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INSERZIONE DI 5 POST DI FB

Nel documento Il progetto di una vita (pagine 79-84)

DOMENICO CECCOTTI : 2.805 FABIO EVANGELISTI : 1

INSERZIONE DI 5 POST DI FB

D.E.- DELENDA CARTHAGO

12 maggio 2013 alle ore 21.40

Cari amici, ho pensato, per concludere questo mio impegno a candidato consigliere per le comunali di Massa, a sostegno di ALESSANDRO VOLPI, di esprimere alcune considerazioni che, tra il serio ed il faceto, serviranno a voi a far capire meglio quello che penso ed anche a me a fare un AUTOANALISI su

quello che sono oggi, magari aiutato da vostre considerazioni che vorrete fare.

Userò dei brevi titoli in latino come questo: era lo "slogan" con il quale

CATONE il CENSORE chiudeva ogni suo sermone per esortare i Romani ad eliminare il più grave pericolo che, secondo lui, incombeva su ROMA.

La scelta del latino mi serve per tenere in esercizio i pochi neuroni della memoria ancora funzionanti e perché nessuno mi ha ancora convinto che il latino sia una "lingua" morta, visto che PAPA FRANCESCO per fare la sua propaganda trova utilissimo usarlo ancora, rimarcando così l'origine bimillenaria della CHIESA CATTOLICA.

Dopo questa pallosa premessa, per alleviare le V/ pène, ho messo sul mio profilo facebook anche il testo della canzone omonima di FRANCO

BATTIATO..

La CARTAGINE secondo me da “distruggere” non è fisicamente una città, ma moralmente, per via democratica e giudiziaria, LA CASTA, formata da politicanti di malaffare, corrotti e corruttori, preferibilmente, di onorevoli parlamentari), da piduisti o meno, da possessori di più reti televisive pur essendo governanti, pur non potendo neanche essere eletti al Parlamento, in "normale" palese conflitto d'interesse.

Una CASTA che se un giudice della Repubblica Italiana osa condannare

uno dei loro capi, si prende la briga o di far invadere da una banda di infuriati il Palazzo di Giustizia di MILANO, oppure organizza , con cestino da viaggio compreso nel prezzo, gite per osannare a ROMA, BARI, BRESCIA quella gran persona, nota per essere un perseguitato politico peggio di PERTINI, GRAMSCI o TORTORA.

Da questa CASTA ed altro SALVIAMOCI…prima che SIA TROPPO TARDI. D.E. - CANDIDATO

12 maggio 2013 alle ore 22.34

(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera) :

“ La candidatura è la proposta o disponibilità di una persona ad occupare

una determinata carica, tramite nomina o elezione, o a vedersi assegnato un qualche status o riconoscimento, come ad esempio un posto di lavoro o un premio. La candidatura può essere avanzata dal soggetto stesso (auto candidatura) oppure da altri. Il soggetto della candidatura è detto candidato, cioè chi aspira a quella carica, presentandosi a una competizione elettorale, oppure ad un concorso o ad un esame. Il termine deriva dal latino candidatus, vale a dire colui che indossa una "toga candida". Ai tempi della Roma antica, infatti, coloro che si presentavano alle elezioni dovevano indossare una toga bianca per

distinguersi. Inoltre deriva da "candido" cioè bianco, puro. Infatti si presupponeva che il candidato fosse puro, cioè, al di sopra di ogni sospetto”.

In questa bolgia di competizione elettorale massese composta da oltre 500

candidati (E' UN NUMERO PAZZESCO!) invito me stesso , gli altri dodici candidati della LISTA BLU (jeans) ed i restanti 19 della LISTA BLU "Uniti per ALESSANDRO VOLPI SINDACO", partecipanti, tranne alcune rare eccezioni, per la prima volta ad una competizione elettorale di munirsi, almeno idealmente di questa "TOGA CANDIDA".

CANDIDI non significa però essere COGLIONI e sta a noi fare una scelta filosofica per la nostra azione, come si può dedurre dall'omonima opera di VOLTAIRE - vedi sotto il testo per un "ripassino" :

"Candido, o l'ottimismo (Candide, ou l’Optimisme in francese),

talvolta Candido, ovvero l'ottimismo, spesso contratto in Candido, è un racconto filosofico di Voltaire che mira a confutare le dottrine ottimistiche quale quella leibniziana. Lo scrittore francese fu stimolato sicuramente dal terremoto di Lisbona del 1755 che distrusse la città, mietendo molte vittime. Voltaire scrisse prima un poema sul cataclisma (1756) e successivamente redasse il Candido (1759). Voltaire scrive il Candido in un periodo successivo a numerose persecuzioni nei suoi confronti che l’hanno portato sulla via di una visione disincantata del mondo. Nonostante la presa d’atto dell’esistenza del male, non risulta, comunque, che Voltaire nel Candido esalti il pessimismo, quanto si limiti a stigmatizzare la pretesa di "vivere nel migliore dei mondi

possibili", precetto su cui Leibniz montò il cardine della propria filosofia. Non a

caso l'illuminista francese incarna nella figura del precettore Pangloss il filosofo tedesco, intento ad istruire il giovane Candido a vedere il mondo che lo circonda con ottimismo, sebbene si succedano in continuazione controversie e disavventure.

È citato anche da Leonardo Sciascia nel romanzo Candido, ovvero un

sogno fatto in Sicilia del 1977.

