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Le persone con disabilità per condizione occupazionale

L’istruzione delle persone con disabilità: l’influenza del contesto familiare

3. LE PERSONE CON DISABILITÀ E IL LAVORO 1

3.2 Le persone con disabilità per condizione occupazionale

L’analisi della condizione occupazionale mette chiaramente in evidenza il forte svan-taggio della popolazione con disabilità nel mercato del lavoro: è occupato solo il 31,3% delle persone tra i 15 e i 64 anni con limitazioni gravi contro il 57,8% delle persone senza limitazioni, nella stessa fascia di età. Lo svantaggio è ancora più netto per la componente femminile – risulta occupata solo il 26,7% delle femmine con disabilità mentre per i maschi la quota sale al 36,3% - uno scarto che ripropone le storiche differenze di genere nei livelli di occupazione (Tavola 3.1).

L’analisi per età mostra una maggiore concentrazione di occupati, per entrambe le popolazioni, nelle classi centrali, ma con percentuali anche in questo caso praticamente dimezzate per le persone con disabilità: se infatti risulta occupato oltre il 60% delle persone senza limitazioni tra i 25 e i 64 anni, tra le persone con limitazioni gravi le quote di occupati, nelle stesse classi di età, si fermano al 36,7% e al 30,7%.

Il livello di istruzione rappresenta poi - come noto - un forte discrimine per l’inserimen-to nel mercal’inserimen-to del lavoro, e quesl’inserimen-to vale ovviamente anche per le persone con disabilità: è occupato, infatti, il 63,4% delle persone con alti titoli di studio, il 42,7% dei diplomati e solo il 19,5% tra chi detiene al massimo la licenza media, un andamento che ripercorre, con percentuali molto inferiori, quello del resto della popolazione. L’analisi territoriale mostra infine - come immaginabile - una forte differenziazione tra l’area settentrionale del paese e quella meridionale, riproducendo anche per le persone con disabilità il classico dualismo italiano, che vede enormi differenze occupazionali tra le due aree del Paese: nel Nord e nel Centro del paese la percentuale di occupati, tra le persone con limitazioni gravi, non scende al di sotto del 37,3%, con un picco del 42,2% al Centro, nel Mezzogiorno si stenta ad arri-vare al 19% di occupati.

Passando all’area della disoccupazione, si può osservare che le persone con limitazioni gravi in cerca di occupazione sono il 18,1% (21,2% dei i maschi e 15,1% delle femmine), una percentuale lievemente maggiore rispetto alle persone senza limitazioni (14,8%). Il comportamento della componente femminile con disabilità paga probabilmente il costo del maggiore scoraggiamento e si rifugia prevalentemente nella condizione di non attività: si dichiara in altra condizione occupazionale5 il 45,0% delle femmine con limitazioni gravi. La distanza tra la popolazione con e senza limitazioni si amplia nelle fasi centrali della vita: è disoccupato il 26,1% delle persone con limitazioni gravi di 25-44 anni contro il 18,5% della popolazione senza limitazioni nella stessa fascia di età. La maggiore concentrazione di persone in cerca di occupazione in questa fascia di età mostra chiaramente una maggiore propensione alla ricerca di occupazione in età più giovane; propensione che tende a dimi-nuire con il trascorrere degli anni e con le crescenti difficoltà che la persona con disabilità incontra con l’avanzare dell’età.

5 Casalinghe, ritirati dal lavoro, in altra condizione.

Tavola 3.1 Persone di 15-64 anni e più per presenza di limitazioni, condizione occupazionale, sesso, classe di età, titolo di studio, ripartizione. Media 2016-2017 (valori percentuali)

PRESENZA DI LIMITAZIONI

Maschi Femmine 15-24 25-44 45-64 Laurea o

più superiore Diploma Fino alla licenza media

Nord Centro Mezzo-giorno Totale Limitazioni gravi - Occupato 36,3 26,7 17,0 36,7 30,7 63,4 42,7 19,5 37,3 42,2 18,9 31,3 - In cerca di occupazione 21,2 15,1 17,8 26,1 14,9 11,2 20,0 18,2 15,6 16,7 21,6 18,1 - Studente 3,2 3,9 46,5 (..) (-) (..) 4,1 3,4 3,6 (..) 3,0 3,6 - Inabile al lavoro 16,1 9,3 (..) 16,1 11,3 (..) 8,1 16,9 10,7 7,6 17,4 12,6 - Altra condizione 23,1 45,0 (..) 20,0 43,1 20,3 25,1 42,0 32,8 29,1 39,1 34,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100 100 100 100,0 Nessuna limitazione - Occupato 67,2 48,2 15,2 67,6 64,9 76,7 62,2 44,6 66,6 61,3 44,5 57,8 - In cerca di occupazione 15,2 14,4 16,2 18,5 10,5 10,2 15,4 16,1 9,4 13,6 22,3 14,8 - Studente 12,1 12,7 65,3 3,6 (-) 7,1 10,4 16,9 11,1 12,5 13,9 12,4 - Altra condizione 5,5 24,7 3,3 10,3 24,6 6,0 12,0 22,4 12,9 12,6 19,3 15,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana

L’analisi territoriale mostra invece differenze più contenute tra i due contingenti, in par-ticolare nel Mezzogiorno, dove le grosse criticità presenti nel mercato del lavoro colpiscono tutta la forza lavoro, traducendosi in una quota di disoccupati superiore al 20% tra le perso-ne con e senza limitazioni. Più marcate le differenze al Nord dove le persoperso-ne con limitazioni in cerca di occupazione sono il 15,6% e scendono al 9,4% tra quelle senza limitazioni.

