• Non ci sono risultati.

I sistemi di accounting in un’ottica di processo: il ruolo delle expertise

L’analisi dei “problemi” alla base della selezione di adeguate “solu- zioni” di accounting può essere integrata con una lettura “di pro- cesso”, in base alla quale si analizza come i sistemi di accounting si sviluppano e si modificano partecipando attivamente alla “costru- zione” e all’“attivazione” delle relazioni di rete25.

25 Sensibile a un’analisi “di processo” è certamente il framework dell’Actor

Network Theory (ANT). Tale teoria non intravede nelle relazioni di network

transazioni compiute da “singoli attori isolati”, ma considera le stesse nell’am- bito di un “contesto sociale” che influenza l’azione di tali attori. In particola- re, la ANT analizza un set di transazioni funzionali alla progressiva costitu- zione di un network nel quale “attori umani e non umani” assumono una pro- pria identità sulla base di “prevalenti strategie di interazione”. Ne deriva che le strutture di governance, le imprese, le strutture di controllo e, in termini generali, gli attori del network sono considerati i “prodotti” (ovvero l’effetto) dell’organizzazione reticolare piuttosto la “fonte” di tale organizzazione (M. Callon, Some elements of a sociology of translation: domestication of the scallops

and the fishermen of St. Brieuc Bay, in Power action and belief: a new sociology of knowledge sociological review monograph, a cura di J. Law, Londra, Routle-

dge & Kegan Paul, 1986; B. Latour, Science in action: how to follow scientists

and engineers through society, Milton Keynes, Open University Press, 1987).

Con riguardo ai processi inter-organizzativi così si osserva: «[I]nter-organ- izational management control does not merely capture a state of affairs to be modelled. In contrast it may be suggested that inter-organizational man- agement controls can be associated with multiple aspects of organizational practices and that they set things in motion which – since they are parts of translations – we will not be able to specify beforehand» (J. Mouritsen - A. Hansen - C.Ø. Hansen, Inter-organizational controls and organizational

competencies: episodes around target cost management/functional analysis and open book accounting, in «Management Accounting Research», vol. 12, 2001,

p. 242). Al riguardo si vedano altresì: W.F. Chua - H. Mahama, The effect

Una tale prospettiva stimola a cercare una risposta a interrogati- vi di questo tenore: secondo quali modalità i sistemi di accounting vengono attivati e come gli stessi assumono significato per i membri della rete? Che cosa rende rilevanti tali sistemi per la rete e che cosa, invece, ne determina il fallimento? Quali effetti producono tali si- stemi sulle relazioni di rete?26

Per dare risposta a tali interrogativi occorre innanzitutto veri- ficare il grado di mobilità, stabilità e combinabilità dei sistemi di accounting27. In particolare:

a) la mobilità dei sistemi di accounting “di rete” è funzione della velocità in forza alla quale è possibile assicurare il trasferimento delle informazioni dalle unità di cui si desidera monitorare le performance a quelle in cui tali informazioni vengono utilizzate per regolare la governance della rete, eventualmente anche me- diante l’intermediazione di unità aziendali dedicate all’elabora- zione delle informazioni. La mobilità è peraltro apprezzata anche sulla base della possibilità di fornire un flusso informativo di ritorno alle unità oggetto di monitoraggio;

in «Contemporary Accounting Research», vol. 24, n. 1, 1995, pp. 47-86; J. Mouritsen - S. Thrane, Accounting, network complementarities and the

development of inter-organisational relations, in «Accounting, Organizations

and Society», vol. 31, n. 3, 2006, pp. 241-275; J. Mouritsen - H. Maha- ma - W.F. Chua, Actor-Network Theory and the Study of Interorganisational

Network-Relations, in Accounting in Networks, cit. pp. 292-313; E.G.J. Vos-

selman, Approaching control in interfirm transactional relationships. Contrast-

ing and connecting a transaction cost economics perspective with an actor-net- work theory perspective, in «Qualitative Research in Accounting & Manage-

ment», vol. 9, n. 1, 2012, pp. 4-20.

