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L’evoluzione di un lemma, dalla prima all’ultima stesura panziniana (generalmente quella di 7, oppure quella di una edizione precedente, se la voce è

registrata nel Suppl. 1) si ricostruisce esaminando l’apparato e le date tra parentesi quadre in T.

Come sopra dichiarato nel punto (3), le date tra parentesi quadre indicano l’anno della prima comparsa di una voce (se poste prima della parola- lemma) o del segmento di testo che precedono. La datazione riguarda esclusivamente il contenuto della voce o del segmento, indipendentemente dalla formulazione letterale e da differenze formali tra l’una e l’altra edizione.

Tali date tra parentesi quadre sono omesse nell’apparato. Qui i segmenti di testo variati (eventualmente abbreviati con tre punti fra parole di riappicco) sono delimitati a destra con una parentesi quadra185. Seguono immediatamente la variante o le varianti, con la rispettiva sigla, in grassetto, dell’edizione o delle edizioni in cui esse compaiono. Con il segno > si indica l’edizione in cui il segmento assume la forma che ha in T (se tale forma viene assunta solo nel 1935, in tal caso il percorso della variante terminerà con >T).

Quasi tutte le varianti di 8, in quanto edizione postuma, sono registrate da ultime nell’apparato. Es.:

[1918A] *Kennel: canile, voce inglese. E c’è anche il kennel club [1923] nel gergo del nobile sport!

[3A] *Kennel:

canile, voce…il kennel club] canile in inglese, da cui kennel club. V. Chenil Club.

3A>4=T

canile…sport!] Canile, voce inglese. E c’era anche un Kennel club nel gergo del nobile sport! Ora

niente più Kennel! Ci volevano proprio le sanzioni per svegliare la dormiente italianità! 8

Con la doppia parentesi quadra si delimita in apparato un segmento assente in 7 e quindi in T, ma presente in una o più edizioni precendenti, a sua volta modificato prima di scomparire. Es.:

[1905] Affrescare: dipingere a fresco, cioè sull’intonaco fresco e preparato all’uopo: maniera in grande onore nell’arte nostra antica. Per essa le pitture murali poterono resistere alle devastazioni degli uomini e del tempo. [1908] Si dice anche frescare; e frescante, il pittore che dipinge a fresco, a buon fresco.

[1] Affrescare:

del tempo.] del tempo: arte però costosa e difficilissima giacchè richiede tecnica e sicurezza rare, non vedendosi l’effetto dei colori che dopo, cioè quando il muro è asciutto. 1-6 difficilissima]] difficile 3-

6>T.

Con una freccia orientata a destra si indica che la voce è registrata nel Suppl.

1 o nel Suppl. 2, e/o nell’apparato di altre voci con essa imparentate. Es.:

[1939] Efficiente: → Suppl. 2 [1908-1923] Bordo (a): Bordo [1]

185 Per facilitare il reperimento dei passi variati si è generalmente seguita la seguente prassi: quando il segmento variato inizia e/o termina con una sola parola (o con una sola parola prima o dopo i tre punti), esso coincide con l’inizio e/o la fine della voce.

Con il segno Ø, anteposto alla sigla dell’edizione, nell’apparato si segnala l’assenza di alcune voci in 8 o in una o più delle edizioni precedenti la settima. Es.:

[1927] Allotropia: gr., che assume altra forma. «L’ozono è uno stato allotròpico dell’ossigeno».

[5] Allotropia: Ø 8.

[1908] Bohémien: l’artista vagabondo, libero, spesso squilibrato e squattrinato. […].

[2] Bohémien:

l’artista...e squattrinato.] V. Bohème. 2-3 Ø 4>5=T

Con Ø in esponente, anteposto alla parola-lemma, si evidenzia nell’apparato

che una voce è in alcune edizioni priva degli asterischi, mentre in altre edizioni è marcata come forestierismo (*), dialettismo (**) o parola di gergo (***). Es.

[1927] ***Filosofo: nome dato già in antico […] a quell’animale martire e che non sfuggirà al suo destino, che è il majale.

