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III. LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

3.3 GESTIONE E AUDIT AMBIENTALE

Come accennato nei paragrafi precedenti, per poter essere efficienti dal punto di vista sostenibile, le imprese necessitano di una certa innovazione di prodotto e di processi, al fine di allocare al meglio le risorse che hanno a disposizione e limitare gli scarti e le contaminazioni, nonché gestire al meglio tutte le attività coinvolte nei processi produttivi. “Un’azienda di questo tipo, infatti, è impegnata in un percorso innovativo, che vede

coinvolte tutte le funzioni aziendali: questo consente, da un lato di migliorare la gestione delle operation e, dall’altro, di rendere sempre più attrattiva e coinvolgente l’offerta complessiva dell’impresa, rivolta a tutti i portatori d’interessi”162. L’obiettivo è quindi

quello di agire nell’ottica del management ambientale, la cui definizione è offerta da Friedberg (1990): una “filosofia gestionale che propone un continuo confronto dialettico,

sotto il profilo ambientale, tra gli obiettivi dell’impresa e quelli del corso sociale alla ricerca di soluzioni ottimizzate sotto tutti i punti di vista (sociale, tecnologico, economico, ecc.)”163. In relazione a questa tipologia di gestione, nel 1993 è stato introdotto dalla

Comunità Europea tramite il regolamento n. 1836 (il cosiddetto “Regolamento EMAS”164) un nuovo strumento entrato a far parte della gestione complessiva ed ordinaria

162GUIDO G., MASSARI S., “Lo sviluppo sostenibile. Ambiente, risorse, innovazione, qualità”, Franco Angeli, 2013, p. 23

163 CAVALLO M., “La gestione ambientale nelle imprese. Una ricerca sull’applicazione dell’ecoaudit e sui fabbisogni formativi nel sistema produttivo”, Franco Angeli, 2007, p. 44 164 E.M.A.S.: Eco Management and Audit Scheme, “sistema volontario di gestione, audit e

comunicazione ambientale finalizzato al miglioramento continuo dell’efficienza ambientale di uno o più siti industriali”. CAVALLO M., “La gestione ambientale nelle imprese. Una ricerca

sull’applicazione dell’ecoaudit e sui fabbisogni formativi nel sistema produttivo”, Franco Angeli, 2007, p. 29

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delle aziende, volto all’analisi ed al miglioramento dell’impatto che le attività dell’impresa hanno sull’ambiente: lo strumento dell’ecoaudit. “In effetti, il collegamento

tra l’impresa e l’ambiente esterno coinvolge considerevolmente le politiche gestionali”165.

Inizialmente lo strumento dell’audit ambientale fu visto dalle imprese come mera difesa dagli obblighi e rischi imposti dalle norme in materia di protezione ambientale. Successivamente, però, l’ecoaudit è stato integrato nell’ordinario processo di gestione aziendale di molte imprese, soprattutto negli ultimi anni, le quali hanno dimostrato un forte interesse nel perseguire uno sviluppo sostenibile, con lo scopo di ottenere certificazioni ambientali e/o di qualità per i propri prodotti. “L’obiettivo di salvaguardia

ambientale nella gestione delle proprie attività diventa per le imprese una questione di primaria importanza in quanto sarà in un prossimo futuro un fattore determinante per la definizione della propria competitività. Avere un comportamento ambientale corretto sarà la chiave del successo di un’organizzazione”166. Infatti, una caratteristica molto

importante dell’ecoaudit consiste nella possibilità da parte delle imprese di comunicare pubblicamente i risultati ottenuti grazie a tale strumento, in modo da sfruttare tale elemento come valore aggiunto e vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti. Lo strumento dell’ecoaudit rimane un sistema volontario e le imprese hanno quindi la possibilità di scegliere se aderirvi o meno. Per incentivare l’adesione al sistema di ecogestione, soprattutto da parte di piccole e medie imprese, sono messe a disposizione delle aziende delle strutture di assistenza tecnica che possano aiutare le organizzazioni nella comprensione delle modalità, delle regole e delle procedure definite dal Regolamento 1836/1993, in modo che possano attuare delle nuove politiche e attività volte ad una migliore e più sostenibile gestione delle risorse.

