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I marchi sono destinati a facilitare il compito dei fabbricanti dell'imballaggio, dei ricondizio- ricondizio-natori, degli utilizzatori dell'imballaggio, dei trasportatori e delle autorità regolatorie

PRESCRIZIONI RELATIVE ALLA COSTRUZIONE E ALLE PROVE DI IMBALLAGGI PER LE MATERIE INFETTANTI

NOTA 2: I marchi sono destinati a facilitare il compito dei fabbricanti dell'imballaggio, dei ricondizio- ricondizio-natori, degli utilizzatori dell'imballaggio, dei trasportatori e delle autorità regolatorie

NOTA 3: I marchi non sempre forniscono dettagli completi sui livelli di prova, ecc., e può essere ne-cessario, per tener conto anche di questi aspetti, riferirsi a un certificato di prova, ai rapporti di prova o a un registro degli imballaggi che hanno soddisfatto le prove.

6.3.4.1 Ogni imballaggio destinato a essere utilizzato conformemente all'ADR deve recare dei marchi che siano durevoli, leggibili e situati in una posizione e di una dimensione tale, con riferimento all'imballag-gio, da essere facilmente visibili. Per i colli aventi una massa lorda superiore a 30 kg, i marchi o una riproduzione di questi devono apparire nella parte superiore o su un lato dell'imballaggio. Le lettere, i numeri ed i simboli devono avere un’altezza di almeno 12 mm, salvo che sugli imballaggi di capacità non superiore a 30 litri o di massa netta massima di 30 kg, dove devono avere un’altezza di almeno 6 mm e salvo che sugli imballaggi di capacità non superiore a 5 litri o di massa netta massima di 5 kg dove devono avere dimensioni appropriate.

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6.3.4.2 Un imballaggio che soddisfa le prescrizioni della presente sezione e della sezione 6.3.5 deve essere munito della seguente marcatura:

a. il simbolo ONU per gli imballaggi

Questo simbolo deve essere utilizzato solo per certificare che un imballaggio, un container per il trasporto alla rinfusa flessibile, una cisterna mobile o un CGEM è conforme alle perti-nenti prescrizioni del capitolo 6.1, 6.2, 6.3, 6.5, 6.6, 6.7 o 6.11;

b. il codice designante il tipo di imballaggio conformemente alle prescrizioni del 6.1.2;

c. l’indicazione “CLASSE 6.2”;

d. le ultime due cifre dell’anno di fabbricazione dell’imballaggio;

e. il nome dello Stato che autorizza l’attribuzione del marchio, indicato con la sigla distintiva utilizzata per i veicoli nella circolazione internazionale1;

f. il nome del fabbricante o un’altra identificazione dell’imballaggio secondo le prescrizioni dell’autorità competente;

g. per gli imballaggi che soddisfano le disposizioni del 6.3.5.1.6, la lettera “U”, inserita immedia-tamente dopo il marchio di cui alla precedente lettera (b).

6.3.4.3 I marchi devono essere apposti nell’ordine degli alinea da (a) a (g) del 6.3.4.2; ogni marchio richiesto da questi alinea deve essere chiaramente separato, per esempio da una barra obliqua o uno spazio, in modo da essere facilmente identificabile. Per gli esempi, vedere al 6.3.4.4.

Eventuali altri marchi autorizzati da una autorità competente devono comunque consentire la corretta identificazione dei marchi richiesti al 6.3.4.1.

6.3.4.4 Esempio di marcatura

4G/CLASSE 6.2/06 S/SP-9989-ERIKSSON

6.3.4.2 a), b), c) e d) 6.3.4.2 e) e f)

6.3.5 Prescrizioni relative alle prove sugli imballaggi 6.3.5.1 Modalità e periodicità delle prove

6.3.5.1.1 Il prototipo di ogni imballaggio deve essere sottoposto alle prove indicate nella presente sezione secondo le procedure stabilite dall’autorità competente che autorizza la attribuzione del marchio e deve essere approvato da questa autorità competente.

6.3.5.1.2 Prima che un imballaggio sia utilizzato, il prototipo di ogni imballaggio deve aver superato le prove prescritte nel presente capitolo. Il prototipo è definito in termini di progettazione, dimensioni, materiale e spessore, modo di costruzione e imballo, ma può anche includere differenti trattamenti superficiali.

Esso comprende ugualmente imballaggi che si differenziano dal prototipo solo per la ridotta altezza nominale.

6.3.5.1.3 Le prove devono essere ripetute su dei campioni di produzione ad intervalli stabiliti dall’autorità com-petente.

6.3.5.1.4 Le prove devono anche essere ripetute dopo ogni modifica che interessi la progettazione, il materiale o il modo di costruzione dell’imballaggio.

