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52 Area di preparazione degli ordini In essa gli ordini sono consolidati, si effettuano i controlli finali,

2.4 Parametri prestazionali del magazzino

Per affrontare in modo corretto il problema del dimensionamento di un impianto industriale è necessario definire preventivamente alcuni parametri prestazionali dell‟area più delicata dal punto di vista dimensionale, che è l‟area di stoccaggio, tramite i quali vengono valutate le performances del magazzino stesso in termini di sfruttamento degli spazi disponibili.

Se consideriamo un impianto di stoccaggio per unità di carico pallettizzate avremo che i principali parametri di prestazione, o indici caratteristici, possono essere elencati nel seguente modo:

L’indice di utilizzazione superficiale , (o Coefficiente di utilizzazione superficiale, CuS)

definito dal rapporto fra la superficie effettivamente utilizzata e la superficie totale del magazzino: fornisce una indicazione del grado di sfruttamento del piano pavimento; in pratica, com‟è ovvio, è sempre minore di uno. Può anche essere espresso in termini di unità di carico immagazzinabili per metro quadrato di area operativa di stoccaggio oppure per metro quadrato di superficie del deposito. L‟indice di utilizzazione volumetrica , (o Coefficiente di utilizzazione volumetrica) definito come il rapporto fra il volume occupato dai materiali immagazzinati ed il volume totale del magazzino considerato fino a sotto il filo catena del fabbricato. Può inoltre essere espresso in termini di unità di carico immagazzinabili per metro cubo di volume di stoccaggio.

I due indici Is eIv consentono di stabilire utili confronti fra diverse soluzioni di uno stesso magazzino in quanto di ogni soluzione forniscono non solo il grado di sfruttamento dell‟area e del volume, ma anche l‟ampiezza del magazzino: e poiché ogni metro quadrato di superficie e ogni metro cubo di spazio di un edificio costano (per ammortamenti, riscaldamento, manutenzione, ecc), si comprende

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come sia importante ridurre al minimo la superficie ed il volume dei magazzini. Di qui lo studio e la scelta di mezzi di trasporto e di sistemi di immagazzinamento che consentano o facilitino il massimo sfruttamento superficiale e volumetrico.

L’indice di manodopera: indica il rapporto fra le tonnellate arrivate al magazzino o spedite dallo

stesso in un certo periodo di tempo (anno, mese, ecc.) ed il numero di ore lavorative degli operatori addetti al magazzino, nello stesso periodo di tempo.

L’indice di potenza: rapporto tra le tonnellate arrivate al magazzino o spedite dallo stesso in un certo

periodo di tempo (anno, mese,ecc.) e la potenza elettrica installate nel magazzino oppure i kWh consumati nello stesso periodo di tempo. Questi due ultimi indici consentono di valutare il grado di meccanizzazione di un magazzino. Gli stessi indici, anziché le tonnellate di prodotti in entrata e in uscita dal magazzino, possono riguardare palette, contenitori, colli, sacchi, scatole, ecc.

Potenzialità ricettiva: è la misura della “capacità statica” del centro di distribuzione e può essere

espressa in termini di unità di carico “stoccabili” nel centro di distribuzione. Questo paramento costituisce, ovviamente, un parametro di valutazione essenziale per il CdD stesso, poiché ne quantifica la capacità di soddisfare la sua funzione primaria, cioè quella di contenere materiale. Spesso questo indice influenza sensibilmente anche gli altri parametri prestazionali, in modo particolare lo sfruttamento superficiale e volumetrico dell‟area di stoccaggio. Il valore della ricettività non è tuttavia una qualità intrinseca del magazzino. In prima istanza, infatti, dipende essenzialmente dalle dimensioni della struttura stessa, è, infatti, semplice intuire come a parità di altri fattori una struttura di dimensioni maggiori possa ospitare un maggior numero di udc Tuttavia appare evidente che anche una volta definite e vincolate le dimensioni planimetriche della struttura di stoccaggio la ricettività non costituisca un parametro immutabile. Ad esempio può cambiare con il tipo di scaffalatura adottata (ad esempio una scaffalatura a singola o a doppia profondità) pur rimanendo immutate le dimensioni dell‟area di stoccaggio. Infine, anche la tipologia di udc stoccate all‟interno del magazzino potrebbero influenzarne la capacità ricettiva R.

Indice di Selettività: questo parametro può essere espresso in termini quantitativi come rapporto tra il

numero di unità di carico direttamente accessibili in fase di prelievo e il numero totale di unità di carico immagazzinate, solitamente è espresso come percentuale. Avremo quindi che l‟espressione matematica della selettività sarà:

s =

Bassi valori di selettività indicano usualmente un elevato numero di movimentazioni necessarie per il prelievo delle udc prescelte e quindi la possibilità di produrre un flusso logistico inferiore rispetto a strutture con le medesime caratteristiche di contorno ma caratterizzate da valori di selettività superiori. Tipicamente il livello di selettività per scaffalature bifronti accessibili sui due lati assume valore unitario.

