• Non ci sono risultati.

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E LA FINANZA CLIMATICA

1.2 L’azione climatica

1.2.1.2 Il settore dei trasport

Il settore dei trasporti ha contribuito a livello globale per il 27% del consumo di energia e ha immesso nell’atmosfera 6,7GtCO2 nel 2010, circa il 14% delle emissioni globali. Le

stime di base dell’IPCC prevedono un aumento dalle 9,3 alle 12 GtCO2 entro il 2050. È

il trasporto su strada, sia di persone che di merci, che attualmente domina le emissioni globali, ma è il settore dell’aviazione quello che potrebbe giocare un ruolo importante nella contribuzione alle emissioni totali di CO2 in futuro: senza l’implementazione di

azioni aggressive e policy di mitigazione le emissioni potrebbero aumentare più velocemente che in qualsiasi altro settore che utilizzi energia, più che duplicando le emissioni di CO2 entro il 2050.64

Per ridurre le emissioni, è necessario in questo caso utilizzare combustibili a minori intensità di carbonio, abbassare l’intensità di energia dei veicoli aumentandone l’efficienza, incoraggiare spostamenti verso sistemi di trasporto meno inquinanti, evitare viaggi se possibile, migliorare i sistemi di trasporto pubblico, etc. Alcune di queste soluzioni possono essere stimolate da tasse più alte sui combustibili fossili o da investimenti diretti dei governi, mentre altre potrebbero essere implementate grazie ad incentivi o sussidi economici.

63

European Investment Bank (2011), Belgium: Thorntonbank boosts offshore wind power production, 13 aprile 2011, link: http://www.eib.org/infocentre/stories/all/2011-april-01/thorntonbank.htm

64

SMT Artois Gohelle - Projet BHNS Bulles, Francia

Il 7 marzo 2017 l’EIB siglò un contratto di finanziamento di €110 milioni, per un investimento totale di €430 milioni, con il presidente di SMT Artois-Gohelle, società francese di trasporti pubblici, per l’acquisto di 41 bus ibridi e 6 bus ad idrogeno per aumentare la sostenibilità del trasporto pubblico nella regione Hauts- de-France (Alta Francia). Il finanziamento è stato supportato dall’European Fund

for Strategic Investments (EFSI), il pilastro principale del Piano Juncker, ovvero

l’Investment Plan for Europe. Inoltre, questo è uno tra i primi progetti all’interno del programma Cleaner Transport Facility (CFT) supportato dalla Commissione

Europea per lo sviluppo di una rete di trasporti eco-friendly.

Il progetto copre un’area di 1.000 km2 e serve 650.000 abitanti. Inoltre, prevede il miglioramento delle strade per ridurre il traffico causato dai bus. Alla realizzazione del progetto partecipano altri finanziatori: Caisse des Dépôts et

Consignations, Crédit Agricole, Banque Postale, PBB, Société Générale e Caisse d’Epargne e autorità locali.65

1.2.1.3 Le costruzioni

Globalmente, le emissioni provenienti dal settore delle costruzioni sono più che raddoppiate rispetto al 1970, costituendo nel 2010 il 7% delle emissioni totali. L’IPCC stima che le emissioni dirette ed indirette di questo settore possano aumentare dalle 8,8 GtCO2 del 2010 alle 13-17 GtCO2 entro il 2050. Questi valori sono però destinati a

crescere ulteriormente. Infatti, il miglioramento dello stile di vita da parte delle persone povere grazie all’accesso ai servizi energetici e l’aumentare dell’urbanizzazione causeranno maggiori emissioni se tecnologie efficienti non verranno scoperte e/o utilizzate.

