LETS ON THE FIELD: IL CASO DI SHEFFIELD 7.1 Introduzione al caso di studio
7.6 Il LETS come strumento di trasformazione sociale.
E’ stato chiesto ai membri se il LETS potesse rappresentare, nella loro opinione, un valido strumento di trasformazione sociale. Alcune delle risposte sono state assolutamente affermative, valutando il ruolo di trasformazione sociale in termini di miglioramento delle relazioni umane e di recupero di quei rapporti di solidarietà e aiuto reciproco che un tempo caratterizzavano le relazioni tra le persone e che sono andati perduti con l’aumento della complessità delle società moderne. Ecco due esempi di questo tipo di atteggiamento da parte dei membri:
Si, ritengo che il LETS possa essere uno strumento di trasformazione sociale, perché è un modo per far comunicare la gente, per far incontrare le persone. Nella nostra società, non so se è lo stesso in Italia, possono passare dei mesi senza che si parli con i vicini di casa, perché le persone non hanno più le loro relazioni prevalenti a livello del quartiere in cui vivono, ma sviluppano le loro reti sociali molto di più nel lavoro, ad esempio, o negli interessi che coltivano. Credo che questo significhi che la solidarietà che c’era un tempo si è persa e penso che il LETS sia un modo per recuperarla, per instaurare dei nuovi legami sociali.
Si, certamente. Assolutamente. Attraverso il LETS si possono fare delle conoscenze, si impara a voler bene alle persone, a capirle. Come esseri umani siamo esseri sociali, abbiamo bisogno di interagire di più, non di meno, come invece sta accadendo oggi.
La solidarietà, dunque, così come le relazioni sociali in genere, rappresentano di gran lunga l’elemento determinante e imprescindibile della vita stessa dei LETS.. E’ importante sottolineare come questo tipo di socialità, basato sulla solidarietà e sulla reciprocità, più che essere “teorizzato”, viene fuori dalla pratica stessa, è un
qualcosa che si autoalimenta man mano che i singoli membri cominciano a scambiare e si conoscono l’un l’altro. E’ il meccanismo stesso del LETS che consente di instaurare rapporti basati sulla fiducia e di alimentarli nel tempo.
Un altro membro, invece, pone l’accento sul fatto che il LETS agisce su una scala troppo ridotta per poter esercitare una qualche significativa azione di trasformazione sociale, anche se, comunque, viene riconosciuto che, attraverso il LETS, si migliorano l’interazione personale e i rapporti umani:
Che il LETS possa essere uno strumento di trasformazione sociale è possibile, ma in maniera molto piccola. Con 60 membri non si riesce a fare una grande trasformazione sociale. E’ possibile, ma ad un livello micro. Ad ogni modo, si riesce comunque a raggruppare le persone e a farle interagire, ma su una scala piccola, anzi piccolissima.
Ed è proprio il “livello micro” che assume un’importanza decisiva. La “trasformazione sociale” non è un qualcosa che viene rinviato in un futuro lontano, un obiettivo politico raggiungibile soltanto attraverso una rigida organizzazione. La trasformazione è, per dirla con Melucci, “qui ed ora”, è fatta da tante piccole micro- trasformazioni dei rapporti sociali produttive già ora di effetti e che trovano nella dimensione del quotidiano il loro punto di forza.
Quest’altro membro, invece, fa riferimento all’importante ruolo che i LETS possono esercitare in tempo di crisi economica, in cui molte persone che sono in difficoltà nell’economia di mercato e che non potrebbero permettersi di pagare molte delle cose di cui avrebbero bisogno, si rivolgono ai LETS per ricevere una qualche forma di aiuto.
Penso che, con la crisi economica, probabilmente c’è più gente che si iscrive ai LETS, per ottenere dei servizi o avere delle cose che non potrebbero permettersi di pagare in contanti e credo che questa sia una cosa molto significativa riguardo al ruolo sociale dei LETS.
