Sommario: 1. Premesse. 2. I siti internet delle istituzioni: il concetto di “usa- bilità”. 2.1. I siti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. 2.2. I siti delle Regioni: Lombardia, Toscana e Sicilia. 3. Conclusioni.
1.
PremesseNegli ultimi anni le nuove forme di comunicazione offerte dal web hanno per- messo di raggiungere e coinvolgere un numero sempre più elevato di persone, provocando una profonda trasformazione anche nell’ambito della comunicazio- ne politica e istituzionale, permettendo di instaurare un contatto diretto con i cittadini.
Se questo processo di evoluzione tecnologica è evidente nella quotidianità di ognuno di noi, nelle istituzioni si è tuttavia assistito a un rinnovamento che non si è realizzato parallelamente con quello in atto nella società civile o, sarebbe meglio dire, si è verificato in modo non omogeneo tra le diverse istituzioni.
Prima di procedere ad un esame dei maggiori siti istituzionali, nazionali e regionali, è necessario svolgere alcune fondamentali considerazioni sul concetto di usabilità dei siti internet della Pubblica Amministrazione, dal punto di vista teorico, per poi condurre un’analisi “sul campo”.
2. I siti internet delle istituzioni: il concetto di usabilità
Il documento elaborato dall’ISTAT e denominato Cittadini e nuove tecnologie 1, oltre a evidenziare un progressivo e costante aumento dell’utilizzo della rete da parte delle famiglie italiane e, soprattutto, dell’iscrizione ai social network, ha individuato anche un aumento dell’accesso, da parte dei cittadini, ai siti della Pubblica Amministrazione nel corso del 2012: ben tre italiani su dieci decidono di informarsi tramite i siti delle varie istituzioni.
Un tale incremento, rispetto ai periodi precedenti, costringe a interrogarsi su quanto le informazioni reperibili su un determinato sito siano in grado di soddi- sfare la ricerca dell’utente/cittadino.
In un quadro come quello attuale, dove la maggior parte delle persone si trova ad essere connessa ad internet, sia con i personal computer che con i più avanzati
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smartphone, l’immagine di un ente o un’istituzione pubblica viene inevitabilmente filtrata dal sito web.
A tal proposito, in occasione dell’Italian Digital Day, l’Agenzia Italiana per il Digitale (AgID) ha pubblicato le Linee guida di design per i siti web della Pubblica Amministrazione2, il cui scopo è quello di raccogliere i principi e gli strumenti fondamentali per la creazione di siti web che possano supportare il percorso di digitalizzazione della PA anche grazie alla progressiva applicazione di un’identità visiva coerente per tutta la Pubblica Amministrazione. Tra i vari principi affron- tati dalla linee guida, particolarmente significativa risulta la definizione di “usa- bilità”, intesa come «il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza, soddisfazione in uno specifico contesto d’uso»3; una caratteristica che non è intrinseca ex se di un sito web, ma deriva dall’interazione della persona con quest’ultimo.
La progettazione del sito dovrà rispondere ai generali principi di efficacia, efficienza e soddisfazione complessiva degli utenti, qualsiasi sia la loro competen- za o abilità in campo informatico. Una peculiarità che non deve considerarsi cri- stallizzata nel tempo, ma che deve adeguarsi costantemente nell’ottica di perse- guire un costante miglioramento nella fruizione dei propri contenuti. L’usabilità, o meglio la sua assenza, può influenzare in modo determinante la valutazione di un servizio, anche di tipo semplicemente informativo, erogato da un sito web.
Alla luce di questo concetto è stata quindi effettuata una verifica on field della rispondenza dei siti delle maggiori istituzioni nazionale e regionali, con esiti non troppo positivi.
2.1. I siti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica
Analizzando il sito della Camera dei deputati si può avere un immediato riscontro del concetto di usabilità. È un sito web ideale, ordinato, intuitivo, essenziale e allo stesso tempo ricco di contenuti. Layout semplice ma efficace, si riesce piacevolmente a navigare e a trovare in breve tempo quello che si sta cercando, sia attraverso una ricerca generica, che tramite una ricerca analitica, utilizzando le sezioni specifiche (ad es. Deputati e organi, Lavori, Documenti). Una parte del sito è dedicata alle Commissioni in cui è possibile verificare, tra le molte opzioni, la loro composizione, i progetti di legge di competenza, i reso- conti, le petizioni e gli atti di indirizzo e controllo. Dotato di un accesso rapido, che permette, tramite un menu a tendina di avere una panoramica complessiva della struttura del sito, ha anche una versione mobile che permette all’utente di godere di una maggiore accessibilità anche nel caso in cui si visiti il sito con uno smartphone. Rilevante anche la presenza sui più diffusi e conosciuti social network: Facebook, Twitter, Flickr e YouTube che vengono costantemente aggiornati e attra- verso i quali si intende raggiungere lo scopo di superare le tradizionali barriere tra cittadini e Pubblica Amministrazione, cercando un dialogo e un contatto diretto, senza mediazioni.
2 http://design.italia.it/. 3 ISO 9241-210:2010.
