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A favore di una giustizia alternativa: il Tribunal Latinoamericano del Agua

GLI ORIZZONTI DELLA SOSTENIBILITà

4. A favore di una giustizia alternativa: il Tribunal Latinoamericano del Agua

Il Tribunal Latinoamericano del Agua (Tla) rappresenta una forma di risposta alle diffuse istanze di giustizia alternativa e di soluzioni fattive per la lesione degli interessi pubblici e sociali connessi all’acqua. Si tratta di un’istituzione che dalla sua prima riunione (San José di Costa Rica, 2000) si è ispirata ad un modello di giustizia improntato all’ética

exigen-te, vale a dire ad una morale ambientale finalizzata alla protezione della

vita nel pianeta. I circa cinquanta verdetti finora emanati si collocano in questa prospettiva. Benché l’obiettivo specifico del Tla sia quello di fa-vorire nell’area latinoamericana il recepimento e l’applicazione di norme e principi internazionali per la sostenibilità idrica, ad esso si affianca an-che un obiettivo globale an-che pone la questione idrica all’attenzione degli operatori dell’istituzione stessa a prescindere dalle ripercussioni latinoa-mericane o meno che il singolo problema possa avere. L’enfasi sul diritto umano all’acqua, sulla tutela dell’acqua come tutela della salute e sulla divulgazione degli effetti nocivi di alcune politiche idriche rappresentano tre obiettivi che enfatizzano la centralità della persona nella logica del sistema giuridico latinoamericano (Catalano, 1990: 116).

Dunque, acqua non solo come bene comune latinoamericano, ma anche come bene globale degli uomini. In questa prospettiva si colloca un graduale coinvolgimento del Tla nelle problematiche di altri paesi: invero, ad Istanbul sono stati giudicati a partire dal 2009 cinque conflitti, dei quali tre connessi alla ponderazione tra costi e benefici che emerge in sede di sviluppo dei progetti idroelettrici (con attenzione a quelli dei fiu-mi Tigre, Eufrate e Çoruh), un altro relativo all’impatto socio-ambientale ad ampio raggio che possono avere le politiche statali di sfruttamento

idrico (con riferimento all’esperienza messicana), ed un ultimo legato ai riflessi ambientali che presenta la costruzione di imprese nell’Amazzonia brasiliana (con attinenza allo sfruttamento del fiume Madeira).

L’analisi dei casi affrontati dal Tla mostra una valenza transdiscipli-nare del suo impegno. Si tratta di un impegno che non è meramente giuridico: esso mostra una forte valenza etica, dialogica e precauzionale. Il processo è inteso come un’azione sovranazionale, che fa perno sul ri-conoscimento di valori etico-ambientali, espressi in testi normativi, siano essi convenzioni o trattati o leggi nazionali, a prescindere dalla schema-tizzazione di matrice statuale-legalista, e dal suo riverbero nel vaglio della efficacia e della effettività delle regole giuridiche.

Dal punto di vista procedimentale, abilitata a proporre azione è la parte (singolo, collettività di persone, popolo indigeno) che ritenga leso dall’azione od omissione di un’altra parte (persone, governi, imprese) un interesse ultraindividuale di particolare rilevanza per la crisi di gover-nabilità dell’acqua, e quindi per la preservazione della vita e degli eco-sistemi. Il procedimento termina con un verdetto, che è proposto sulla base di alcuni principi comuni dell’operare del Tla (l’analisi sistematica dei casi sottoposti, l’individuazione di principi ecocentrici, l’accettazione della prova giudiziaria, l’inversione dell’onere della prova, l’applicazione del principio precauzionale), e che a sua volta contiene oltre alla formu-lazione della sentenza le raccomandazioni proposte dal Jurado.

Si tratta di un carattere di spicco nella dinamica dei sistemi giuridici e della circolazione delle idee. Il processo non si arresta con l’emanazione del verdetto. La soluzione del caso concreto suggerisce all’osservatore straniero un valore ultra partes nel senso che è finalizzata a favorire un consenso politico e sociale di lungo periodo, in modo da favorire la com-prensione e la condivisione del cambiamento di un paradigma, grazie al quale l’uomo e il politico dismettano la veste di “predatori” dell’ac-qua, per guardare oltre i confini egoistici dei propri interessi. Viene fatta salva la logica dell’impegno intergenerazionale: in questa prospettiva è incisiva la Declaración del agua proposta dallo stesso Tla quale sintesi della cosmovisione dei popoli indigeni e delle normative etico-giuridiche di matrice internazionale (dalla Convenzione di Ginevra del 1923 sullo sviluppo di opere idroelettriche che riguardino più di uno Stato, alla Di-chiarazione di Rio de Janeiro del 1992 sull’ambiente e sullo sviluppo).

