• Non ci sono risultati.

153 3.7 L’ automazione a livello operativo nel Centro di Distribuzione

3.7.2 I Sistemi di identificazione automatica degli imball

3.7.2.1 Il Sistema del codice a barre

La tecnica dei codici a barre nasce negli anni 1960 e si diffonde negli anni 1970, con lo scopo di identificare rapidamente imballaggi e merci. Per la sua semplicità e versatilità ha assunto un ruolo preponderante nei processi di tipo sia produttivo sia distributivo.

Un codice a barre (figura 3.42) è la traduzione ottica di un codice numerico o alfanumerico che definisce ed individua una particolare entità.

Figura 3.42 Codice a barre EAN 13

Tale traduzione ottica viene rappresentata mediante un‟alternanza di barre verticali e di spazi. Esistono più sistemi di composizione (detti anche “simbologie”) dei codici a barre; essi corrispondono a esigenze diverse di codifica (numero delle informazioni, lunghezza del codice a barre, ecc.), riconducibili alla tipologia del prodotto ovvero alle esigenze del mercato. Tra i tipi più diffusi in Italia, troviamo il codice EAN (European Article Number) che viene utilizzato nella grande distribuzione.

Le rappresentazioni normali di un codice a barre sono a una sola dimensione, ovvero, è prevista una lettura orizzontale unica. Nella lettura vengono attraversate barre verticali nere e spazi bianchi; queste barre di larghezze differenti e gli spazi di ampiezze diverse sono gli elementi della simbologia; ogni simbologia usa un proprio numero di elementi differenti.

I Codici Unidimensionali EAN-8 e EAN-13 permettono di rappresentare solo cifre numeriche: EAN- 8 consente di rappresentare sette cifre più una di controllo, mentre EAN-13 consente di rappresentare 12 cifre numeriche più una di controllo.

La simbologia denominata Code 39, ovvero 3 of 9, consente di rappresentare 42 simboli, composti da lettere maiuscole, cifre numeriche e pochi altri segni. Un codice a barre Code 39 è composto da un carattere di inizio, dai dati che deve contenere, da un codice di controllo (che non appare tradotto per la lettura umana) e dal carattere di fine. Il carattere usato per iniziare e per concludere la sequenza è l'asterisco, che quindi non può essere utilizzato nei dati contenuti.

157

La simbologia denominata Code 128, ovvero USS Code 128, consente di rappresentare 106 simboli, che possono essere interpretati secondo tre insiemi di caratteri, distinti in base a una lettera: A, B e C. Per questa ragione, un codice a barre realizzato secondo la simbologia Code 128 inizia sempre con la dichiarazione dell'insieme di caratteri. L'informazione non ha una lunghezza predeterminata e può essere modificato l'insieme di caratteri quando serve. La simbologia Code 128 prevede l'inserimento di un codice di controllo, calcolato automaticamente per consentire la verifica della lettura meccanica, ma questa cifra non viene mostrata per la lettura umana.

La codifica ISSN permette di identificare una pubblicazione periodica attraverso una tecnica simile a quella del numero ISBN per i libri. In questo caso, il numero è composto da otto cifre numeriche (compreso il numero di controllo), che vanno inserite in una simbologia EAN-13 aggiungendo all'inizio il prefisso 977, togliendo il numero di controllo ISSN, aggiungendo due cifre che rappresentano il codice del prezzo e aggiungendo il codice di controllo EAN-13. Inoltre, va aggiunto un codice a barre ulteriore per rappresentare due o cinque cifre in cui si indica il numero del fascicolo.

Il codice a barre comune è a una sola dimensione, nel senso che contiene una sola riga di informazioni, eventualmente anche molto breve. Semplificando le cose, si può dire che quando si sovrappongono più righe in un codice a barre, questo diventa a due dimensioni.

Un sistema di codice a barre a due dimensioni nasce con lo scopo di memorizzare dati e deve essere organizzato in modo da permettere al lettore meccanico di riconoscere e seguire le righe, inoltre deve essere previsto un sistema di informazioni ridondanti, anche molto complesso, in modo da garantire la lettura in presenza di errori.

