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Figura 3.7 Le dimensioni (in millimetri) dei pallet ISO1 e ISO

3.5 Scelta dei mezzi di movimentazione interna

3.5.1 Sistemi di movimentazione senza vincoli di mobilità

In questo gruppo rientrano le varie tipologie di carrelli. Carrelli transpallets.

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Per transpallet si intende un carrello a forche o razze in grado di sollevare unità di carico pallettizzate, il minimo indispensabile per consentire la traslazione orizzontale senza che il carico stesso strisci sul pavimento. Tali sistemi, con limitata possibilità di sollevamento (circa 13 cm), vengono quindi utilizzati per il trasferimento orizzontale dei pallets all‟interno di ambienti chiusi (movimentazioni frequenti e distanze ridotte), su superfici particolarmente lisce e con pendenze ridotte. Possono essere sia manuali sia motorizzati elettricamente tramite batterie. Le velocità di traslazione sono limitate a qualche metro al secondo per le versioni motorizzate, con portate intorno a 2000-3000 kg.

Il carrello transpallet manuale (figura 3.21) viene mosso da un operatore a piedi mediante un timone che ha la doppia funzionalità di movimentazione del carrello (tramite trazione/spinta da parte dell'operatore) e di sollevamento delle forche sempre ad azione manuale. I pallet vengono inforcati longitudinalmente in modalità standard, ovvero nel caso dell‟europallet lungo la dimensione pari a 1200 mm. La migliore efficienza dei carrelli transpallet manuali si registra in percorsi di breve/media durata (in quanto l'operatore è a piedi).

Figura 3.21 Carrello transpallet manuale (Foto Samag)

Il carrello transpallet elettrico con operatore su piattaforma (figura 3.22) viene mosso da un motore

di trazione abbinato ad un riduttore per la traslazione nei due sensi, e con il sollevamento azionato da un motore abbinato ad una pompa idraulica; l'operatore è a terra oppure a bordo di una piattaforma. I pallet vengono inforcati longitudinalmente in modalità standard, ma esiste anche l'eventualità di inforcare i pallet in maniera trasversale.

La migliore efficienza di detti carrelli transpallet si registra in percorsi di media durata (infatti, l'operatore può salire sulla piattaforma e, anche se non assume una posizione adatta per percorsi lunghi, il carrello motorizzato gli permette di percorrere brevi distanze).

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Figura 3.22 Carrello transpallet elettrico con operatore su piattaforma (Foto Jungheinrich)

Il carrello transpallet elettrico con operatore a bordo seduto o in piedi (figura 3.23) viene mosso da

un motore di trazione abbinato ad un riduttore per la traslazione nei due sensi, e con il sollevamento azionato da un motore abbinato ad una pompa idraulica; l'operatore si trova a bordo del carrello stesso, in posizione di guida trasversale.

Figura 3.23 Carrello transpallet elettrico con operatore a bordo (Foto Samag)

I pallet vengono inforcati longitudinalmente in modalità standard. La migliore efficienza di detti carrelli transpallet si registra in percorsi lunghi (infatti, l'operatore si trova a bordo del veicolo, in una posizione di seduta che gli permette di sopportare percorsi di una certa lunghezza).

Carrelli elevatori

I carrelli elevatori a contrappeso (Frontali/Bi-Trilaterali) (figura 3.24) sono carrelli elevatori

caratterizzati dalla presenza di un contrappeso nella parte posteriore del veicolo, in modo tale da poter bilanciare il carico che verrà sostenuto dalle forche nella parte anteriore del veicolo.

