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Ipotesi della ricerca

Nel documento Anno Accademico 2008/2009 (pagine 110-114)

CAPITOLO 3. ASPETTI METODOLOGICI DELLA RICERCA

3.3 LE FASI DELLA RICERCA

3.3.1 Ipotesi della ricerca

se correttamente impostato, infatti, muove dalla volontà di sottoporre alcune ipotesi a una possibile falsificazione (Popper, 1972).

L’analisi della letteratura e degli studi compiuti nei primi due capitoli di questo lavoro ha contribuito alla formulazione di ipotesi coerenti con lo scopo di studiare il percorso della costruzione dei processi di modernizzazione ecologica nel settore elettrico in Italia.

Scendendo nel particolare, la nostra ricerca si dividerà in due parti. La prima delle due fasi ci vedrà impegnati nella ricostruzione dei principali elementi del dibattito internazionale sull’energia e sull’ambiente, nel tentativo sia di individuare la natura di eventuali relazioni che intercorrono tra l’agire concreto di soggetti internazionali di grande rilievo (istituzione di Summit e di enti internazionali su ambiente ed energia, creazione di normative e protocolli in materia energetica ecc.) e l’operato degli attori della governance ambientale a livello nazionale, sia di mettere in luce gli elementi di continuità e quelli di discontinuità esistenti tra la programmazione e la realizzazione dei piani energetici mondiali ed europei e gli assunti teorici del paradigma della Modernizzazione Ecologica. Nella seconda parte del nostro lavoro, invece, l’attenzione sarà rivolta allo studio del caso italiano e – anche grazie ai risultati ottenuti dall’analisi realizzata nella prima parte della ricerca – si tenterà di dare conto dello stato di avanzamento del processo di modernizzazione ecologica nel settore energetico nazionale.

Da un punto di vista metodologico, l’attuazione di tali indagini sarà resa possibile grazie allo studio del grado di emancipazione del concetto di “razionalità ecologica” dagli altri tipi di razionalità (ad es.: economiche, religiose, ecc.) all’interno dei processi socio-economici legati all’energia9. Poiché, infatti, il suddetto concetto rappresenta l’elemento-cardine su cui si costituisce il processo di modernizzazione ecologica (il principale oggetto d’indagine della nostra ricerca), abbiamo ritenuto utile “operativizzarlo” in quattro tipi di categorie, attraverso lo studio delle quali saremo in grado di comprendere se effettivamente il sistema liberalizzato di produzione, consumo e distribuzione di energia elettrica in Italia si modella in relazione agli assunti delineati dagli autori della teoria della Modernizzazione Ecologica.

La prima dimensione in cui il concetto di “razionalità ecologica” è stato declinato riguarda l’interesse mostrato da governi e imprese nei confronti di scienza e tecnologia,

9. Cfr. § 2.2.2.

considerate due strumenti fondamentali nell’affrontare le sfide ambientali e nel favorire lo sviluppo dell’organizzazione dei cicli di produzione e di consumo più sostenibile. Il secondo elemento consiste nella nascita di nuove forme di “governo dell’ambiente”, attuate in seguito a un cambiamento delle politiche ambientali passate da una logica “reattiva” a una

“preventiva”, avvenuto in seguito alla caduta in disuso delle norme di “comando e controllo”

molto in vigore negli anni Settanta10. La “modernizzazione degli strumenti per le politiche ambientali” (terza dimensione della “razionalità ecologica”), invece, nasce in seguito all’accresciuta importanza del ruolo giocato dagli attori presenti sul mercato nella creazione del rinnovamento ambientale11, la quale comporta lo sviluppo di meccanismi economici che assumono anche la funzione di tutelare l’elemento ambientale. Infine, la quarta dimensione del concetto di “razionalità ecologica” consiste nel “cambiamento delle logiche di comunicazione ambientale”, le quali, attraverso l’adozione di nuove e più efficaci modalità per informare, sensibilizzare al problema ambientale e favorire lo sviluppo di politiche partecipative tra imprese e cittadini privati, rigettando l’idea che lo sviluppo economico non possa avvenire contestualmente a un miglioramento ambientale, si ispirano al concetto che governi e aziende possono raggiungere il duplice obiettivo di migliorare le performances ambientali e di accrescere produttività e capitale.

