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Lo sport e l’attività fisica

Gli interventi dell’Inail per il reinserimento e l’integrazione lavorativa degli infortunati sul lavoro e dei tecnopatici

4. LA PARTECIPAZIONE SOCIALE E CULTURALE 1

4.4 Lo sport e l’attività fisica

Anche la pratica fisica e sportiva ha effetti positivi rilevanti sul benessere, anche men-tale. L’attività motoria contribuisce, infatti, al funzionamento degli apparati cardiovascolare e respiratorio, oltre al rafforzamento dell’apparato osteoarticolare e muscolare, nonché a tenere sotto controllo il peso e a prevenire numerose patologie croniche. Un’attività fisica praticata con regolarità ha, inoltre, effetti positivi anche in ambito psichico e relazionale, poiché ha una ricaduta positiva sull’umore e sui livelli di autostima individuali. L’ambiente sociale in cui si pratica lo sport e l’attività fisica può, inoltre, diventare un contesto positivo in cui costruire relazioni sociali gratificanti.

Quando si parla di pratica di attività fisico-sportiva ci si dovrebbe riferire sempre a una attività destinata a tutta la popolazione (“sport per tutti”), senza nessun limite dipendente da condizioni di salute o a difficoltà individuali. Tale definizione è recepita anche all’interno della stessa Convenzione Onu all’articolo 30 e segna una rottura totale rispetto a un’acce-zione dello sport che si identifica con un’attività agonistica per pochi campioni, connessa a un concetto di corpo senza difetti e limiti fisici, e che dovrebbe portare necessariamente a prestazioni vincenti e alla conquista di un record dopo l’altro.

Per le persone con disabilità, in passato, non c’era alcuna possibilità di praticare attività fisico-sportiva, soprattutto a livello agonistico; solo nel Novecento appaiono le prime mani-festazioni sportive a carattere internazionale, promosse nell’ambito di una delle singole cate-gorie dei disabili27. Malgrado il concetto di sport per tutti sia ormai largamente condiviso, le 27 Parigi (1924) si svolsero i primi giochi internazionali dei sordi. • Venezia (1924-17 novembre) viene fondata una società «Sordomuti Football Club». • Inghilterra (28 luglio 1948), i primi giochi di Stoke Mandeville per adulti disabili. • 1952 i Giochi divennero internazionali. • (1960) A Roma si svolsero i Giochi nel contesto delle Olimpiadi. In Italia il medico chirurgo Antonio Maglio propaga i benefici dello sport alle persone portatrici di handicap. Maglio, basandosi sulle esperienze di Sir Ludwig Guttmann, il neurochirurgo inglese di Stoke Mandeville, dal 1935 al 1988 elaborò

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana.

Grafico 4.5 - Persone di 14 anni e più per pratica di sport e di attività fisica, sesso, classe di età e gravità delle limitazioni. Media 2016-2017 (valori percentuali)

20,7 21,8 57,0 31,6 31,3 36,7 40,2 28,0 31,6 2,7 10,3 86,7 9,6 23,7 66,4 17,8 34,9 47,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0

Sport Attivita' fisica Sedentari Sport Attivita' fisica Sedentari Sport Sedentari

Gravi limitazioni Lievi limitazioni

Attivita' fisica Nessuna limitazione

persone con limitazioni gravi che praticano sport (con continuità o saltuariamente) sono an-cora solo il 9,1% (Grafico 4.5). La quota di sportivi aumenta significativamente quando le limitazioni sono meno gravi (raggiungendo il 20,5%). Presso la popolazione senza alcuna limitazione corrisponde al 36,6%. Le persone con limitazioni gravi che, pur non praticando sport, svolgono qualche attività fisica, sono il 14,4% (meno della metà del valore raggiunto dalla popolazione che non ha limitazioni, cioè il 29,1%). Tra le persone con limitazioni meno gravi, coloro che si dedicano ad attività fisiche sono il 27,6%.

Su 10 persone con limitazioni gravi, circa 8 dichiarano di essere totalmente inattive, cioè sedentarie, e di non svolgere nessuno sport, né attività fisica, contro il 34,1% regi-strato presso la popolazione senza limitazioni. In linea con una tendenza generale in Italia, anche tra le persone con limitazioni gravi si manifestano significative differenze di genere (pratica sport il 13,7% degli uomini, ma solo il 6,0% delle donne) e di età (pratica sport il 20,7 delle persone di età inferiore ai 65 anni contro il 2,7 degli anziani). Si osservano, inoltre, distanze territoriali con uno spiccato gradiente Nord-Sud: fanno sport l’11,9% delle persone con gravi limitazioni residenti al Nord, contro il 6,3% di chi vive nel Mezzogiorno (Grafico 4.6).

