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Il ruolo del SSN: l’assistenza socio-sanitaria

Soddisfazione e qualità della vita: determinanti a confronto tra le persone con limitazioni gravi e quelle senza limitazioni

6. IL SISTEMA DI WELFARE : POLITICHE, STRUMENTI E SOGGETTI 1

6.5 Il ruolo del SSN: l’assistenza socio-sanitaria

Le persone che presentano disabilità possono beneficiare di assistenza socio-sanitaria erogata dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), attraverso una serie di prestazioni che inclu-dono quelle a carattere riabilitativo. Secondo quanto stabilito dal DPCM 12 gennaio 2017, le prestazioni socio-sanitarie rivolte in modo specifico alle persone con disabilità si distin-guono in: ambulatoriale e domiciliare, residenziale e semiresidenziale15.

15 “Il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con disabilità complesse, la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico e riabilitativo individualizzato differenziato per intensità, complessità e durata, che include le prestazioni, anche domiciliari, mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche, e riabilitative, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche, necessarie e appropriate” (art. 27 del DPCM). L’assistenza residenziale e semiresidenziale è disciplinata dall’art. 34 del DPCM che stabilisce che il SSN garantisce alle persone con disabilità “trattamenti riabilitativi mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche, a carattere intensivo, estensivo e di mantenimento previa valutazione multidimensionale, presa incarico e progetto riabilitativo individuale (PRI) che definisca le modalità e la durata del trattamento”.

Fonte: Istat, Indagine su interventi e servizi sociali dei comuni singoli e associati

Grafico 6.12 - Spesa dei Comuni e compartecipazione degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale per l’assistenza ai disabili 83% 82% 83% 4% 4% 4% 13% 14% 13% 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 2004 2010 2016 Comuni Utenti SSN

I Modelli di rilevazione dei Livelli di Assistenza degli enti del SSN consentono di veri-ficare a livello regionale e per provincia autonoma (o per singola ASL) la consistenza della spesa per l’assistenza socio-sanitaria, nonché la composizione della stessa per i diversi regimi di assistenza alle persone con disabilità. Tali modelli, compilati dagli enti del SSN e resi disponibili nella Banca Dati Amministrazioni Pubbliche (BDAP) della Ragioneria Gene-rale dello Stato, rappresentano una importante fonte per il Sistema dei Conti della Sanità elaborato da Istat nell’ambito della Contabilità nazionale (Istat, 2017).

Naturalmente occorre ricordare che le persone con disabilità possono beneficiare an-che di altre prestazioni rivolte alla generalità della popolazione (si pensi, ad esempio, all’as-sistenza domiciliare integrata16 - ADI – per la quale non è, però, possibile stabilire in che misura ne fruiscano le persone con disabilità).

La spesa pro-capite per l’assistenza alle persone con disabilità17 è in media nel 2017 pari a 987 euro; vi sono, però, forti oscillazioni a livello territoriale: il valore minimo si ri-scontra nella Provincia autonoma di Bolzano (meno di 350 euro), seguita dall’Umbria (circa 406 euro), mentre la Provincia autonoma di Trento e le regioni Basilicata, Molise, Veneto e Puglia superano i 1.300 euro (Grafico 6.13). Va, però, ricordato che, come riconosce lo stesso Ministero della Salute, i dati relativi alle Province autonome di Trento e Bolzano, oltre che quelli della Regione Calabria, sono insufficienti per qualità e/o copertura.

A livello nazionale la spesa per assistenza residenziale risulta di poco superiore a quella ambulatoriale e domiciliare (intorno al 39% della spesa complessiva, in entrambi i casi). La quota della spesa per l’assistenza semiresidenziale è inferiore (circa il 22%). Tali percentuali non sono però uniformi a livello regionale. La quota maggiore per l’assistenza residenzia-le si registra in Piemonte (67,4%), quella per l’assistenza ambulatoriaresidenzia-le e domiciliare in Campania (74,9%) e quella per l’assistenza semiresidenziale in Veneto (34,2%). Vi sono, dunque, rilevanti differenze territoriali sia nell’ammontare complessivo della spesa che nel-la sua composizione per tipologia.

La disponibilità di dati sugli indicatori della Griglia LEA18 aggiornati al 2017 (Cfr. Mini-stero della Salute, 2019), permette di verificare l’offerta di servizi di assistenza residenziale e semiresidenziale a livello regionale. Per ciascuna di queste due tipologie di assistenza, oltre ai valori della spesa, già considerati nel Grafico 6.13, sono stati calcolati il numero di posti letto offerti e le giornate di degenza ovvero i posti letto equivalenti. Entrambi gli indicatori vengono presentati, ai fini della comparazione, in rapporto al numero di persone che presentano disabilità gravi19.

In via preliminare si osserva che la Regione Valle d’Aosta non presenta il dato relativo ai posti letto in strutture semiresidenziali e che nelle Province autonome di Trento e Bolzano questo indicatore presenta un valore molto contenuto, per tale ragione queste regioni non 16 I dati di spesa relativi all’ADI sono contenuti nei Modelli di rilevazione dei Livelli di Assistenza degli enti del SSN disponibili in BDAP alla voce “Assistenza programmata a domicilio (ADI)” nell’ambito dell’Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare.

17 Per determinare la spesa sono stati considerati gli oneri sostenuti dai servizi sanitari delle diverse regioni al lordo della mobilità attiva e passiva. Si può, infatti, ritenere che tali componenti assumano nell’ambito dell’assistenza residenziale e semiresidenziale un peso non molto rilevante, poiché i pazienti preferiscono servizi di prossimità.