[5] ***Filosofo:

***Filosofo:] ØFilosofo: 5-6>T,

[1918] Bancarella: la banca o tavola dove su le pubbliche vie si vendono le edizioni popolari […] v.

Bouquiniste.

[3] Bancarella:

ØBancarella: la banca…v. Bouquiniste.] **Bancarella: V. Bouquiniste. 3-6>T.

Apparato

L’apparato mostra l’evoluzione di una voce, dalla prima all’ultima edizione, che è generalmente quella del 1935 (se anteriore, la voce è registrata nel

Supplemento 1), e comprende anche le varianti presenti nelle edizioni postume (cfr.

§ Edizioni postume).

Nell’apparato è ripetuta in neretto l’intestazione della voce, preceduta dal numero progressivo dell’edizione di ingresso fra parentesi quadre. Il segmento di testo variato è limitato a destra da una parentesi quadra ed eventualmente abbreviato con tre punti fra le parole di riappicco: tale segmento consiste in una singola parola o locuzione quando essa sola viene modificata, in una porzione più lunga quando la modifica è un’espunzione o un’aggiunta oppure coinvolge parti più ampie di testo o ancora quando sia necessario facilitare il ritrovamento della singola parola o locuzione all’interno della voce. La parentesi quadra è seguita dalla variante e dalla sigla, in grassetto, dell’edizione o delle edizioni in cui la variante compare. L’edizione in cui il segmento assume la forma che ha in T è segnalata dal segno >. Ad es. nella voce

[1908] Antimilitarismo: dottrina sociale che avversa le istituzioni militari: detta anche Herveismo, da Hervé, socialista anarchico francese, sostenitore di tale dottrina. [1918] Nella Guerra, Hervé divenne patriotta.

divenne patriotta.] divenne ardente patriotta, e fece onorevole ammenda. 3-4>5=T, l’apparato segnala che il passo «divenne ardente…ammenda» è presente nelle edizioni terza e quarta: nella quinta edizione la voce subisce un cambiamento e tale resta nella sesta e nella settima, che è il testo-base di T.

Le date tra parentesi quadre evidenziano in T fino a quale edizione una voce si presentava in un certo modo: ad es. per Antimilitarismo la data [1918] segnala - senza bisogno di ulteriori indicazioni in apparato - che la voce nell’edizione precedente, la seconda (1908), terminava con «dottrina» e non menzionava (per ovvie ragioni cronologiche) il ripensamento di Hervé. Per la voce [1908] Analfabetismo: dal greco ajn = senza, e alfabeto: lo stato sociale e morale di quelle

popolazioni che sono prive di elementare coltura, indicando per il principio del leggere e scrivere il

complesso delle nozioni necessarie al buon vivere civile moderno. [1918] Però sarà bene avere una fede razionale nell’alfabeto. [1927] Carlo Magno era analfabeta;

l’apparato non ha bisogno di segnalare che la seconda edizione non riporta ancora il segmento «Però sarà bene...analfabeta» e che la quarta non comprende la frase «Carlo Magno era analfabeta» perché si tratta di informazioni già fornite nel corpo della voce.

Talvolta, nelle voci più volte ritoccate, le date tra parentesi quadre non sono in ordine cronologico; in questi casi l’apparato ricostruisce dettagliatamente l’aspetto della voce nelle varie edizioni. Ad es:

[1905] Agitazione: movimento allo scopo di ottenere, specialmente dallo Stato, qualche concessione che tranquillamente non si otterrebbe. [1935] Costume anteriore al fascismo. [1908] Agitatore, chi promuove agitazioni.

[1] Agitazione:

otterrebbe. Costume…fascismo. Agitatore] otterrebbe. Specie di intimidazione. Agitatore 2-3 otterrebbe (?!). Agitatore 4-6>T

Se un lemma è privo di apparato, ciò significa che esso fin dalla prima comparsa è uguale a come si presenta in T oppure che la sua evoluzione è sufficientemente descritta dalle date inserite fra parentesi quadre all’interno della voce.