6.3.5.1.5 L’autorità competente può permettere l’effettuazione di prove selettive di imballaggi che si differenzia-no solo per punti midifferenzia-nori da un modello già provato, per esempio imballaggi di dimensione più piccola o di minore massa netta dei recipienti primari; o ancora, imballaggi come fusti e casse aventi una o più dimensioni esterne leggermente ridotte.

6.3.5.1.6 I recipienti primari di tutti i tipi possono essere assemblati in un imballaggio secondario e trasportati senza essere sottoposti a delle prove in un imballaggio esterno rigido alle seguenti condizioni:

a. L’imballaggio esterno rigido deve avere superato le prove di caduta previste al 6.3.5.2.2, con recipienti primari fragili (per esempio vetro);

1 La sigla distintiva dello Stato di immatricolazione usato per i veicoli a motore e rimorchi nella circolazione internazionale, ad esempio in conformità con la Convenzione sulla circolazione stradale di Ginevra del 1949 o con la Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale del 1968.

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ADR 2021

Trasporto stradale di merci pericolose 993

b. la massa lorda combinata totale dei recipienti primari non deve essere superiore alla metà della massa lorda dei recipienti primari utilizzati per le prove di caduta di cui alla lettera (a) qui sopra;

c. lo spessore del materiale di imbottitura tra i recipienti primari e tra questi ultimi e l’esterno dell’imballaggio secondario non deve essere inferiore allo spessore corrispondente nell’im-ballaggio inizialmente provato; quando è stato utilizzato per la prova iniziale un recipiente primario unico, lo spessore della imbottitura tra i recipienti primari non deve essere inferiore allo spessore della imbottitura tra l’esterno dell’imballaggio secondario e il recipiente primario nella prova iniziale. Quando si utilizzino un numero minore di recipienti primari o recipienti più piccoli, rispetto ai recipienti primari utilizzati per la prova di caduta, si deve aggiungere materiale di imbottitura sufficiente per riempire gli spazi vuoti;

d. l’imballaggio esterno rigido deve aver superato la prova di impilamento di cui al 6.1.5.6, a vuoto. La massa totale di colli identici deve essere funzione della massa totale degli imbal-laggi utilizzati per la prova di caduta di cui alla lettera (a) qui sopra;

e. i recipienti primari contenenti dei liquidi devono essere completamente circondati da una quantità di materiale assorbente sufficiente per assorbire la totalità del liquido contenuto nei recipienti primari;

f. gli imballaggi esterni rigidi, progettati per contenere dei recipienti primari per liquidi e, che non sono essi stessi a tenuta ai liquidi, e quelli progettati per contenere dei recipienti primari per materie solide e che non sono essi stessi a tenuta di polveri devono essere muniti di un di-spositivo per impedire ogni spandimento del liquido o del solido in caso di perdita, sotto for-ma di una fodera a tenuta, di un sacco di for-materia plastica o altro mezzo ugualmente efficace;

g. oltre ai marchi prescritti agli alinea 6.3.4.2 da (a) a (f), si devono marcare gli imballaggi con-formemente alle disposizioni dell’alinea 6.3.4.2 (g).

6.3.5.1.7 L’autorità competente può, in qualsiasi momento, richiedere la dimostrazione, mediante l’esecuzione delle prove indicate nella presente sezione, che gli imballaggi fabbricati in serie soddisfino le prove subite dal prototipo.

6.3.5.1.8 A condizione che la validità dei risultati di prova non sia influenzata e con l’accordo dell’autorità com-petente, possono essere eseguite più prove sullo stesso campione.

6.3.5.2 Preparazione degli imballaggi per le prove

6.3.5.2.1 I campioni di ogni imballaggio devono essere preparati come per il trasporto, salvo che la materia infettante liquida o solida deve essere sostituita dall’acqua oppure, quando è specificato un condi-zionamento a -18°C, da una miscela acqua/antigelo. Ogni recipiente primario deve essere riempito almeno al 98% della sua capacità.

NOTA: Per “acqua” si intendono anche le soluzioni acqua/antigelo con una densità relativa minima di 0,95, per le prove a -18°C.

6.3.5.2.2 Prove e numero di campioni prescritti

Prove prescritte per i tipi di imballaggio Tipo di

Plastica Altro N. di campioni N. di campioni N. di campioni N. di campioni N. di campioni N. di campioni Cassa di

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Plastica Altro N. di campioni N. di campioni N. di campioni N. di campioni N. di campioni N. di campioni Fusto/tanica in

a “Tipo di imballaggio” differenzia gli imballaggi, ai fini delle prove, in funzione del tipo degli imballaggi e delle caratteristiche dei loro materiali.

NOTA 1: Se il recipiente primario è costituito da almeno due materiali, è il materiale più suscettibile di

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