Sono forti anche le disuguaglianze socioeconomiche: tra le persone gravemente limita-te con un titolo di studio medio-alto o risorse economiche ottime o adegualimita-te si raggiungo-no infatti livelli più elevati di coinvolgimento in attività fisico-sportive.

metodi riabilitativi per i pazienti neurolesi, accolti poi nel Centro Paraplegici di Ostia «Villa Marina»-aperta nel 1957 e di cui fu a lungo direttore. L’attività di Maglio è stata sempre sostenuta dall’ INAIL, alla base in Italia del lento riconoscimento della validità dello Sport per i disabili. • 1974 la costituzione dell’ Associazione Nazionale per lo Sport dei paraplegici(Anspi). • 1990 la costituzione della Federazione Italiana Sport Disabili. • Legge n°189 del 15/7/2003. • Decreto d’attuazione, Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 8/4/2004, Comitato Italiano Paraolimpico.

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana.

Grafico 4.6 - Persone di 14 anni e più, per pratica di sport e attività fisica, per ripartizione geografica e gravità delle limitazioni. Media 2016-2017 (valori percentuali)

18,7 69,9 27,5 31,6 40,7 42,6 31,7 25,5 1 0 , 2 13,5 76,0 18,6 28,1 53,0 37,5 30,4 32,0 6,3 10,0 83,3 12,2 21,7 65,8 28,1 24,7 47,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0

Sport Attivita' fisica Sedentari Sport Attivita' fisica Sedentari Sport Attivita' fisica Sedentari Gravi limitazioni Lievi limitazioni Nessuna limitazione

Totale Nord Centro Mezzogiorno

Si osservano livelli superiori di attività fisica adeguata28, tra le persone con difficoltà (moderata o grave) nelle aree sensoriali29 (9,5% contro il 21% delle persone senza alcuna limitazione in questa area funzionale), e livelli molto più bassi tra le persone con difficoltà

(gravi o moderate) nel camminare30 (3,3% contro il 21% dei non limitati in quest’area)

(Grafico 4.7).

Oltre ai dati sulla pratica di attività fisico-sportiva appena illustrati, appare anche ri-levante segnalare che si stima siano quasi un milione le persone che dichiarano di non svolgere sport e di non averlo mai praticato nella vita e che indicano come motivazione di questa mancanza di pratica proprio la presenza di disabilità. La maggior parte di queste per-sone (circa 8 su 10), inoltre, non pratica nemmeno alcun tipo di attività fisica (Istat, 2015).

28 Si considera adeguata per avere ricadute positive sulla salute, un’attività fisico motoria praticata in maniera moderata per almeno 150 minuti a settimana (WHO; 2010).

29 Le difficoltà nelle funzioni sensoriali sono state rilevate secondo una scala a quattro modalità: nessuna difficoltà, qualche difficoltà, molta difficoltà, non in grado. L’indicatore finale adottato considera “con difficoltà (moderata o grave)” le persone che svolgono l’attività: 1) con qualche difficoltà; 2) con gravi difficoltà; 3) che non sono in grado. 30 Le difficoltà nel camminare sono state rilevate secondo una scala a quattro modalità: nessuna difficoltà, qualche

difficoltà, molta difficoltà, non in grado. L’indicatore finale adottato considera “con difficoltà (moderata o grave)” le persone che svolgono l’attività: 1) con qualche difficoltà; 2) con gravi difficoltà; 3) che non sono in grado.

Fonte: Istat, Indagine Europea sulla salute, Anno 2015.

Grafico 4.7 - Persone di 15 anni e più per attività fisica nel tempo libero e limitazioni sensoriali e nel camminare. Anno 2015 (valori percentuali) 60,2 89,5 61,4 78,3 18,3 7,2 17,6 12,2 21,5 3,3 21,0 9,5 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Nessuna difficoltà Con difficoltà (grave o

moderata) Nessuna difficoltà Con difficoltà (grave omoderata) Difficoltà nel camminare Difficoltà sensoriali (vista, udito)

Attività fisica adeguata (almeno 150 minuti a settimana) Attività fisica non adeguata (meno di 150 minuti a settimana) Nessuna attività fisica