Ai membri, inoltre, è stata fatta un’altra domanda, direttamente collegata con l’ultima questione esaminata e mirata a far emergere il grado di consapevolezza dei membri stessi relativamente al fatto di esercitare, attraverso la loro partecipazione attiva al LETS, anche una azione di trasformazione della società nel suo complesso. La domanda posta è la seguente: è possibile, nella tua opinione, che la logica di funzionamento propria dei LETS possa, in futuro, arrivare ad estendersi alla società nel suo insieme? La maggior parte delle risposte è stata di tipo affermativo, anche se con diverse sfumature. Alcuni hanno posto l’accento sul fatto che la società potrebbe
diventare più a misura d’uomo se riuscisse a liberarsi del sistema di mercato, essendo quest’ultimo spesso incapace di mobilitare quelle stesse risorse che, invece, attraverso il LETS, vengono mobilitate più facilmente.
Spero che nel futuro la società sarà più umana e credo che i LETS possano giocare un ruolo in questo. Il sistema di mercato è più grande, ma anche più limitato perché spesso manca il denaro per mettere in moto le risorse, mentre con il sistema dei LETS le risorse locali vengono messe in moto più facilmente.
Altri, invece, pongono di più l’enfasi sulla possibilità di un recupero dei valori su cui era fondata la società prima che il mercato e la conseguente omnimercificazione dei rapporti sociali pervadesse ogni cosa e sul ruolo che, da questo punto di vista, i LETS possono avere.
Nel passato la gente era molto più cordiale, si comportava da buon vicino, facendo dei favori per le persone senza chiedere nulla in cambio. Adesso le persone sono troppo impegnate, oppure non hanno quella mentalità di fare qualcosa per gli altri in maniera disinteressata. Sarebbe bello se la società potesse ritornare così, se fossimo meno materialistici e se i soldi fossero meno importanti. Per esempio, se la gente capisse che i soldi, di per sé, non sono la vera ricchezza, potrebbero capire anche che ciò che davvero conta è avere una migliore qualità della vita. Penso che i LETS, da questo punto di vista, possano rappresentare un modello per la società.
Basta guardare da dove proveniamo: una volta non c’era il mercato, ma il baratto. Poi è arrivato il denaro, il mercato e tutto il resto, quindi credo che la cosa potrebbe funzionare molto bene. Forse può sembrare un po’ troppo utopistico, ma credo che sarebbe possibile se tutti riuscissero ad aprire le loro menti.
Questi ultimi stralci di interviste potrebbero indurre a pensare ad una idealizzazione del passato da parte dei membri dei LETS. In realtà, i LETS, lungi dal rifugiarsi in un passato lontano e per certi versi mitico, cercano di recuperare alcuni valori, ritenuti fondamentali, a partire, però, da quelli che sono i rapporti sociali propri della modernità. In sostanza, non è un ritorno indietro quello che i LETS propongono, bensì semplicemente una diversa pratica sociale che sia basata sui valori della solidarietà e reciprocità, piuttosto che su quelli individualistici tipici dell’economia capitalistica.
C’è anche chi, però, ritiene la cosa alquanto difficoltosa e anche, per certi versi, non auspicabile, dal momento che comporterebbe un eccessivo allargamento della base su cui i LETS operano che dovrebbe, invece, rimanere rigorosamente locale. In altre parole, il timore è che, generalizzando eccessivamente il discorso, si perderebbero i tratti peculiari dei LETS, cioè il fatto della reciproca conoscenza personale fra i membri, dei reciproci rapporti di fiducia, in una parola della caratterizzazione fortemente personale e locale propria di ogni LETS.
Penso che sia difficile, proprio perché le cose più diventano grandi, più aumenta la burocrazia e, come conseguenza, c’è più possibilità di abusare del sistema. Sarebbe ideologico cercare di allargare troppo. La bellezza del LETS è il fatto di essere locale e, secondo me, se fosse ancora più piccolo sarebbe ancora meglio. Deve essere piccolo abbastanza da facilitare la conoscenza dei membri. Per esempio, se ci sono meno di 100 membri e una persona è abbastanza attiva, c’è una buona probabilità di conoscere un gran numero di persone, cosa che migliora la fiducia nel sistema, dal momento che riesci ad associare ad ogni nome una faccia. Se ci fossero mille membri, penso che non funzionerebbe molto bene.
