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2.5 1838 l’Imperatore Ferdinando I d’Austria a Venezia Commissioni e sussidi accordati ad artisti ed alunn

Dopo l’incoronazione di “Sua Maestà Imperiale Reale Apostolica Ferdinando I” a Re del Lombardo-Veneto a Milano il 6 settembre 1838, il nuovo sovrano con la consorte e il seguito fecero ingresso trionfale a Venezia il 5 ottobre.

Venezia e la sua Accademia, che aveva già accolto l’Imperatore a Milano con una speciale deputazione, pensarono di approfittare della visita dell’Imperatore, allestendo una mostra particolare, dove i maggiori artisti contemporanei esposero una selezione di opere eseguite negli ultimi anni, con altre realizzate per l’occasione.

L’Accademia si trovò dunque ad organizzare due mostre nello stesso anno558, quella consueta estiva che si era aperta il 6 agosto e durante la quale furono assegnati i premi e esposte le opere degli allievi ed una seconda a distanza di pochi mesi per la venuta del nuovo Imperatore.

L’Accademia predispose un’esposizione di opere nei vari rami della pittura, della scultura e del disegno per festeggiare con il prodotto dei suoi studi nelle belle arti la visita imperiale alla città di Venezia559. Le sale accademiche, aperte dal 14 ottobre per dodici giorni consecutivi, offrirono al pubblico una considerevole raccolta di lavori, studi e saggi sia di artisti affermati che di dilettanti560. La mostra in onore di Ferdinando I si rilevò una vera occasione “per ammirare le arti e farle prosperare […]”561.

L’operazione di ‘marketing’ dell’Accademia ebbe i risultati sperati. Alla sua partenza per Vienna l’Imperatore e il cancelliere Metternich ordinarono e acquistarono ventuno opere da tredici pittori, mentre tredici tra artisti e alunni ricevettero un sussidio imperiale, per continuare la professione o gli studi. Il dato che emerge dagli acquisti e dai sussidi imperiali è che i tredici artisti dei quali furono comperate le opere erano solo pittori, com’è chiarito anche dal titolo del documento con l’elenco delle opere: “Elenco di dipinti presentemente esposti nella R. Accademia di

558 E’ il quarto caso nella storia dell’Accademia di Venezia; la prima volta era accaduto nel 1815 in occasione della

Venuta a Venezia dell’Arciduca Giovanni, fratello dell’Imperatore Francesco I d’Austria; la seconda nel dicembre del 1816 quando alunni e professori espongono opere destinate ad altri paesi e il terzo nel 1818 in occasione del già ricordato episodio dell’ “Omaggio delle Provincie Venete”.

559“ Gazzetta privilegiata di Venezia”, n. 226, 3 ottobre 1838.

560 Esposizione delle Opere degli artisti e dei dilettanti nella I.R. Accademia di Belle Arti in Venezia per onorare la

visita di S.M.I.R.A. Ferdinando I, Venezia, Antonelli, 1838.

561 Lettera di Castiglioni, Presidente dell’Accademia di Milano, all’I.R. Governo, datata 15 settembre 1823, citata nel

saggio di MARIA CRISTINA GOZZOLI, Contributi alle Esposizioni di Brera (1805-1859), in Istituzioni e strutture

espositive in Italia. Secolo XIX: Milano e Torino, Quaderni del Seminario di storia della critica d’arte, Scuola Normale

belle Arti di Venezia e comperati da Sua Maestà I.A.A”. Pittori sono anche i tredici artisti a cui l’Imperatore decide di dare un aiuto economico tramite i sussidi562 e così pure i quatto a cui l’Imperatore commissionò alcune opere: Lodovico di Beniczky563, Michelangelo Grigoletti564, Giuseppe Borsato565 e Cosroe Dusi566.

Tornato a Vienna l’Imperatore, alcuni artisti si lamentarono di non essere stati inclusi nella lista dei beneficiari di aiuti imperiali; soprattutto gli scultori si sentivano trascurati in quanto il sovrano non aveva riservato loro nessun acquisto e nessun aiuto. Le lagnanze si diffusero e si trascinarono per anni fino al 1866, quando la città lagunare entrò nel Regno d’Italia. L’unico scultore che ardì inviare una supplica di suo pugno all’Imperatore fu Pietro Lorandini567.