La ricerca da parte delle aziende di una certificazione ambientale risiede in due motivi principali:

- “La clientela vuole un prodotto da un’azienda con un sistema di qualità

certificato;

165BROGLIA GUIGGI A., TURCO P., “Premesse concettuali alla definizione delle condizioni di sviluppo sostenibile per le imprese”, RIREA, 2005, p. 31

166 CHIARINI A., “Guida alla realizzazione di un sistema di gestione ambientale secondo le norme ISO 14001 e Regolamento EMAS III. Come condurre l’analisi ambientale iniziale, redigere un manuale e le procedure ambientali”, Franco Angeli, 2012, p. 11

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- L’azienda vuole dimostrare la propria attenzione alle problematiche relative alla

sostenibilità ambientale ma anche alla sicurezza e salute dei propri lavoratori”167.

Bresso (1993), inoltre, ha sottolineato l’importanza dell’ecoaudit in relazione alla capacità dell’impresa, tramite questo strumento, di gestire i rapporti con le grandi industrie e le popolazioni locali, in quanto permette un’analisi oggettiva dell’impatto ambientale da parte dell’azienda. Anche i lavoratori ed i dipendenti all’interno delle imprese, tramite l’ecoaudit, possono entrare a far parte della salvaguardia e della tutela degli interessi della comunità in cui vivono, assumendo un notevole potere contrattuale. “Il sistema di ecogestione e audit introdotto dalla Comunità europea si muove quindi

nella direzione di un rapporto tra l’impresa e il suo ambiente – autorità pubblica da un lato e cittadini e consumatori dall’altro – che attenui la conflittualità alla ricerca della collaborazione e del dialogo”168. È bene sottolineare che il rapporto tra azienda ed

ambiente si intende come il rapporto dell’ambiente con ogni parte dell’impresa, poiché tutti gli ambiti di essa vengono coinvolti nel sistema di ecogestione.

L’ottenimento di una certificazione ambientale si articola quindi in tre momenti importanti per l’impresa:

1) “L’esecuzione di una attenta e approfondita analisi delle problematiche ambientali dell’Organizzazione [...];

2) La realizzazione di un Sistema di gestione ambientale [...];

3) La pubblicazione della Dichiarazione Ambientale, il documento di diffusione e

divulgazione delle politiche ambientali dell’organizzazione, dei programmi di miglioramento e dei risultati ottenuti”169.

Per ottenere tale certificazione, l’impresa deve dimostrare l’impegno nel miglioramento della propria efficienza ambientale, sfruttando analisi e adottando programmi che possano dimostrare la fattibilità degli obiettivi previsti in materia di sostenibilità. Dovrà quindi essere adottata una determinata politica ambientale da parte dell’azienda, che ha come obiettivo la riduzione al minimo dell’impatto ambientale delle proprie attività produttive. Una volta ricevuti i risultati ottenuti dalle analisi svolte

167 BRONCONI G., CAVACIOCCHI S., “La guida del Sole 24ORE al Business Plan. Come redigere un piano d’impresa efficace e completo”, Il Sole 24ORE, 2013, p. 165

168 CAVALLO M., “La gestione ambientale nelle imprese. Una ricerca sull’applicazione dell’ecoaudit e sui fabbisogni formativi nel sistema produttivo”, Franco Angeli, 2007, p. 29 169 SILLIANI A., “La nuova certificazione ambientale degli enti pubblici dopo il regolamento EMAS III”, Maggioli Editore, 2010, p.55