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Figura 3.24 Carrello elevatore a contrappeso (Foto Jungheinrich)

Solitamente, si distinguono i carrelli elevatori in carrelli frontali (dove, appunto, l'inforcamento del pallet avviene frontalmente) o bi/trilaterali (dove l'inforcamento può avvenire anche perpendicolarmente all'asse longitudinale del carrello stesso).I carrelli frontali vengono, poi distinti, in base alla tipologia di alimentazione (elettrica piuttosto che endotermica). Nel caso di carrelli elettrici, il contrappeso è fornito dalle batterie e dai motori elettrici di propulsione, nel caso di carrelli a motore endotermico invece la parte posteriore deve essere opportunamente “zavorrata”. I carrelli a motore elettrico con gomme piene vengono utilizzati prevalentemente all‟interno dei fabbricati, dove si hanno superfici particolarmente regolari. Le gomme piene conferiscono inoltre al carrello un supporto più solido durante le operazioni di material handling. Un particolare problema è rappresentato in questo caso dalla ricarica delle batterie; questa operazione, potenzialmente pericolosa, deve essere effettuata in locali dedicati e compartimentati. Carrelli elevatori con motore a combustione interna e pneumatici, sono invece più adatti al funzionamento in aree esterne; possono essere utilizzati anche all‟interno dei fabbricati, a patto che le aree coperte siano caratterizzate da un adeguata areazione. Più veloci rispetti ai precedenti, consentono di sollevare carichi sino a un‟altezza massima di 6m.

In generale i carrelli a contrappeso con caricamento frontale richiedono, per la effettuazione delle operazioni di carico/scarico, corridoi di almeno 3,3 m, in modo da consentire il posizionamento del carrello perpendicolarmente alla unità di carico. La parte posteriore della carrozzeria viene spesso opportunamente smussata, in modo da facilitare le operazioni di manovra.

Le principali funzionalità dei carrelli elevatori a contrappeso sono: velocità di traslazione dell‟ordine di 3 m/s;

capacità di trasportare carichi con peso sino a 2.000 kg (per i carrelli con motori elettrici) e oltre 45.000 kg (per i carrelli con motore a combustione interna);

adatti a caricare e scaricare automezzi da terra e da banchina; possibilità di movimento su diversi tipi di pavimentazione; possibilità di superare pendenze anche elevate;

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I carrelli elevatori a razze portanti (figura 3.25) sono carrelli nei quali la funzione di bilanciamento

dei carichi viene fatta non da un contrappeso, bensì da razze portanti poste nella parte anteriore del carrello (quella dove viene caricata la

merce).

Figura 3.25 Carrello elevatore a razze portanti (Foto Jungheinrich)

La distinzione della tipologia di carrello viene fatta in base al posizionamento dell'operatore; pertanto, si individuano tre tipologie di carrelli elevatori a razze portanti: carrelli elevatori a razze portanti con timone e operatore a piedi; con operatore a bordo; con timone e operatore su piattaforma. Tutte e tre le categorie hanno lo stesso principio di funzionamento, ma diverse caratteristiche che li rendono più o meno adatti a determinate tipologie di picking e di missioni di prelievo.

Sostanzialmente, i carrelli con l'operatore a bordo o su piattaforma sono maggiormente adatti per percorsi medi o lunghi, a differenza dei carrelli con operatore a piedi, i quali vengono sostanzialmente utilizzati per percorsi brevi/medi.

Carrelli retrattili

Sono carrelli (figura 3.26) in cui la colonna di sollevamento può scorrere in senso longitudinale. In questo senso il carrello si comporta come uno a contrappeso quando la colonna è spinta tutta in avanti e come uno a razze portanti quando la colonna si trova in posizione ritratta.

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Il carrello retrattile è il più diffuso per lo stoccaggio su scaffalature in quanto molto versatile e perché riesce a ridurre sensibilmente gli spazi di manovra rispetto al carrello frontale.

Carrelli commissionatori.

Utilizzati per le operazioni di prelievo frazionato, sono caratterizzati dalla circostanza di avere l‟operatore che si muove su di un piano solidale alle forche del carrello, così da poter inforcare il pallet da cui devono essere prelevate delle linee d‟ordine, svolgere le operazioni di picking, e riposizionare il pallet stesso nel vano di immagazzinamento. I carrelli commissionatori possono essere a contrappeso oppure a razze; in quest‟ultimo caso possono essere raggiunte altezze di impilamento fino a 9 m.

