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I rapporti con organizzazioni di livello universale

Nel documento Reelazi ione e ann nual le 20 017 (pagine 51-55)

La rete dei rapporti dell’Autorità

2.5 I rapporti internazionali

2.5.1. I rapporti con organizzazioni di livello universale

L’Organizzazione delle Nazioni Unite e la sua “famiglia”

Ai sensi dall’art. 6, co. 3, dell’UNCAC, dal 2014 l’ANAC è stata accreditata nella Directory

dell’United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) come autorità nazionale indipendente per il

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Nel corso della Conferenza degli Stati Parte dell’UNCAC, tenutasi a Doha nel novembre del 2009, è stato istituito un Intergovernmental Working Group (IRG) che, attraverso lo strumento della

peer review ha il compito di individuare le problematiche e le best practices dei singoli Stati contraenti

al fine di fornirgli l’assistenza tecnica eventualmente necessaria per una corretta applicazione della Convenzione. A tal fine nell’anno 2017 è stato lanciato il secondo ciclo di valutazione, che si è focalizzato sui capitoli II e V della Convenzione relativi sui temi della prevenzione e dell’asset

recovery, cui partecipa l’ANAC, a seguito del coinvolgimento da parte del Ministero della Giustizia,

per i profili attinenti alla prevenzione, ai sensi degli artt. 5-14 di UNCAC. Ciò ha comportato la compilazione di un questionario di autovalutazione; del necessario coordinamento fra istituzioni ed enti nazionali di contrasto alla corruzione.

Nel gennaio 2017, infine, l’Autorità ha provveduto alla redazione delle risposte al questionario dell’executive board in materia di good governance predisposto dal Fondo Monetario Internazionale (FMI).

G7

Di rilevante importanza è stato il seminario “High level Workshop on Corruption Measurement” ospitato Ministero degli Affari Esteri nell’ambito della Presidenza italiana del G7, tenutosi a Roma il 27 ottobre 2017, co-organizzato con ANAC, Istat, Ministero della Giustizia e Banca d’Italia per fare il punto sulla definizione di indicatori della corruzione. Le conclusioni dell’evento sono state affidate al Presidente dell’Autorità, il quale ha sottolineato l’importanza di provare a capire i meccanismi attraverso cui si esplica la corruzione, ormai cambiata al punto da rendere persino difficile distinguere fra il corrotto e il corruttore, dal momento che i soggetti coinvolti non operano più in logiche contrapposte ma spesso fanno parte della stessa organizzazione.

Il G20

Il gruppo dei venti Stati più industrializzati (fra i quali figura anche l’Italia) ha posto all’ordine del giorno dei propri lavori, fin dal 2013, il dibattuto tema del contrasto alla corruzione e, con l’intento di garantire una efficace azione preventiva nel settore degli appalti pubblici, ha provveduto all’elaborazione dei “Principles for Promoting Integrity in Public Procurement”.

La partecipazione dell’Autorità nell’ambito della delegazione italiana ai lavori del G20 affonda le proprie radici nel 2010, quando i leader dei Paesi più industrializzati istituirono il “Gruppo di lavoro Anticorruzione” (ACWG), con lo scopo di analizzare l’impatto negativo della corruzione sulla crescita economica, sul commercio e sullo sviluppo. Il Gruppo di lavoro è altresì dedito al monitoraggio degli impegni assunti da parte dei Paesi G20 in merito alla ratifica e all’esecuzione

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della Convenzione ONU contro la corruzione, alla criminalizzazione e investigazione della corruzione in ambito internazionale e alla cooperazione internazionale al fine di tracciare i proventi della corruzione mediante Action Plans biennali. L’ACWG continuerà a lavorare con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici (OCSE) e la Banca Mondiale, con l’intento di fornire indirizzi di policy ai Paesi G20 nella definizione e nell’attuazione di misure contro la corruzione.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici (OCSE), promotrice di una strategia di anticorruzione globale, il 17 dicembre 1997 ha promosso la Convenzione sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali recante l’obbligo per gli Stati di criminalizzare determinate condotte di corruzione ed il cui adempimento è monitorato da un sistema di peer review (valutazione fra pari) nell’ambito dell’attività del Gruppo di lavoro intergovernativo sulla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni economiche internazionali denominato Working Group on Bribery (WGB). L’Italia prende parte al WGB e, nel 2016, l’ANAC ha partecipato alla sessione di lavoro indetta in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione che si è svolta a Parigi.