In più, essendo le costruzioni durature nel tempo, ammodernamenti ad alte performance e la diffusione di best-practices tra la popolazione costituiscono strategie chiave di mitigazione. L’IPCC sostiene comunque che ambiziosi interventi pubblici, assieme a

65

European Investment Bank (2017), Investment Plan for Europe: The EU bank provides EUR 110m to

finance innovative and sustainable transport in the Hauts-de-France region, 7 marzo 2017, link:

http://www.eib.org/infocentre/press/releases/all/2017/2017-055-la-banque-de-lunion-europeenne-finance- a-hauteur-de-110-meur-un-transport-innovant-et-durable-en-region-hauts-de-france.htm

tecnologie avanzate, potrebbero far sì che l’utilizzo di elettricità del settore si stabilizzi o addirittura declini per la metà di questo secolo.66

Green building: Artha Capital, Messico

Artha Capital è un fondo di private equity che si occupa di proprietà immobiliari,

infrastrutture ed energia. Nel 2011, grazie all’aiuto dell’International Finance

Corporation (IFC) che ha stanziato $25 milioni, il fondo ha investito in Messico

per l’acquisto di terreni dove costruire circa 60.000 abitazioni, la maggior parte delle quali per persone con basso reddito, negozi per stimolare la crescita economica dell’area, ospedali, scuole, strade, etc. Il progetto è stato concepito seguendo degli standard di costruzione nel rispetto dell’ambiente, della sostenibilità dei consumi, del risparmio energetico, evitando anche gli sprechi di acqua. Il contributo dell’IFC fu in linea con il programma del governo Messicano il quale prevede l’accelerazione della crescita economica, lo sviluppo delle infrastrutture, rispettando nel contempo i principi di sostenibilità ambientale e sociale.67

1.2.1.4 L’industria

Nel 2010 il settore industriale ha utilizzato il 28% dell’elettricità prodotta ed ha rilasciato il 21% delle emissioni globali. Si stima però che le sue emissioni sia dirette che indirette aumenteranno dalle 13 GtCO2 del 2010 alle 20-24 GtCO2 entro il 2050.

Un’importante riduzione delle emissioni potrebbe richiedere l’utilizzo di un set di opzioni di mitigazione molto ampio: al di la di incentivi per l’efficienza energetica di impianti e macchinari e lo sviluppo di nuove tecnologie e processi, è fondamentale l’uso efficiente dei materiali, il riciclo e il riutilizzo di materiali e l’innovazione radicale del prodotto. Le azioni di mitigazione in questo settore, come l’elettrificazione del processo industriale, sono spesso associate a importanti co-benefici: miglioramento della competitività attraverso la riduzione dei costi, nuove opportunità di business, attento rispetto per

66

IPCC (2014d)

67 Gomez A., Joseph L. (2011), IFC Supports Land Development in Mexico by Partnering with Artha

Capital Real Estate Fund, IFC, 12 giugno 2011, Città del Messico, link:

https://ifcextapps.ifc.org/ifcext/pressroom/ifcpressroom.nsf/0/0DE6193BAD208ED1852578CB0052AB5 2?OpenDocument

l’ambiente, miglioramento della salute grazie alla presenza di aria e acqua più pulite, migliori condizioni di lavoro, riduzione dei rifiuti, etc.

ArcelorMittal Saldanha Works, Sud Africa

La multi-nazionale ArcelorMittal produce bobine di acciaio laminato a caldo nella fabbrica a Saldanha Bay. L’utilizzo dell’energia elettrica è la prima componente di costo per lo stabilimento e, a causa dell’aumento dei prezzi della stessa e della crisi globale, l’azienda si è trovata a dover pensare a come renderne più efficiente l’utilizzo. Grazie al progetto “Industrial Energy Efficiency improvement South

Africa Project” (SA IEE Project) lanciato nel 2010, ArcelorMittal ha potuto ri-

educare i suoi manager e ingeneri con training e workshop su Energy Management Systems (EnMS) e Energy Systems Optimization (ESO). L’educazione sul tema e la riproposta sul piano pratico ha permesso di adottare nuove misure in linea con l’ISO 50001. I consumi efficienti degli stabilimenti hanno portato ad un risparmio di denaro di US$ 9,1 milioni per il solo 2011 ed energetico di 79,95 GWh, equivalente ad una riduzione di 77.200 tCO2.