Potenzialità di movimentazione: è un parametro che esprime la “capacità dinamica” del centro di

distribuzione e può essere espresso in termini quantitativi come numero massimo di udc in transito attraverso l‟impianto di stoccaggio nell‟unità di tempo, cioè il numero di udc che subiscono un ciclo completo di carico o scarico all‟interno del magazzino. Si parla in tal caso più propriamente di

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riferita al solo flusso in ingresso e della potenzialità riferita al solo flusso in uscita, per la possibilità di combinare in modo opportuno cicli di immissione e prelievo.

La potenzialità di movimentazione dipende dal numero dei mezzi di movimentazione e dalle caratteristiche dei relativi cicli; l‟inizio e la fine di un ciclo non viene identificato con la presa in carico o con il deposito sulla scaffalatura dell‟udc, e quindi con riferimento all‟udc stessa, ma facendo riferimento a quelle che sono le azioni degli operatori, contemplando anche, qualora il ciclo di prelievo o di stoccaggio lo preveda, dei percorsi a vuoto. Viene solitamente indicata con PM e misurata in [udc/ora] oppure in [udc/anno]. Vale

PM=PMI+PMU

se si impiegano gli stessi sistemi di movimentazione per lo stoccaggio ed il prelievo; oppure

PM=max(PMI,PMU)

se non si adoperano gli stessi sistemi.

Nel caso di movimentazione senza rottura dell‟unità di carico a ogni pallet movimentato corrispondono 2 cicli semplici o un ciclo combinato.

Coefficiente di saturazione della potenzialità ricettiva: può essere espresso come percentuale della

potenzialità ricettiva teorica normalmente utilizzabile durante un periodo di riferimento, senza compromettere la funzionalità del centro di distribuzione. Tale indice risulta estremamente utile in fase di valutazione per quei magazzini in cui vengono utilizzate politiche di allocazione che prevedono un dimensionamento della scaffalatura a valori medi, come ad esempio nella politica

Random Storage.

Dal punto di vista matematico questo indice è calcolato come:

dove Nmedio è il numero di udc mediamente presenti a magazzino durante l‟intervallo di tempo pari a

ΔT. Può essere espresso anche in termini di numero massimo di udc possibili nell‟intervallo ΔT.

Indici di costo: descrivono le prestazioni sia del sistema di stoccaggio nel suo complesso sia delle

singole aree funzionali quantificandone in termini monetari i risultati. Possono essere espressi in €/m3, €/(udc movimentata) ecc. Si possono considerare due parametri di prestazione economica del magazzino: il costo della ricettività ed il costo della movimentazione. Il Costo della ricettività [€/anno/udc] esprime il valore del costo annuo del magazzino per potenzialità ricettiva. Nel costo annuo devono essere considerate le seguenti voci: la quota annua di ammortamento di strutture edili, impianti di servizio e attrezzature per il posizionamento delle merci e la loro movimentazione (scaffalature, carrelli, ecc..), costo annuo dei servizi generali di impianto (condizionamento, illuminazione, ecc..).

Il Costo della movimentazione [€/movimentazione] esprime il valore del costo per unità di carico movimentata. Si calcola valutando le voci di costo annuo direttamente o indirettamente imputabili alla movimentazione e rapportandole al throughput annuo. In particolare i costi diretti comprendono il costo del personale addetto alle movimentazioni e il costo energetico legato alle operazioni di movimentazione delle merci, mentre la quota di costo indiretto si compone principalmente dei costi

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di manutenzione delle attrezzature direttamente impiegate nelle operazioni di movimentazione (es. carrelli a forche).

Indice di accesso: è uno dei parametri più utilizzati negli studi relativi alle prestazioni di una

struttura di stoccaggio, poiché risulta applicabile non solamente all‟intera struttura di stoccaggio, ma anche alle differenti zone in cui essa dovesse eventualmente essere suddivisa o anche alle singole referenze. L‟indice di accesso, indica la frequenza con cui vengono effettuate operazioni di movimentazione all‟interno del magazzino o in una determinata zona di esso. Dal punto di visto matematico è definito come il rapporto tra il numero di movimentazioni nel periodo di riferimento considerato (giorno, mese anno) e la ricettività del magazzino, espresse in unità tra loro coerenti (ad esempio numero di pallet).

L‟indice di accesso ha le dimensioni dell‟inverso di un tempo.

Magazzini con indici di accesso elevati sono quindi magazzini fortemente dinamici, in cui le merci sono caratterizzate da un tempo di permanenza a magazzino ridotto e vengono quindi movimentate di frequente; viceversa magazzini ad indice di accesso ridotto sono magazzini più statici, con movimentazioni delle merci meno frequenti.