, del nesso causale tra percezione dello spazio e dei materiali, e prestazioni del ‘pacchetto-in- volucro’ che li deve ingenerare.

Innovazione ecosostenibile