Consistenti differenze si riscontrano in riferimento alla condizione di studente che appare del tutto residuale per le persone con limitazioni (3,6%) mentre ricopre una per-centuale importante per le persone senza limitazioni (12,4%) in linea con il fatto che le persone con disabilità tendono a fermarsi prima nel percorso di formazione anche a causa degli ostacoli presenti nel sistema scolastico italiano (si rimanda a tal proposito al Capitolo 2).

Come prevedibile la condizione di inabile al lavoro è esclusiva delle persone con limi-tazioni (12,6%) con una maggiore presenza maschile, il 16,1%, mentre per le femmine si scende al 9,3%. Questa elevata differenza si spiega anche stavolta con la grossa concentra-zione femminile nell’area dell’inattività, prevalentemente tra le casalinghe.

3.2.1 Un’analisi degli occupati: posizione nella professione e soddisfazione per il lavoro

Un approfondimento dell’analisi tra i soli occupati evidenzia che il settore che accoglie maggiormente le persone con disabilità è quello della Pubblica Amministrazione (si con-centra in questo settore il 49,7% degli occupati con limitazioni gravi rispetto al 41,3% delle persone senza limitazioni), una concentrazione verosimilmente favorita dall’applicazione della legge 68/99 e dalla riserva di posti prevista nei concorsi pubblici (cfr. paragrafo 3.5 di questo capitolo). Meno frequente l’occupazione delle persone con limitazioni nei servizi (27,0% contro 32,3% della popolazione senza limitazioni) e nel settore dell’industria e co-struzioni (16,9% contro 21,5%).

L’analisi per posizione nella professione evidenzia un andamento molto simile tra le due popolazioni, con un maggior addensamento in corrispondenza del livello intermedio e un peso minore di dirigenti, imprenditori e liberi professionisti. Più alta la quota di lavoratori in proprio o coadiuvanti tra le persone con limitazioni gravi (il 19,0% contro il 15,0% della popolazione senza limitazioni) (Tavola 3.2).

Tavola 3.2 - Occupati di 15-64 anni per presenza di limitazioni, settore di attività e posizione nella professione. Media 2016-2017 (valori percentuali)

Limitazioni gravi Nessuna limitazione Settore

- Agricoltura, silvicoltura e pesca 6,4 4,9

- Industria e costruzioni 16,9 21,5

- Servizi 27,0 32,3

- P.A., Difesa, Istruzione, Sanità e alt. 49,7 41,3

Totale 100,0 100,0

Posizione

- Dirigenti, Imprenditori, Liberi professionisti 9,1 11,4

- Direttivi, Quadri, Impiegati, Intermedi 36,9 38,2

- Operai, Apprendisti 35,0 35,4

- Lavoratori in proprio e Coadiuvanti 19,0 15,0

Totale 100,0 100,0

Tra gli occupati con limitazioni gravi, due su tre si dichiara molto o abbastanza soddi-sfatto per il proprio lavoro (il 65,4%; Grafico 3.1). Poco marcate risultano le differenze per genere e territorio, mentre sono più nette le differenze per età: la quota di persone soddi-sfatte per il proprio lavoro raggiunge il valore massimo (74,9%) nella classe di età centra-le6. Risultano inoltre più soddisfatti, con quote superiori al 70%, i lavoratori dipendenti con qualifiche intermedie – operai e impiegati - rispetto ai lavoratori in proprio e ai coadiuvanti familiari (48,3%).

L’analisi della soddisfazione per il lavoro evidenzia inoltre un’ampia differenza tra la popolazione con e senza limitazioni. I dati mostrano, infatti, che tra gli occupati senza limitazioni la quota di molto o abbastanza soddisfatti è significativamente più alta rispetto a quella che si registra tra le persone con limitazioni gravi (75,9% contro il 65,4%). La dif-ferenza è più netta per le donne (si dichiara soddisfatta il 64,5% delle donne con limitazioni gravi contro il 79,0% di quelle senza limitazioni), per gli occupati tra i 44 e i 65 anni (59,3 contro 78,0%) e per i residenti delle regioni del Centro (62,3 contro il 78,1%) ed è massima sia nelle posizioni lavorative ad alta qualifica (60,0 contro 81,5% tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti) sia tra i lavoratori in proprio (48,3 contro 73,5%).