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La finanza inglese nel secolo XVILI

II. L'Income-tax

64. Inizii dell' Incoine- tax (1798). — Fu nel 1798, sesto anno della g u e r r a contro la Francia rivoluzionaria, che non potendosi fare assegnamento sull'aumento delle imposte sul consumo, il ministro Guglielmo Pitt introdusse un'im-posta sul reddito delle classi medie e superiori.

A tale scopo egli pensò di utilizzare le assessed-taxes (1) e l'imposta sui fabbricati, ripartendo i contribuenti del-l'anno precedente in cinque classi secondo l'altezza del loro debito d'imposta, essendosi stabilito che i contribuenti u n a somma inferiore allo 251. st. dovessero pagare il triplo, il triplo e mezzo i contribuenti tra 25 e 30 1. st., il qua-druplo quelli tra 30 e 40 1. st., il quaqua-druplo e mezzo quelli tra 40 e 50 1. st., il quintuplo i contribuenti più di 50 I. st.

I redditi inferiori a 60 1. st. (1500 fr.) furono dichiarati esenti e quelli tra 60 e 200 1. st. non furono soggetti che ad un saggio ridotto (2).

La nuova imposta fu in teoria e in pratica una vera imposta personale sul reddito complessivo, la quale col-piva i cittadini e gli stranieri residenti nello Stato in proporzione di tutto il loro reddito, e i nazionali residenti all'estero in propozione del solo reddito proveniente da proprietà poste all'interno (3).

Si fecero quattro categorie di reddito, a seconda che esso derivava dai terreni e dai fabbricati, o dalla proprietà mobiliare, o dalle industrie, o dalle professioni, uffici, pen-sioni, stipendi, impieghi e vocazioni (4).,

II prodotto dell'imposta nel primo anno della sua intro-duzione fra I. st. 1.856.000, l'anno seguente, essendosi im-posto l'obbligo della denuncia da parte del contribuente, il prodotto fu più che triplicato, essendo risultato di lire st. 6.046.624, quantunque il saggio dell'imposta fosse lo stesso, cioè il 10°/o per le rendite di 200 1. st. e più, e d'una quota discendente a scala per le rendite minori,

(1) " Assessed-taxes, o tasse attribuite, sono quelle imposte, nu-merose in Inghilterra, per fissare l'ammontare delle quali sopra i singoli contribuenti c'è bisogno di una dichiara delle parti, se-guita dalle opportune verifiche e dalle opportune attribuzioni pronunciate dall'autorità competente (servi, carrozze, carri da tras-porto, cavalli, ecc.) ». E. BROGLIO, Dell'imposte sulla rendita in Inghilterra, ecc., voi i, Torino, 1856.

(2) WAGNER, Specielle Stenerlehre, pag. 196. (3) Ididem, pag. 156-7.

(4) Cosi, con molto rispetto per il culto, si disegna nella legge ingles» lo stato degli ecclesiastici.

con assoluta esenzione per quelle inferiori a L. 60, e con certe diminuzioni per le persone aventi a loro carico più di 4 figli (1).

65. Sua abolizione (1802). — Ma la nuova imposta, che già al suo primo apparire era stata oggetto di violenti attacchi da parte della classe redditiera, per bocca di Fox e di Sheridan, fu subito abolita dopo la pace di Amiens (1802), il ministro Addington, succeduto a Pitt come lord della tesoreria e cancelliere dello scacchiere, avendo di-chiarato che egli la considerava come una tassa da essere riservata solo a scopo di guerra. E il vuoto, causato dalla sua abolizione, venne coperto mediante nuove imposte sulla birra, sulle importazioni ed esportazioni e mediante un aumento delle tasse attribuite.

66. Suo ristabilimento (1803). — Ma la ripresa della guerra, costrinse l'anno seguente il ministro Edington a re-imporre Vincome-tax. E siccome, una tra le cause dell'avver-sione incontrata dall'imposta era stata la necessità di fare una denuncia generale del reddito emanante da tutte le sue fonti, la tassa fu ora frazionata e suddivisa in cedole, cosi da formare, per quanto si riferiva alle richieste dichia-razioni, altrettante imposte separate.