Talvolta i lemmi sono in una edizione (generalmente in 1 o in 2) sensibilmente diversi da come appaiono in 7, e spesso sono molto più lunghi. In questi casi nell’apparato si ripete per intero (o in buona parte) la prima versione del testo; se le redazioni successive si allontanano dalla prima e sono riconducibili alla versione di 7, nell’apparato si fa riferimento – sempre con la parentesi quadra semplice - al testo di T:

[1905] *Affaire: nome fem. francese, affare, e, con parola nostra, questione, processo. La parola

affaire indicò quasi per antonomasia il processo Dreyfus (Alfredo Dreyfus, capitano dell’esercito

francese, di religione ebrea, fu condannato come traditore della patria. [1908] La sua innocenza, proclamata primieramente da’ suoi difensori, fra i quali Emilio Zola, venne legalmente riconosciuta nel 1906).

[1] Affaire:

nome…della patria.] per diversi anni noi fummo tormentati dal processo o «questione» Dreyfus: un capitano ebreo dell’esercito francese che (salvo il delitto di avere involontariamente col suo nome ossessionato mezzo genere umano) era, o almeno tutto induce a credere, innocente del grave delitto incolpatogli di tradimento. Tale processo, che si trascinò eterno, sollevando nobili sensi e odiosa retorica di partito, fu in Francia per antonomasia denominato L’affaire. Tale voce noi accettammo e rimase, applicandosi anche a fatti italiani di natura consimile a quello che turbò la Francia. Es: «Il Roma di Napoli reca alcuni dispacci del suo corrispondente palermitano sull’intricato e misterioso affaire», etc. 1>2 per antonomasia il processo] per antonomasia quel processo 2-6>T

L’indicazione 1>2, senza riferimento a T, segnala che solo la prima edizione varia buona parte della definizione (rappresentata dal segmento «nome… della patria.» con parentesi quadra semplice a destra) e che le varianti da 2 in poi sono ricostruibili prendendo come punto di riferimento T, sempre indicato con parentesi quadra semplice.

Se invece la prima versione è base per quelle successive e Panzini ha introdotto alcune varianti all’interno di un segmento presente in una o più edizioni, poi soppresso e quindi mancante in T, occorre che tali varianti vengano registrate facendo riferimento non a T bensì ad una edizione anteriore riportata in apparato, della quale si cita il segmento variato racchiudendolo a destra con doppie parentesi quadre. In questi casi, l’indicazione > (edizione) segnala l’edizione in cui la sequenza ampia scompare e l’apparato torna a fare riferimento a T. Ad es., per

[1905] Affrescare: dipingere a fresco, cioè sull’intonaco fresco e preparato all’uopo: maniera in grande onore nell’arte nostra antica. Per essa le pitture murali poterono resistere alle devastazioni degli uomini e del tempo. [1908] Si dice anche frescare; e frescante, il pittore che dipinge a fresco, a buon fresco.

[1] Affrescare:

del tempo.] del tempo: arte però costosa e difficilissima giacchè richiede tecnica e sicurezza rare, non vedendosi l’effetto dei colori che dopo, cioè quando il muro è asciutto. 1-6 difficilissima]] difficile 3-

6>T,

l’apparato indica che la prima edizione dopo «tempo» inseriva il brano «arte però…asciutto», rimasto fino alla sesta edizione ed omesso solo nella settima; dalla terza alla sesta edizione, inoltre, in questo segmento «difficilissima» era sostituito da «difficile». Dalla data «[1908]» inserita all’interno della voce, si comprende che solo dalla seconda edizione in poi la voce si concludeva con l’informazione «Si dice anche frescare…a buon fresco».

Se l’apparato di una voce presenta le doppie parentesi quadre, l’indicazione >T o >(edizione)=T è solitamente data solo dopo l’ultima variante segnalata da doppie parentesi quadre:

[1905] *Tailleur: (abito) voce francese, da noi usata per indicare il vestimento femminile, elegante, atto al passeggio e al viaggiare, non da cerimonia. È detto

[1] *Tailleur:

