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Quale Francisco Vargas? Confronti

Nel documento La "Trinità" di Tiziano in contesto (pagine 191-197)

Carlo V da Oriente a Occidente: l’utopia della Monarchia Universalis

3.7 Gli anni cinquanta: ragioni e premesse di un’indagine documentaria sull’ambasciatore Francisco Vargas

3.7.1 Quale Francisco Vargas? Confronti

A dispetto del suo ruolo centrale nella politica internazionale di Carlo V prima, e di Filippo II poi, relativamente poco si sa sulle origini di Francisco Vargas. Nato nel 1500117, si crede a Toledo o a Madrid, e morto nel 1566118, la confusione documentaria sul periodo precedente all'ingresso nella corte asburgica è dovuta, in parte, ad un evidente

116 SERRANO, 1924, p. 17.

117 AGS E 892, 62, lettera al vescovo Quadra del 16 agosto 1562. Parlando della sua malattia, scrive di averla contratta a 62 anni. Vedasi GUTIÉRREZ, 1951, p. 478.

118 Il 20 aprile 1566 Arco informava l’Imperatore Massimilano che in Spagna era giunta la notizia della morte di Vargas: GUTIÉRREZ, 1951, nota 948, p. 493.

problema di omonimia, che tende a confondere le informazioni biografiche tra diversi Francisco Vargas, tutti più o meno direttamente rientranti nell'orbita di Carlo V. Oltre al nostro, giureconsulto, portavoce imperiale in materia religiosa durante il Concilio di Trento e ambasciatore a Roma e a Venezia, dove fu anche, contestualmente, uno dei protagonisti per gli Asburgo delle attività di spionaggio, altro è il Francisco Vargas segretario e fiscale regio di Fernando il Cattolico fino al 1516, poi passato alla corte di Carlo V, fino alla sua morte nel 1524. A questi si riferisce il motto «averigüelo Vargas», divenuto così celebre in Spagna nel linguaggio comune, da rivelare quanto la memoria del nostro sia stata occultata dalla fama dell’omonimo predecessore, a partire dalla storiografia del XVIII e XIX secolo119. Ad Álvarez y Baena risale il riconoscimento dell’ambasciatore nella casata dei Vargas Mejía120 di Madrid, di cui ricostruisce l’albero genealogico, poi ripetuto nelle compilazioni biografiche successive, e rimasto invariato sino ai giorni nostri. Figlio di Antonio de Vargas e

doña Juana de Vargas Mejía, apparterrebbe a una delle casate dei

Vargas di Madrid della Parrocchia di Santiago, dove il fratello Juan de Vargas aveva fondato un mayorazgo121. Lo storico non indica la sua fonte ma, con ogni probabilità, secondo quanto ho potuto ricostruire,

119 Per la biografia del segretariosi veda: MILLÁN, 2000, III, pp. 442-445.

120 Mejía, Mexía o anche Messía o Mesía, in ANTONIO, 1783-1788, p. 493 e ÁLVAREZ Y BAENA, 1789-1791, p. 91. La biografia essenziale riportata in questi primi lavori viene tendenzialmente ripetuta senza variazioni di rilievo anche negli studi recenti, ma diversi storici che hanno lavorato, per altri temi, sui documenti di Vargas hanno messo in luce alcune incongruenze di questa biografia con i contenuti documentari: in particolare, LUCIANO, 1924, nota 3, p. 2 e GUTIÉRREZ, 1951, pp. 478-493, di cui si veda, in particolare, nota n. 921 p. 478. Il cognome Mejía appare anche, senza ricostruzione genealogica, in ANTONIO, 1783-1788. Segnalo inoltre che sulla casata dei Vargas esiste un riferimento nel Nobiliario manoscritto di Diego Barreiro, del 1650: Certificación de las armas y nobleza del apellido Vargas, BNE, MSS/11693, f. 5v, 18 v., in cui però viene preso in considerazione il più noto Francisco Vargas fiscale regio di Ferdinando e Carlo V, e non il nostro.

121Juan de Vargas Mexía, Cavaliere di Santiago di Madrid, investito nel 1577, ambasciatore spagnolo in Francia dalla fine del 1577 al luglio 1580, anno della morte.

si tratta della trascrizione settecentesca dei testamenti di Juan de Vargas, che fu ambasciatore imperiale in Francia122. Secondo le verifiche fatte in un’indagine incrociata tra i riferimenti storiografici e i documenti, l’indicazione non sembra però del tutto affidabile: è possibile che sia il frutto di una sovrapposizione del fratello di Juan, “don Francisco Vargas”, con il nostro ambasciatore omonimo. Le due figure dal confronto con altre testimonianze non sembrano però coincidere. Nel suo testamento Juan de Vargas scrive:

quiero que goze de este beneficio Don Geronimo de Vargas, hijo natural de Don Francisco de Vargas, mi hermano mayor, y sus descendientes legitimos de legitimo matrimonio nacidos […]123

