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In passato ne ho sofferto molto; ho poco, pochissimo dialogo con i miei genitori, ho tentato svariate volte di parlare con loro su molti argomenti della mia vita, anche per farmi conoscere ma non ci sono riuscita, penso ad un distacco troppo forte generazionale o caratteriale o semplicemente non riescono a distaccarsi dal “ruolo” di genitori. Li ho sempre giustificati dal fatto che fare i genitori, creare una famiglia con dei veri principi è una delle cose più difficili, e loro comunque ci sono riusciti. Li amo molto e molto mi hanno dato, visto che le hanno create loro le “fondamenta” della persona che poi si è evoluta, della persona che sono oggi. Quello che ho sempre recriminato è il fatto che ho sempre preferito un abbraccio ad un regalo ma tante volte loro hanno comprato il regalo. Li amo molto anche perché mi hanno donato una cosa preziosa: “I FRATELLI!” La cosa a cui tengo di più, l’amore più grande che ho. Per quanto riguarda la libertà di poter progettare il mio futuro è sempre stato difficile… non mi hanno mai imposto di fare quello che desideravano loro, ma tante volte mi hanno condizionato, facendomi venire sensi di colpa, indirettamente forse inconsciamente, ma li percepivo e li immagazzinavo dentro di me. Posso dire che sono soddisfatta di me, del lavoro che faccio con passione e che ogni giorno mi porta grandi soddisfazioni, soddisfatta delle amiche vere e dei rapporti che mantengo e crescono insieme a me; soddisfatta di chi sono, piena del mio pensiero, piena della mia integrità, piena d’amore. Ad oggi non ho un modello di donna o uomo a cui mi ispiro… c’è solo Federica, una donna che stimo e rispetto totalmente, il suo pensiero, la sua testa, il suo corpo, le sue fragilità e la sua forza. In passato però i miei punti di riferimento sono sempre stati mio fratello Francesco e mia sorella Stefania.

Federica Cerasti

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I miei genitori sono separati da circa 16 anni, e qui ci sarebbe da scrivere un quaderno. Però, per farla breve, nonostante non abbia un rapporto (padre-figlia) con mio padre e che vivo sola da tre anni

ho piena libertà di progettare il mio futuro! Ed è sicuramente quello che (anche se fra mille dubbi) sto facendo. Un modello? Forse mia madre più che un modello diciamo che cerco dalle sue esperienze di non sbagliare nelle mie. È una brava mamma che nonostante tutto ce l’ha fatta, e questo solo ed esclusivamente per me. Le sarò grata per tutta la vita!

Elisa Burelli

58.

Nella mia famiglia parliamo molto tranquillamente tra noi e posso esprimere i miei pensieri liberamente. Ho scelto da sola del mio futuro e non mi hanno fatto eccessive storie ma solo delle raccomandazioni. Il modello di donna in cui mi rivedo è mia nonna perché ci sono cresciuta e come persona è molto forte e molto dolce e io le voglio un bene dell’anima.

Natascia Quaglierini

59.

Non amo molto parlare del rapporto genitori – figli. E’ una cosa fin troppo personale e vasta da affrontare persino in famiglia, da essere ancor più difficilmente descrivibile, con persone esterne ad essa. Preferirei quindi non discutere della mia attuale situazione, bensì orientarmi su una visione a più ampio raggio sul: cosa posso aver o meno imparato da tale rapporto. Devo ammettere che con il passare degli anni la mia visione di tale rapporto, inizialmente di facile classificazione dagli occhi di una figlia, si è andato aggrovigliando in una serie di congetture che tutt’ora mi pongo. Ho iniziato a pormi domande sulla difficoltà di essere genitori, solo quando mi sono trovata magari in solitudine con la responsabilità di bambini da dover gestire. Per spiegarvi bene ciò che vorrei trasmettere devo però cominciare dall’inizio: sono una ragazza abbastanza ordinata, posata, giocherellona, amante dei bambini e responsabile se la situazione lo richiede. Bene, detto ciò… vi posso garantire come mi siano bastate poche ore, a contatto con bambini sotto il mio controllo , per provare sentimenti quali:

possessività, apprensione più totale, premura dello stato fisico e psicologico dei cuccioli d’uomo a mio contatto, desiderio quasi morboso di dare il meglio di me, nonché desiderio di osservare le loro reazioni in base agli stimoli da me trasmessi. Con tali permesse non posso che immaginare cosa provi un genitore nei confronti del proprio sangue. Penso siano difficilissime molte cose da accettare da parte di un padre e di una madre, come che so:

il figlio crescere (che poi se ci fermassimo un micro- secondo ad osservare questo aspetto che da secoli viene imputato ai genitori dai figli sul come essi non “riescano a vederli crescere ed accorgersene”; basterebbe pensare a come un miliardo di cose che magari ci sono familiari e abbiamo sotto gli occhi, anche le più piccole, come anche noi stessi, proprio per il fatto di averle sotto gli occhi e viverle in prima persona quotidianamente ci sfuggano, basterebbe a giustificarli non poco, anzi!).