(abito)…sarto.] è voce francese di assai grave significato presso di noi per indicare l’operaio-sarto che è maestro nel taglio degli abiti. Ora invece in francese tailleur dicesi specialmente del sarto, padrone di negozio. Cfr. notes, santé, etc. ed altre parole francesi di fabbrica italiana, qui ordinatamente notate. L’operaio che taglia, è detto coupeur. Abito tailleur, detto di abito da donna, indica quella foggia maschilizzante oggi di moda, tanto per influsso delle teorie femministe come per maggior seduzione. È detto tailleur perchè fatto fare dal sarto (= tailleur) e non dalla

sarta. 1 È detto tailleur perchè]] È detto tailleur o inglesemente tailor, perchè 2

negozio. Cfr. notes…altre parole francesi]] negozio. V. Brûlé, Garde-enfant,

Echantillon, Notes, Santé, Têtière, Thonné, Tout-de-même, Voltaire, parole francesi

3-4>5=T,

il segmento «È detto tailleur perchè», presente nella prima versione della voce viene leggermente ampliato da 2: « È detto tailleur o inglesemente tailor, perchè». Inoltre, da 3 l’elenco delle «altre parole francesi di fabbrica italiana» risulta parecchio più lungo. Così modificato, il passo di 1 è conservato fino a 4, mentre la voce di 5 è identica a quella a testo.

Per alcune voci particolarmente lunghe e complesse, si è scelto di riportare integralmente in apparato passi più ampi delle varie edizioni, eventualmente evidenziando con sottolineature i segmenti modificati rispetto all’edizione precedente (cfr. per es. le voci Accento, Risotto [1] e Uo).

Se una voce è assente in una delle edizioni che precedono 7, ciò è indicato nel modo che segue:

[1908] Bohémien: l’artista vagabondo, libero, spesso squilibrato e squattrinato. Gente simpatica che non ha mai fatto del male, come fa la gente seria. [1935] Bohémien per artista è più nell’uso nostro che dei francesi, i quali dicono bohème.

[2] Bohémien

l’artista...gente seria.] V. Bohème. 2-3 Ø 4>5=T

Le indicazioni in apparato segnalano che la voce è presente in 2 e in 3 (dove l’interpretamento è ridotto ad un rimando, «V. Bohème») e da 5 in poi, mentre manca in 4, probabilmente per un errore materiale186

.

Rapporti tra voci

186 Pochissimi casi di perdita accidentale di schede non sono segnalati in quanto trattasi di voci prive di apparato; così accade per le voci Quadriglia dei lancieri (dimenticata in 5- 6), Quasìmodo (presente solo in 2 e 6-8), Quota 90 (in 6A e in 8, non in 7) e Solerte (solo in 4A e in 7).

Casi particolari e frequenti di rimando di T da una voce ad un’altra si incontrano per i lemmi costituiti da espressioni inizianti con l’articolo, che in alcune edizioni (solitamente nelle prime) vengono registrate con l’articolo, in altre edizioni sono lemmatizzate senza articolo, come nell’apparato della voce Giardini di Armida

(I), in 1-2 registrato sotto la lettera I, in seguito sotto la lettera G:

[1905] Giardini di Armida (I): locuzione antonomastica per indicare luogo di voluttà e di piacere. I giardini dove la maga Armida trattenne Rinaldo sono descritti dal Tasso nel XV e XVI della

Gerusalemme.

[1] Giardini di Armida (I):

Giardini di Armida (I):] I giardini di Armida: 1-2>3=T.

Nella precedente sede del lemma, sotto la lettera I, T inserisce un rimando al lemma della settima edizione:

[1905] I giardini di Armida: → Giardini di Armida (I).

Se una voce di T è costituita dalla giustapposizione di quelli che in edizioni precedenti erano due lemmi omonimi ed indipendenti, l’apparato lo segnala riscrivendo i due lemmi separatamente, ripetendo l’intestazione della voce e distinguendoli con la barra trasversale (che in apparato indica l’a capo). Ad es., per la voce

[1908] Americanismo: (americanism) in senso religioso, significa un complesso di principii liberali moderni che si riscontra in alcuni sacerdoti e prelati cattolici dell’America; con riferimento - più tosto che al dogma ed alla tradizione - alla vita ed alla praticità della vita. L’eccessiva ammirazione o imitazione degli usi (morale, senso pratico) degli americani (Stati Uniti). [1931] Fenomeno impressionante! (1930). [1935] Standardizzazione! (1934). Anche la felice America sembra risentire della mancanza di quell’ossigeno che si chiama «spirito, spiritus».