L’elemento discorde più evidente riguarda il numero dei figli di Francisco Vargas, che secondo questo documento, e come dedusse Álvarez y Baena, dovrebbe essere uno solo, Gerónimo124. Da alcuni documenti conservati nell’Archivo General de Simancas, in cui il

122 Il riferimento al ramo dei Mexía, a cui possiamo oggi risalire più facilmente grazie alle ricerche informatiche e ai metadati, sembra dovuto alle Clausulas de los

testamentos y Cobdicilos ortogados por D. Juan de Vargas Mexía, cavallero que fue del orden de Santiago y Embajador en Francia por la corona de España, Universidad

Complutense, Madrid, 1704 (d’ora in poi: VARGAS (JUAN), 1704). Ne esiste una digitalizzazione in G.L. I sottotitoli descrivono il contenuto dei quattro testamenti: El

primero en Madrid à 12 de octubre del año de 1577. El segundo en Portugalete, à 13 de Noviembre del mismo año. El tercero, en Parìs à 24 de Junio de el 1580. Y el Cobdicilo, que asimismo ortogò en Parìs à 5 de Septiembre de el año de 1581.

123 VARGAS (JUAN), 1704, f.6 v.

124 Su questo punto già Luciano notò incongruenze documentarie importanti. Vedasi LUCIANO, 1924, nota 3, p. 2: «Alvarez y Baena y otros dicen fué soltero; pero por el ms. 1039, fol. 142, vemos que en Roma se le tenía por casado, viviendo a la sazón su mujer, a la cual buscaba asilo en un convento para facilitarse la consecución del capelo cardinalicio, que pretendió de Pio IV. También se ha dicho que tuvo un solo hijo, llamado Jerónimo de Vargas (Alvarez y Baena, p. 94); pero o erró el nombre este autor, o debe afirmarse que fueron dos los hijos, pues una carta de Felipe II al Papa Pio V, con fecha 3 de septiembre 1570, recomienda a Francisco de Vargas, hijo del embajador, que iba a Roma con deseo que el Pontífice le empleara en su servicio (Arch. Vat. Prinicipi, vol. 31, fol. 202 orig.)”. Non ho verificato questi documenti, ma il contenuto riportato dallo studioso risulta coerente con il quadro descritto. Riscontriamo qui una legittimazione a quanto scritto da Luciano, in VARGAS (JUAN), 1704, f.6 v., in cui compare, non a caso, lo stesso riferimento a Jerónimo de Vargas come figlio di Francisco de Vargas.

nostro Vargas scrive per chiedere la grazia e la garanzia di un impiego per i suoi figli, emerge però che i figli di Vargas furono almeno tre. Filippo II nel giugno del 1553 scrive all’ambasciatore per rassicurarlo sul futuro del figlio maggiore, destinato a lavorare per gli Asburgo in Italia:

En lo que toca a vuestros hijos yo terne la memoria que es razon y, otras vezes, os havemos significado y al dicho ortiz se le ha encomendado una compañia de las que agora sellevan125 a Italia para que la entregue a vuestro hijo el mayor como lo supplicais y en las otras cosas que nos scrivis no aya que satisfazer mas de agradescer el cuydado que teneis de avisarnos de todo y encargaros lo continueys como lo hazeis126.

Da Venezia, nell’agosto del 1553, Vargas manda i suoi ringraziamenti per l’attenzione rivolta al maggiore, e gli ricorda anche gli altri, facendo sapere al sovrano che l’unica e migliore eredità ch’egli può lasciare ai figli è un impiego nella corte:

Beso pies y manos a Vuestra Alteza por la merced que me hizo con la carta de XIII de Junio y memoria de mis hijos y merced hecha al mayor de la compañia. Todo es por la dignación de Vuestra Alteza sin meritos mios, pero conforme a mi animo y desseo de emplear la vida una y muchas vezes en servicio de Vuestra Alteza y assí teniendo por cierta la merced del asiento de mis hijos, aguardare que Vuestra Alteza quando sea servido le mande despachar porque no pienso dejalles otra mijor herencia que esta. [...].127

Quattro mesi dopo, il 16 dicembre, Vargas torna ancora sulla questione, specificando che al minore spetta un posto da paggio e insistendo per l’ennesima volta sulla mancanza di un’eredità alternativa da lasciare ai figli:

sea servido mandar que se despache luego el assiento de mis dos hijos y traer consigo el menor que ha de ser paje. Muchas merecedes spero de V. Alteza, aunque yo no las merezco y particularmente confio se me hara esta en la occasion presente pues V. Alt ha sido servido tanto tiempo ha

125 Leggasi “se llevan”.

126 AGS, Est. Leg. 1321, f. 300.

de mostrar voluntad a ello y para mis hijos no tengo otro bien ni herencia que dejalles sino es el amparo de su Megestad y de Vuestra Alteza128.

L’incongruenza sui figli, oltre a quanto esposto, sembrerebbe l’indicatore di un problema a monte, che mette in dubbio l’intero collegamento del giureconsulto al ramo dei Mejía: che Juan de Vargas fu un Mejía è certo, ma che Francisco de Vargas sia il fratello non sembra implicito né scontato.

