RISCHIO CLIMATICO E STRANDED ASSETS
2.6 Il legame tra clima e affidabilità creditizia
2.6.1 Una minaccia per il credit rating
Moody’s, ha sottolineato come estremi eventi climatici possano direttamente o
indirettamente colpire in maniera anche catastrofica contribuenti, assicuratori, prestatori di capitale, aziende, stati e municipalità causando danni per centinaia di miliardi di dollari. I governi locali o statali potranno di conseguenza veder declassato il loro rating e venir meno la capacità di prendere a prestito denaro. È importante che i governi nazionali e locali inizino a prepararsi ai rischi climatici che potranno dover affrontare nell’immediato e nel più lungo termine e confrontare i costi che quest’attività anticipatoria comporta con quelli ben maggiori che l’accesso al credito implicherà nel futuro in seguito a inazioni presenti.270 Moody’s ha poi ribadito che le città e gli stati che non affronteranno tali rischi, in questo caso soprattutto fisici, hanno un forte rischio di default.
268 CIEL (2015), Credit rating agencies miscalculating climate risks: report warns that business as usual
could repeat global credit crisis, 24 giugno 2015, link: https://www.ciel.org/news/credit-rating-agencies-
miscalculating-climate-risks-report-warns-that-business-as-usual-could-repeat-global-credit-crisis/ 269 CIEL (2016), Credit rating agencies: integrating climate change risks and liabilities in finance
sector, gennaio 2016, link: https://www.ciel.org/project-update/credit-rating-agencies-integrating-climate-
change-risks-liabilities-in-the-finance-sector/
270 Nesbit J. (2017), When climate change becomes a credit problem, The New York Times, 13 dicembre 2017, link: https://www.nytimes.com/2017/12/13/opinion/climate-change-credit.html
2.6.1.1 I governi e le amministrazioni locali
I paesi in via di sviluppo sono ulteriormente svantaggiati per quanto riguarda il loro rating poiché hanno minori capacità e mezzi finanziari per scongiurare gli impatti climatici, mentre quelli sviluppati possono sostenere alti rating essendo meno vulnerabili e possedendo le tecnologie, le istituzioni e i mezzi necessari per risollevarsi dai disastri naturali.271 Un recente studio dell’UN Environment e commissionato dall’UNEP, sottolinea come la prima categoria di paesi abbia già problemi nella raccolta di capitale a causa della vulnerabilità climatica. Infatti, il costo medio del debito governativo è cresciuto di 117 punti base, equivalenti a $40 miliardi in eccesso rispetto ai dieci anni precedenti a causa di eventi climatici. Inoltre, lo studio afferma che nei prossimi dieci anni questi costi addizionali aumenteranno fino a raggiungere i $146-168 miliardi.272 Tra questi paesi, i piccoli stati insulari in particolare si troveranno ad affrontare sfide per gestire le finanze nazionali e gli impatti climatici, a dipendere dagli aiuti esteri e a subire il declassamento del rating. Di conseguenza, faticheranno ad attrarre nuovi investimenti. In più, sia i dati reali che quelli frutto di modelli mostrano come gli impatti fisici del cambiamento climatico si traducano in evidenti problemi finanziari, iniziando ad erodere la loro posizione creditizia a livello internazionale nel prossimo futuro, rendendo loro l’accesso ai capitali per lo sviluppo o per l’adattamento più scarsi e costosi.273 Alla fine, si troveranno in una spirale al ribasso, dove le prospettive economiche verranno annullate dagli impatti climatici e la loro capacità di accedere alla finanza internazionale sarà sempre minore. In questo modo avranno livelli di indebitamento sempre maggiori e non saranno capaci di implementare piani di adattamento e ricostruzione, la povertà non verrà sradicata, ma esacerbata, rovesciando il progresso avvenuto negli ultimi anni. Le isole Fiji, ad esempio, sono state valutate recentemente non solo dal punto di vista del debito esistente e della stabilità politica, ma anche della vulnerabilità agli eventi climatici e le variazioni dei loro trend nel tempo.274
271 Libanda B (2018)., Credit rating agencies and climate change: the next decade headache for bond
issuers in developing countries, New Era, 9 marzo 2018, link:
https://www.newera.com.na/2018/03/09/credit-rating-agencies-and-climate-change-the-next-headache- for-bond-issuers-in-developing-countries/
272 Buhr B., et al. (2018)
273 Zamarioli L., Thomas A. (2018), Credit ratings and climate risk: a financial trap for small states, Climate Analytics, 9 maggio 2018, link: http://climateanalytics.org/blog/2018/credit-ratings-and-climate- risk-a-financial-trap-for-small-island-states.html
Le strategie di mitigazione e adattamento sono e saranno sempre più fondamentali per il mantenimento del livello di rating ricevuto: più sono implementate, più sono ridotti i potenziali rischi climatici, più vengono ridotti i rischi finanziari e maggiormente protetti sono gli interessi degli investitori.