L’accettare di non poterli difendere grazie all’esperienza accumulata in molteplici anni di vita prima della loro, anzi di doverli osservare sbagliare per potergli permettere di crescere con la propria epidermide e sentimenti.

Osservarli scontrarsi con il vivere quotidiano, tenendo stretto nel cuore il desiderio di volerli proteggere da tutto e poterlo fare. Sarebbero così tante le cose da dire al riguardo, ma rischierei di prolungarmi troppo su questo foglio. Per quanto concerne la libertà di progettare il mio futuro invece:

penso che a nessuno in realtà sia negata la libertà di sceglierlo, in qualsiasi situazione. C’è sempre una scelta, sempre, anche se magari non la si vede, tocca o percepisce, essa c’è, nessuno può toglierla o

negarla. Se esiste un modello di donna o uomo a cui ispirarmi?… confesso quanto sia complicata come domanda per la mia personalità, temo di poter dire che: sono abituata a trovare il bello in chiunque, può che può sembrare banale detto così ma… secondo me ogni personalità, ogni individuo ha una luce in sé, a volte può essere poca o a volte tanta, è soggettivo, ma da chiunque si può estrapolare qualcosa che possa intrigare i nostri sensi o cervello. Sta solo a saperlo ascoltare o intravedere. A volte è come costruire un puzzle personale e non avere ancora in mente la figura da creare, si cercano le tesserine adatte che si incastrano a pennello, e che siano importanti o meno: esse serviranno sempre a creare ciò che noi vogliamo creare da ciò che abbiamo cercato. Credo perciò di essermi ispirata dall’uomo, composto da svariate tesserine più o meno colorate.

Livia Franzoni

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Si di solito c’è dialogo tra me e i genitori, anche se non sempre riescono dialoghi armonici, e si cade in discussioni accese. Con i miei posso parlare più o meno di tutto, quando c’é l’occasione, perché spesso gli orari lavorativi non permettono di avere molto tempo da dedicare alle discussioni. Per quanto riguarda il mio futuro ho molto libertà nel pensare a questo e anzi spesso collaborano consigliandomi la strada più giusta. Ma tendo comunque a cercare la mia strada da solo. Il mio modello ideale di uomo è quello che vive del suo hobby.

Riccardo Franzoni

61.

Nonostante la mancanza di tempo, cerchiamo di trovare i momenti per poter discutere dei vari argomenti di qualsiasi tipo. A volte la pensiamo diversamente ma, soprattutto per i consigli che mi danno, capisco che sono sempre dettati dall’affetto e dall’interesse per la mia riuscita e per la mia serenità. Anche per il mio futuro sono abbastanza libero nelle mie scelte. Per me, vorrei risultare simpatico agli altri, avere successo con le ragazze come nella vita. Avere successo significa essere affermato, avere una vita vincente.

Leonardo Calvario

62.

Il dialogo con i miei genitori non è molto, sia perché sono entrambi molto occupati con il lavoro, sia perché non c’è molta iniziativa al dialogo. Come momento di ritrovo per tutta la famiglia è la cena,dove si parla della giornata trascorsa. Io sinceramente vorrei avere molto più tempo per parlare con i miei genitori e avere più spirito di iniziativa ad iniziare un dialogo. Io non ho ben chiaro il mio futuro mi limito a sentire i miei genitori per i consigli che mi danno,sinceramente ho molta confusione sui progetti della mia vita, sono un ragazzo molto fantasioso e ho paura che le mie fantasie siano irrealizzabili o che non mi portino a nulla, non vorrei neanche deludere i miei genitori. Non ho un modello a cui ispirarmi proprio perché, ancora ho molti dubbi sul mio futuro.

Guglielmo Franzoni

63.