18 “Gli indicatori valutano sia la quantità di posti letto equivalenti (sulla base delle giornate di assistenza erogate) che di posti letto (rete di offerta) disponibili nelle strutture residenziali e semiresidenziali che erogano assistenza ai disabili rispetto alla popolazione residente e [ciò] può essere considerato un indicatore della offerta di assistenza territoriale residenziale e semiresidenziale” (Ministero della Salute, 2019).

19 Il Ministero della Salute, in realtà, fornisce gli indicatori utilizzati rapportati alla popolazione totale residente. Per coerenza con le finalità del lavoro si è preferito rapportare la spesa complessiva per assistenza residenziale e semiresidenziale ai possibili beneficiari, riparametrando i singoli dati.

saranno considerate nel commento ai dati. In generale, si osserva che, con alcune impor-tanti eccezioni, nelle regioni l’assistenza in strutture residenziali tende a prevalere su quella

Fonte: Elaborazioni su dati BDAP - Ragioneria Generale dello Stato, Modello di rilevazione dei Livelli di Assistenza - Anno 2017; Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana

Grafico 6.13 - Spesa del Sistema Sanitario Regionale per l’assistenza alle persone con disabilità per regione nel 2017 (valori in rapporto al numero di persone con disabilità gravi)

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 PIE VDA LOM BZ TN VEN FVG LIG ER TOS UMB MAR LAZ ABR MOL CAM PUG BAS CAL SIC SAR

Spesa per assistenza ambulatoriale e domiciliare pro capite Spesa per assisitenza residenziale pro capite

Spesa per assisitenza semiresidenziale pro capite

Fonte: Elaborazioni su dati Ministero della Salute, Monitoraggio dei LEA attraverso la c.d. Griglia LEA - Metodologia e Risultati dell’anno 2017, febbraio 2019, pubblicato il 3 aprile 2019; BDAP - Ragioneria Generale dello Stato, Modello di rilevazione dei Livelli di Assistenza - anno 2017; Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana

Grafico 6.14 - Numero di posti in strutture residenziali e semiresidenziali che erogano assistenza alle persone con disabilità. Anno 2017 (per 1.000 persone con grave disabilità)

0 5 10 15 20 25 30 35 PIE VDA LOM BZ TN VEN FVG LIG ER TOS UMB MAR LAZ ABR MOL CAM PUG BAS CAL SIC Residenziali Semiresidenziali

in strutture semiresidenziali. Le principali eccezioni sono Veneto ed Emilia Romagna, dove si registrano i valori più alti per il numero di posti letto in strutture semiresidenziali in rap-porto alle persone con disabilità (rispettivamente 33,2 e 20,8). Toscana e Umbria sono le altre due regioni dove i posti letto in strutture semiresidenziali sono più numerosi di quelli in strutture residenziali (Grafico 6.14).

La Basilicata presenta la più alta incidenza di posti letto in strutture residenziali (24,9), seguita dalla Lombardia (20,6) e dal Friuli Venezia-Giulia e dal Veneto (entrambe con valori superiori a 19). I valori più bassi si hanno nella Provincia autonoma di Bolzano e nelle re-gioni Sicilia e Umbria.

Per quanto concerne l’assistenza semiresidenziale, le regioni che presentano i valori più bassi - oltre quelle già indicate - sono tutte concentrate nel Sud e nelle Isole (Calabria, Molise, Basilicata e Sicilia).

L’offerta di servizi residenziali e semiresidenziali può essere analizzata, oltre che pren-dendo a riferimento i posti letto resi disponibili per le persone con disabilità, anche consi-derando i servizi effettivamente erogati, che sono calcolati attraverso il ricorso all’indicatore “posti letto equivalenti”, vale a dire numero di giornate di degenza diviso il numero dei giorni dell’anno. Prevedibilmente, il numero di posti letto equivalenti è inferiore a quello del numero di posti letto, e le differenze sono molto marcate in alcune regioni, specie per quanto riguarda l’assistenza semiresidenziale.

Guardando l’assistenza residenziale, la graduatoria per regioni si modifica in parte, in quanto la Basilicata che era al primo posto per l’offerta di posti letto, viene superata da diverse regioni. In testa alla graduatoria dei posti letto equivalenti c’è la Lombardia, seguita da Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Liguria e Piemonte, tutte regioni del Nord; al polo opposto si trovano prevalentemente regioni del Sud, come Sicilia, Campania e Sardegna, oltre all’Umbria, che però offre un numero non irrilevante di posti letto equivalenti per l’assistenza semiresidenziale.

Fonte: Elaborazioni su dati Ministero della Salute, Monitoraggio dei LEA attraverso la c.d. Griglia LEA - Metodologia e Risultati dell’anno 2017, febbraio 2019, pubblicato il 3 aprile 2019; BDAP - Ragioneria Generale dello Stato, Modello di rilevazione dei Livelli di Assistenza - anno 2017; Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana

Grafico 6.15 - Numero di posti letto equivalenti in strutture residenziali e semiresidenziali che erogano assistenza alle persone con disabilità. Anno 2017 (per 1.000 persone con grave disabilità)

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 PIE VDA LOM BZ TN VEN FVG LIG ER TOS UMB MAR LAZ ABR MOL CAM PUG BAS CAL SIC SAR Residenziali Semiresidenziali

Oltre all’Umbria, solo Veneto e Campania garantiscono un numero di posti letto equi-valenti per l’assistenza semiresidenziale maggiore di quello per l’assistenza residenziale; in Emila Romagna i due valori sono identici. Nella classifica dei posti letto equivalenti per assistenza semiresidenziale ai primi posti si trovano Veneto, Lombardia ed Emila Romagna, e agli ultimi Molise e Calabria, oltre alle province autonome di Trento e Bolzano (Grafico 6.15).