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L’evoluzione futura del progetto

I. 2 2 Le fonti di finanziamento europee

III.4. L’evoluzione futura del progetto

Le aziende appartenenti all’ATS operano al momento, come si è detto, in vista della rendicontazione93 obbligatoria, prevista per Settembre 2017.

Come si è chiarito precedentemente, l’ATS, entro 45 giorni dalla conclusione del primo periodo, identificato come i 12 mesi successivi all’avvio del progetto, dovrà presentare domanda di pagamento a titolo di stato avanzamento lavori (SAL) e rendicontare il 40% dell’investimento ammesso. La domanda di pagamento a titolo di SAL si compone, come richiesto dal bando dalla Regione Toscana, di una relazione tecnica di medio periodo sullo stato di avanzamento del progetto, elaborata sulla base dello schema fornito dalla Regione, fatture e documenti contabili di equivalente valore probatorio, completi di documentazione relativa al pagamento, oltre alle schede di monitoraggio secondo la modulistica predisposta da ARTEA. La mancata rendicontazione delle spese per almeno il 40% dell’investimento o la mancata predisposizione della suddetta

93 Definita come il processo il cui obiettivo consiste nella visualizzazione dei costi ammissibili a rimborso, rispetto ad una specifica attività, nei confronti dell’Ente finanziatore, funzionale all’ottenimento dei rimborsi delle spese sostenute (Cfr. Grazi L., Introduzione all’Europrogettazione: il budget e la rendicontazione. Il processo di valutazione, intervento nel Modulo europeo Jean Monnet “Le città e l’UE”,Università degli studi di Siena, 2013).

196 relazione tecnica di medio periodo, sarà considerata rinuncia dei beneficiari alla realizzazione dei progetti, fino alla revoca dell’intero finanziamento.

Nel caso in cui il controllo sulla rendicontazione presentata dia esito positivo, la Regione Toscana, mediante ARTEA, provvederà a liquidare le quote a SAL del contributo a fondo perduto nella misura massima del 30% del contributo complessivo, dato che nel caso in oggetto, precedentemente all’avvio del progetto, è stata inoltrata domanda di anticipo. Il saldo del contributo a fondo perduto verrà anzi erogato, come si è anticipato all’inizio del capitolo, a seguito della presentazione della domanda da parte del Capofila, entro 45 giorni dalla conclusione del secondo periodo di rendicontazione, il quale si conclude entro 24 mesi dall’avvio del progetto.

Tramite il MIUR verranno in tal sede inoltre liquidate le quote a SAL del credito agevolato di competenza, agli appartenenti all’ATS che ne hanno fatto richiesta, con le medesime modalità e tempistiche previste per il contributo a fondo perduto.

L’azienda capofila provvederà, anche grazie ai “sussidi” così erogati nelle successive tranche, a proseguire nello svolgimento delle attività di progetto, cercando di rispettare le tempistiche definite nel cronoprogramma e i costi stimati e revisionati a seguito del controllo intermedio svolto e le cui risultanze sono state esposte nel presente elaborato. Trascorso il primo periodo di rendicontazione verrà inoltre inoltrata alla Regione, come si è detto, domanda di proroga per l’estensione della durata del progetto, fino a un massimo di sei mesi, supportata da motivazioni idonee e giustificate, emerse a seguito del controllo intermedio svolto e precedentemente trattate.

In particolare, nel periodo che segue, si provvederà a dare avvio alle prove in scala preindustriale, impiegando il “pilota” realizzato e reso attivo presso il capannone, una volta che quest’ultimo risulterà disponibile.

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CONCLUSIONI

Per il nuovo periodo di programmazione pluriennale 2014-2020 l’Unione Europea ha stanziato 80 miliardi di euro con i quali intende cofinanziare, o direttamente mediante la Commissione Europea o indirettamente tramite autorità nazionali, regionali o locali, progetti di investimento, infrastrutture, attività di ricerca e sviluppo, consulenza e formazione, rientranti nei diversi Fondi, organizzati in programmi dedicati a specifici obiettivi, per i quali viene emanato un apposito bando.

I Fondi Europei rappresentano inoltre uno strumento con cui l’Unione Europea intende rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale, riducendo il divario di sviluppo tra le regioni e il ritardo delle regioni meno favorite, in particolare mediante i “Fondi Strutturali e di Investimento Europei”, integrando l’intervento pubblico nazionale, per riportare l’Europa sul cammino della ripresa economica, a seguito della crisi economica e finanziaria da cui, negli anni recenti, è risultata gravemente colpita.

La partecipazione a un bando europeo richiede tuttavia la maturazione di un’idea progettuale rispondente alle richieste e alle caratteristiche dallo stesso bando esplicitate, oltre a una corretta metodologia di progettazione che garantisca il successo del progetto e il perseguimento dei risultati attesi. A tal fine la disciplina di Project Management, basandosi su principi rigorosi e regole sistematiche, favorisce una migliore gestione dell’idea progettuale, con costi e tempi di realizzazione inferiori oltre a informazioni complete e sempre disponibili, fornendo così una visione d’insieme del progetto. L’introduzione di un sistema di Project Management in azienda richiede necessariamente un intervento nella sfera organizzativa, sia nella componente strutturale, rispetto al modello organizzativo adottato, per adeguarlo a una struttura “per progetti”, oltreché sotto il profilo culturale, per garantire cioè un atteggiamento collaborativo e aperto alla realizzazione del progetto da parte delle risorse operanti in azienda. Il successo di un progetto è ricollegabile tuttavia, oltre alla presenza di un team affidabile e qualificato, soprattutto, alla guida di un Project Manager, il quale in possesso di buone conoscenze manageriali, di problem solving oltreché relazionali, è il responsabile del coordinamento e dell’integrazione di tutte le attività di progetto. La presente trattazione ha portato ad evidenza, con specifico riferimento ai progetti supportati dai fondi di origine europea, quell’insieme di strumenti di gestione e di progettazione degli interventi, rientranti nel Project Cycle Management (PCM), introdotti dalla Commissione Europea, il quale, tramite la preparazione e la