Tra me e i miei genitori c’è sempre stato un dialogo aperto; nelle situazioni più difficili della mia vita e fin dalle prime esperienze ho sempre avuto la possibilità di parlare, di essere ascoltato anche quando per me erano cose importanti e di poco interesse per loro. Sapere di avere sempre un punto di riferimento nei miei genitori, sapere di avere sempre qualcuno pronto a consigliarmi nel bene, e preparandomi per le situazioni più avverse mi ha permesso di affrontare e vivere molte esperienze con molta più serenità. Serenità che ora a 25 anni posso solo attribuire ai valori e all’amore mostratomi fino ad ora. In riferimento al mio futuro ho sempre avuto dei genitori che mi hanno sempre lasciato la libertà di scegliere, evitando in ogni mia scelta di costringermi verso quello che volevano loro. Già dalle mie prime scelte ho avuto sempre il loro appoggio come la scuola e l’indirizzo che volevo seguire, scelta che ingiustamente molti genitori prendono per i propri figli, o semplicemente il fatto di voler scegliere un’ attività sportiva piuttosto che un’altra. Mi ritengo una persona fortunata perché ho un legame forte con i miei genitori e tutta la mia famiglia e questo mi ha permesso di non aver mai dovuto mentire a loro sulle mie scelte poiché mi hanno sempre sostenuto e consigliato. Adesso che mi considero adulto e anche con qualche responsabilità in più, se penso al mio futuro e quindi anche a costruirmi una mia famiglia, so di sicuro che mi ispirerò ai miei genitori, ai miei nonni, che come dicevo sono stati un buon modello da seguire, ma in fin dei conti tutti siamo diversi ed ognuno deve creare sé stesso come la sua ispirazione.

Andrea Rosatelli

64.

Tra me e i miei genitori c’è un buon rapporto e anche un buon dialogo in tutti i sensi, godo da parte loro di fiducia e stima, dandomi la libertà di progettare il mio futuro come vorrei. Non esiste nessun modello di uomo o donna a cui mi ispiro perché penso che ognuno di noi debba essere sé stesso.

Roberto Mele

65.

Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo, li vedo come amici fidati che mi possono dare consigli solo per il mio bene e che sicuramente sanno più di me com’è la vita, visto che sono più grandi e hanno più esperienza! Per questo il mio modello da seguire sono i miei genitori: mi hanno insegnato cos’è il sacrificio, la dedizione e non mi hanno mai fatto mancare niente! In quanto a libertà ( riguardo l’uscire con e stare con gli amici) ne ho molta, anche se quando vedono che sto troppo fuori casa me lo fanno notare e magari non mi fanno uscire per qualche sera. La libertà per il mio futuro invece ne ho moltissima perché si presuppone che a 18 anni si abbia la maturità e la chiarezza di ciò che si vuole fare del proprio futuro!

Mauro Rossi

66.

Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo, parliamo di qualsiasi cosa e per qualsiasi dubbio o chiarimento posso rivolgermi a loro. Il nostro rapporto è basato sulla sincerità, non esistono segreti e sono vietate le bugie, qualsiasi cosa mi accada, se detta in sincerità, viene capita e se sbagliata perdonata. Godo di piena libertà nel progettare le scelte del mio futuro. Per me non esiste un modello

a cui ispirarmi perché secondo me ognuno di noi è unico e irripetibile. L’importante è che, giunti al momento delle scelte, dobbiamo saper riflettere e chiedere consiglio. Dobbiamo ascoltare la voce di Dio che ci parla anche attraverso le nostre inclinazioni e predisposizioni naturali, Dio ci consiglia anche servendosi di una persona amica, o dei nostri genitori.

Giulia Pistilli

67.

Per come è il mio carattere non parlo molto con i miei delle mie vicende personali, di quello che mi succede di quello che vorrei…nonostante questo io e i miei genitori non siamo distanti e di questo me ne sono accorta quando davvero ho avuto bisogno di aiuto. Loro hanno saputo starmi vicino quando davvero ne ho avuto bisogno, hanno saputo consigliarmie aiutarmi a rialzarmi. Mi hanno dato dei consigli sapendo che li volevo e che ne avevo bisogno…anche se sempre per colpa del mio carattere non glieli chiedevo.

Ho sempre goduto di totale libertà nelle mie scelte “di vita”, non si sono mai opposti né intromessi nelle mie scelte personali, per quelle scelte che avrebbero riguardato la mia vita…ma sempre esprimendo il loro pensiero.

Il modello a cui mi ispiro sono i miei due nonni materni. La forza, la dedizione nel lavoro e la sete di conoscenza tipica di mio nonno, la pazienza e il coraggio di superare le enormi difficoltà della vita come tutt’ora fa mia nonna. Il modello a cui mi ispiro per il divertimento e il godersi la vita sono invece io.

Carla

68.

Il dialogo tra me e i miei genitori si è intensificato con la crescita. È migliorato quello con mia madre. Con mio padre è più conflittuale,forse perché siamo due testardi e uno non la dà vinta all’altro.

Credo di essere cresciuta abbastanza,per questo sono sempre riuscita a gestirmi per