L’associazione sembra giustificata dalla presenza di una folta schiera di omonimi nella stessa epoca, di cui alcuni ricoprirono incarichi importanti, che ha reso difficile, evidentemente, una lettura corretta dei documenti. La frequenza del nome Francisco Vargas, del resto, è evidente anche nel confronto le fonti pertinenti all’ambito relativamente circoscritto della corte di Carlo V. Con il medesimo nome compaiono, oltre i più noti citati, un paggio della regina Giovanna, il cappellano della casa castigliana dell’Imperatore, un panettiere e un contino di Carlo129, a cui dovremmo aggiungere uno dei figli dell’ambasciatore, che chiamerà col suo stesso nome130.

Sembra che la biografia di Álvarez y Baena del nostro Vargas sia dedotta, in particolare, oltre che all’associazione con il fratello di Juan de Vargas Mejía, anche un Francisco Vargas Dottore in Teologia ad Alcalà de Henares. Dal Baena dipende infatti, oltre al primo consolidamento dell’associazione con il ramo dei Mejía, che credo erronea, anche la prima associazione dell’ambasciatore all’ambito del Colegio Mayor di San Ildefonso di Alcalà, informazione assente, peraltro, nella ricompilazione di poco precedente della Bibliotheca

Hispana Nova.

128 AGS, Est., Leg. 1321, f. 162.

129 MILLÁN, 2000, IV, pp. 378-379.

Questo “terzo” Francisco Vargas fu Dottore in Teologia e professore nel Colegio di San Ildefonso ad Alcalà de Henares il 16 ottobre 1525131, e la «sovrapposizione doppia» in Álvarez y Baena si evince dal fatto che, contestualmente, nel suo studio del 1790 troviamo anche il primo riconoscimento storiografico del nostro Francisco Vargas come Dottore. È questa un’indicazione di per sé coerente ad alcune fonti, ma non necessariamente legata all’ambito universitario di Alcalà de Henares132.

Questo altro Dottor Francisco Vargas, nativo di Siguenza133, verrà collegato alla figura che con Egidio e Costantino fu uno degli esponenti della Riforma sivigliana134, «a quien todos citan y de quien nadie da más puntual noticia», come scriveva Menéndez y Pelayo e citava Klaus Wagner, nel suo celebre studio del 1976 e che, secondo i reperimenti documentari dello studioso, morì prima del 1546135. Se il Riformatore di Sevilla morì nel 1546 non può, evidentemente, coincidere con il nostro Vargas, ma la confusione documentaria è tale che le due

131 Vedasi AHN, Univ. Lib. 397 F, f. 11v.

132 Il nostro Vargas si firma spesso, nei carteggi, come Doctor Vargas. Anche nelle fonti coeve viene esaltato tra i partecipanti al concilio di Trento come “Dottore”, ad esempio in CALVETE DE ESTRELLA, 1552. ll confronto con l'Indice de los colegiales di Alcalà di José de Rújula y de Ochotorena riporta per il periodo d'interesse tra i collegiali un solo Francisco de Vargas, nativo della diocesi di Granada, collegiale a San Ildefonso nel 1532: Lib. 1233, f.24 (da RÚJULA, III, p. 854). Oltre a questi, vi si riporta un Francisco Vargas e un Francisco de Vargas, rispettivamente di Granada e Tordesillas, attivi nel 1577 e nel 1596 nel Collegio di Sant' Antonio. Non ho individuato, per il momento, riferimenti o documenti di altri “Dottor Franscisco Vargas” ad Alcalà. Dato il profilo di Francisco Vargas come “teologo-giurista”, che emerge soprattutto dai suoi documenti del Concilio di Trento, non escluderei che egli possa provenire dall'ambito dell'Università di Salamanca.

133 Lo riporta l’elenco conservato nell’ AHN, Univ. Lib. 397 F, f. 11v.

134 WAGNER, 1976. Sulla riforma sivigliana vedasi: CIVALE, 2007.

135 WAGNER, 1976, p. 313. Anche Constancio Gutierrez ha rilevato prima la possibile sovrapposizione biografica con un diverso Francisco Vargas nell'ambito di Alcalà, ma lo identifica con un altro (ennesimo) omonimo di Madrid che lì ottenne un bachillerato in Canones: AHN, Univ. Lib. 398, foglio non numerato, in GUTIÉRREZ, 1951, nota 921, p. 478. Mi pare più plausibile, per quanto ho scritto e specialmente per il titolo di Dottore, che la sovrapposizione di Álavarez y Baena sia con il Dottor Francisco Vargas riformatore di Siviglia. Si tratta, comunque ed evidentemente, di questioni non ancora chiarite.

personalità sembrano essersi fuse. Pur avendo dedicato varie settimane alla questione, non sono riuscita a risalire su questo punto a una risposta chiara e mi devo limitare, pertanto, a segnalare le incongruenze documentarie che ho qui sintetizzato.

3.7.2. I ruoli di Vargas: fiscale, ambasciatore, “teologo-giurista” e

Nel documento La "Trinità" di Tiziano in contesto (pagine 191-197)

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