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1846 Luigi Ferrari: la proposta, il disegno, la commissione

Il 2 luglio 1846 Luigi Ferrari inviò una lettera al Municipio di Venezia proponendo di erigere un monumento in onore di Marco Polo597. Egli fu il primo a fare tale proposta ed ebbe un ruolo da protagonista per la glorificazione di Marco Polo.

Ferrari suggeriva che il monumento fosse inaugurato all’apertura del IX Congresso nel settembre 1847 ed eretto in una piazza di Venezia degna della “grandezza” dell’esploratore, come Campo Santo Stefano o la Piazzetta dei Leoni a San Marco598. Lo scultore indicò i materiali con cui

in Italian Baroque Travel Writing, i racconti di viaggio dei primi mercanti moderni come Polo e Alvise Da Mosto

contribuirono a stabilire la reputazione dei veneziani come esperti viaggiatori. Nonostante questo, furono commemorate figure meno note come Sebastiano Caboto (1859) e Niccolò Zeno (1862) prima di quella di Polo.

Per le vicende successive è interessante notare che il busto di Marco Polo entrerà a far parte del Panteon Veneto solo nel 1863, nonostante si faccia menzione nel Diario del XI Congresso degli Scienziati Italiani che lo scultore Luigi Ferrari stava lavorando su un busto dell'esploratore per il Panteon. Cfr. Diario del nono congresso degli scienziati italiani, alla data 23 settembre 1847. Anche Antonio Emmanuele Cicogna ricorda questo nei suoi Diari: “Fino dal 1847, da una società si era ordinato allo scultore Ferrari il busto di Marco Polo da collocarsi nel Panteon, che allora per merito del segretario dell’Istituto signor Pasini erasi [xxx] eretto = Il Ferrari fin da allora infino a questi giorni non fece altro se non che il modello in plastica e dirozzare il marmo”, cfr. BMCVe, Diari, mss Cicogna, 6732-6733, 15 agosto 1862. Secondo Fabrizio Magani, l'imperatore Francesco Giuseppe nel 1856 commissionò a Luigi Ferrari il busto di Marco Polo per il Panteon Veneto. Ma nel 1856 a Ferrari era stata commissionata l'erezione di un monumento a Marco Polo, e non un busto destinato al Panteon. FABRIZIO MAGANI, Il Panteon Veneto, Venezia, IVSLA, 1997, pag. 208.

594 Ibidem. Il riferimento è alla medaglia coniata da Antonio Fabris in onore del IX Congresso degli Scienziati Italiani.

Sul recto è stato raffigurato Palazzo Ducale, sede del Congresso e simbolo del potere della Serenissima e sul verso il ritratto di Marco Polo.

595 THOMAS WRIGHT, The Travels of Marco Polo, The Venetian, The translation of Marsden revised, with a selection of

his notes, ed. Thomas Wright, London, Henry G. Bohn, 1854.

596 PLACIDO ZURLA, Di Marco Polo e degli altri viaggiatori veneziani più illustri, Venezia, Presso Gio. Giacomo Fuchs

co’ tipi Picottiani, 1818, p. IV. Zurla dedica il suo testo al “Serenissimo arciduca austriaco Rainer, vicerè del Lombardo- Veneto. Si veda anche ADOLFO BARTOLI, ‘Al Signor Niccolò Tommaseo’, in I viaggi di Marco Polo, Firenze, Felice Le Monnier, 1863, p. I.

597 ASCVe, 1845-1849, VII, 14/12 ‘Progetto di perpetuarne la memoria esigendo un monumento a Marco Polo’. 598 Ibidem e BMCVe, Mess. P.D. 593C/IV (395), Lettera di Antonio Diedo.

avrebbe realizzato l’opera599, garantendo di portare a termine il lavoro entro l’agosto dell’anno successivo600. La proposta fu discussa e il 13 luglio il Municipio incaricò Ferrari di realizzare il monumento in bronzo per la somma di 45.000 lire austriache, previa approvazione del disegno da parte dell’Accademia di Belle Arti601. Alla fine di agosto 1846 lo scultore prese contatti con il Municipio per dire che nel disegno aveva cercato di rendere l’abbigliamento di Marco Polo e gli altri aspetti iconografici i più rispondenti possibili602.

