ALL’EPISTEMOLOGIA
2.1.1. Il rapporto tra Karl e Michael Polany
Uno sguardo agli studi italiani dedicati a Karl Polanyi e a Michael Polanyi21 mostra
chiaramente che Karl è ancora oggi molto più conosciuto e studiato del fratello. A dispetto della loro analoga formazione e consimili esperienze come quella della partecipazione al Circolo Galilei, i loro scritti di carattere sociale e politico rivelano due pensieri antitetici.
Fino ad oggi, solo Endre Nagy (1992, 1996, 2009) ha analizzato il rapporto tra i fratelli Polanyi e ha individuato tre periodi in cui articolare la loro relazione.
Il primo periodo, Brotherhood's Golden Age, dura fino al 1934. Karl e Michael, col fratello Adolf, contribuiscono a fondare il movimento socialista della Università di Budapest e il Circolo Galilei. Il giovane Karl partecipa a diverse attività di carattere politico-sociale, tiene lezioni per operai e conduce ricerche sui problemi sociali dei
piccoli villaggi ungheresi. Fonda assieme ad Oscar Jaszi22 il Partito Nazionale
Radicale di cui ricopre anche la carica di segretario. E’ vicino al governo di Mihály Károlyi, fino a quando questo non è rovesciato da Béla Kun. Decide di trasferirsi a
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Per la ricezione su Michael Polanyi in Italia, si veda § 2.8.1.
22 Oscar Jaszi (1875 – 1957) è stato uno scienziato sociale e politico ungherese. Ha preso parte alla
prima fase della rivoluzione ungherese del 1918 e in seguito ha ricoperto la carica di ministro nel governo di Mihály Károlyi. E’ emigrato negli Stati Uniti d’America negli anni Venti, dove ha insegnato storia presso l’Oberlin College, nello stato dell’Ohio.
36 Vienna, dove conosce von Mises e Hayek, convincendosi che le loro teorie economiche e sociali sono completamente errate. Nel 1933 è costretto a lasciare Vienna per la Gran Bretagna.
Tra il 1917 e il 1919 Michael pubblica qualche articolo dai risvolti socio-economici ed evidenzia come il socialismo di stampo marxista non sia in grado di comprendere cosa è accaduto con la I Prima Guerra Mondiale né abbia saputo pensare ad una sua possibile soluzione o ricostruzione successiva.
Il secondo periodo, The Plaintive Split and how it Widened, inizia nel 1935 e termina nel 1951. La fine di questo periodo è segnata dalla pubblicazione di The Logic of Liberty (1951), dalle cui pagine traspare chiaramente la posizione di Michael nei confronti dell’economia sovietica e della pianificazione della scienza.
Nel 1935 l’interesse di Michael, che si è recato già nel 1929 e nel 1932 in Unione Societica cercando di raccogliere dati sull’economia e lo stile di vita dei russi, giunge al culmine, quando scrive l’articolo USSR Economics-Fundamental data, system and spirit. Questo articolo, raccolto assieme ad altri saggi in The Contempt of Freedom (1940b), mostra chiaramente la posizione di Michael Polanyi nei confronti dell’esperimento economico russo. Karl Polanyi critica duramente le osservazioni del fratello Michael, difendendo l’idea alla base del piano economico sovietico.
A partire dai primi anni Quaranta, Karl si trasferisce negli Stati Uniti d’America. Nel
1944 pubblica The Great Transformation23 criticando, tra l’altro, l’idea del mercato
autoregolantesi, mentre Michael elabora la teoria della società liberà e dell’ordine spontaneo.
Infine, il terzo periodo, The Wise and Resignative Reconciliation, è contraddistinto dall’accettazione della divergenza di pensiero. Mentre Michael sistematizza la sua concezione della società libera e critica aspramente la politica stalinista mettendo in evidenza i limiti del sistema economico sovietico, Karl sostiene l’efficacia di un modello di economia non capitalistica e da un punto di vista politico è entusiasta dell’Unione Sovietica.
Secondo Nagy (1996), ci sono almeno cinque elementi che caratterizzano contemporaneamente la convergenza e la divergenza tra i due fratelli Polanyi. Oltre alla loro similare formazione e interessi giovanili, si consideri un rapporto non tra studiosi ma tra fratelli che ha avuto durata e intensità sempre costante. La
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37 dimostrazione di un rapporto familiare profondo è dato dalle lettere che, in larga parte Karl (e sua moglie Ilona) scrivono a Michael e raccolte nell’Archivio Michael Polanyi Papers, Box 17 e raggruppate in 15 cartelle ordinate per anno, dal 1913 al 1970. Lo scambio epistolare tra i due fratelli ha come argomento questioni legate alla politica e contiene commenti sui loro rispettivi lavori. Pur volendo approfondire la questione riguardante critiche e idee suscitate dai lavori di un fratello sull’altro, non molto si è trovato circa le impressioni di Michael dopo la lettura di lavori come The Essence of Fascism (1935) o Our Obsolete Market Mentality (1947); allo stesso modo non è possibile rintracciare il commento di Karl al volume The Logic of Liberty (1951) di Michael.
