INFORMATION DISCLOSURE
3.1 La trasparenza in ambito finanziario-climatico
3.1.4 L’Europa e la consapevolezza sulla trasparenza
Nello sforzo di costruire infrastrutture resilienti e promuovere progetti di mitigazione, un numero sempre maggiore di governi sta spingendo per l’introduzione di normative e schemi di reportistica sia volontari che obbligatori. Tra questi, l’Unione Europea è diventata un esempio di progressivo impegno in tal senso.
Nel aprile del 2011, la Commissione Europea rilasciò una comunicazione dal titolo “Single Market Act. Twelve leverse to boost growth and strengthen confidence: working
together to create new growth” nella quale sottolineò l’importanza di uniformare ed
incrementare la trasparenza delle informazioni ambientali e sociali che le imprese di ogni settore in tutti gli Stati Membri forniscono.289 La comunicazione invece del 25 ottobre
288 UNFCCC, What is transparency and reporting?, link: https://unfccc.int/process-and- meetings/transparency-and-reporting/the-big-picture/what-is-transparency-and-reporting
289 European Commission (2011b), Communication from the Commission to the European Parliament,
dello stesso anno intitolata “A renewed EU strategy 2011-14 for Corporate Social
Responsibility” ribadì la necessità di migliorare la comunicazione delle informazioni
ambientali e sociali delle imprese.290
Due anni dopo, nel febbraio 2013, con due risoluzioni sulla responsabilità sociale d’impresa, il Parlamento Europeo riconobbe l’importanza della comunicazione delle informazioni relative alla sostenibilità ambientale e sociale per identificare i rischi per la sostenibilità e per aumentare la fiducia dei consumatori e degli investitori. Questo perché la comunicazione di informazioni di carattere non strettamente finanziario è riconosciuta essere fondamentale per la gestione della transizione verso un’economia sostenibile a livello globale “coniugando redditività a lungo termine, giustizia sociale e protezione
dell’ambiente”. In tal senso, la comunicazione di queste informazioni permette la
misurazione, il monitoraggio e la gestione dei risultati e degli impatti delle imprese sulla società e sull’ambiente. Si riconobbe inoltre l’importanza di uniformare il più possibile la documentazione rilasciata permettendo agli utilizzatori di comparare più facilmente le informazioni.291
L’anno successivo, il Parlamento e il Consiglio europei approvarono la Direttiva
2014/95/EU. Nello specifico, richiede alle società europee con più di 500 dipendenti e
alle società di servizi finanziari che rappresentano enti di interesse pubblico (società quotate, enti creditizi, compagnie assicurative) di integrare nel bilancio gli aspetti ambientali, sociali e di governance, comunicando le politiche adottate, i rischi e i risultati ottenuti nei tre temi. La Direttiva venne recepita in Italia nel 2016 con il Decreto
Legislativo n.254 del 30 dicembre, ma le realtà più evolute su questi temi iniziarono a
lavorare già da anni (paragrafo 6.3.2.1).
Un’altra Direttiva Europea, la 2016/2341, richiede ai fondi pensione di considerare i fattori ESG all’interno delle loro decisioni d’investimento. Oltre a valutazioni da comunicare nei documenti pubblici sul rischio che il cambiamento climatico può
Twelve leverse to boost growth and strengthen confidence: working together to create new growth, SEC
(2011) 467 final, Bruxelles, 13 aprile 2011
290 European Commission (2011a) Communication from the Commission to the European Parliament,
the Counsil, the Economic and Social Committee and the Committee of the Regions: A renewed EU strategy 2011-14 for Corporate Social Responsibility, Buxelles, 25 ottobre 2011
291European Parliament (2013), Corporate social responsibility: accountable, transparent and
responsible business behaviour and sustainable growth, European Parliament resolution, Strasburgo, 6
comportare ai loro investimenti, così come su rischi riconducibili a modifiche o nuove introduzioni legislative contro il cambiamento climatico.
La Direttiva sottolinea poi che tali valutazioni debbano essere svolte ogni tre anni o in qualsiasi momento ci siano dei cambiamenti significativi nei rischi suddetti.