26 E.G.J. Vosselman, Approaching control in interfirm transactional rela-

tionships, cit. p. 5.

27 K. Robson, On the arenas of accounting change: the process of translation, in «Accounting, Organizations and Society», vol. 16, n. 5-6, 1991, pp. 547- 570; K. Robson, Accounting numbers as «inscription»: action at a distance and

the development of accounting, in «Accounting, Organizations and Society».

b) la stabilità dei sistemi di accounting “di rete” dipende dalla “comprensibilità” di tali sistemi da parte dei soggetti che gui- dano il network. Il carattere della stabilità appare associabile all’esistenza di un linguaggio condiviso, che certamente favo- risce l’interiorizzazione delle logiche di redazione dei report elaborati combinando le informazioni che provengono dalle diverse unità di rete28;

c) la combinabilità delle informazioni contabili e di altra natura ge- nerate in differenti unità di network va invece giudicata in base al loro grado di integrabilità, sottesa all’impiego di metriche co- muni o comunque combinabili tramite una susseguente elabora- zione.

L’impatto dei sistemi di accounting sulla costruzione e sull’attivazio- ne delle relazioni di rete dipende peraltro anche dall’atteggiamento dei soggetti a capo delle diverse unità di rete29. Tali soggetti, che

volontariamente rinunciano ad ambiti di discrezionalità strategica e operativa per intraprendere un percorso comune, potrebbero non condividere tutte le politiche definite a livello di network, determi-

28 Al riguardo così scrive D. Mancini, L’azienda nella “rete di imprese”.

La prospettiva del controllo relazionale, Milano, Giuffrè, 1999, pp. 63-64: «Il

linguaggio […] svolge nelle reti una fondamentale funzione organizzativa, sostituendosi ad altri strumenti quali prezzi contratti e routines. Esso deriva dalla codificazione del sapere formale all’interno della rete e permette la co- municazione e il trasferimento di informazioni e di conoscenza tra le aziende coinvolte supportando in modo efficace l’interazione tra soggetti autonomi». 29 Peraltro, molti imprenditori intravedono nell’implementazione dei si- stemi informativi “di rete” problematiche di non poco conto, a partire da quelle connesse alla gestione della “qualità dei dati”. Così si legge al riguardo in RetImpresa, cit. p. 8: «Se la tecnologia sta risolvendo le problematiche relative ai flussi informativi tra partner (in termini di velocità, condivisione e costo), rimane l’ostacolo rappresentato dalla qualità delle informazioni trat- tate. La disponibilità di molti dati, i formati non allineati, un sostanziale “an- negamento” dell’informazione all’interno di database ricchi di dati superflui, risultano problemi sostanziali che, in logica di Rete, devono essere affrontati con importanti risorse dedicate».

nando l’affermazione di forme di “resistenza” verso l’introduzione di alcuni sistemi di accounting, oltre che verso le strategie e le scelte operative che ne sottendono l’introduzione. Affinché i sistemi di accounting possano essere efficacemente implementati è dunque ne- cessario che i soggetti a capo delle unità di rete: 1) riconoscano l’u- tilità della condivisione delle informazioni ai fini dello sviluppo del proprio business30; 2) siano favorevoli all’“esternalizzazione” delle

informazioni rivenienti dal sistema informativo sviluppato in-hou- se 31; 3) siano in grado di produrre accurate informazioni sui costi

sostenuti per la gestione dei processi presidiati singolarmente e in partnership; 4) siano disposti a condividere tali informazioni e dun- que a dare conto della propria struttura dei costi32; 5) dispongano di

adeguate risorse finanziarie per sviluppare il sistema di accounting necessario alla condivisione delle informazioni giudicate strategiche per il governo del network33; 6) non abbiano vincoli nel condivide-

30 «Some suppliers expected open-book accounting to change the way in which business with the main contractor is organized. If such a change, which usually would mean a new measurable benefit from the suppliers’ point of view, was not forthcoming, disclosure of accounting information was seen as a purposeless act» (P. Kajüter - H.I. Kulmala, Open-book accounting

in networks. Potential achievements and reasons for failures, in «Management

Accounting Research», vol. 16, n. 2, 2005, p. 195).