Inoltre, è sorprendente che non ci sia stata un’influenza reciproca tra fratelli tanto da sviluppare teorie meno intransigenti o un graduale mutamento del pensiero. Uno degli aspetti che sottolineano la differenza tra i fratelli è l’uso delle lingue conosciute per la scrittura della corrispondenza. Mentre Michael utilizza la lingua ufficiale del paese in cui si trova a vivere, Karl all’interno della stessa lettera utilizza più lingue. Tuttavia, malgrado siano molteplici e più evidenti gli elementi che sottolineano la diversità di pensiero tra i due fratelli, dobbiamo anche tenere in considerazione il fattore di convergenza: entrambi, infatti, ritengono che l’idea che le pratiche culturali e la tradizione siano il collante della società. Inoltre, non bisogna dimenticare che vivono nel clima storico e culturale di inizio Novecento e conoscono la precaria situazione in cui versa la società contemporanea. Pur mostrando questa stessa consapevolezza, le soluzioni che propongono per sconfiggere i mali da cui è afflitta la società sono differenti. Secondo Karl, infatti, il socialismo può effettivamente salvare la società perché il capitalismo è una delle cause che porta sia allo scoppio della Prima Guerra Mondiale e sia della depressione economica del 1929. Michael, invece, trova la causa delle sciagure del primo Novecento nella sua stessa storia e nel suo sviluppo. Allo stesso modo, come accadrà anche attorno agli anni Sessanta, complice il lungo primo periodo di formazione ed esperienze similari, il pensiero di Michael e Karl sembra convergere nella misura in cui le loro riflessioni riguardano lo stesso problema, affrontato da due punti di vista diversi della filosofia del sociale.
38 2.2.Michael Polanyi, il chimico
Ricordando Polanyi, Wigner e Hodgkin (1977) sostengono che tra il 1933 e il 1936 egli abbia toccato il culmine della sua produzione nel campo della chimica con circa 200 pubblicazioni in tre ambiti scientifici: assorbimento dei gas da parte dei solidi; analisi della struttura dei solidi per mezzo dei raggi X; “velocità di reazione” [rate] nelle reazioni chimiche.
Quella che diventa la sua tesi di dottorato The adsorption of Gases by a solid non- volatile adsorbent consegnata nel 1917 e vista come una grande promessa del mondo della scienza, in realtà si basa su premesse errate, tanto che come lo stesso Polanyi
afferma nel 196224, soltanto gli affari relativi alla guerra impediscono che sulla base
della sua teoria si replichino esperimenti, i cui esiti avrebbero smentito la sua tesi. In
seguito, il giovanissimo Polanyi è invitato da Fritz Haber25 a tenere un seminario
presso l’Istituto di Fisica ed Elettrochimica a Berlino, a cui partecipa anche Einstein, che in precedenza ha avuto uno scambio epistolare con Polanyi, sui suoi primi scritti di termodinamica. In quella sede, Haber e Einstein contestano a Polanyi la scarsa attenzione ai risultati delle nuove ricerche sulle forze interatomiche. La sua teoria è chiaramente rigettata dai due più grandi scienziati del momento e questo avrebbe dovuto comportare una sorta di “confino” dell’attività scientifica di Polanyi. Tuttavia, egli continua la carriera come chimico-fisico e a partire dagli anni Trenta la sua teoria, prima rigettata, comincia ad avere un certo seguito e ad essere
apprezzata26. E’ proprio a causa di questa sua esperienza diretta che Polanyi riesce a
chiarire il ruolo dell’autorità all’interno della comunità scientifica e rispetto alla logica della scoperta scientifica.
Per tre anni dal 1920 al 1923 Polanyi lavora presso l’Istituto di Chimica delle Fibre, diretto da Haber. Lo stesso illustre chimico gli consiglia, visti gli inizi della carriera, di non occuparsi di «problemi mondiali» come la velocità di reazione ma gli suggerisce di pensare solo a mostrare le sue abilità. Praticamente Haber consiglia a Polanyi di lavorare come membro di un gruppo prima di iniziare le sue ricerche
24 Vedi Polanyi, 1962 (trad. it. 1969, pp. 81-105).
25 Fritz Haber (1868 –1934) è stato un chimico tedesco. Ha svolto buona parte della sua attività di
ricerca presso l’ 'Istituto di Chimica Fisica di Berlino
26 Quando Polanyi si trasferisce a Manchester presso la Victoria University non può insegnare la sua
prima teoria, quella dell’adsorbimento, ai suoi allievi perché ancora non accettata ed essi avrebbero avuto difficoltà ad affrontare gli esami di profitto relativi ai corsi ordinari.
39 come coordinatore. Invece Carl Neuberg, direttore dell’Istituto di Biochimica, gli illustra la difficoltà del lavoro nel campo della ricerca scientifica e gli consiglia di accettare al più presto le proposte di cattedra presso qualche università. Infatti, secondo Neuberg, in un entro di ricerca così all’avanguardia ci si aspetta che ogni ricercatore faccia una scoperta entro due anni dall’inizio della sua attività, a meno di essere considerato un elemento di scarso valore. All’Istituto di Chimica delle Fibre diretto da Oliver Herzog come primo lavoro gli viene chiesto di collaborare alla teoria della diffrazione dei raggi X, argomento che prima di allora Polanyi non ha mai studiato a causa della guerra e dei suoi interessi nel campo della termodinamica. Dopo questa esperienza di ricerca l’interesse primario di Polanyi diventa lo studio della resistenza dei solidi, attraverso raggi X e cristallografia.
Nell’autunno del 1923, dopo tre anni, Polanyi diventa membro indipendente dell’Istituto di Chimica Fisica, diretto ancora da Haber. Qui inizia a lavorare sulla cinetica delle reazioni, almeno fino al 1933, quando in segno di protesta contro la politica hitleriana rassegna le dimissioni.