Successivamente, la Direttiva 2017/828 sul coinvolgimento degli shareholders di lungo termine, ha incrementato le obbligazioni di trasparenza per gli investitori istituzionali e gli asset manager, richiedendo loro di sviluppare e comunicare una strategia di coinvolgimento contenente una descrizione sul modo in cui controllano le società in cui hanno investito
Il Parlamento Europeo, nella risoluzione del 29 maggio 2018 sulla finanza sostenibile, ha sottolineato l’importanza della disclosure. Il testo la definisce una condizione chiave per lo sviluppo della finanza sostenibile e accoglie il lavoro della Task Force, invitando la Commissione e il Consiglio europei ad approvare le raccomandazioni sulla Climate-
related Financial Disclosure. Inoltre, invita a rendere noti i costi dell’inazione climatica,
e dei rischi climatici, ambientali e di sostenibilità.292
Nel maggio del 2018 invece, la Commissione ha adottato una serie di misure per implementare azioni chiave e contenute all’interno dell’Action Plan on Sustainable
Finance.
3.1.4.1 Le raccomandazioni dell’High-Level Expert Group on Sustainable
Finance
L’High.Level Group on Sustainable Finance (HLEG) è un gruppo di esperti che venne costituito dalla Commissione Europea nel dicembre del 2016. Il suo scopo è quello di elaborare delle linee guida per consentire lo sviluppo della finanza sostenibile in Europa attraverso anche l’orientamento dei capitali verso progetti di natura sostenibile e cha garantiscano il benessere ambientale e sociale di lungo periodo. Inoltre, il gruppo deve identificare gli step che le istituzioni finanziarie e gli esperti dovrebbero intraprendere per proteggere il sistema finanziario dai rischi connessi al cambiamento climatico. Lo scorso
292
European Parliament (2018), European Parliament resolution of 29 May 2018 on sustainable finance
(2018/2007(INI)), Strasburgo, 29 maggio 2018, link:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2018- 0215+0+DOC+XML+V0//EN&language=EN
31 gennaio il gruppo costituito da venti membri ha pubblicato un report finale contenente raccomandazioni rivolte alla Commissione stessa. Quest’ultima le ha poi accolte e ha elaborato l’Action Plan on Sustainable Finance che è stato rilasciato il 22 marzo.
Esso include:
• Una proposta per regolamentare la creazione di un framework che faciliti gli investimenti sostenibili, l’industria, gli investitori e i governi nella comprensione di quali attività economiche siano sostenibili dal punto di vista ambientale. Ovvero, questo regolamentazione dovrebbe stabilire le condizioni e il framework per creare una tasssonomia gradualmente unificata e condivisa per l’identificazione, classificazione e riconoscimento di tutte quelle attività economiche e progetti che possono essere considerati ambientalmente sostenibili e di quelli che invece non lo sono. La creazione di un sistema di questo tipo è infatti il primo passo fondamentale per indirizzare gli investimenti in attività sostenibili.
• Una proposta per una norma che obblighi gli investitori istituzionali e gli asset manager a certe modalità di reportistica relativamente all’identificazione e gestione dei rischi climatici.
• Una proposta per la creazione di categorie di benchmark per strategie di investimento low-carbon e d’impatto positivo sul clima, cosicché gli investitori possano disporre di migliori informazioni sull’impronta di carbonio dei loro investimenti.293
Per creare uno schema di classificazione condiviso, per l’individuazione di benchmark sostenibili e di metriche di disclosure delle informazioni relative al clima, la Commissione ha creato un gruppo tecnico sulla finanza sostenibile che ha iniziato a lavorare nel luglio del 2018 e lavorerà per un anno (probabilmente esteso fino alle fine del 2019).294 La creazione di una tassonomia permetterà agli attori economici e agli investitori di avere maggiore chiarezza e certezza che le loro strategie d’investimento siano orientate verso attività economiche che contribuiranno non solo al raggiungimento
293 AIAF (2018), Gli esperti della Commissione Europea definiscono la tassonomia,I green bond UE, I
benchmark sul carbonio e la climate change disclosure, 26 novembre 2018, link: http://www.aiaf.it/osservatorio-esg-88
294 European Commission (2018c), Sustainable Finance: The EU is examining how to integrate
sustainability considerations into its financial policy framework in order to mobilise finance for sustainable growth, link: https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/banking-and-
degli obiettivi ambientali e climatici, ma anche di quelli sociali e di governance. In più, maggiore chiarezza consentirà di facilitare l’accesso al mercato di capitali europeo e non.295