Lo standard più comune per i codici a barre a due dimensioni è il PDF417. I sistemi di lettura (scanner) per codici a barre sono costituiti da tre moduli fondamentali: modulo di lettura, modulo di decodifica e modulo di comunicazione con il sistema informativo.

Dal punto di vita tecnologico possono essere distinti due tipi di dispositivi di lettura: lettori ottici o lettori laser.

I lettori ottici utilizzano una sorgente luminosa che illumina la superficie del codice consentendo a un apposito sensore di registrare la variazione del raggio riflesso. A seconda delle caratteristiche del dispositivo la lettura può essere effettuata a contatto oppure a distanza. Con dispositivi di questo tipo, utilizzati generalmente per la lettura di codici in inchiostro opaco su sfondi di vario tipo, la distanza e l‟inclinazione della superficie da leggere deve essere accuratamente controllata. La qualità del codice deve essere buona per consentire un‟adeguata accuratezza di lettura; possono sorgere difficoltà nella lettura di codici su superfici plastificate o su superfici curve.

A differenza dei lettori di tipo ottico (che effettuano ad ogni passaggio una singola lettura del codice), i lettori laser esplorano ripetutamente, a ogni passaggio, la superficie codificata, effettuando una serie di istantanee che consentono una maggiore accuratezza di lettura e quindi una minore sensibilità alle variazioni di allineamento e inclinazione della superficie stessa. I dispositivi laser consentono di leggere codici compatti, ad alta intensità, su oggetti in movimento o fermi. Dato che il codice è letto più volte è possibile utilizzare supporti di stampa meno costosi.

158

Nel caso di possibili variazioni di posizione e orientamento del codice, i lettori ottici consentono una minore accuratezza di lettura e richiedono pertanto metodi di codifica di elevata qualità.

I codici a barre e i sistemi di trasmissione dati online trovano applicazione nelle diverse aree operative di un centro di distribuzione:

 Ricevimento merci. Quando un automezzo si accosta alle banchine di scarico i dati contenuti nei documenti di viaggio vengono comunicati al computer centrale che determina la destinazione dei materiali in arrivo. Mediante terminali situati a bordo dei carrelli elevatori è possibile fornire agli operatori adibiti allo scarico delle merci tutte le istruzioni necessarie. L‟operatore legge, con un lettore ottico, il codice applicato a ogni unità di carico e riceve automaticamente i dati relativi alla sua destinazione.

 Stoccaggio. Questa funzione può essere integrata con l‟attività di scarico degli automezzi in arrivo. Assegnando un‟opportuna codifica ai singoli vani dell‟impianto di stoccaggio si ottiene un‟immediata verifica della corretta allocazione delle singole unità di carico. Eventuali errori vengono immediatamente segnalati. Qualora le unità di carico vengano disposte in modo casuale il computer centrale è in grado di mantenere una mappa aggiornata della situazione del centro di distribuzione.

 Inventario periodico. Con metodologie di tipo manuale/cartaceo le operazioni di inventario richiedono normalmente la sospensione delle attività di immissione/prelievo almeno per quanto riguarda singole zone dell‟impianto di stoccaggio. L‟impiego di codici a barre sia per le unità di carico sia per i vani dell‟area di stoccaggio consentono il controllo costante delle scorte, evitando interferenze con la continuità delle attività del centro di distribuzione. Eventuali errori che porterebbero a discrepanze fra i dati in possesso del sistema informativo e la situazione effettiva vengono immediatamente rilevati.

 Picking. Le istruzioni di picking possono essere fornite agli operatori all‟atto di ciascun prelievo. La codifica sia degli articoli sia delle relative posizioni consente l‟immediata rilevazione di eventuali errori; essa consente inoltre un accurato rispetto di criteri FIFO nel prelievo dei materiali.

 Spedizione. Durante la fase di carico degli automezzi in partenza i codici assegnati a ciascuna unità di carico vengono letti dal conducente del carrello elevatore e trasmessi al computer centrale. A carico ultimato vengono stampati i documenti di viaggio necessari.