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47.

Secondo me credere nella resurrezione aiuta a vivere, aiuta a superare il trauma della morte perché pensare che dopo la morte c’è un’altra vita ti rassicura e affronti la vita con più serenità.

Lorenzo Stangoni

48.

Alcune volte mi soffermo a pensare alla resurrezione ma non sempre riesco a credere che ci sia una vita dopo la morte; non so cosa mi aspetterà dopo che sarò morta, forse mi reincarnerò in qualcosa, non lo so, la cosa che mi piacerebbe fare è quella di stare sempre nel mio mondo e osservare ciò che succede sulla terra. Non so se aiuta a superare il trauma della morte, forse ci sono persone che al contrario di me credono nella resurrezione e magari hanno la speranza di continuare, in qualche modo, la loro vita anche dopo la morte. Naturalmente se fosse una cosa certa nessuno avrebbe paura della morte, ma siccome è una cosa a cui non tutti credono e molti si basano sulle voci della gente che crede nella resurrezione, queste stesse persone si affidano nelle mani di Dio e nella speranza di continuare la loro vita dopo la morte.

Silvia Felici

49.

Secondo me credere nella resurrezione aiuta a vivere ma anche a credere in un’altra v ita dopo la morte. Un’alternativa può essere un’altra vita.

Lucia Favale

50.

Io credo molto in Gesù, per via delle ricerche fatte da persone, per le spiegazioni che mi hanno dato i miei prof. e i miei genitori. Io non ho un concetto ben definito di Gesù ma so che esiste e ci credo molto.

Walter Tani

51.

Credere nella resurrezione è importante per il cristiano perché ci aiuta a vivere, ci aiuta a superare il trauma della morte, sperando che nell’aldilà possiamo rincontrare i nostri cari. La resurrezione è una speranza che abbiamo noi cristiani e che ci permette di sperare di rivedere i nostri cari. Non penso possa esserci alternativa alla resurrezione dato che quando arriva un lutto l’unica speranza è che ci si possa rincontrare.

Federico Rossetti

52.

No, non aiuta a vivere e secondo me la morte non è un trauma, ma un passaggio nomale e penso che non ci sia un’alternativa, lo potrebbe dedurre soltanto una persona morta e, appunto, resuscitata ma il mistero si fa sempre più grande.

Federico Soprano

53.

Sì, perché ci da molte speranze e ci aiuta a vivere più serenamente.

Sì, perché ci da la speranza di avere una vita dopo la morte.

Sempre per opera del Padre Eterno, una rinascita costante ma sotto altre spoglie.

Stefano Andreoli

54.

Nella resurrezione ci credo.

Secondo me sì.

Non lo so.

Michael Giuliani

55.

La resurrezione non può aiutare a vivere, anche perché non risorgeremo mai, solo Gesù, secondo la Bibbia è risorto per dare la dimostrazione che era figlio di Dio. E non aiuta neanche a superare il trauma della morte. Io non so quale può essere l’alternativa alla resurrezione, forse che tutti noi dopo la morte andremo in paradiso, ma questo solo qualcuno più in alto di noi può saperlo.

Valentina Sambucci

56.

A volte capita di pensare a cosa ci sia dopo la morte e penso che credere nella resurrezione aiuta a vivere e a superare questo trauma.

Damiano Leoni

57.

Se hai fede la resurrezione ti aiuta a vivere altrimenti non credo. La morte è una cosa difficile da superare. Io, sinceramente, è la cosa che temo di più anche se credo moltissimo in Dio, a me mette paura il pensiero che un giorno tutto questo finirà, anche se ne sono attratto perché ho una grande curiosità di scoprire cosa avverrà dopo. Ci potrebbero essere molte alternative alla resurrezione ad esempio il nulla come credono alcune persone, io non penso e non penserò mai a questa alternativa.

Gabriele Mastrantonio

58.

A dire la verità non ho idea di cosa ci sia dopo la morte, per questo cerco di vivere al meglio finché sono in vita! Sì, Gesù è risorto! E non credo che a noi cristiani tocchi la stessa sorte. Sicuramente avere questa speranza aiuta l’uomo a vivere meglio, affrontare un’ipotetica morte e forse anche a comportarsi “bene” per potersi guadagnare la resurrezione. Ma questa è solo una mia supposizione.

Elisa Burelli

59.

Non ho paura di morire e visto che mi è capitato in quel momento mi sono fatta il segno della croce e ho detto la mia ultima preghiera, perché ero sicura che questo viaggio, questa vita, stava finendo o semplicemente si stava trasformando. Si nasce e si inizia un percorso, la morte è solo la fine di questa vita e l’inizio di un’altra, quella interiore. Credo nella resurrezione ma non credo che aiuti a vivere meglio… credo solo che l’anima continua a esistere.