[2] Americanismo:

(americanism)… (Stati Uniti).] l’eccessiva ammirazione o imitazione degli usi (morale, senso pratico) degli americani (Stati Uniti). 2 in senso religioso, significa un complesso di principi liberali moderni che si riscontra in alcuni sacerdoti e prelati cattolici dell’America; con riferimento - più tosto che al dogma ed alla tradizione - alla vita ed alla praticità della vita. 2A in senso religioso, significa un complesso di princìpi liberali moderni che si riscontra in alcuni sacerdoti e prelati cattolici dell’America; con riferimento - più tosto che al dogma ed alla tradizione - alla vita ed alla praticità della vita. / Americanismo: l’eccessiva ammirazione o imitazione degli usi (morale, senso pratico) degli americani (Stati Uniti). 3-4>5=T,

entrambe le accezioni compaiono nel 1908: quella che in 7 sarà la seconda accezione è stampata nel corpo del volume, quella che in 7 sarà la prima accezione è stampata nelle Aggiunte. I due lemmi sono giustapposti nella terza edizione e nella quarta, e vengono fusi dalla quinta in poi; dal 1931 la voce subisce altre aggiunte.

Visto che le voci in 7 si presentano sotto un unico lemma, non è necessario distinguere i due lemmi di 2-4 come Americanismo [1] e Americanismo

[2].

Per non appesantire l’apparato, non sempre si è riprodotto l’ordine in cui ciascuna edizione presenta le varie voci, poi unificate in un solo lemma, ad es.:

[1905] Bicicletta: termine molto più usato che non velocipede. […] Variante, bicicletto. [1918]

Macchina, per antonomasia; [1935] poi col trionfo della automobile, questa infelice e nostrana

antonomasia fu riservata alla automobile. [1908] In gergo, la moneta di nichelio da venti centesimi. ||

Mezza gazzosa (alta Italia), [1923] quando costava così (1922).

[1] Bicicletta:

bicicletto. Macchina, per antonomasia...(1922).] bicicletto. / Bicicletta: in gergo

popolare, la moneta di nichelio da 20 cent. | Mezza gazzosa (Alta Italia). 2-3 (Alta Italia).]] (Alta Italia), quando costava così (1922). 4>5=T,

in 2 la voce indipendente «Bicicletta: in gergo popolare, la moneta di nichelio da 20 cent. | Mezza gazzosa (Alta Italia)» non seguiva, bensì precedeva la voce Bicicletta col significato principale. In 3 e 4 la voce gergale è registrata dopo la voce col significato principale, da 5 sono accorpate.

La stessa prassi viene seguita anche per le voci di 7 costituite dalla fusione di due lemmi aventi intestazioni diverse; in questo caso in T è richiamato il titolo della voce eliminata, che rimanda alla voce che l’ha assorbita; ad es.:

[1905] Bordo [1]: parola oramai diventata italiana, dal francese bord, invece di orlo. Bord è voce di origine tedesca e si trova nella più parte delle lingue germaniche per indicare l’estremità di una cosa qualsiasi. Per analogia, la parte della nave che sovrasta l’acqua. [1908] || Nave di alto bordo è il vascello grande; onde di alto bordo si dice in senso morale. Personaggio di alto bordo. Nel gergo aeronautico, automobilistico è detto a bordo, nel luogo di in, dentro, su. Estensione del linguaggio marinaresco.

[1908-1923] Bordo (a): → Bordo [1]

[1] Bordo [1]:

Personaggio di alto bordo. Nel gergo…marinaresco.] Personaggio di alto bordo.

Brutto! / Bordo (a): nel gergo automobilistico è voce di recente usata in luogo di in,

dentro, su. Estensione ardita del linguaggio marinaresco, di provenienza francese,

come il solito. 2 su. Estensione]] su (l’automobile). Estensione 3-4>5=T,

il richiamo suggerisce di cercare l’espressione a bordo, presente come voce autonoma in 2-4, nell’apparato della voce Bordo [1].