Se assolutamente positiva risulta essere l’esperienza di navigazione sul sito della Camera, non altrettanto può dirsi per quanto riguarda il sito del Senato della Repubblica. La distanza tra i due siti non è solo estetica quanto, piuttosto, ideologica; basti pensare che il sito del Senato ha subito l’ultimo aggiornamen- to nel 2004, con un ritardo di ben undici anni rispetto a quello della Camera. Un periodo di tempo che, con i progressi della moderna tecnologia non sono concepibili e collidono con il principio di costante aggiornamento e non cri- stallizzazione dell’usabilità. Scendendo più nel dettaglio si può notare la totale assenza di icone, in favore di semplici collegamenti ipertestuali, la mancanza di un accesso rapido, di una versione mobile. Anche la presenza, rectius assenza, sui social network è indice di come sia rimasto indietro rispetto alle evoluzioni tecno- logiche e sociali degli ultimi anni, secondo una impostazione che non contempla un rapporto diretto con i cittadini. Infatti, seppur presente su Twitter, è privo di una pagina ufficiale su Facebook, a differenza della Camera dei deputati che ha una pagina ufficiale lanciata il 2 giugno 2015, gestita direttamente dall’Ufficio Stampa della Camera dei deputati e rispondente ai principi sanciti nella social media policy4. La pagina al momento presente, in realtà, è stata creata perché, come riporta lo stesso popolare social network, le persone hanno mostrato il loro interesse per l’istituzione.
Un interesse, evidentemente, unilaterale, visto che ad oggi non è ancora stata percepita l’esigenza di essere presenti su Facebook, come a segnare già nei fatti, il superamento del bicameralismo perfetto.
2.2. I siti delle Regioni: Lombardia, Toscana e Sicilia
Terminata l’analisi dei siti nazionali, è la volta di procedere con la navigazione nei siti web dei Consigli Regionali della Lombardia, della Toscana e della Sicilia. Anche in questo caso si assistono a notevoli diversità di impostazione della comu- nicazione.
Tra questi tre siti il più virtuoso e user friendly è sicuramente quello della Regione Lombardia. La semplicità fa da padrona, senza creare confusione; l’u- tente, non appena digita l’indirizzo, si trova di fronte ad una pagina con tutte le icone disponibili, divise in quattro grandi sezioni Regione sul web, Servizi, Leggi e normativa, Informazioni, in modo da avere, fin da subito, una panoramica sem- plice e intuitiva del sito che si sta visitando. Anche quando si seleziona una delle icone la intuibilità del sito rimane ottima, dando la possibilità a chiunque si trovi per la prima volta a navigarlo, di trovare velocemente quello che cerca. È dotato anche di una versione mobile, di una pagina Facebook, e un account Twitter, oltre ad offrire una diretta streaming delle sedute.
A livello intermedio si collocano la Regione Toscana e quella siciliana, entrambe con ampi margini di miglioramento a livello comunicativo.
Partendo dal sito toscano, seppur apparentemente buono, risulta principal- mente disordinato ad una analisi più attenta ed approfondita. La pagina iniziale ha una densità fin troppo elevata di contenuti, dando un senso generale di
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confusione. In ogni pagina che si apre, inoltre, l’abuso di immagini è eccessivo e ingombrante, ponendosi al centro dello schermo e riducendo i collegamenti ipertestuali al margine sinistro, ottenendo come effetto quello di distogliere l’at- tenzione dell’utente che si deve sforzare per trovare l’oggetto della sua ricerca. Nel complesso risulta povero di contenuti in grado di stimolare la curiosità del visitatore. Mancano le icone che invece dominano la scena nel sito lombardo, una versione mobile, mentre hanno profili ufficiali sia su Facebook che su Twitter.
Il sito siciliano si presenta con una grafica semplice e pulita, a dispetto di quello toscano. La pagina principale riporta le ultime notizie e le attività in primo piano, riducendo alla parte sinistra le informazioni sugli organi dell’As- semblea e sulle attività politiche. Anche in questo caso non sono presenti icone ma, a differenza del sito toscano, la consultazione delle varie pagine è più snella, con un layout semplice e pulito. Pur essendo prevista la diretta streaming delle sedute dell’Assemblea Regionale, manca la versione mobile, ma è presente sia su Facebook che su Twitter.
3. Conclusioni
Viste le enormi potenzialità offerte dalla rete, anche alla luce del progetto BUL5, finalizzato a ridurre sensibilmente il digital divide entro il 2020, le istituzio- ni si dovrebbero porre nei confronti dei cittadini in modo da ridurre o, quanto- meno, tentare di ridurre al massimo il divario tra palazzi del potere e cittadini, tra governanti e governati, cercando di essere sempre più immediate e più fruibili.
Il web permette di raggiungere velocemente un numero pressoché indefinito di persone, stimolando il coinvolgimento e l’interesse attivo da parte degli utenti su questioni di interesse pubblico e garantendo un libero accesso alle fonti infor- mative, senza l’intermediazione dei classici mezzi di comunicazione.
Sarebbe paradossale che, di fronte ad un sensibile incremento della capacità di connessione su tutto il territorio nazionale, si avessero dei siti istituzionali che non siano in grado di reggere il passo con una tale innovazione di cui essi stessi sono promotori.
L’auspicio per l’immediato futuro, quindi, è quello di navigare in siti istitu- zionali sempre più ispirati a quello della Camera dei deputati, in ossequio ai principi sanciti nelle richiamate linee guida; l’unico sito che, ad oggi, le ha fatte proprie, tradotte in un prodotto fruibile per gli utenti e, grazie alle quali, si pre- senta veramente al passo con i tempi e con le esigenze di una società in costante evoluzione tecnologica.
5 Il progetto BUL (Banda Ultra Larga) ha l’obiettivo di sviluppare una rete in banda ultralarga sul territorio nazionale, conformemente a quanto previsto dall’Agenda Digitale Europea, con una connessione che si aggiri almeno intorno ai 100 Mbps entro il 2020.