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69 hanno dunque un tempo variabile di accesso determinato dal tempo di trasferimento

orizzontale, essendo la distanza orizzontale prevalente su quella verticale, mentre i punti collocati esternamente ai medesimi angoli hanno un tempo di accesso pari al tempo di trasferimento verticale come rappresentato in figura 2.23.

I magazzini automatici possono essere suddivisi in:

magazzini a singola profondità. Un magazzino di questo tipo viene costruito in modo da avere una

singola unità di carico ad ogni lato della corsia. Pertanto il trasloelevatore può accedere in modo diretto a ciascuna unità di carico presente all‟interno del magazzino semplicemente estraendo le forche telescopiche. Questa tipologia di sistema di stoccaggio è peraltro idoneo per aziende che ritengono più importante la velocità del sistema piuttosto che la capacità totale di stoccaggio. Infatti, grazie alla singola profondità di stoccaggio si garantisce una velocità massima delle entrate e dei prelievi delle unità di carico.

magazzini a doppia profondità. In questo caso si hanno due livelli di profondità in ogni ubicazione

delle scaffalature. A differenza della singola profondità, questo caso è idoneo per aziende che esigono un forte equilibrio tra la capacità di stoccaggio e la velocità di movimentazione. Per quanto riguarda il funzionamento del trasloelevatore durante una fase generica di prelievo o di stoccaggio in seconda profondità, si ha che i vani di stoccaggio delle unità di carico siano posizionati a due altezze diverse per consentire l‟utilizzo di forche telescopiche speciali a doppia motorizzazione di sfilamento. Questa soluzione andrà a penalizzare l‟altezza del singolo modulo base, che sarà necessariamente più alta di quella della singola profondità.

magazzini multi profondità. Ne esistono due tipologie. La scaffalatura dinamica con rulliere a gravità gestisce in modo ottimale la logica FIFO (First-In First-Out). Risulta adatta allo stoccaggio

di grandi volumi di merci omogenee assicurando una buona rotazione della merce ed evitandone l‟invecchiamento.

La scaffalatura con attrezzatura shuttle si presta per lo stoccaggio di volumi di merce molto elevati, privilegiando il grado di saturazione del magazzino. A differenza della soluzione precedente, questi magazzini implementano una logica LIFO. La movimentazione trasversale delle unità di carico avviene per mezzo di un carrello ausiliare “shuttle” che consente appunto lo stoccaggio in multiprofondità.

Dal punto di vista economico, la prima soluzione è molto onerosa e poco impiegata per automatizzare i magazzini; si adottano pertanto quasi esclusivamente soluzioni in multiprofondità con impiego di trasloelevatori con attrezzatura mobile shuttle.

2.5.4 Altri Sistemi di immagazzinamento

I sistemi destinati al posizionamento di prodotti non su pallet, ma sciolti o imballati in dimensioni e pesi normalmente limitati, devono essere modulari, per consentire di riunire assieme diverse componenti di stoccaggio, devono essere scomponibili, per consentire lo stoccaggio di articoli in quantità diverse, devono essere dotati di appositi supporti che consentano l‟individuazione del prodotto e della sua locazione e riducano al minimo lo sforzo di sollevamento e di movimentazione.

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Lo scaffale a ripiani (figura 2.24) è costituito da componenti di dimensioni standard in modo tale da poter realizzare diverse altezze, diversi interassi tra i ripiani e diverse profondità di scaffale.

Può avere una “luce stretta”, normalmente larga 1 metro, oppure una “luce larga”, di 3 metri e oltre. E‟ relativamente economico, consente l‟accesso casuale allo stoccaggio, è modulare, intercambiabile e si trasporta con facilità.

Figura 2.24 Scaffale a ripiani

Quando il numero delle volte in cui, in un certo periodo di tempo, avviene il rinnovo delle scorte dei prodotti posizionati sullo scaffale, è elevato si possono adottare ripiani a scorrimento su rulli.

Figura 2.25 Armadietti e Cassettiere

Gli scaffali a ripiani possono essere utilizzati anche nella versione “scorrevole” con le strutture che scorrono su speciali vie di corsia. E‟ una soluzione adottata soprattutto quando la movimentazione dei prodotti posizionati è molto lenta e lo spazio a disposizione limitato.

Gli armadietti e le cassettiere (figura 2.25) vengono impiegati come unità a sé stanti, oppure inseriti in un modulo di scaffale a ripiani.