Pertanto, per entrambe le fasi della ricerca empirica sopra descritte (quella relativa alla nascita del processo di modernizzazione ecologica all’interno del settore energetico internazionale e quella dedicata al caso italiano), attraverso l’analisi dei rapporti e dei documenti redatti da organismi mondiali ed europei, tenteremo di accertare la presenza delle quattro dimensioni della “razionalità ecologica” nella creazione dei programmi energetici sia internazionali, sia nazionali. Qualora ciò trovasse conferma, successivamente, tenteremo di indagare in quali modi e con quali risultati i medesimi organismi tentino di far applicare tali piani di modernizzazione ecologica.

La parte relativa allo studio settore energetico italiano, poi, si svilupperà in modo maggiormente articolato rispetto a quella precedente. Infatti, a una prima fase di studio incentrata sulle normative energetiche nazionali e regionali, verrà fatta seguire l’analisi delle azioni di governance ambientale messe in atto da tre impianti di produzione energetica

10. Cfr. § 2.2.3.

11.Cfr. ibidem.

italiani12, per i quali ipotizziamo la creazione di politiche ambientali ispirate ai dettami elaborati dai teorici della Modernizzazione Ecologica. Attraverso una ricerca documentale, lo studio di certificati ambientali e la somministrazione di interviste effettuate a responsabili della ambiente e sicurezza delle centrali, anche in questo caso, indagheremo l’attuazione delle quattro dimensioni del concetto di “razionalità ecologica”, al fine di verificare l’avvenuta modernizzazione ecologica delle politiche ambientali delle tre diverse realtà aziendali.

Poiché, come detto in precedenza, riteniamo che gli strumenti metodologici debbano essere selezionati in relazione alla costruzione della base empirica della ricerca e all’organizzazione e analisi delle informazioni raccolte, abbiamo ritenuto che il modo più funzionale di studiare lo sviluppo dei processi di modernizzazione nelle centrali energetiche fosse quello di coniugare diverse tecniche di ricerca non standard, con il risultato di suddividere il nostro lavoro in due fasi operative.

La prima fase temporale del lavoro è costituita dall’analisi (su base documentale) del contesto istituzionale-normativo di riferimento attraverso cui proponiamo di conoscere, in una realtà come quella italiana, in che modo lo Stato abbia organizzato i propri organi al fine di regolamentare il sistema energetico nazionale.

Il mercato dell’energia nazionale è un elemento in continua modificazione che si trasforma in relazione dell’influenza di un certo numero di fattori, quali l’avvicendamento delle legislature governative, le azioni dei gruppi di pressione nazionali e internazionali operanti nel settore dell’energia, il ruolo attivo giocato dai consumatori nell’acquisto di prodotti delle imprese. Muovendoci in questa direzione, ci siamo proposti di rispondere ad alcune domande generali sull’argomento trattato, quali:

«Quali sono le linee guida del mercato energetico nazionale?», «Quali sono i principali players presenti sulla scena?»; «In che modo si modifica il settore dell’energia elettrica una volta immesso sul libero mercato?», «Come si riposizionano vecchi e nuovi attori in reazione a questi cambiamenti?».

Queste prime esplorazioni, che Bailey denomina studi descrittivi (Bailey, 1995), ci permettono non soltanto di definire con più precisione la cornice entro alla quale si inscrive il focus della seconda fase della ricerca (quella che indaga il ruolo delle aziende energetiche),

12. I tre impianti di produzione energetica che abbiamo studiato sono: la centrale termoelettrica Enel “La Casella”, il nucleo idroelettrico “Isola Serafini” e la centrale termoelettrica “Edipower” di Piacenza.

ma anche di rintracciare i primi elementi di verifica a riguardo del mutato ruolo dello stato e del mercato nella modernizzazione ecologica del settore energetico.

La seconda fase di questo lavoro, quella dedicata allo studio dei processi di modernizzazione ecologica nelle aziende energetiche italiane, si sviluppa attraverso l’analisi documentale e una griglia di interviste non strutturate.

Attraverso l’impiego di questi strumenti di indagine metodologica consideriamo sia aspetti formali e protocollari (come il sistema di certificazioni ambientali delle aziende EMAS e ISO), sia aspetti “materiali” o sostanziali delle politiche ambientali messe in atto dai siti energetici studiati (ad esempio, le nuove strategie di comunicazione nate in seguito alle azioni di alcuni stakeholders, che interagiscono, ciascuno facendosi portavoce ad un tempo di punti di vista e di interessi particolari e generali, portando ad un ideale tavolo delle trattative una propria ribalta e un proprio retroscena).

Nei paragrafi successivi di questo capitolo descriveremo nel dettaglio le principali tecniche di ricerca utilizzate, quali l’analisi di fonti secondarie e le interviste non strutturate.

Nel documento Anno Accademico 2008/2009 (pagine 110-114)