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internamente, l’impresa si impegna a stilare una dichiarazione ambientale per l’azienda, o parte di essa, per la quale è stata richiesta la certificazione ambientale. Per fare ciò, è necessaria l’analisi e il controllo da parte di alcune figure professionali previste dall’articolo 4.1 del Regolamento. Esse sono il revisore, o auditor, ed il verificatore ambientale. La prima figura deve essere rappresentata da “persone o gruppi di persone

che abbiano un’adeguata conoscenza dei settori e dei campi sottoposti all’audit, comprese conoscenze ed esperienza dei pertinenti aspetti di gestione ambientale, tecnici, ambientali, e regolamentari, nonché una sufficiente formazione e competenza nelle mansioni specifiche di audit per raggiungere gli obiettivi stabiliti”170. Il verificatore

ambientale è invece “qualsiasi persona o organismo indipendente dall’impresa oggetto

di verifica che abbia ottenuto un accreditamento in conformità delle condizioni e procedure stabilite dallo stesso regolamento”171. Entrambe le figure descritte sono

strettamente legate al segreto professionale e non possono divulgare le informazioni raccolte durante la propria analisi, a meno che non sia l’impresa stessa a richiederne la pubblicazione. Particolare importanza è affidata al verificatore ambientale, il quale ha il compito di controllare nuovamente il lavoro dell’audit, verificare ed analizzare le politiche ambientali adottate dall’impresa e la conformità alle disposizioni del regolamento, ed infine verificare l’attendibilità delle informazioni contenute nelle dichiarazioni ambientali dell’azienda. Una volta convalidata la dichiarazione ambientale, i dati ed i risultati dell’audit saranno comunicati pubblicamente e verrà registrato il sito per cui è stata richiesta la dichiarazione ambientale.

Concludendo, adottare un sistema di gestione ambientale può portare diversi benefici alle imprese. Innanzitutto, si può ottenere un vantaggio ambientale non indifferente: le aziende, grazie al sistema di gestione, possono programmare e allocare le risorse in maniera più sostenibile, limitando gli scarti ed i consumi. Sarà poi possibile effettuare un maggior controllo sulle risorse disponibili e, ove possibile, impiegare materiali derivanti dal riciclaggio, a loro volta riciclabili, e quindi nuovamente utilizzabili dall’impresa, riducendo in parte i costi delle materie prime. Inoltre, i costi potranno essere ridotti grazie ad un sistema di gestione più efficace nel momento in cui questo riesca a mettere in evidenza le parti dei processi produttivi in cui è possibile apportare modifiche e

170 CAVALLO M., “La gestione ambientale nelle imprese. Una ricerca sull’applicazione dell’ecoaudit e sui fabbisogni formativi nel sistema produttivo”, Franco Angeli, 2007, p. 32 171 Ibid.

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miglioramenti, come l’imballaggio o la composizione vera e propria del prodotto. “Accounting for environmental and social costs and allocating them to the appropriate

processes, products or systems allows a company to make better decisions in relation to strategic planning. […] The accounting perspective not only enables better understanding of the business but also helps to understand possible cost reductions or elimination and exploration of potential revenue opportunities”172. Vi sono poi alcuni

vantaggi economici e di investimento riservati solo alle imprese che adottano questo tipo di eco-gestione, ed inoltre esistono Paesi in cui la certificazione è necessaria e quindi ciò rappresenta anche un’opportunità per molte aziende che, prima di ottenere tale certificazione, non avevano accesso a determinati mercati.

Un altro vantaggio fondamentale per l’azienda è dato dall’ottima visibilità che è possibile ottenere grazie ad un atteggiamento ed una gestione sostenibile ed il rispetto dell’ambiente. Ciò avviene innanzitutto all’esterno dell’impresa, coinvolgendo gli stakeholder come clienti e fornitori; Chiarini (2013) afferma infatti che “l’applicazione

di un sistema di eco-gestione in un’azienda può farle acquisire il nome di società consapevole e rispettosa verso l’ambiente ed attrarre quei consumatori che si richiamano a questi principi”173. Allo stesso tempo, un beneficio proviene anche dall’interno, ed

infatti lo stesso Chiarini (2013) aggiunge che “nel rapporto con i dipendenti, l’immagine

dell’azienda migliora in quanto si accompagna a concrete ed impegnative scelte volte a protegger il luogo di lavoro e la comunità che vive nelle vicinanze”174. Questi benefici

permettono inoltre all’impresa di acuire la propria credibilità e migliorare la propria immagine pubblica ed i propri rapporti sociali.