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Sfruttano bene lo spazio, sono compatti e consentono una facile presa degli articoli, in un ambiente pulito e sicuro. Si possono attrezzare con divisori e con particolari inserti sagomati per proteggere articoli delicati, ad esempio, componenti elettronici.

Sono disponibili altri sistemi di stoccaggio progettati per materiali per i quali non possono essere utilizzare le attrezzature descritte in precedenza.

Per lo stoccaggio orizzontale di articoli rigidi in cui la lunghezza è prevalente vengono utilizzati i Cantilever (figura 2.26), ovvero scaffalature costituite da elementi montanti e bracci a mensola, adatte allo stoccaggio di prodotti lunghi e ingombranti quali barre, tubi, lamiere, profilati, anche a differenti livelli di altezza.

Figura 2.65 Cantilever (Foto Dimensione Arredo)

2.5.5 Criteri di scelta dei sistemi di stoccaggio

La scelta, ponderata e studiata, di una tipologia di scaffalatura piuttosto che un‟altra può costituire non solo una fonte di risparmio e quindi di vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, ma anche, nel caso in cui la scelta risulti errata, una sorgente di costi e di vincoli per l‟intera pipeline logistica. Le soluzioni presenti sul mercato, come abbiamo visto, sono molteplici, ognuna con i propri pregi e difetti e spesso risulta impossibile stabilire a priori quale di queste soluzioni si adatti meglio ad un dato contesto. Tale scelta dovrebbe, infatti, maturare come risultato di un‟analisi approfondita delle necessità logistiche relazionate alla tipologia di prodotti da stoccare, ai mezzi di movimentazione utilizzati, allo spazio disponibile e all‟investimento preventivato. Per fornire un supporto a tale scelta le diverse strutture vengono studiate e classificate in funzione delle loro prestazioni rispetto ad alcuni indici caratteristici.

Il processo decisionale prevede in generale di analizzare diverse tipologie di scaffalature che rispettino i requisiti prestazionali e effettuare la scelta in base a considerazioni economiche e ai vincoli/opportunità che si presentano nella specifica situazione (per esempio, possesso di un determinato fabbricato, di una flotta di carrelli industriali ecc.).

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In questa sede si ritiene utile proporre uno schema semplificato che richiede innanzitutto, per la scelta della soluzione più adatta a una specifica situazione operativa, un esame delle prestazioni in base al livello di selettività e di indice di accesso richiesti.

Assegnando a tali parametri di prestazione i valori “alto” o “basso” si ottengono quattro possibili combinazioni (Tabella 2.3), a ciascuna delle quali corrispondono specifiche soluzioni in termini di sistemi di stoccaggio.

Nel caso in cui sia richiesta un‟alta selettività e l‟indice di accesso ai vani sia anch‟esso molto elevato, si può prendere in considerazione l‟investimento in sistemi a scaffalature serviti da trasloelevatori; in questo caso, infatti, le scaffalature consentono una selettività pressoché unitaria, mentre l‟utilizzo di trasloelevatori permette di far fronte all‟elevato numero di accessi ai vani.

Tabella 2.3 Guida alla scelta della tipologia di magazzino in base all’indice di accesso e alla selettività richiesta.

Nel caso invece in cui l‟indice di accesso sia inferiore ma si voglia comunque mantenere una selettività elevata, si potrà ricorrere a sistemi più economici, sempre con scaffalature per un‟elevata selettività ma serviti da carrelli manuali a forche.

La selettività rimane pressoché unitaria, dal momento che tutte le unità di carico possono essere prelevate direttamente, ma il limitato numero di movimentazioni può essere realizzato anche con sistemi manuali, meno performanti ma più economici rispetto ai sistemi automatizzati. Quando si ha a che fare con merci deperibili e con la necessità di gestire il magazzino tramite una politica FIFO rigida, la selettività richiesta può essere più bassa. Per la scelta della tipologia di struttura di stoccaggio si può considerare l‟indice di accesso. Nel caso di indice di accesso elevato, si possono adottare sistemi quali la catasta, il live storage o il drive in. Nel caso di catasta o live storage si riesce a garantire un livello di gestione FIFO non rigida, in termini non di singola unità di carico ma di fila di prodotti, di stessa tipologia, stoccati a magazzino.

Selettività