Sabrina Lanni 215 214 Vulnerabilità del bene comune acqua

La vulnerabilità del bene acqua in sé e per sé considerato, così come il cambiamento di prospettiva strategica di cui esso necessita, vede i popoli indigeni promotori naturali delle singole istanze di giustizia di fronte al Tla. Uno degli esempi possibili è quello offerto dai mazahua, il popolo indigeno più numeroso dello Stato del Messico, che ha posto all’atten-zione della società latinoamericana i riflessi nefasti connessi, in parte alla costruzione della diga Cutzamala, e quindi all’impatto delle dighe sull’e-quilibrio ecologico, in parte al depauperamento idrico del loro territorio, e quindi all’alterazione ambientale dei territori indigeni, a favore dell’e-stensione e delle esigenze delle città-megalopoli (Bogantes, Muiser, 2011: 83).

Possono trovare una risposta esauriente nel risarcimento dei danni subiti e nelle azioni inibitorie le alterazioni dei territori indigeni, come pure la violazione delle identità culturali, o anche le logiche capitalistiche usurpatrici dei diritti umani, nonché le migrazioni indigene e contadine e la creazione di nuovi poveri? La lotta del frente mazahua per il diritto all’acqua svela quanto la risposta sarebbe pleonastica e palesa il proble-ma stesso non solo in chiave risarcitoria proble-ma anche in chiave costruttiva. Invero, quello dei mazahua non è un caso isolato, poiché essi insieme alle nazioni indigene coadiuvate dal Consejo Nacional de Ayllus y Markas del

Qullasuyu (della Bolivia) e, tra gli altri, ai boruca e teribe (del Costa Rica),

hanno posto comunemente all’attenzione della comunità internazionale la necessità di rivalutare l’acqua secondo logiche ctonie, vale a dire: rivi-sitazione delle politiche economiche nazionali (limite alla monetizzazione di beni comuni), rivalutazione della transgenerazionalità (margine allo sfruttamento temporale dei beni comuni), incentivo dei sistemi di svilup-po ecocompatibili (finanziamento di progetti idrici per il riciclo e/o l’uso delle acque piovane).

Concludendo, il Tla irrompe nella tendenza del monismo giuridico e stravolge la pericolosa visione statal-legalista dell’acqua come bene pub-blico, come bene lucrativo o produttivo di pertinenza dello Stato, anziché come bene comune degli uomini o come bene a valenza etica e sociale per tutti gli uomini. L’acqua bene comune, che è calata per definizione in una dimensione diacronica, non coincide e non potrebbe coincidere con la somma dei “beni particolari”, poiché si colloca sul piano della conver-genza di una pluralità di elementi qualitativi e quantitativi differenziati:

le parti non si sommano ma si incorporano su un tutto organizzato nel quale si ha una specificazione di qualità e relativa integrazione. I singoli poteri giurisdizionali degli ordinamenti latinoamericani appaiono ten-denzialmente spogliati delle loro prerogative di giudizio e di condanna a favore del Tribunal Latinoamericano del Agua, un’istituzione multicultu-rale e interdisciplinare dove emerge un’ampia partecipazione (operatori del diritto, contadini, indigeni, politici) ed una competenza multilivello (ambientale, giuridica, economica, antropologica ed epidemiologica), che rendono l’obiettivo cui mira la nuova percezione ambientale.

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highlights the perspective of the supranational choices and the strengthening of institutions of alternative dispute resolution, such as the Tribunal Latinoamericano del Agua.

Keywords: Water, Environmental law, Rights of nature, Alternative

Food Sovereignty: processi di democratizzazione dei sistemi alimentari in America Latina

di Angelo Rinella 21*

Sommario: 1. Cenni introduttivi. – 2. La sovranità alimentare di fronte all’attuale governance del “global food system”. – 3. Il radicamento della sovranità alimentare in America Latina. – 4. La costituziona-lizzazione della sovranità alimentare. Tre casi di studio: Venezuela, Ecuador e Bolivia. – 4.1. La costituzione bolivariana del Venezuela (1999). – 4.2. La costituzione dell’Ecuador (2008). – 4.3. La costi-tuzione della Bolivia (2009). – 5. Cenni conclusivi.