L’Autorità ha altresì conferito il proprio contributo alla Presidenza del Consiglio ai fini della presentazione della proposta governativa italiana in sede di OECD Global Anti-Corruption &

Integrity Forum tenutosi a Parigi, il 30-31 marzo 2017, nel corso del quale i rappresentanti dei

governi dei Paesi partecipanti, i leader aziendali e i rappresentanti della società civile hanno discusso questioni quali il costo per la società della corruzione, l’uso di donazioni politiche per acquistare influenza, gli sviluppi nella responsabilità aziendale per l'innesto e il ruolo dei controlli sulle esportazioni per contrastare la corruzione.

L’Autorità ha preso parte fin dall’anno 2015 ai lavori del Senior Public Integrity Officials Network (SPIO) e ha contribuito in modo significativo alla definizione della posizione italiana inerente l’aggiornamento della raccomandazione sul miglioramento della condotta etica nel servizio pubblico (OECD Reccomendation on Public Integrity), aspirando alla creazione di un sistema di integrità globale. Un significativo contributo è stato dato dall’ANAC alla revisione del questionario di valutazione sull’integrità della pubblica amministrazione (Tavolo SPIO).

ANAC e OCSE hanno una tradizione di collaborazione, a partire dall’ottobre 2014, con la stipula del Protocollo d’Intesa relativo alla supervisione e monitoraggio delle procedure di appalto di EXPO Milano 2015, e poi, nel 2016, mediante la sottoscrizione di un nuovo Protocollo d'intesa per la promozione dell'integrità e della trasparenza che prevede controlli efficaci dei grandi eventi

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e delle relative infrastrutture, con la partecipazione e l’adesione da parte degli stakeholder a livello internazionale. Il Protocollo ha, altresì, la finalità di: 1) analizzare i modelli di governance, le metodologie e le pratiche per prevenire la corruzione e promuovere la trasparenza delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici; 2) sviluppare la conoscenza del fenomeno della corruzione anche nella prospettiva di un migliore benchmarking internazionale. tale collaborazione è stata recentemente confermata mediante il rinnovo del protocollo attualmente in corso di sottoscrizione, con l’ulteriore in materia di indicatori della corruzione. Tale collaborazione è stata recentemente rinnovata e allargata alla materia degli indicatori della corruzione, mediante il rinnovo del Protocollo, attualmente in corso di sottoscrizione.

In materia di whistleblowing l’Autorità ha tenuto, nel mese di aprile, una conference call con la Division of Public Sector Integrity del Directorate for Public Governance and Territorial Development sul funzionamento del sistema italiano e, successivamente, ha partecipato in collaborazione con il MIUR all’evento “Whistleblower: un esempio di cittadinanza attiva e responsabile” e dialogo sul supporto di OCSE ad ANAC, svoltosi nel mese di novembre.

I rapporti particolarmente intensi ora delineati si giustificano, soprattutto, alla luce della presidenza italiana dell’OCSE nell’anno 2017.

Open Government Partnership

L’Open Government Partnership (OGP) è un’iniziativa internazionale alla quale l’Autorità partecipa collaborando con le organizzazioni rappresentative della società civile, al fine di promuovere e realizzare riforme nei settori della trasparenza, del sostegno alla partecipazione civica, della lotta alla corruzione e della diffusione, dentro e fuori le Pubbliche Amministrazioni, di nuove tecnologie a sostegno dell’innovazione.

Uno degli elementi centrali dell’Open Government Partnership è costituito dai Piani d’Azione: tutti i Paesi aderenti si impegnano, infatti, a realizzare gli obiettivi dell’OGP attraverso specifiche iniziative, contenute in Piani d’Azione Nazionale di durata biennale, adottati in seguito a un confronto con la società civile che vigila sull’attuazione delle iniziative. A tal proposito, nel corso del 2017 l’Autorità ha portato avanti la propria attività sui tre progetti inseriti nel Terzo Piano d’Azione (2016-2018), al quale l’ANAC partecipa con tre linee d’azione: due sulla trasparenza e uno sul whistleblower.

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