Quest’ultimo, originario di Venezia, si era iscritto per la prima volta in Accademia nel 1829 all’età di 15 anni e la frequentò fino al 1833568. Tra il 1825 e il 1831 si era distinto vincendo numerosi premi alla fine dei rispettivi anni scolastici569 e terminato l’iter di studi accademici iniziò a lavorare negli studi degli scultori più in vista a Venezia, fra cui quelli di: Luigi Zandomeneghi, Bartolomeo Ferrari, Antonio Bosa e Jacopo De Martini570. Nello stesso tempo lo scultore ricevette alcune commissioni per suo conto, ma che non gli permettevano di avere una rendita sufficiente. La visita del sovrano a Venezia era l’unica occasione per molti di poter dimostrare il proprio talento e di ricevere un aiuto economico. Lorandini ottenne dall’Imperatore, anziché la sperata commissione, un contributo di cento fiorini “ad esso clementemente concessi da Sua maestà I.R.A. l’Augustissimo Nostro Sovrano e Signore, onde soccorrerlo nell’esercizio dell’Arte della Scultura a cui è dedicato”571.

562 Cfr. Elenco dei Sussidi donati da Sua Maestà I.R.A. ad alcuni artisti alunni della R. Accademia di Belle Arti di

Venezia in segno di soddisfazione per il buoni progressi fatti finora da essi nelle belle arti in AABAVe, Atti d’Ufficio, b. 58, Rubrica artisti, f. X.5, Acquisti opere fatti da S.M.I.R.A. Ferdinando I, Commissioni e sussidi accordati a vari artisti e alunni, alla sua prima venuta in Venezia dopo l’incoronazione.

563 Già allievo dell’Accademia di Belle Arti di Vienna, dove esponeva come miniatore, alla fine degli anni trenta

assunse l’incarico di Conservatore delle II.RR. Gallerie dell’Accademia di Venezia, incarico che mantenne fino agli inizi degli anni ’50 quando venne sostituito da Andrea Tagliapietra che assunse l’incarico di Ispettore, a seguito al decreto, in data 30 aprile 1854, che prevedeva l’abbinamento dei due posti di conservatore e custode in un'unica carica.

564In merito a Michelangelo Grigoletti (Rorai Grande, 29 agosto 1801 – Venezia, 11 febbraio 1870) si veda la

monografia: GILBERTO GANZER,VANIA GRANSINIGH, Michelangelo Grigoletti, Milano, Alfieri, 2007.

565 Giuseppe Borsato (Toppo di Spilimbergo (PN), 1770 – Venezia, 1849), cfr. ROBERTO DE FEO, ad vocem Borsato

Giuseppe in La Pittura nel Vento. L’Ottocento cit., pp. 655-656.

566 Cosroe Dusi 1808-1859. Diario artistico di un veneziano alla corte degli Zar, cat. di mostra, a cura di N. Stringa,

Milano, Skira, 2012.

567 AABAVe, Atti d’Ufficio, b. 58, Rubrica artisti, f. X.5, Acquisti opere fatti da S.M.I.R.A. Ferdinando I, Commissioni

e sussidi accordati a vari artisti e alunni, alla sua prima venuta in Venezia dopo l’incoronazione. Supplica dello Scultore Pietro Lorandini.

568 AABAVe, Matricola Generale degli Alunni dal 1817-18 al 1852-53 vol. I, n. 181 Lorandini Pietro.

569 AABAVe, Atti d’Ufficio, b. 58, Rubrica artisti, f. X.5, Acquisti opere fatti da S.M.I.R.A. Ferdinando I, Commissioni

e sussidi accordati a vari artisti e alunni, alla sua prima venuta in Venezia dopo l’incoronazione. Supplica dello Scultore Pietro Lorandini. Certificato degli onori.

570 Ivi, certificato sottoscritto da Luigi Zandomeneghi in qualità di professore di scultura in Accademia. 571 Ivi, documento in data Venezia 24 Giugno 1839.

L’Imperatore non si era peraltro dimenticato degli scultori, in quanto fin dal 15 ottobre tramite Sovrana Risoluzione aveva comunicato alla presidenza dell’Accademia, nella persona di Antonio Diedo, la volontà di erigere un monumento per commemorare il genio immortale di Tiziano.

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