198 realizzazione del progetto lungo le diverse fasi che costituiscono il suo ciclo di vita, ne garantisce una visione integrata, oltre all’elaborazione di una proposta progettuale maggiormente efficace, trasparente e rispondente alle esigenze dai destinatari manifestate. Gli strumenti alla base del PCM, tra i quali in particolar modo il Logical Framework Approch, di particolare utilità soprattutto nelle fasi di “identificazione “ e “formulazione” dell’idea, non garantiscono tuttavia di per sé il successo del progetto, mediante un’applicazione “meccanica”, per il cui fine è anzi richiesta una preparazione e conoscenza approfondita dei concetti e degli elementi che lo costituiscono, oltre a un’organizzazione competente e collaborativa, la quale si dimostri disposta al suo impiego nella realizzazione dell’attività progettuale.

Un esempio di progetto cofinanziato dai fondi di origine europea e nella presente trattazione approfondito, è Bio2Energy, il quale usufruisce più specificatamente dei Fondi FAR e FAS nell’ambito della programmazione precedente, relativa al periodo pluriennale 2007-2013, rispondente al Bando FAR FAS 2014, emesso dalla Regione Toscana per supportare la ricerca, lo sviluppo e il trasferimento tecnologico, l’ innovazione e l’ imprenditorialità.

L’analisi empirica condotta, strutturando la realizzazione del progetto lungo le diverse fasi costituenti il suo ciclo di vita, usufruendo della metodologia e degli strumenti di PCM, ha permesso di rilevare una corretta e efficace pianificazione e gestione del progetto Bio2Energy, grazie anche alla collaborazione e allo scambio di conoscenze tra aziende e organismi di ricerca, costituenti il partenariato, appartenenti a diversi ambiti di operatività; inoltre, per quanto riguarda specificatamente l’azienda capofila Sea Risorse Spa, presso cui l’indagine sperimentale è stata condotta, si è rilevata la presenza di un team coeso e competente, non dedito esclusivamente alle attività di progetto, ma continuamente impiegato anche nelle ordinarie attività aziendali, costituito dunque ad hoc, non presentando infatti quest’ultima una tipica struttura organizzativa per progetti, con un project manager inoltre “accidentale”, seppur munito di conoscenze anche tecniche approfondite oltre a un’esperienza consolidata nel settore e nell’azienda. Più specificatamente la fase di analisi in cui si articola la tecnica dell’Approccio del Quadro Logico ivi adottato, ha permesso, mediante l’analisi degli stakeholders di individuare, usufruendo dei modelli predisposti dalla letteratura di riferimento, una classificazione dei soggetti a vario titolo interessati al progetto di ricerca in questione, identificando così i principali benefici che quest’ultimo garantisce, oltre alle eventuali problematiche a ciò connesse, con la formulazione consequenziale delle più idonee

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soluzioni. La fase di progettazione vera e propria ha permesso la specificazione puntuale e dettagliata dell’idea progettuale, con l’esplicitazione delle variabili e degli elementi costituenti la Matrice del Quadro Logico, conformemente alle richieste indicate nel bando FAR FAS 2014 e successivamente riportate nella scheda tecnica di progetto, la quale viene impiegata dall’ente finanziatore per valutare la proposta progettuale.

L’esito positivo della richiesta di finanziamento è stato garantito inoltre dalla predisposizione adeguata del budget di progetto, in particolar modo pianificando i costi definiti ammissibili per la Regione, ovvero per i quali è possibile vantare il diritto al rimborso, osservando i limiti dalla stessa imposti, dal quale è emersa una proposta progettuale considerata sostenibile economicamente e dunque, ritenuta in grado di essere realizzata e portata a compimento.

La Regione Toscana ha ammesso al finanziamento esclusivamente 22 progetti per la Linea di azione B a cui appartiene Bio2Energy, quest’ultimo classificandosi quinto, a testimonianza dell’elevato punteggio conseguito, grazie al grado di innovazione in esso incluso, all’affidabilità dei soggetti proponenti, in termini di esperienze precedentemente acquisite oltre alla perfetta aderenza dimostrata alle strategie e alle politiche ambientali perseguite dalla Regione Toscana e infine al sostegno dallo stesso garantito alla promozione dell’occupazione, mediante l’assunzione di risorse umane, appositamente per lo svolgimento delle attività di progetto. Di particolare utilità è risultata inoltre l’analisi dettagliatamente condotta in merito ai rischi, connessi agli Work Packages in cui le singole attività elementari si articolano, i quali, qualora si realizzassero potrebbero compromettere il conseguimento degli obiettivi prefissati; un’ attenzione mirata è attribuita specificatamente al rischio di natura ambientale, in funzione dell’ambito di operatività dell’azienda capofila, oltre alla natura delle specifiche attività nel progetto realizzate che hanno comportato una sentita necessità da parte dell’azienda capofila, anche in Bio2Energy, di munirsi di apposite certificazioni e strumenti, quali il Life Cycle Assessment, per limitare i consumi di materia e energia e le emissioni, oltre a misure preventive e protettive sull’ambiente e a favore dei lavoratori coinvolti.

In vista della “riunione per lo stato di avanzamento”, nella quale i partner di progetto si riuniscono al fine di discutere sull’andamento dell’attività di ricerca, l’analisi condotta, le cui evidenze empiriche sono state riportate nella trattazione, ha garantito, applicando alcuni tra i metodi predisposti dalla letteratura di riferimento, l’emergere di primi