La distinzione principale che viene fatta tra i carrelli commissionatori concerne il sollevamento delle forche: con il carrello commissionatore orizzontale (figura 3.27) l'operatore è in posizione fissa e le forche si sollevano solo per non far strisciare il carico sul pavimento.

Figura 3.27 Carrello commissionatore orizzontale(Foto Jungheinrich)

Con il carrello commissionatore verticale (figura 3.28) l'operatore può essere sollevato in altezza per consentire il prelievo di carichi in quota.

Le principali funzionalità di un carrello commissionatore orizzontale sono le seguenti: adatto per operazioni di picking massivo a piano terra;

ampia varietà di lunghezza delle forche per la presa di 1, 2, 3 o 4 supporti di carico; adatto per percorsi medi e lunghi;

possibilità di superare pendenze.

Un carrello commissionatore verticale risulta adatto per operazioni di picking massivo a fino ad un'altezza di presa di circa 5 m da terra; per percorsi medi, prevalentemente su superfici piane; per operazioni di picking fino a 13 m.

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Figura 3.28 Carrello commissionatore verticale (Foto Still)

Trasloelevatori.

Si tratta di attrezzature elettromeccaniche in grado di muoversi sui tre assi nel centro di distribuzione sia in modo manuale con operatore a bordo sia in modo automatico senza operatore a bordo.

I trasloelevatori (figura 3.29) hanno la fondamentale capacità di muoversi mediante guide poste sul terreno negli spazi stretti e di poter effettuare un movimento orizzontale (per spostarsi longitudinalmente tra le varie postazioni pallet) ed un movimento verticale (per poter prelevare pallet anche ad elevate altezze).

La distinzione principale che viene fatta tra i trasloelevatori riguarda la possibilità o meno di effettuare delle curve all'interno del proprio percorso; pertanto i trasloelevatori si distinguono in:

trasloelevatori rettilinei e trasloelevatori sterzanti.

La larghezza minima del corridoio di manovra, risulta essere il vero parametro discriminante tra le tipologie di carrelli attualmente reperibili sul mercato, poiché, data un certa superficie del nostro stabilimento, più piccolo è quest‟ultimo maggiori sono le capacità di immagazzinamento che abbiamo.

Si forniscono di seguito in Tab. 3.9, i dati tecnici per le principali categorie, in particolare l'altezza di sollevamento delle forche e la larghezza dei corridoi necessaria per garantire l'operatività dei carrelli. La larghezza del corridoio (i dati segnati sono puramente indicativi, vista la variabilità dei carrelli esistenti) richiesta per le attività di immissione e prelievo delle unità di carico dipende dalla tipologia di carrello industriale, dalle sue caratteristiche costruttive e dalle dimensioni dell'unità di carico. Il calcolo della larghezza minima del corridoio deve, in ogni caso, permettere di effettuare le manovre di posizionamento del carrello e di estrazione dell‟unità di carico dalla scaffalatura; viene inoltre previsto solitamente da entrambe le parti un franco di sicurezza, pari a 10 cm.

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Figura 3.29 Trasloelevatori (Foto Mecalux)

Portata [t] Max altezza sollev. [m] Larghezza min corridoio [m] Transpallet manuale 2

Transpallet elettrico a timone 1,2-1,6-2

Elevatore elettrico a timone 0,25 4,3

Elevatore elettrico retrattile 1,0 7,2

2,3-3 1,6 8,3

2,0 9,0

Elevatore elettrico a 3 ruote 1,25-1,6 5,8 3,3

Elevatore elettrico a 4 ruote 2,5-3,0 6,0

Carrello commissionatore Orizzontale 2,0 - Carrello commissionatore Verticale 1,0 2,6 5,8 8,3 Elevatore-commissionatore a grandi altezze 1,0 6,5 1,5 13,0 Elevatore trilaterale 2 11,0 1,6

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