• Non ci sono risultati.

I Programmi Operativi Regionali (POR)

I. 2 2 Le fonti di finanziamento europee

I.4. I fondi indiretti

I.4.4 I Programmi Operativi Nazionali e Regionali

I.4.4.2 I Programmi Operativi Regionali (POR)

I Programmi Operativi Regionali sono previsti in tutte le Regioni e Province autonome a valere sui Fondi FESR e FSE, tutti monofondo, ad eccezione di Calabria, Molise e Puglia, per le quali i POR sono plurifondo. Per ciascuna Regione è presente un POR FESR e uno FSE, per un totale di 21 POR FESR e 21 POR FSE.

I POR finanziano le azioni di intervento concernenti aree tematiche mirate allo sviluppo complessivo della Regione, «elaborati dalle singole amministrazioni regionali e inoltrati successivamente alla Commissione Europea che li approverà entro 6 mesi dal loro invio»52. Per il periodo di programmazione considerato, i primi bandi regionali per l’impiego delle risorse sono stati pubblicati a partire dagli ultimi mesi dell’anno 2014. L’approccio integrato alle politiche di sviluppo, indotto dal Quadro Strategico Comune (QSC), spinge anche nell’ambito delle politiche regionali per il periodo 2014-2020, a ricercare l’integrazione con gli obiettivi e gli strumenti attivabili con gli altri fondi, con l’intento di concentrare le risorse solo su obiettivi specifici e primari, già individuati nell’accordo di Partenariato (secondo il cosiddetto principio di “parsimonia”). Ulteriori elementi di novità e discontinuità con la programmazione relativa al periodo precedente fanno riferimento alla necessità di inserire nei POR risultati attesi chiari, misurabili e coerenti con gli obiettivi, già delineati nel suddetto Accordo di partenariato, nonché un forte orientamento ad utilizzare i Fondi SIE nelle Regioni più sviluppate per azioni a rete e di filiera. Si richiede inoltre un approccio territoriale finalizzato allo sviluppo

52

36 regionale, coerente con le priorità decise a livello nazionale, riferite più specificatamente alle città metropolitane e alle aree interne53.

Tra i Programmi Operativi sussistono inoltre i Programmi Interregionali (POIN), attinenti tematiche quali l’energia, il turismo, in cui risulta necessaria un’efficace azione di coordinamento tra le regioni, per perseguire economie di scala e di scopo. I POIN risultano gestiti dalle stesse regioni con la partecipazione di centri di competenza nazionale o amministrazioni centrali.

I.4.4.2.1I Programmi Operativi della Regione Toscana

Il sito internet della Regione Toscana favorisce l’accesso diretto a tutte le opportunità di co-finanziamento e agevolazione (bandi), informazioni e aggiornamenti sui Programmi Operativi regionali, per l’utilizzo dei Fondi strutturali e di investimento (SIE). Le parole chiave caratterizzanti tali POR sono: innovazione e crescita della competitività, sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente, valorizzazione della dimensione sociale. I Fondi SIE hanno comuni strategie di programmazione regionale: la Smart Specialisation Strategy e la strategia regionale per le aree interne. La Regione Toscana è stata tra le prime ad aderire alla piattaforma europea per la Smart Specialisation Strategy, «utile a supportare gli Stati membri e le Regioni nello sviluppo, implementazione e verifica delle proprie strategie di “specializzazione intelligente”»54

. RIS3 “Research and Innovation Strategy for Smart Specialisation” è la strategia per l’innovazione e la ricerca, adottata da parte degli Stati membri e delle Regioni per ottemperare agli obiettivi di Europa 2020 e costituisce uno dei pilastri della programmazione 2014-2020. Grazie a RIS3 la Toscana, a seguito di un percorso partecipativo condiviso con il territorio e con l’aiuto di esperti e rappresentanti dei poli di innovazione e tecnologici, ha messo in campo un programma che prevede macro- obiettivi e priorità tecnologiche, utili allo sviluppo della Regione. Questi ultimi fanno riferimento al rafforzamento del posizionamento competitivo delle imprese toscane sui mercati internazionali e alla riorganizzazione delle filiere interne (perché siano tra l’altro funzionali al collocamento dei prodotti toscani sui mercati esteri e allo stesso tempo si consolidi la domanda interna nei mercati domestici). Tali obiettivi sono perseguibili facendo leva su tre priorità tecnologiche strategiche, tipiche della Toscana:

53 Bartolomei G. - Marcozzi A., op.cit. 54

37

ICT- fotonica, chimica e nanotecnologie, fabbrica intelligente (ovvero tecnologie legate all’automazione, meccanica e robotica)55

.

La strategia regionale per le aree interne, invece, è in primis finalizzata a invertire e migliorare le tendenze demografiche delle aree toscane distanti dai grandi centri di urbanizzazione, riducendo l’emigrazione da queste aree, attraendo nuovi residenti e favorendo la ripresa delle nascite, facendo leva sull’accessibilità a servizi primari quali: la sanità, l’istruzione e la mobilità. L’intento è stimolare una discussione con le varie Regioni, al fine di indirizzare maggiormente l’intervento dei fondi europei per il prossimo settennio a tali finalità di coesione.