31 «Some suppliers wanted to limit the availability of cost information to the personnel or management of the firm. This way of thinking may have its origin in ideas of perfect markets, according to which sales prices include all the information, and in the desired independence of the entrepreneur. Suspiciousness toward cost as a factor that determines the success of a firm or a network also existed. The understanding of what the role of accounting information is in the management of a firm seemed to be low» (ibid., p. 196). 32 «It was felt that firms receiving cost data might use the information against the firms that provided this data. This might happen, for example, by launching frequent competitive bidding or by conducting benchmarking and always selecting the lowest cost supplier, which both might ruin the possibil- ity of creating a long-term partnership strategy» (ibid., pp. 196-197). 33 «Building and updating such accounting systems as were needed for rea- sonable open-book practice was expected to require more work than could be

re determinate informazioni a motivo di limitazioni contrattuali imposte da soggetti esterni al network34. Al verificarsi di tali cir-

costanze appare possibile scongiurare il rischio che il tentativo di introduzione di sistemi di accounting costituisca una potenziale de- terminante di “fallimento” dei legami di network.

Un ulteriore passaggio utile a comprendere l’impatto dei si- stemi di accounting sulla “costruzione” e sull’“attivazione” delle relazioni di rete è quello che prevede la verifica dell’esistenza e della fruibilità delle expertise richieste per gestire tali sistemi35. Ci si

riferisce non tanto alle competenze direttamente implicate nell’o- peratività aziendale quanto invece a quelle necessarie per model- lare e gestire “strumenti” a supporto dell’architettura e delle per-

assigned or more sophisticated competence than was available. Furthermore, some suppliers expected main contractors to help in this resource question by providing human resource time and knowledge for the suppliers since the initial request to utilize open-book practices came from the main contractor side» (ibid., cit. p. 197).

34 «Some suppliers had had a conflict either with main contractors or oth- er suppliers, so that their position and status in the network was uncertain. Agreement on how open-book practices should be organized, and on what the “accounting rules” should be in cost information disclosure cases, could not be obtained. In these cases, the problem was due not only to suppliers’ attitudes, but also to the inflexibility of main contractors» (ibidem).

35 «L’expertise qualifica l’insieme di caratteristiche, abilità e conoscenze tecniche utili per esercitare una professione. Può essere associata allo svolgi- mento di un’attività collettiva, in cui una pluralità di soggetti dimostra una generica ma effettiva capacità di destreggiarsi nell’uso di particolari tecniche, ma può anche riferirsi alle capacità di un singolo individuo, che come tale dimostra le proprie conoscenze differenziali rispetto a soggetti privi delle me- desime professionalità» (R. Stacchezzini, Accounting e potere. Il contributo

interpretativo del governmentality framework, cit. p. 78).

Per un’analisi del ruolo delle expertise ai fini dell’esercizio di prerogative di go-

vernance si vedano gli autorevoli contributi di: N. Rose - P. Miller, Political power beyond the state: problematics of government, in «The British Journal of

Sociology», vol. 43, n. 2, 1992, pp. 173-205; P. Miller - N. Rose, Governing

formance di rete36. Si tratta in altri termini di expertise funzionali

a garantire:

1) il coordinamento delle attività fra le unità di rete, a valere sulla possibilità di realizzare produzioni “modulari, distribuite e inter- connesse”37;

2) la trasmissione di informazioni, la cui raccolta ed elaborazione si fonda su standard che devono essere condivisi dai soggetti che a diverso titolo partecipano al processo di produzione e diffusione del sapere all’interno del network38;

3) il monitoraggio delle azioni e delle performance delle unità di rete, secondo modalità che consentano di apprezzare il contribu- to che ciascuna di esse fornisce al network e i benefici che dallo stesso ritrae39;

4) l’accountability della rete, ovvero processi in grado di garantire standard di legalità, efficienza e qualità presso tutti i “nodi” della rete, dunque non solo laddove le pressioni normative, competiti- ve e sociali sono più intense.