La cedola A conteneva l'imposta sui proprietari fondiari, in rispetto alla proprietà, la cedola D la tassa sugli aflit-tavoli, la cedola C la tassa sui dividendi e sulle annualità derivanti dal reddito pubblico, la cedola D il reddito de-rivante dalle industrie, dai commerci, dalle professioni, la cedola E il reddito derivante dagli stipendi e salari pagati dello Stato (2).

L'imposta divenne cosi, come l'odierna imposta sul reddito del 1842, un sistema d'imposte sul prodotto, con

momenti d'imposta sul reddito (Vocke). Si richiedevano

dichiarazioni solo per il reddito della cedola D\ qui dunque rimase un'imposta sul reddito. Per gli altri redditi si

in-( 1 ) B R O G L I O , o p . c i t .

trodusse un « nuovo, ardito e fecondo principio; quello cioè di colpire la rendita alla sua prima scaturigine, là dove nasce », cioè per esempio; presso gli affittavoli e i lo-catari per conto dei proprietari, presso i debitori per conto dei creditori, con il diritto di eseguire le relative detra-zioni al pagamento degli affitti, degli interessi, ecc., lire st. 60 rimanevano esenti, poi il saggio era progressivo da V6 a' 5 °/„ sino a 150 st. In queste somme dei prodotti in un reddito, nell'imposta secondo un saggio progressivo, nell'esenzione dei redditi minori si ritrova il carattere d'imposta sul reddito (1).

67. L'imposta viene abolita per la seconda volta (1816). — Ma non appena ristabilita quest'imposta, a malgrado che essa contribuisse esclusivamente a colpire le enormi spese della guerra, « si iniziò contro di essa un'agitazione veemente da parte dei capitalisti, dei flttaiuoli, e di tutti i possidenti ed innumerevoli petizioni giunsero a West-minster per ottenerne l'abolizione. Secondo ebbe a dire coraggiosamente il cancelliere dello scacchiere, era la con-giura dei ricchi contro i poveri. La concon-giura trionfò e nel 1816 si decretò l'abolizione di quell'imposta contro la quale l'avversione era tanta, che il Parlamento su pro-posta di lord Brougham, ordinò la distruzione di tutti i documenti che avevano servito ad introdurla (2).

Alla inopportuna abolizione di quest'imposta, voluta, non v'ha dubbio, dalla classe redditiera, seguono la soppres-sione e la riduzione di molte altre: si tolgono i dazi di importazione su articoli di consumo popolare, si riducono o si aboliscono le accise sugli oggetti richiesti dalla massa (1823-1825), ed in prima sul cuoio (1823-1830), che entra a comporre buon numero di articoli necessari alla vita come le scarpe e gli stivali, si toglie via la tassa di fab-bricazione sulla birra, malgrado l'opposizione di quanti

( 1 ) W A G N E R , o p . c i t . , p a g . 1 9 7 . D O W E L L , i l , p a g . 2 2 0 ; i l i , p a -g i n e 1 1 0 - 1 1 3 . V O C K B , G E S H I C H T B , e c c . , p a -g . 5 2 7 - 5 3 2 .

(2) LORIA, Le basi economiche, ecc. Ediz. 3». CHAILLBY, L'impôt sur la revenue.

temevano che l'Inghilterra sarebbe divenuta un'immensa bettola e si sarebbe diffusa per il paese un'universale de-moralizzazione. I gabinetti lohigs si alternano con 1 tories, ma la tendenza in materia finanziaria rimane sempre la stessa, e si sopprimono i dazi sul carbone e sulla lavagna, e le accise sul cotone, sui tessuti stampati e sulle candele di sego; si riduce prima e si sopprime poi la

inhabitat-houses duty, che colpiva le abitazioni modeste più

forte-mente di quelle signorili (1).

68. Deficit nel bilancio. — Procedendo su tale via, è evidente, che per quanto il maggior consumo contribuisse a colmare le lacune, prodotte da una serie di esecuzioni e di riduzioni, di cui non abbiamo citato se non le prime che si sono presentate alla nostra memoria, è evidente diciamo che si preparava un deficit, al quale si sarebbe potuto far fronte solo coll'introduzione di una nuova im-posta a larga base che non colpisse quei ceti che si aveva appunto in animo da sgravare.

