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IL BENESSERE E LE SUE MISURAZIONI

7. Geografia della felicità

Nella presente trattazione si sono finora analizzate valutazioni sogget-tive della felicità, del benessere, della salute, delle condizioni finanziarie familiari; volendo ora abbozzare una mappa geopolitica del benessere e della felicità, dobbiamo trasformare le risposte individuali in un dato sin-tetico, aggregato a livello di paese e, per le ragioni esposte in precedenza, si è deciso di rinunciare all’utilizzo della strumento statistico più sconta-to, il valore medio calcolato su una delle misure di benessere. Abbiamo infatti privilegiato le assai più evocative percentuali e, nel caso della Fig. 7, la percentuale di intervistati classificati da Gallup nella categoria dei fiorenti, così come descritta nel secondo paragrafo.

Nella trattazione precedente abbiamo potuto constatare che, a livello individuale, il benessere soggettivo o la felicità sono correlati, ad esempio, con la valutazione della condizione finanziaria della famiglia o il reddito, ma non in maniera banalmente automatica. Pertanto, in questa conclusi-va analisi della distribuzione mondiale del benessere, useremo i grafici a dispersione, che rendono un po’ difficile la lettura precisa dei dati relativi ai singoli paesi, ma hanno il vantaggio decisivo di mostrare plasticamente la natura e la forza della relazione tra le variabili e, al contempo, consen-tono di individuare e identificare singoli paesi la cui situazione è deviante rispetto al pattern complessivo.

Giovanni Delli Zotti 387 386 Felicità, benessere (soggettivo) e soddisfazione (per la vita)

Come variabile da relazionare al benessere soggettivo aggregato a li-vello di singolo paese, si è deciso di utilizzare il Pnl pro capite, in modo da differenziare l’analisi rispetto a quella precedente nella quale benes-sere e situazione economica sono entrambe misurate soggettivamente. In questo modo, tra l’altro, creiamo un ponte tra gli indicatori soggettivi di benessere qui analizzati e gli indicatori oggettivi, analizzati da Zago, in questo volume.

I grafici a dispersione sono stati realizzati nella forma del pannello con riquadri, corrispondenti ai quattro continenti, che utilizzano le stesse coordinate minime e massime; in tal modo, anche a prima vista, si può notare in quale settore si collocano prevalentemente i paesi appartenenti ai diversi continenti. Per agevolare l’interpretazione dei dati, lo spazio dei singoli grafici è suddiviso in quadranti, utilizzando linee verticali e orizzontali posizionate in corrispondenza dei valori mediani delle distri-buzioni delle due variabili.

In tal modo, ad esempio, si vede chiaramente che la gran parte dei paesi europei si colloca nel quadrante in alto a destra, nel quale la percentuale di intervistati definiti fiorenti e il Pnl si collocano entrambi sopra le rispettive mediane. Al contrario, guardando all’Africa, è del tutto evidente la situa-zione di disagio di questi paesi perché quasi tutti si collocano al di sotto delle due mediane: dunque, paesi relativamente poveri nei quali gli inter-vistati che godono di un certo benessere soggettivamente inteso (i fiorenti) sono meno numerosi che in altri paesi e comunque sotto la mediana.

Ovviamente, i paesi che si collocano nei quadranti disposti secondo la diagonale opposta indeboliscono la relazione tra il benessere soggettivo e quello oggettivo, misurato dal Pnl: quelli in alto a sinistra sono paesi a basso reddito ma con popolazioni relativamente più felici di quanto il dato economico possa far sospettare; quelli in basso a destra sono invece paesi nei quali il reddito è elevato, ma a ciò non corrisponde la spettante quota di individui fiorenti.

Lasciando al lettore l’apprezzamento analitico dei dati relativi ai singoli paesi, visto che il presente lavoro nasce alla luce del concetto di buen vivir, notiamo semplicemente che diversi paesi dell’America Latina, ivi compresi Ecuador e Bolivia, si collocano in quello, in alto a sinistra, che potremmo definire il quadrante dei “poveri ma felici”. Felici, forse, perché si accon-tentano e apprezzano ciò che hanno.

Fig. 7. Quota di fiorenti per ammontare del Pnl pro capite e continente

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Abstract: From a methodological and sociological point of view, this

paper aims to investigate the concepts of happiness, well-being and satisfaction as they are measured in the international and Eu-ropean surveys.

