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6.2 – L’engagement culturale come risorsa per le imprese del vetro artistico di Murano: innovare nella tradizione

La ricerca sul campo si è avvalsa inizialmente del grande contributo realizzato dal team del Dipartimento di Management di Venezia, condotto dalla dottoressa Conte e dal professor Tamma, in merito alla composizione attuale delle imprese del vetro d’arte nell’area veneziana (isole, centro storico, terraferma e province). Attraverso una survey on-line la dottoressa Conte ha indagato i business model delle imprese del vetro d’arte, la composizione dell’offerta e la loro posizione nel mercato. Dalla ricerca emergono diversi risultati interessanti per quanto riguarda il panorama delle produzioni di vetri d’arte, l’entità del fatturato derivato dalle esportazioni, la composizione dei consorziati di Promovetro e degli aderenti al marchio Vetro Artistico® Murano. La ricerca è stata sviluppata ulteriormente dalle dottoresse Mingotto e Caccaitore, le quali, attraverso una seconda survey on-line, hanno indagato la sensibilità della domanda, ovvero come il cliente percepisce i prodotti in vetro artistico di Murano, quali sono le sue conoscenze relative a questa lavorazione e in merito al marchio Vetro Artistico® Murano.

Il contributo del presente lavoro di tesi vuole essere l’incipit del terzo step d’indagine, relativo al mondo del vetro d’arte: si pone come spunto di riflessione per ragionare in modo più preciso del rapporto tra queste imprese ed il mondo culturale. Partendo dal lavoro effettuato da Conte, Tamma, Mingotto e Cacciatore relativo alla composizione dei prodotti, della distribuzione e della domanda di vetro artistico nel veneziano, si sono indagate le occasioni che hanno coinvolto le imprese nel discorso culturale. Procedendo da un punto di vista macroscopico inizialmente si sono analizzate le due principali manifestazioni internazionali dedicate al mondo del vetro d’arte, una straniera e l’altra progettata a Venezia: la Glass Art Conference e la The Venice Glass Week. Di esse sono state rintracciate le modalità espressive del festival, la composizione degli eventi, il coinvolgimento delle imprese e la relazione con il territorio.

Successivamente, anche attraverso la forma dell’intervista aperta alle imprese, ci si è concentrati nell’analisi di tre casi emblematici di engagement culturale di imprese del vetro Muranesi. Si sono presentate le realtà aziendali di Seguso, Studio Bubacco e Studio Toffolo: ne sono state analizzate le caratteristiche della view e della mission aziendale, il comportamento nel mercato e le forme specifiche di engagement sviluppate e progettate in seno all’impresa stessa. La formula “innovazione nella tradizione” è una caratteristica comune a tutti e tre i casi analizzati (Seguso, Bubacco, Toffolo),

l’engagement culturale si situa in mezzo ai due termini. Esso diventa strumento, si fa ponte, nodo di scambio, in grado di tradurre, secondo le diverse necessità e nelle

modalità più disparate, il messaggio dei business model culture-based. Concretizzandosi nelle “visite polisensoriali” presso le fornaci Seguso, nell’oggetto culturale (il libro) In

Muran di Bubacco e Donà, nella costante attenzione al lato educativo intrinseco

all’azione di business dello Studio Toffolo, il coinvolgimento culturale delle imprese si mostra eterogeneo e composito. Le iniziative, nate e progettate all’interno delle aziende stesse, sono indice di un’attenzione profonda all’ambiente culturale che le circonda. Esse sono il frutto di intuizioni imprenditoriali che cercano di attualizzare e innovare i modi di espressione del patrimonio di conoscenze, salvaguardando

contemporaneamente il carattere storico, specifico, di ogni produzione. Autenticità e trasparenza d’azione, coinvolgimento fisico ed emotivo del fruitore nelle operazioni, condivisione dei processi e degli esiti attraverso comunicazioni web sono le

per ognuno dei casi incontrati, l’engagement culturale, seppur a diversi livelli di profondità e con differenti output, è un atteggiamento strutturato, fortemente legato all’azione imprenditoriale ed in continuo sviluppo. Le esternalità positive non si riscontrano tanto nell’incremento dei risultati a breve termine, quanto piuttosto nella consuetudine ad una RCI, responsabilità culturale d’impresa, che concorre ad aumentare il valore condiviso, mantenendo e rigenerando la propria eredità anche grazie alle azioni culturali, all’engagement culturale.

I limiti che questa indagine sul campo presenta si possono ritrovare nella parzialità dei campioni selezionati. Raccogliere un numero maggiore di soggetti da intervistare potrebbe risultare utile per comparare le diverse forme di engagement culturale tra loro ed individuare caratteri ricorrenti, atteggiamenti comuni, particolarità e differenze. Risulterà utile anche non limitare le interviste alle sole imprese, ma indagare le forme di coinvolgimento culturale delle stesse proposte da enti, organizzazioni for e non profit e associazioni culturali. In questo modo si potrà ricostruire un quadro più completo che ci indichi le forme di impegno culturale promosse sia dalle imprese (portate avanti in autonomia), sia le iniziative realizzate dalle organizzazioni culturali (che coinvolgono le imprese in diversi livelli di partecipazione) che i progetti co-gestiti da aziende ed enti diversi. Nonostante i limiti evidenziati, si può ritenere confermata l’ipotesi di partenza per la quale l’engagement culturale sia da considerarsi una partita sostenibile per le imprese business model culture-based, una risorsa per l’azienda e per il territorio. Le interviste hanno messo in risalto il carattere dinamico, aperto, disponibile e

culturalmente impegnato dei maestri vetrai. Diversi per vissuto e percorso artistico, Donà e Toffolo hanno dichiarato più volte di sentirsi legati al discorso culturale strutturato attorno al mestiere, sia riferito all’Isola di Murano che al dibattito

internazionale. Sarà auspicabile, negli studi futuri, valutare l’impatto di queste azioni sulla condotta dell’impresa nel lungo periodo, sul territorio, sulle organizzazioni culturali coinvolte e sulla comunità di riferimento. Nell’ipotesi che l’engagement culturale possa diventare pratica comune delle imprese business model cultre-based, è ragionevole pensare che le istituzioni favoriscano ed incentivino queste iniziative, anche attraverso vantaggi fiscali e altre forme di premi e/o aiuti economici alle aziende.

6.3 – L’engagement culturale: potenziale alleato delle produzioni ad ago di

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