Dalla fine della guerra contro la Francia sino al 1832 il bilancio aveva complessivamente perduto una somma di entrate ammontante a 31 milioni di lire sterline. Dal 1832 al 1836 si continua ancora nella stessa direzione, sebbene in misura più attenuata, ma nei cinque anni che vanno dal 1836 al 1841, la storia del cancelliere dello scacchiere (ricopriva allora questa carica il visconte Althorp del partito whig) * è quella di un ministro nell'imbarazzo ». Il deficit si presenta ogni anno con una cifra piuttosto rilevante e il ministro, di fronte alla forte opposizione della Camera, non sa a quali misure ricorrere. Si sente bisogno che il timone dello Stato veuga impugnato da una mano più sicura, e S. M. incarica il secondo Peel di formare un Ministero, a far parte del quale è chiamato per la prima volta anche Guglielmo Gladstone, come sottosegre-tario al Ministero dell'industria.

69. L'income-tax viene ristabilita per la terza volta. — Peel inizia la sua opera dichiarando che il suo scopo distinto e definito era di « ravvivare il commercio e di promuovere un miglioramento nell'industria tale che fosse capace di reagire su ogni altro interesse del paese ».

A fine di sentirsi autorizzato ad agire con confidenza e con soddisfazione, propose per un determinato periodo di anni il ristabilimento d e l l i n c o m e - t a x .

Così operando il ministro suscitò contro di sè l'odio e le invettive dei tories « dei quali egli era prima il capo e l'orgoglio ». Ma egli non si lasciò abbattere dalla spie-tata guerra mossagli dai suoi antichi amici, volendo « to

be the minister not of a party but of the nation ».

70. L'assetto della nuova income-tax. — Nell'applica-zione dell'imposta fu adottato il sistema del 1803, i redditi si tassarono alla loro fonte e furono divisi nelle cinque categorie seguenti (1):

La cedola A colpisce la rendita derivante dalla pro-prietà fondiaria (terreni e fabbricati inclusevi le decime), ed altri proventi di minor importanza che stanno in re-lazione coi terreni e con le case. Vengono concesse alcune riduzioni, ma non per le spese di riparazione. La nuova legge Harcourt del 1894 (Finance Act., art. 35), ha stabilito per ovviare in qualche guisa alla grande crisi agraria e alla diminuzione della rendita fondiaria che nell'imposi-zione dei terreni (compresivi gli annessi edifici agricoli), il reddito accertato venga diminuito di '/, e per le altre case e fabbricati di '/6

-La cedola B connessa intimamente con la prima, col-pisce i benefici ritratti dall'uso del terreno dall'agricoltore

(1) Le suddivisioni (le cosi dette cedole A-E) corrispondono al-l'incirca alla ripartizione economica del reddito, quando si prenda come fundamentum divisionis la sua fonte, a seconda che esso pro-viene alla persona (fisica o giuridica) dalla proprietà o dal pos-sesso di terreni o di fabbricati (cedole A-B), o di effetti di valori pubblici (cedola C), o dal lavoro sia solo, sia associato al capitale

cedole D-E).

(

affittaiolo. Oggetto dell'imposta non è qui il reddito reale, ma quello presunto in un modo piuttosto arbitrario. Alla prima introduzione de\\'income-tax al tempo di Pitt si presunse che il profitto dell'affittavolo fosse tre quarti del-l'affitto in Inghilterra e metà per la Scozia, alla reimpo-sizione dell' income-tax per opera di Peel nel 1842 si cre-dette che il profitto dell'affittavolo fosse pari a metà del-l'affitto in Inghilterra ed a un terzo in Scozia, più tardi, e precisamente nel 1894 (art. 33 della legge) a '/, per tutta la Gran Bretagna Nel 1887 venne concesso agli affittuali che tengono una regolare conduttura di libri, di dimo-strare che i loro redditi sono inferiori alla presunzione della legge e di essere imposti nella cedola D, anziché nella B.

Da principio il locatario paga ambedue le imposte e susseguentemente sottrae l'importo della cedola A dal-l'aumentare dal suo debito di fitto verso il proprietario.

La cedola C comprende gli interessi degli effetti di va-lore pubblico, che vengono pagati nel Regno Unito. Il pagamento dell'imposta segue mediante il metodo della ri-tenuta. Perciò gli interessi degli eflfetti di valore esteri non possono venire colpiti se non vengono pagati da qualche istituto inglese, il che ha per conseguenza l'eva-sione dell'imposta di una certa parte di questi valori.