Keywords: Happiness, Well-being, Life satisfaction, Index.

POSTFAZIONE

Diritto, diritto comparato, altre scienzenello studio del nuevo constitucionalismo e del buen vivir andino

di Lucio Pegoraro 49*

«… Il diritto di cui si occupa il comparatista, non solo è quello prodotto da tut-ti gli operatori che in qualche modo si misurano con le parole del legislatore, e dunque producono le norme giuridiche. È anche l’insieme delle norme sociali, norme non giuridiche da un punto di vista interno, ma comunque da includere nell’elencazione dei precetti condizionanti il comportamento dell’individuo e la sua collocazione nelle molteplici comunità di cui è parte: precetti che, da un punto di vista esterno sul diritto, sono pienamente giuridici. Probabilmente le norme sociali non giuridiche dal punto di vista interno avranno una rilevanza tanto più contenuta, quanto più la ricerca comparatistica si muoverà entro i confini del diritto occidentale. Se invece se ne allontanerà, le norme sociali non giuridiche assumeranno un ruolo crescente, per il cui apprezzamento è proficuo ricorrere agli insegnamenti della sociologia …, o a quelli dell’antro-pologia» (Somma, 2014: 73).

Sommario: 1. Premessa. – 2. La vita del diritto comparato. – 3. Una o più Grundnormen? – 4. Visioni moniste. – 5. Le scienze diverse. – 6. Conclusioni.

1. Premessa

Questo volume si occupa della sfida che il buen vivir accolto nei paesi andini lancia agli altri ordinamenti in tema di sostenibilità. Ambisce ad arricchire un filone di ricerca che finalmente anche alcuni giuristi sensibi-li, oltre che i sociologi, hanno cominciato a percorrere, nel convincimento che il costituzionalismo tradizionale, e neppure il neocostituzionalismo, non riescono a dare tutte le risposte ai problemi del XXI secolo, e che

Lucio Pegoraro 391 390 Postfazione

queste vanno ricercate anche in filosofie, tradizioni, culture (e sistemi giu-ridici) diversi se non antitetici a quelli che alimentano il diritto occidenta-le, contrastando il neoliberismo e le politiche che accentuano la povertà e sfruttano indebitamente le risorse naturali. Ciò che, sinteticamente, si riassume nel concetto di controegemonia.

Nel suo alveo, il diritto costituzionale ha sviluppato l’importante dot-trina del nuevo constitucionalismo. Essa, come spiega Bagni richiaman-dosi alle tesi di Viciano Pastor e di Martínez Dalmau (2012), di regola fa «riferimento all’ondata di costituzioni adottate in America Latina dall’i-nizio degli anni ‘90 … fino ad arrivare alle recenti esperienze ecuadoriana e boliviana del 2008 e 2009». Se – continua questa A. – «le caratteristiche teoriche del neocostituzionalismo possono essere certamente ritrovate nel “nuevo constitucionalismo” … i due concetti non sono completamen-te coincidenti, poiché le riflessioni della dottrina latinoamericana degli ultimi anni hanno messo in risalto elementi specifici del fenomeno in America del Sud», che «possono essere identificati nella partecipazione popolare all’esercizio del potere, in primis nello stesso processo costi-tuente, nell’interculturalità e in una nuova visione dei rapporti fra l’uomo e la natura, che sta a fondamento, in alcuni casi ma non in tutti, del (ten-tativo di) adesione a nuovi modelli economici» (Bagni, 2014).

A mio avviso, la divergenza tra le concezioni del neocostituzionali-smo e quelle del nuevo constitucionalineocostituzionali-smo fa aggio alla sovrapposizione di elementi comuni, quali «l’affermazione, più volte ribadita anche dalla giurisprudenza costituzionale di diverse corti, della totale equiordinazio-ne dei diritti costituzionali, quindi non gerarchizzabili in via definitiva, ma solo ponderabili caso per caso» (ibid.) (per non dire di altri). Dietro il

nuevo constitucionalismo, infatti, ci sono concezioni culturali e filosofiche

lontanissime da quelle che ispirano il neocostituzionalismo (e in generale il costituzionalismo), delle quali esso rappresenta soprattutto l’epifania formale e procedimentale.