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Profili di partecipazione socio-culturale

Gli interventi dell’Inail per il reinserimento e l’integrazione lavorativa degli infortunati sul lavoro e dei tecnopatici

4. LA PARTECIPAZIONE SOCIALE E CULTURALE 1

4.6 Profili di partecipazione socio-culturale

In questa sezione viene proposta una lettura complessiva della partecipazione alla vita sociale e culturale delle persone con limitazioni gravi secondo profili prevalenti. A tale

sco-Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana.

Grafico 4.11 - Persone di 14 anni e più che hanno svolto attività legate all’associazionismo civico e culturale, per classe di età e gravità delle limitazioni. Media 2016-2017 (valori percentuali)

9,6 18,1 14,6 3,2 9,8 12,3 5,5 13,9 14,2 87,2 81,1 84,5 95,3 89,5 86,5 92,5 85,3 84,9 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Persone con limitazioni gravi Persone con limitazioni non gravi Persone senza limitazioni Persone con limitazioni gravi Persone con limitazioni non gravi Persone senza limitazioni Persone con limitazioni gravi Persone con limitazioni non gravi Persone senza limitazioni

14-64 65 e pi ù Total e

po, è stata condotta un’analisi delle corrispondenze multiple37 sulle informazioni disponibili, in base alla quale38 sono emersi gruppi omogenei (cluster)39, che danno luogo a quattro profili di partecipazione socio-culturale delle persone con limitazioni gravi. Per ogni profilo abbiamo suggerito alcune linee di intervento volto a accrescerne l’inclusione sociale.

a) Gli anziani dei piccoli centri (37,7%)

I componenti di questo gruppo, che raccoglie più di un terzo della popolazione consi-derata, sono in prevalenza anziani e residenti in piccoli comuni (fino a 2 mila abitanti).

Vivono prevalentemente in coppie senza figli, hanno bassi livelli di istruzione, sono o inabili o ritirati dal lavoro, ma dichiarano di avere risorse economiche adeguate alle proprie necessità. Hanno accesso anche a qualche rete di sostegno. Come i loro familiari, non pra-ticano sport, né attività fisica e non prendono parte alla vita culturale e sociale. Guardano la televisione per più di tre ore al giorno.

Queste persone, pur con limitazioni gravi, sono tuttavia soddisfatte della vita. Soprat-tutto, sono molto soddisfatte delle relazioni con gli amici, che incontrano, anche grazie alle ridotte dimensioni del luogo in cui risiedono, tutti i giorni o almeno una volta a settimana. Oltre alla rete di amici, dispongono, in caso di bisogno, anche di una rete di supporto di parenti e vicini.

Per alimentare e intensificare la partecipazione socio-culturale di queste persone, po-trebbero svolgere un ruolo fondamentale le amministrazioni comunali, adeguatamente so-stenute sotto il profilo delle risorse. La rete delle scuole e delle biblioteche, e anche la pletora di piccoli e piccolissimi musei locali di cui l’Italia è disseminata possono e devono diventare un sistema di presidi di inclusione, con interventi che mettano gli anziani al centro dell’attenzione, anche attraverso iniziative, per esempio sull’attività fisica, o sulla pratica amatoriale di musica, recitazione e canto, che li coinvolgano insieme alle persone più gio-vani. Anche le campagne che si tengono annualmente presso i comuni a sostegno della lettura dovrebbero prevedere sezioni specificamente rivolte alla componente degli anziani con disabilità che risiedono nei centri più piccoli.

b) Le dimenticate (36,3%)

Le condizioni di vita di queste persone, che rappresentano una quota consistente tra le persone con disabilità gravi, sono particolarmente critiche: si tratta prevalentemente di donne anziane, con disponibilità economiche insufficienti, basso livello di istruzione (al 37 L’analisi delle corrispondenze multiple (ACM) è una tecnica di analisi multivariata che si applica a matrici di dati prevalentemente categoriali per fornire una sintesi delle variabili utilizzate e una descrizione analitica delle relazioni tra le singole variabili. L’ACM è stata condotta utilizzando il software Spad (versione 5.6). Tra le variabili attive incluse nell’analisi sono state considerate la partecipazione sociale, la partecipazione culturale, la pratica sportiva e l’attività fisica, la soddisfazione generale e quella per la qualità del tempo libero, le relazioni con gli amici, la salute e la situazione economica, la disponibilità di reti (amicali e di sostegno), l’ascolto della radio, la visione della TV e la navigazione di Internet. Le variabili illustrative sono: sesso, classe di età (14-64 anni; 65 anni e più), ripartizione geografica, tipologia del comune di residenza, tipologia familiare, situazione economica, indicatori di familiarità rispetto alla partecipazione sociale, culturale e sportiva (almeno un terzo dei componenti partecipa, meno di un terzo dei componenti partecipa, nessuno dei componenti partecipa), attività di volontariato svolte, condizione occupazionale e professionale, titolo di studio (licenza elementare, licenza media, diploma, laurea o titoli di studio superiori).

38 Sono stati considerati i primi quattro fattori, che riproducono complessivamente il 38,6 dell’inerzia totale della matrice dei dati di partenza.