Federica Cerasti

60.

Credere nella resurrezione mi aiuta a vivere perché credo che ci sia sempre qualcuno vicino a me dei miei cari che mi protegge. Per quanto riguarda la capacità di poter superare il trauma della morte credo che per questo ci voglia più tempo, perché staccarsi da una persona cara è più difficile fino a che nel cuore non subentra la rassegnazione. Non penso possa esserci un’alternativa alla resurrezione di cui parla il Vangelo.

Natascia Quaglierini

61.

A questa domanda temo di aver già risposto in parte nella n.3. Proverò comunque ad affrontare il tema della “resurrezione” dopo la morte. Fin da piccola mi sono state dette innumerevoli visioni sulla “vita dopo la morte.” Indubbiamente è un qualcosa di rassicurante oltre ogni limite, e non mi stupisce di quanto faccia leva su un cuore umano. Per ogni cristiano, dopo la morte vi è: l’immortalità

dell’anima. Tutto ciò che circonda questa risposta, ogni volta assume miliardi di sfumature differenti in base alla persona che abbiamo di fronte. La sola frase “immortalità dell’anima,” solo a pronunciarla, provoca un senso di eternità seducentissimo, non c’è da negarlo. L’essere unici, immortali, invincibili ad ogni cosa, eterni, è come il miele per le api. Personalmente, non avendo mentito fin dal principio di questo dialogo tramite queste domande, non vorrei iniziare ora, perciò mi limiterò con il dire, forse ad ape “disadattata” (rimanendo in tema): non credo nella resurrezione, né nell’immortalità dell’anima. E sinceramente spero di non trovarmi additata per questo, o considerata non cristiana.

Semplicemente… come sicuramente fin dall’inizio sarà stato facile indovinare di me: credo nell’uomo, in ogni suo difetto e pregio, e credo nel suo presente, passato e futuro, ma non in un suo post mortem.

Il suo valore lo regala a sé stesso e agli altri in vita. ma come ho già detto: se pensare all’eternità dopo la morte, se il solo pensiero di questo può donargli luce e serenità… avrà la mia totale approvazione ed appoggio nel non rompere questo delicato equilibrio del quale necessita la sua personalità. Ciò non toglie che da una parte, il dover credere nella resurrezione della nostra anima: sia una sorta di sottile vigliaccheria dell’accettare ciò che siamo ma, di certo non è un sentimento negativo in un essere umano, e non me la sento di criticarlo a meno che… non si cada nell’errore, di privarsi della vita per affrontare l’oscurità del momento, o privarsene nella speranza di un qualcosa di differente, di promesso, di pensato individualmente o portato a pensarlo, post mortem.

Livia Franzoni

62.

Secondo me credere nella resurrezione non aiuta a superare la perdita di una persona cara,io personalmente non so dire se la resurrezione esista o meno,come credo per moltissime altre persone;è un argomento ancora molto discusso e incerto.

La morte per me deve essere vista come una cosa che accadrà a tutti prima o poi,e il più grande errore è di vivere la vita con la paura di essa. Io preferisco pensare che invece di una resurrezione ci sia la reincarnazione in altri uomini o animali e che nel corso della vita grazie ad essa, si possono rincontrare inconsciamente persone amate o grandi amicizie.

Guglielmo Franzoni

63.

Al momento attuale mi resta molto difficile pensare che risorgerò. Sono troppo preso dalla vita, certo non lo posso neanche escludere.

Un’alternativa alla resurrezione potrebbe essere o il nulla o la reincarnazione ma per me non sono ipotesi accettabili.

Leonardo Calvario

64.

Secondo me credere nella resurrezione non aiuta a superare la paura e il dolore della morte. Ho partecipato a diversi funerali nei quali ho sentito quasi sempre parlare di un mondo all’infuori di questo, di una vita dopo la morte, di una resurrezione e fino a pochi anni fa credevo esistesse davvero qualcosa oltre la terra e il cielo. Ora la mia idea è cambiata. Dopo la morte, l’unica cosa che resta di

quelle persone che “le fa continuare a vivere” è il ricordo che quell’uomo ha lasciato di sé. Benché io non possa sapere, come nessuno sulla terra vivo, cosa ci sia al termine della vita, io ho dato questa ipotesi della vita ultraterrena. Per quanto concerne il paradiso, l’inferno e il purgatorio penso che siano tutti e tre già sulla terra e non sia necessario cercarli altrove.