I Programmi Operativi della Regione Toscana56 a valere sul Fondo FESR per il periodo 2014-2020 sono:

1. Il POR “Crescita regionale e occupazione” (CREO), approvato dalla Commissione Europea in data 12 Febbraio 2015, al quale è stato attribuito un budget di 792 milioni e 454.508 euro, per il 75% destinato alle imprese. Il Programma destina la maggior parte delle risorse al sostegno dell’imprenditoria e al fine di sviluppare la qualità sociale, dei servizi e ambientale. I tre principali aspetti su cui fa leva, corrispondenti a tre grandi obiettivi sono: il ruolo primario della ricerca, sviluppo e innovazione, nonché della competitività, sia con riferimento al settore manifatturiero che a quello turistico; l’importanza di una sinergia tra competitività e sostenibilità ambientale e infine la valorizzazione della dimensione sociale per gli interventi territoriali;

2. Il POR “Italia-Francia, marittimo”, approvato in data 11 Giugno 2015, con un budget finanziario di quasi 200 milioni di euro, nell’ambito dell’obiettivo Cooperazione territoriale europea, tra le regioni italiane e francesi del Mar Mediterraneo Settentrionale, con l’intento di farne un’area competitiva e sostenibile. In continuità parziale con il PO per il precedente periodo di programmazione, anche quello di recente costituzione si articola su quattro assi di intervento: accrescere la competitività del tessuto imprenditoriale della zona di cooperazione; garantire la protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali; promuovere il miglioramento della connessione tra territori; favorire l’aumento delle opportunità di lavoro sostenibile e di inserimento.

55 Regione Toscana, La strategia di ricerca e innovazione per la smart specialisation in Toscana, 2014 56 Giunta Regionale Toscana, Programma operativo regionale FESR 2014-2020: Obiettivo Investimenti

38 Il Programma Operativo regionale del Fondo Sociale Europeo (FSE) elaborato dalla Regione Toscana è stato approvato dalla Commissione Europea in data 12 Dicembre 2014, a cui è attribuito un budget di 732 milioni e 963.216 euro57.

Le principali finalità a cui tende sono la crescita sostenibile e inclusiva, nonché l’occupazione dei giovani, finanziando a tal fine le principali politiche per la formazione, l’educazione, l’occupazione e la coesione sociale. La strategia di tale POR si fonda su sette ambiti prioritari di intervento:

- promuovere e sostenere i processi di autonomia dei giovani, favorendo l’accesso al mercato del lavoro, ai quali è destinato il 35% delle risorse finanziarie, anche per potenziare l’esperienza di Giovanisì e Garanzia Giovani;

- favorire l’incontro tra domanda e offerta, con particolare attenzione alle donne e alle fasce più svantaggiate della popolazione attiva;

- Sostenere le strategie di sviluppo dei territori e i loro processi di innovazione; - promuovere l’inclusione sociale, attraverso l’inclusione attiva;

- ridurre le disparità di genere nel mercato del lavoro;

- sostenere l’innovazione e l’efficacia dell’offerta didattica per prevenire la dispersione scolastica e migliorare i livelli di apprendimento;

- promuovere politiche di mobilità a supporto dell’istruzione.

Infine di particolare rilievo è il Programma di sviluppo rurale del Fondo FEASR, approvato con decisione della Commissione Europea in data 26 Maggio 2015, il quale usufruisce di 961 milioni di euro. Il POR PSR intende stimolare la competitività del settore agricolo, la gestione sostenibile delle risorse naturali, passando a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima. Mediante tale intervento ci si prefissa inoltre l’intento di promuovere l’organizzazione della filiera alimentare, compresi il benessere degli animali e la gestione dei rischi, nonché garantire l’inclusione sociale, riducendo la povertà e creando nuovi posti di lavoro.

La Regione Toscana fornisce inoltre un supporto per l’accesso ai programmi a gestione diretta da parte della Commissione Europea; in particolar modo ha a tal fine predisposto l’unità che supporta specificatamente le imprese propense ad accedere al Programma Horizon 2020 (UH2020)58.

57 Consultabile sul sito internet della Regione Toscana: www.regione.toscana.it. 58 Regione Toscana, www.regionetoscana.it.

39

CAPITOLO II

LA GESTIONE DEI PROGETTI

II.1 Premessa

La rapidità con cui si susseguono i cambiamenti all’interno dei mercati in termini tecnologici, nei gusti dei consumatori, in una sempre maggiore concorrenza tra imprese, dovuto all’allargamento e all’internalizzazione del mercato e dei suoi operatori, richiede alle aziende un rapido adattamento, con sforzi e risorse ulteriori, da parte di chi vi è già impegnato nelle attività di tutti i giorni. In un tale contesto sono i progetti a fornire una struttura che permetta questo rapido adattamento e per tale motivo la pressione esercitata sui medesimi cresce sempre più all’aumentare del tasso di cambiamento dei mercati e al crescere delle sue richieste. La capacità innovativa e il successo di un’impresa sono così sempre più legati alla sua abilità nel gestire i progetti, sia di sviluppo del prodotto che di pianificazione del servizio, ma anche di miglioramento dei processi aziendali interni, rispettando i vincoli qualitativi, temporali ed economici, previsti ai fini della sua realizzazione.