39 La cluster analysis è un insieme di tecniche di analisi multivariata atte a ridurre il numero di unità di analisi, costituendo gruppi di unità (cluster). I cluster si caratterizzano per l’elevata omogeneità interna, rispetto alle variabili di analisi, delle unità che li compongono e una elevata eterogeneità tra cluster.

massimo, hanno la licenza elementare), residenti prevalentemente nelle regioni del Mezzo-giorno. Per lo più sono persone sole, che non hanno amici e non sono inserite in reti sociali, anche se a volte possono accedere a una rete di sostegno. Il loro isolamento è aggravato, non solo dal fatto che – ovviamente - non utilizzano Internet, ma anche da una propensione alla quasi totale inattività culturale, peraltro condivisa dai familiari. Non ascoltano la radio e non guardano la televisione, non svolgono attività sportiva o motoria di alcun tipo. Com-prensibilmente, non sono soddisfatte della vita in generale, del proprio stato di salute, della propria situazione economica e del modo in cui passano il tempo libero.

Un gruppo, questo, di assoluta priorità per politiche di contrasto alla solitudine e all’ab-bandono, per il quale si rende necessario un mutamento radicale di strategia.

In modo analogo a quanto proposto per il primo gruppo, ma con maggiore intensità, considerata la gravità delle condizioni, occorre orientare l’intera rete dei servizi sociali e cul-turali di cui dispone il territorio al livello locale – presidi sanitari, scuole, biblioteche, musei, teatri, ecc. per sostenere, e, dove necessario, soccorrere queste persone, che costituiscono l’insieme più fragile e abbandonato delle nostre comunità.

c) Protetti dalla cultura (18,1%)

Un po’meno di un quinto dell’insieme dei disabili gravi, è un gruppo di persone di età compresa fra 14 e 64 anni, prevalentemente maschi, che vivono nelle regioni del Nord, in coppie senza figli, soddisfatti della propria salute e delle relazioni con gli amici, che incon-trano almeno una volta a settimana.

Diversamente da quanto avviene per i componenti dei due gruppi descritti in prece-denza, il loro profilo è caratterizzato da una intensa attività relazionale, sociale e culturale: utilizzatori della rete, ascoltano la radio, fanno qualche attività fisica, svolgono attività di vo-lontariato e partecipano – così come gli altri componenti della famiglia - alla vita culturale. Sono inseriti in reti di amici e di supporto, praticano sport, per quanto in modo saltuario, hanno livelli di istruzione medio-alti (diploma o laurea). Cultura, sport e impegno sociale sono i tre pilastri della condizione, nel complesso accettabile, di queste persone.

Per non lasciarli mai indietro, è importante che le politiche sostengano l’offerta, vigilino sull’accessibilità dei servizi e delle proposte e si mobilitino attraverso partnership dedicate al mondo del volontariato.

d) Gli invincibili sportivi (7,9%)

L’analisi mette infine in luce l’esistenza di un insieme, molto piccolo, di disabili gravi, i quali, nonostante le pesanti limitazioni con cui devono misurarsi, e anche grazie all’e-sempio che ricevono in famiglia, esprimono un livello di partecipazione sociale e culturale complessiva addirittura più intensa e articolata di quella di molte persone senza limitazioni. Questo gruppo si caratterizza soprattutto per la pratica sportiva, che svolgono in modo continuativo. Inoltre, gli invincibili sportivi partecipano anche alla vita culturale e a quella sociale - svolgendo attività di volontariato. Sono utilizzatori regolari di Internet e ascoltano la radio. Hanno livelli medio-alti di istruzione (laurea o diploma), percepiscono la propria salute come buona o molto buona, e ne sono soddisfatti. Hanno parenti e vicini su cui po-ter contare in caso di necessità, e amici che incontrano ogni settimana. Appartengono alla fascia di età compresa tra i 14 e i 64 anni.

Affinché questo gruppo, che esprime i livelli di inclusione relativamente più alti, sia di traino a quelli più svantaggiati, è importante conoscerlo a fondo. Uno studio accurato di queste storie di contrasto - riuscito - dell’esclusione delle persone con gravi limitazioni permetterebbe di approfondirne i percorsi di inclusione e renderli, per quanto possibile, paradigmatici e non casuali, occasionali o fortuiti.

4.7 Conclusioni

In questo capitolo si è proposta una descrizione, attraverso i dati, di alcuni aspetti chiave della inclusione sociale delle persone con disabilità: la possibilità di avere relazioni interpersonali significative e continuative, di essere inseriti all’interno di reti sociali, di ac-cedere a luoghi, beni, servizi ed esperienze di tipo culturale, artistico e fisico-sportivo che generano benessere; e di partecipare e dare il proprio contributo alla vita della comunità. Le diverse dimensioni della inclusione delle persone con disabilità, la loro vita inter-personale, la loro partecipazione politica e sociale, culturale e artistica, e la loro pratica fisica e sportiva sono state esplorate fornendo anche, ove possibile, elementi di contesto familiare e terri-toriale. L’insieme di queste informazioni, oltre che suggerire future direzioni di ricerca e di approfondimento, consente di individuare le aree dove l’intervento è più urgente e offrono più di qualche spunto su possibili concrete linee di azione per assicurare alle persone con disabilità il pieno godimento del diritto all’inclusione sociale che è riconosciuto dalla Costi-tuzione e dalle Convenzioni internazionali.