La questione della scala, grande o piccola, su cui un LETS dovrebbe operare è molto dibattuta e ci sono diverse posizioni a riguardo. Da un lato ci sono quelli che ritengono che un LETS funzionerebbe meglio se riuscisse ad operare su una scala più ampia, allargando, così, la gamma di beni e servizi offerti. E’ il caso, ad esempio, di questi due membri:
Per quanto mi riguarda, penso che il LETS potrebbe funzionare meglio se operasse su scala allargata. I LETS potrebbero funzionare come dei satelliti che, per ogni area, si collegano ad un sistema più ampio. In questo modo, la gamma dei servizi e delle capacità offerte sarebbe più ampia.
Penso che il LETS potrebbe funzionare anche su larga scala. Forse sarebbe ancora meglio, dato che ci sarebbe una varietà più ampia di servizi offerti, ci sarebbe più scelta. Credo che bisognerebbe incrementarne la scala.
Altri, invece, preferiscono che il LETS continui ad operare su piccola scala perché, diversamente, temono che perda il proprio carattere di “località”, rendendo più difficile instaurare rapporti fra i membri basati sulla conoscenza e fiducia reciproca. Ecco due esempi di quest’altro orientamento:
Penso che il LETS funzioni meglio se è di piccole dimensioni e opera in un’area geografica limitata, perché in questo modo la gente si conosce, c’è più fiducia ed è anche più facile contattare ed incontrare la gente.
Penso che la bellezza del LETS sia il fatto di essere locale. Sheffield è una città grande e se il LETS diventasse troppo grande diventerebbe anche impersonale. Il LETS si basa molto sulla fiducia, sul fatto che la gente non prende soltanto, senza anche restituire. Sicuramente avremmo bisogno di più membri per aumentare gli scambi, stiamo cercando di raggiungere una situazione ottimale, ma senza avere troppi membri, perché questo renderebbe i rapporti con le persone più difficili. Bisogna avere un numero di iscritti sufficiente a renderlo utile, senza che però diventi troppo grande e senza renderlo impersonale.
Altri ancora, invece, pongono l’accento sulle difficoltà di gestione amministrativa che un eccessivo allargamento del LETS inevitabilmente comporterebbe:
Credo che se il LETS dovesse diventare troppo grande, potrebbe diventare difficile da gestire, a meno che non ci sia un sufficiente numero di persone che possa occuparsi dell’amministrazione. Quindi, penso che ci debba essere un limite alle
Ancora non ci siamo trovati nella situazione di un LETS di grandi dimensioni e non saprei dire se ci sono altri LETS più grandi del nostro in Gran Bretagna. Penso che, se ci fossero più iscritti, questo probabilmente ci costringerebbe a passare più ore in ufficio per svolgere il lavoro amministrativo. Catherine fa già molto lavoro per il LETS per il quale non viene retribuita e se il LETS diventasse molto grande bisognerebbe fare dei cambiamenti che tengano conto della nuova situazione.
In generale, possiamo dire che i membri sono più o meno consapevoli di stare esercitando una qualche funzione di trasformazione sociale, soprattutto per quanto attiene alla dimensione della solidarietà e reciprocità nei rapporti interpersonali. Non è presente, però, nessuna tensione ideologica in senso tradizionale, nessun progetto, cioè, che abbia come fine quello di trasformare la società attraverso la presa del potere politico o, comunque, attraverso gli strumenti della politica tradizionalmente intesa. La trasformazione sociale a cui pensano i membri non è altro che quella che avviene quotidianamente attraverso l’estrinsecarsi delle pratiche e delle relazioni sociali connesse alle attività del LETS, senza alcun tipo di proiezione ideologica su larga scala.
La maggior parte dei membri intervistati, inoltre, si è dimostrata particolarmente attaccata al carattere locale del LETS, vedendo in un ipotetico allargamento della scala di quest’ultimo una minaccia più che un’opportunità. La paura più ricorrente è quella di vedere intaccato il carattere strettamente fiduciario delle relazioni interpersonali e di veder riprodotto, all’interno del LETS, il carattere freddo ed anonimo che le relazioni sociali assumono nell’economia di mercato.
Da quanto detto trova piena conferma l’ipotesi dei LETS come nuovo movimento sociale, che ha come obiettivo non quello del cambiamento sociale attraverso la presa del potere politico o attraverso l’esercizio di influenza sulle elites politiche, bensì quello della pratica diretta e quotidiana dei valori alternativi che stanno alla base della sua stessa esistenza.