La cedola E comprende gli stipendi e le pensioni delle persone che sono impiegate dallo Stato e da altri enti pub-blici (presso società, ferrovie, ecc.). L'imposta viene ri-scossa mediante il sistema della ritenuta. Le associazioni versano l'imposta per tutti i loro impiegati, ai quali di-minuiscono corrispondentemente lo stipendio.

La cedola D comprende i redditi provenienti dall'eser-cizio dell'industria, del commercio, delle professioni e di altre occupazioni ed ogni reddito non compreso nelle altre cedole (1).

La valutazione di questo reddito ha luogo ogni tre anni

(1) È questa la cedola meglio conosciuta da una parte del po-polo inglese ed è considerata come un essere che vive, che agisce, che ha i suoi organi distinti. (CHAILLEY, op. cit., pag. 167).

per i profitti da industrie, manifatture, commerci e pro-fessioni, ogni anno per i profitti che variano annualmente e per tutti i profitti non indicati dalla legge nelle altre categorie.

La legge stabilisce per ognuna delle sotto-categorie nelle quali si suddivide la cedola le detrazioni da concedersi a titolo di spese di produzione. Così sulle industrie vengono dedotte le spese di ristauro degli edifici, l'affitto di locali presi in locazione, le spese per gli strumenti di lavoro, per le materie prime, per il logoro delle macchine e i premi di assicurazione.

I redditi provenienti dalle ferrovie, dai canali, dalle mi-niere, dalle ferriere e da simili imprese, i quali rappre-sentano una parte considerevole del provento della ce-dola D, sono stati nel 1866 trasportati sotto questa cece-dola, togliendoli dalla cedola A, nella quale si trovavano prima compresi. Va da sè che questa trasposizione molto impor-tante nel suo ammontare deve aver tenuta presente nella comparazione statistica del reddito delle cedole nei varii anni.

71. Esenzioni e riduzioni. — I redditi minori (sino a 150 lire steri, dal 1842, solo sino a 100 dal 1851 al 1877, di nuovo sino a 150 dal 1877, sino a 160 dal 1898), furono totalmente esentati dall'imposta; si accordarono deduzioni per i redditi superiori a questo minimo ma inferiori ad una certa somma (700 lire st. 1898). I redditi superiori a questa cifra vengono tutti egualmente colpiti dallo stesso saggio.

Vengono anche concedute esenzioni e deduzioni per certe categorie di soggetti d'imposta in considerazione dell'im-piego del reddito. Così vengono accordate esenzioni seb-bene in scarsa misura agl'Istituti che si propongono scopi di beneficenza e di istruzione. Del pari sono esentati i premi di assicurazione sulla vita per i contribuenti delle categorie D ed E sino ad '/, del loro reddito.

72. Cittadini e stranieri. — L'applicazione del principio dell'imposizione del reddito alla sua fonte porta con sè

l'imposizione del reddito prodotto in Inghilterra, sia che esso venga percepito da un cittadino o da uno straniero dimorante nello Stato o all'estero. Per contro sebbene il principio dell'imposizione del reddito proveniente dal-l'estero ai cittadini o agli stranieri residenti nello Stato, sia affermato nella teoria, viene applicato nella pratica solo in modo incompleto e disforme.

73. Non si ammette la discriminazione dei cespiti. — Un punto notevole e molto discusso dell'imposta sul red-dito si è che non è ammessa la discriminazione dei cespiti. Tutti i redditi, siano spontanei e permanenti o per contro faticosi e temporanei, vengono, colpiti nella stessa misura. Del pari la legge non tien conto del numero dei compo-nenti la famiglia, contrariamente a quanto disponeva la prima imposta sul reddito del 1799.

74. Saggio dell' Imposta. — Il saggio d'imposta non è fisso ma varia ogni anno secondo i bisogni del bilancio. Cosi, per es., dal 1843 al 1886 il saggio oscillò tra un mas-simo del 6,66 °/0 nel 1856-57 e un minimo del 0,83°/» nel 1875-76, intorno a un saggio medio del 2,5-2,9 % (!)• N e l ' 1901-02, in seguito alla guerra del Sud-Africa il saggio è

stato portato ad un scellino e due pence per ogni st. di reddito ossia al 4,8 °/0

-75. Prodotto dell'imposta. — Nell'anno 1900 l'ultimo per il quale ci sia stato possibile procurarci notizie statistiche il prodotto totale dell'imposta sul reddito fu di 18.867.336 lst. dei quali 5.156.000 per la cedola A, 155.000 per la cedola B, 1.212.000 per la C, 10.911.336 per la D, e 1.393.000 per la cedola E (2).