1.2.1.5 AFOLU

Le emissioni di agricoltura, selvicoltura e uso della terra si sono stabilizzate: la media annuale totale è stata di 10-12 GtCO2 nel periodo 2000-2010 e contribuiscono a circa il

24% delle emissioni globali, metà delle quali provenienti dall’agricoltura.68 In generale,

le emissioni AFOLU dipendono dall’agricoltura nei Paesi sviluppati e dalla deforestazione e degradazione della terra in quelli a basso reddito.

Negli ultimi anni, studi sulle emissioni FOLU hanno mostrano un loro declino, soprattutto dovuto alla riduzione della deforestazione, l’aumentare della forestazione e la conservazione del suolo. In più, dicono che c’è la possibilità che il settore AFOLU diventi un carbon sink entro del secolo. In questo caso, la mitigazione è strettamente legata a politiche e modelli sull’uso della terra. Da un lato le principali barriere sono: mancanza di mandati per la gestione del terreno e rudimentale governance, difficoltà ad accedere a meccanismi di finanziamento, scarsa disponibilità di acqua e terreni e presenza di problemi legati in generale alla povertà. Dall’altro lato però, la mitigazione

68

OECD (2017), Investing in Climate, Investing in Growth, OECD Publishing, Paris, http://dx.doi.org/10.1787/9789264273528-en

promuoverebbe l’innovazione che accrescerebbe l’efficienza del settore, riducendone anche la vulnerabilità climatica.

Anche in questo caso, fondamentale risultano essere il miglioramento dell’efficienza energetica e la sostituzione dei combustibili fossili con fonti rinnovabili. Ruolo chiave è infine svolto anche dalla protezione di aree forestali e delle coperture vegetali.

La Foresta Amazzonica

“La Foresta Amazzonica è uno dei più grandi, se non addirittura la più grande, riserva ambientale del mondo” disse Michel Termer, Presidente del Brasile, nonché

è il più importante carbon sink, dopo gli oceani. Purtroppo però il suo primato inizia a vacillare. Infatti, la sua capacità di assorbire carbonio sta venendo meno e l’anidride emessa è maggiore dell’ossigeno rilasciato: sono circa 425 milioni le tonnellate di CO2 che rilascia ogni anno, più delle emissioni annuali totali di

macchine e camion statunitensi. La causa è la deforestazione, spesso illegale, avvenuta nel corso degli anni e la riduzione della densità della foresta stessa: nel 2005, circa 19.000 km2 di alberi vennero abbattuti, 6.200 km2 nel 2015 e 8.000 nel 201669. Gli studiosi che hanno analizzato questa variazione di attività hanno fortunatamente sottolineato che, grazie alla riduzione della deforestazione e ad una migliore gestione e protezione degli ecosistemi, è possibile ripristinare rapidamente la sua naturale funzione.70

Consapevole di questo, il governo norvegese finanzia ogni anno quello brasiliano affinché protegga la Foresta Amazzonica con progetti di vario tipo: dal 2011 al 2015 stanziò circa $118 milioni non rimborsabili all’anno quando sembrava che il governo stesse riducendo l’attività umana di deforestazione. Nel 2017 però, a fronte dell’aumento della deforestazione del 2016 rispetto l’anno precedente, non concesse $35 milioni.71 Nel 2017 la deforestazione è scesa del 12% rispetto al 2016 e del 75% rispetto al 2004.

I finanziamenti sono frutto del programma Reducing Emissions from Deforestation

and Forest Degradation (REDD+) delle Nazioni Unite.

69 Doyle A. (2017), Norway cuts forest protection payments to Brazil to $35 million, 23 giugno 2017, link: https://www.reuters.com/article/us-norway-brazil-amazon/norway-cuts-forest-protection-payments- to-brazil-to-35-million-idUSKBN19E1R2

70 Yale Environment 360 (2017), Study finds tropical forest are no longer carbon sinks, 29 settembre 2017, link: https://e360.yale.edu/digest/study-finds-tropical-forests-are-no-longer-carbon-sinks 71