2.6.1.2 Le realtà economiche
Per quanto riguarda la valutazione delle società economiche, le agenzie di rating valutano la loro gestione della liquidità, la protezione assicurativa, la gestione dei rischi di disastri naturali e le misure di ricostruzione successive. Infatti, gli eventi disastrosi, specie se frequenti, distruggono gli impianti e le supply chain in generale, riducendo la capacità operativa delle aziende e, quindi, la qualità dell’affidabilità creditizia. Standard & Poor’s sostiene che nessun settore è immune agli effetti delle catastrofi naturali e il settore energetico e quello dei consumi sono i più esposti.275
I cambiamenti climatici in realtà possono anche aiutare alcune aziende: sempre Standard
& Poor’s ha dimostrato che nel 44% dei casi in cui ha rivalutato i ratings a fronte dei
problemi climatici c’è stato un innalzamento del rating dell’obbligazione o dell’emittente. Questo succede quando ci si aspetta un aumento delle entrate ad esempio per un’azienda che produce litio in seguito ad un aumento della domanda del mercato per macchine elettriche.276
Un altro esempio interessante di come ormai le questioni climatiche abbiano impatti su quelle finanziarie risale al 2015, quando il valore le azioni di Volkswagen AG scese in seguito allo scandalo per aver violato le leggi ambientali installando segretamente dispositivi che manipolavano l’indicazione delle emissioni dell’auto. La società subì un declassamento del rating di lungo termine da A ad A-, mentre, ad oggi, risulta essere BBB+.277
Ad oggi, nessun paese ha subito una svalutazione dalle maggiori agenzie di rating a causa dei rischi climatici. Nella storia, le catastrofi naturali non sono state considerate tra i maggiori fattori di rischio nella valutazione della qualità del credito da parte delle agenzie di rating. Nel futuro però la loro considerazione non potrà far altro che aumentare d’importanza. Inoltre, sebbene generalmente le agenzie di rating non elenchino in
275 Standard & Poor’s Financial Services (2015a), Climate change will likely test the resilience of
corporates’ creditworthiness to natural catastrophes, 20 aprile 2015
276
Chasan E. (2018), Putting a Grade on Climate Risk, Bloomberg Businessweek, 29 gennaio 2018 277
Standard & Poor’s Financial Services (2015b), How environmental and climate risks factor into
maniera a sé stante i rischi climatici nei loro documenti di valutazione, li considerano in altre aree.
Il costo con cui governi, amministrazioni e realtà economiche possono accedere ai capitali non solo colpisce la loro capacità di investire in progetti di mitigazione e adattamento, ma ha anche tutta una serie di effetti “spillover”. Un maggiore costo del debito e una maggiore difficoltà ad attirare capitali limitano gli investimenti nelle infrastrutture, nell’educazione, nella salute pubblica, nei nuovi impianti più efficienti, etc.278 La riduzione della forza negativa tra impatti climatici e stabilità finanziaria può essere condotta, da un punto di vista finanziario, portando avanti iniziative efficaci di adattamento climatico. Esse possono condurre a tre risultati, non per forza mutualmente esclusivi: migliorare la ripresa economica, ridurre i costi economici e/o trasferire i rischi finanziari.