In quanto al prodotto complesso di questa imposta nel suo ammontare assoluto e in relazione alle altre entrate dell'Inghilterra, esso è tolto dalla tabella seguente che ri-portiamo dalla Scienza delle finanze del prof. NITTI (pa-gina 455).

( 1 ) W A G N E R , o p . c i t . , p a g . 2 5 3 .

Entrate dell'Inghilterra in milioni di sterline: 1861 1871 1881 1891 1901 1902 Dogane 23,3 20,1 19,2 19,5 26,3 ? Accise 19,4 22,8 25,3 24,8 33,1 f Bollo 4,9 3,6 4,5 5,9 7,8 ? Income-tax 10,9 6,4 10,7 13,3 26,9 34,8 76. Procedura nelfaccertamento del reddito. — Per la sua grande importanza pratica merita uno speciale cenno il procedimento seguito nell'accertamento del reddito. Esso si basa su due principii: La dichiarazione o denuncia del reddito da parte del contribuente, la cooperazione di fun-zionari locali e governativi. La denuncia da parte del con-tribuente è obbligatoria sotto comminatoria di 50 lire st. di multa. Tuttavia in caso di omissione l'Amministrazione si vale del mezzo più blando di aumentare fortemente l'ultimo reddito accertato per provocare eventuali reclami e poter così richiedere una dimostrazione più esatta.

Il contribuente denuncia il suo reddito al tassatore o assessore (to asses — tassare) locale, che fa parte di un corpo di funzionari locali, scelto con molto criterio tra persone che abbiano già rivestito cariche pubbliche dando prova di capacità e onestà.

L'Assessore prende in esame la denuncia del contri-buente e fa le sue proposte alla Commissione dei funzio-nari locali. Questi rivedono le proposte del loro Assessore e le girano a speciali funzionari governativi detti

sur-veyors o sopraintendenti. Costoro riprendono in esame le

proposte dei funzionari locali, che devono essere munite di tutti i dati necessari per la valutazione, e le ritornano ai commissari dopo averle accompagnate con le loro os-servazioni ed eventualmente con le loro proposte diver-genti in fatto di valutazione. Alla loro volta i Commissari locali senza obbligo di seguire le proposte e le osservazioni del sopraintendente governativo, trasmettono ai contribuenti l'invito di pagamento della somma da essi fissata. Se il con-tribuente ritiene di essere stato tassato o troppo o troppo poco, egli può appellarsi ai Commissari generali che fanno parte dello stesso collegio di funzionari, il quale propone

l'imposta, ma che naturalmente non sono gli istessi che hanno accertato il reddito. Nel giudizio di appello interviene anche il sopraintendente governativo, e il giudizio si svolge in contradditorio fra il tassatore, il sopraintendente e il con-tribuente. Contro la sentenza di questo appello vi sarebbe anche il diritto ad una terza istanza, ma è rarissimo che qualcuno vi ricorra.

11 contribuente della cedola B non è obbligato a denun-ciare il suo reddito all'Assessore locale. Quando egli desi-dera mantenere il segreto, egli può inviare la sua denuncia sigillata al tassatore stesso, con la dichiarazione di voler venire tassato dai Commissari centrali risiedenti a Londra

(Commissioners of inland revenue), i quali poi compiono

ogni anno un viaggio circolare attraverso il regno per poter accertare sul luogo i singoli redditi.

L'ora descritto procedimento si applica solo alle cedole

A e D. Per le cedole C ed E si adopera il metodo della

ritenuta. Per la cedola B che, concerne i profitti agricoli, prima del 1894 si seguiva la presunzione che essi profitti equivalessero in Inghilterra alla metà del canone di affitto pagato al proprietario, ed in Iscozia ad un terzo; dal 1894 in poi si stabilì che i profitti agrari vengano calcolati per tutta la Gran Brettagna ai '/, dell'affitto.

77. Spese di riscossione. — Le spese di assetto e di ri-scossione non si possono determinare esattamente, perchè i funzionari e gli impiegati governativi dell'income-tax sono addetti anche ad altri uffici dell'Inland Departement, ma sono certamente lievi, risultando all'incirca di poco superiore al 3 °/o (*)•

III.