36 W.F. Chua, Experts, networks and inscriptions in the fabrication of ac-

counting images: a story of the representation of three public hospitals, in «Ac-

counting, Organizations and Society», vol. 20, n. 2-3, 1995, pp. 111-145. 37 A. Lai, Lo sviluppo dell’impresa nell’era della rivoluzione digitale: oppor-

tunità e rischi, cit. pp. 125-127.

38 Avuto riguardo alla necessità di costituire una rete di senso e di saperi, così si esprimono Pilotti e Rullani: «Per condensare efficacemente il potere di

governance nelle forme e nei modi necessari per la produzione di valore eco-

nomico, la rete degli stakeholder viene in questo modo a costituirsi non solo come sistema di divisione del lavoro cognitivo di specialisti (parzialmente) au- tonomi, ma anche come comunità epistemica, portatrice di senso. Ossia come comunità di persone e di gruppi sociali che sviluppa e accetta metodologie condivise di esplorazione del nuovo, di misurazione dei risultati, di valida- zione delle conoscenze e di valutazione dei rischi» (L. Pilotti - E. Rullani,

Corporate governance e società della conoscenza tra teoria e prassi, in «Sinergie»,

n. 73-74, 2007, p. 65, corsivo nell’originale).

39 A. Lai, Le aggregazioni di imprese. Caratteri istituzionali e strumenti per

L’analisi delle expertise che assumono rilievo ai fini della regolazione della governance di rete e delle unità che la compongono trova com- pletamento nell’individuazione dei “luoghi” nei quali si localizzano tali expertise, anche al fine di comprendere le forme di “alleanza” e di “resistenza” di cui gli “esperti” – cioè i depositari delle expertise in parola – possono rendersi protagonisti rispettivamente con o verso i soggetti formalmente impegnati nella governance della rete. Così: 1) la localizzazione delle expertise all’interno del network pone il

soggetto alla guida dello stesso nella condizione di dover veri- ficare le relazioni di potere pro tempore attivate all’interno del network e gli effetti che le stesse producono sulla fruibilità di tali expertise, anche al fine di decidere la messa a fattor comune di alcune expertise non diffuse presso tutte le unità. L’eventuale as- senza di expertise all’interno del network porta invece a verificare l’opportunità di attivare legami con “esperti” esterni al network, ponderando anche l’impatto che gli stessi possono avere sulla conformazione dei rapporti di potere all’interno della rete; 2) le “alleanze” che gli “esperti” possono attivare con soggetti for-

malmente coinvolti nella governance della rete, così come quelle con soggetti sottoposti all’esercizio delle prerogative di governan- ce, con la possibilità che tali “esperti” sviluppino “centri di pote- re” secondo modalità non concordate o comunque fuori dal con- trollo dei soggetti formalmente preposti al governo della rete40;

3) gli “esperti” possono attivare forme di “resistenza” nella fase di implementazione delle strategie definite dai soggetti a capo del network41. Tanto più tali strategie trascurano il ruolo dei soggetti

40 N. Rose- P. Miller, Political power beyond the state: problematics of go-

vernment, cit.

41 Così si esprime Foucault in ordine alle forme di resistenza di cui sug- gerisce l’analisi ai fini della comprensione delle modalità di manifestazione del potere: «I would like to suggest another way to go further toward a new economy of power relations, a way which is more empirical, more directly related to our present situation, and which implies more relations between theory and practice. It consists of taking the forms of resistance against dif- ferent forms of power as a starting point. To use another metaphor, it consists

detentori di expertise, quanto più è difficile tradurre le stesse sul piano operativo.

In sintesi, la “distanza” sia spaziale sia “concettuale e culturale”42 fra

gli expert e chi è formalmente preposto alla guida del network può giocare un ruolo decisivo nel far sì che i sistemi di accounting siano ef- fettivamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi “di rete”43.

IV

I sistemi di accounting come “tecnologie di governo”