La vicenda di Candido è stata musicata dal compositore

D.E.- AMBIRE

12 maggio 2013 alle ore 22.52

Cito a mio uso e consumo e per i mie i colleghi candidati alcune definizioni della parola AMBIZIONE :

“Ambizione” è l’andare di qua e di là alla ricerca di qualcosa.

Il verbo “àmbio/ambìvi/ambìtum/ambìre”, da ambi (intorno; di qua e di là) + ire (andare), significa “andare in giro”.

Nell’antica Roma la parola veniva usata per indicare l’attività di chi, candidato ad una carica pubblica, andava casa per casa a cercare il voto elettorale. Perciò “ambizione” – all’origine – non è tanto desiderare, aspirare, cercare di avere, o bramare il successo, o pretendere un riconoscimento, come la intendiamo oggi; quanto piuttosto il darsi da fare col sollecitare personalmente il consenso elettorale. In alte parole: andare in giro a cercar voti, uno per uno presso tutti gli elettori raggiungibili.

E “àmbito” [sostantivo] è lo spazio limitato, circoscritto, in cui ognuno si muove.

Ambiente” [participio presente del verbo ambire] è uno spazio definito,

che ci contiene.

Tipologia di luogo, reale o metaforico. Mentre ambìto [participio passato del verbo ambire] oggi vale “fortemente desiderato”.

Etimologia portentosa e vasta, che suggerisce tanto: l'ambizione è l'aspirazione al raggiungimento di qualcosa attuata brigando, maneggiandoci intorno, ricercando consensi clientelari; non è trasparente e diretta, non ha nulla di altero o nobile, non segna uno speciale desiderio: là dove

fallano la forza o la volontà, si gira intorno bussando alle porte più convenienti - ci si arrampica per muri e scale secondarie, si entra dal retro. Così l'ambizioso sarà uno per cui il fine giustifica i mezzi - ignaro che il mezzo è il fine. Ovviamente anche l' àmbito è ramo di questa parola: lo spazio, l'argomento

dell'ambito è la circoscrizione in cui si gira col discorso, parola viva, che trasmette bene la profondità peripatetica del parlare.

Detto questo non dimentichiamoci che se siamo candidati è perché, oltre a volersi più o meno impegnare per il bene della città, abbiamo anche un narcisismo più accentuato di altri cittadini.

D.E. - MEMENTO MORI

12 maggio 2013 alle ore 23.10

Memento mori (letteralmente: Ricordati che devi morire) è una nota

locuzione in lingua latina.

La frase trae origine da una particolare usanza tipica dell'antica Roma: quando un generale rientrava nella città dopo un trionfo bellico e sfilando nelle strade raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla, correva il rischio di essere sopraffatto dalla superbia e dalle smanie di grandezza. Per evitare che ciò accadesse, un servo dei più umili veniva incaricato di ricordare all'autore dell'impresa la sua natura umana: lo faceva pronunciando questa frase.

L'ordine di stretta clausura dei trappisti, fondato nel 1664, adottò questa frase come motto: i monaci di quest'ordine si ripetevano tra loro continuamente la frase, e si scavavano - un poco ogni giorno - la fossa destinata ad accoglierli, con lo scopo di tenere sempre presente l'idea della morte e quindi il senso della vita, destinata a finire.

Per animare questo motto ho pubblicato sul mio profilo facebook i contributi di TROISI nel film "NON CI RESTA CHE PIANGERE" e la canzone di LAURENTI.

Tutto ciò per ricordare a me, alla piccola ambizione dei candidati consiglieri comunali ed all'ambizione superiore dei candidati SINDACI la caducità della vita terrena ed un invito, una volta "in sella", a non usare superbia ed arroganza, ma

qualche volta di più umiltà nell'ascolto. ASCOLTO del CITTADINO non come mera promessa elettorale, ma metodo su cui impostare l'amministrazione per una NUOVA CITTA' di MASSA.

A questi quattro , aggiunsi poi l'ultimo post su FB, in occasione del compleanno di mio figlio:

D.E. - DE IUVENTUTE

15 maggio 2013 alle ore 0.25

Un augurio particolare a mio figlio di 40 anni (Andrea per l'anagrafe, Marino per i familiari e stretti amici) che per festeggiare il suo compleanno, oggi è atterrato sulla sua piccola THULEche, anziché nel Nord Europa come quella leggendaria, citata per la prima volta nei diari di viaggio dall'esploratore greco Pytheas, trovasi nel Dodecaneso.

Una settimana di evasione e poi di nuovo a tener testa a conti, scadenze fiscali e pagamenti in ritardo dei clienti, a sgobbare dalle 9 del mattino alle 20, quando non oltre, accompagnato nella fatica dalla sua compagna Katia.

Un augurio anche a mia figlia che a 27 anni sta terminando il corso di laurea in Medicina: sono più le ore che l'ho vista studiare e patire sui libri che quelle di un sano divertimento con gli amici, che si concederà una breve vacanza, obbligata, ad agosto, tra l'ultimo appello di luglio ed il primo di settembre. A lei aggiungo, ad adiuvandum, un grosso augurio per le grosse

incognite delle sue indefinite prospettive di lavoro...

Un augurio collettivo a chi con un diploma conseguito o addirittura una

laurea con 110 e lode, dopo 100 curriculum inviati e 50 inutili colloqui di lavoro sta pensando di lasciare quello che una volta veniva definito il BEL PAESE...

A TUTTI VOI VOGLIO DIRE, IO, CHE FORSE CON MENO COLPE DI

Nel documento Il progetto di una vita (pagine 79-84)