Riccardo Franzoni

65.

Penso che credere nella Resurrezione aiuti a vivere o meglio ci da la forza di andare avanti in situazioni che ogni uomo non vorrebbe accadessero mai. Se si cerca di definire parole come: il paradiso, la Resurrezione non è facile perché sono per l’uomo elementi surreali, a cui una persona può arrivare solo credendo pienamente in Dio perché solo lui ci può fare il dono e dare la speranza di avere una seconda vita piena d’amore e fratellanza. Credere nella Resurrezione ci aiuta a sperare che in quell’aldilà, in quel luogo indefinibile di cui parla la Chiesa e in cui credono i cristiani, ogni uomo credente che lo abbia meritato possa incontrare Dio ed essere accolto da tutte le persone per cui abbiamo pianto nella vita terrena. Per le persone che credono così, il trauma della morte risulta alleviato da una speranza di amore e di sollevamento verso i propri peccati. Io, che credo in Dio, non riesco a pensare a nessuna alternativa alla Resurrezione, poiché è l’unica immagine che riesco ad associare alla nostra vita terrena ed è l’unica che, come ho già detto, ci fa affrontare la morte pur sempre con un po’ di difficoltà.

Andrea Rosatelli

66.

Sicuramente aiuta a vivere credere nella resurrezione! Anche perché viviamo in una società in cui la vecchiaia e la morte sono fattori che ci terrorizzano! La società ci offre molti divertimenti, comfort e soprattutto l’eterna giovinezza e il pensiero di dover abbandonare tutto questo è un trauma, infatti ormai della vecchiaia e della morte se ne parla poco. Io sì, penso e spero che dopo la morte ci sia qualcos’altro!

Mauro Rossi

67.

La resurrezione mi fa solamente sperare di rincontrare i miei cari scomparsi e capire veramente cosa c’è dopo la morte, però non mi aiuta a superare il trauma della morte perché ho tanta paura di perdere le persone più importanti della mia vita, a cui voglio tanto bene e che amo. Per me non esiste nessuna alternativa alla resurrezione.

Roberto Mele

68.

La morte è la triste ed inevitabile conclusione di ogni vita sulla terra, ma Dio che da la vita e la morte, può resuscitare anche i morti, ed è ancora Lui che ha creato l’anima immortale che ogni uomo possiede. In realtà noi siamo certi che nessuno muore in maniera definitiva quando il suo cuore cessa

di battere e i suoi occhi si chiudono. La resurrezione è una condizione di vita totalmente nuova, sia dell’anima che del corpo, diversa dalla vita terrena precedente. Questa prospettiva ci aiuta a superare il trauma della morte e ci aiuta a vivere nella consapevolezza che un giorno ci riuniremo a tutte le persone a noi care.

Giulia Pistilli

69.

Ci sono cose del Vangelo che francamente non riesco a realizzare, capire. Penso alla vita come un dono di Dio. Se penso alla resurrezione, vedo Gesù risorto, ma non riesco a pensare ad una vita umana terrena trasformarsi in qualcosa di extraterreno. Ho pensato spesso come potrei essere nell’anziana età, ma se provo ad immaginare dopo la morte non vedo nulla. Penso di essere di passaggio come altri milioni di miei simili. Tutti viviamo per il progresso della specie, ed anche per divulgare la parola di Dio. Può darsi, lungo andare nel percorso della mia vita tutto questo mi sia più chiaro, reale.

Daniele Giorgi

70.

Secondo me dopo la morte in teoria dovremmo risorgere, è questo che Dio ci dice ed essendo cristiani dovremmo crederci, nella realtà nessuno è mai tornato indietro dopo la morte a dirci se è veramente così, come ci hanno sempre detto. Spero ci sia qualcosa di buono che ci aspetta nell’aldilà anche perché se no dove andrebbe a finire la nostra anima? Perché si nasce, si vive e poi si muore?

Qual è il nostro scopo di vita sulla terra? Siamo di passaggio e lo sapremo solo quando finiremo questo salto nel buio che ci mette paura, ma ci risolleviamo pensando al dopo con la speranza che sia vero tutto ciò che la nostra religione ci ha trasmesso.

Catia Galli

71.

Secondo me credere nella resurrezione può aiutare a vivere: ma anche se dopo la morte possiamo salire a Dio bisogna vivere questa vita al massimo delle nostre possibilità perché è un dono troppo importante da sprecare. Inoltre credere nella resurrezione può aiutare a superare la morte, perché sono sicuro che dopo la morte ci sia un mondo migliore, accanto a Dio.