In occasione del IX Congresso degli Scienziati fu data notizia sulla stampa nazionale del Monumento a Marco Polo scolpito da Luigi Ferrari:

“Acciocché resti una memoria solenne e perpetua ai posteri di tale fausto avvenimento sarà innalzato in luogo pubblico la statua di un concittadino che è gloria di tutta Italia Marco Polo. Il nome di lui sacro per la scienza e ricordanza di quei giorni nei quali Venezia era signora dei commerci viene auspizio della continuazione della sua prosperità presente. Tranne una lapida modesta posta dal benemerito abate Vincenzo Zenier dove era la casa del Polo presso la chiesa di S. Giovanni Crisostomo non è altra pubblica ricordanza di lui. I Congressi degli scienziati hanno onorato in Pisa ed in Firenze la memoria di Galileo, in Milano del Cavalieri e di Pietro Verri, in Genova di Cristoforo Colombo. Il nome di Marco Polo non è minore di quello di codesti nostri connazionali famosi e Venezia onorando l’inclito viaggiatore entra nella nobile ed affettuosa gara che attesterà ai posteri come dalla presente generazione si ami e si rispetti la memoria degli illustri maggiori che allargando il regno della scienza furono benemeriti della patria e del genere umano. La statua sarà fatta in bronzo sorgerà sopra un piedistallo di marmo di Carrara ed è allogata al valoroso scultore veneziano Luigi Ferrari. Il Consiglio del comune deciderà del luogo dove sarà collocata.”603

Non sappiamo a quali fonti lo scultore abbia guardato per realizzare la sua opera, è noto però che Ferrari e Pasini si frequentavano assiduamente e possiamo immaginare che l’idea del monumento sia stata definita in una delle tante serate in cui i due si incontravano.

Non c’è una iconografia certa su Marco Polo604 e Ferrari nel suo disegno conservato all’Accademia di Belle Arti (cat. 2.64) lo rappresenta vestito con una tunica e un mantello tipici

599 Ibidem. Un monumento costruito in "marmo ordinario di Carrara e pietra" sarebbe costato 20.000 lire austriache, un

simile monumento di "Marmo di Carrara di prima qualità e quella ordinaria" sarebbe costato 24.000, mentre una figura in bronzo con un piedistallo di marmo sarebbe costato 45.000 . Il disegno si conserva assieme alla documentazione relativa in AABAVe, Oggetti d’Arte, b. 95, f. 3.6 Erezione statua di Marco Polo.

600 Ibidem.

601Sunto storico alfabetico e cronologico delle deliberazioni emesse dal Consiglio Municipale di Venezia dal 1808-

1866, p. 124, alla data 13 luglio 1846.

602 ASCVe, 1845-1849, VII, 14/12 ‘Progetto di perpetuarne la memoria esigendo un monumento a Marco Polo’. 603 Congressi scientifici - Nono Congresso degli Scienziati Italiani 1847, in Annali universali di statistica, economia

pubblica, storia, viaggi e commercio, Volume 89, Milano, Società degli Editori degli Annali Universali, 1846, pp. 111- 112.

604 HENRY YULE, The Book of ser Marco Polo, the venetian, London, John Murray, 1903, p. 307. Ai fini di questa

ricerca ho utilizzato l'edizione del 1903 aggiornata da Henri Cordier. Una versione leggermente diversa rispetto all’originale del 1871 è stata pubblicata anche in lingua italiana dal periodico veneziano “Archivio Veneto”. Cfr. Marco

Polo e il Suo libro, in “Archivio Veneto”, vol. 2, 1871, pp 124-174, 259-350. Henry Yule, nel suo testo del 1871

afferma che non esisteva nessun ritratto autentico di Polo, pur essendocene diversi in circolazione. L'edizione italiana dell'opera di Yule riporta che in un ritratto, di collezione privata romana, Polo è raffigurato come “un grasso e vigoroso personaggio con una folta barba bianca ed un mantello rosso”.

dell’epoca605, con uno strumento nautico nella mano sinistra606. Sempre nel disegno l’esploratore, che sotto i piedi ha due draghi alati, simboli di Venezia e della Cina, che sta su un piedistallo avente alla base due leoni.

Mentre lo scultore era impegnato ad eseguire il lavoro, si continuava a discutere sulla collocazione del monumento: vennero proposti il cortile di Palazzo Ducale, Punta della Dogana e l’isola di San Giorgio Maggiore607.

Pur avendo ricevuto a settembre del 1846 l’autorizzazione delle autorità austriache a procedere con il progetto608, entro quell’anno non si era deciso nulla in merito alla collocazione del monumento. Il Municipio deliberò che la somma di 45.000 lire austriache richieste da Ferrari non era adeguata ad un opera di quel calibro609.

Dunque, anche se Lodovico Pasini cita il monumento nella sua introduzione a I viaggi di

Marco Polo, è chiaro che nel 1847 non sarebbe stato inaugurato durante il IX Congresso610.

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