Sono solitamente registrate in apparato anche voci che compaiono come lemmi autonomi solo in 8, ma che erano precedentemente presenti nel corpo di altre voci; anche in questi casi, in T compare un rimando alla voce originaria:

[1905] *Pamphlet: […] Questa parola, per le odierne condizioni della stampa, non ha più le ragioni d’essere e il valore che ebbe verso la metà del secolo scorso (cfr. Fanfani ed Arlìa, op. cit.).

Pamphlétaire: autore di pamphlets. [1918] Voce usata specie nel giornalismo [1935] dell’800 [1918]

per gazzettiere, [1935] libellista. [1939] *Pamphlétaire: → Pamphlet [1] *Pamphlet:

il valore che ebbe…libellista.] il valore che le fu proprio verso la metà del secolo scorso. /

*Pamphlétaire: Libellista. Al Tommaseo pareva un gallicismo senza equivalente in lingua nostra

Nei casi non frequenti in cui una voce poi assorbita da un’altra è dotata di una certa estensione, che renderebbe troppo pesante riportarla in apparato, essa viene riportata integralmente in Supplemento 1:

[1905] Demonografia o demonologia: scienza che tratta della natura e dell’influsso de’ demoni. Nell’evo medio tale studio rivestiva ufficio di somma importanza, attribuendosi ai demoni un’azione grande sui fatti e sull’umana natura. Siamo sicuri che il demonio non c’è? [1918] Demonomanìa, delirio religioso per timor dell’inferno. Demonolatria, adorazione del demonio.

[1905-1908] Demonolatrìa: → Suppl. 1 e Demonografia o demonologia [1905-1908] Demonomanìa: → Suppl. 1 e Demonografia o demonologia

In Supplemento 1:

[1905-1908] Demonolatrìa: l’adorazione del principio del male, cioè del demonio, di che erano incolpati gli antichi stregoni: follia o allucinazione di chi crede adorare i demoni.

[1905-1908] Demonomanìa: delirio di carattere religioso che si manifesta col terrore del demonio e dell’inferno. Chi ne è affetto crede di essere posseduto dal diavolo o di essere votato al suo culto.

Non sempre è stato possibile segnalare in apparato tutti i complessi legami che intercorrono fra le tante voci collegate e interdipendenti, i cui segmenti passano da una all’altra187

. Per una corretta datazione delle accezioni, delle parole o

187 Così avviene p. es. nei casi seguenti:

[1918] Avanguardia: per estensione del linguaggio militare, si dice di scuola artistica o giornale che precorre e sostiene le idee più audaci, [1923] in opposizione alle forme tradizionali. [1927] Deriv. Avanguardista.

[3] Avanguardia:

Deriv. Avanguardista.] Deriv. Avanguardista, sinonimo di futurista. Vero è che nella battaglia incruente del pensiero il maggior valore sta forse – oggi – nel rimanere nella retroguardia. 5>6=T;

[1918A-1923] Avanguardista [2]: → Suppl. 1 e Avanguardia; in Supplemento 1:

[1918A-1923] Avanguardista [2]: poeta o scrittore che combatte nelle linee più avanzate dell’arte. Vero è che nella battaglia incruente del pensiero il maggior valore sta forse – oggi – nel rimanere nella retroguardia.

Il passo «Vero è…retroguardia» passa da Avanguardista [2] (in 4), voce riportata in

Suppl. 1, ad Avanguardia (in 5), prima di essere cassato.

[1905] Chiamare: nel linguaggio teatrale, il chiamare plaudendo gli attori o gli autori alla ribalta. Per domandare, es.: Chiama il conto; Ho chiamato una birra, è idiotismo lombardo; cfr. l’idiotismo toscano domandare per chiamare.

[1] Chiamare:

per chiamare.] per chiamare. / Chiamare: nel linguaggio teatrale, il chiamare plaudendo gli attori o gli autori alla ribalta.3-4>5=T,

[1908] Chiamata: → Suppl. 1 e Chiamare in Supplemento 1:

[1908] Chiamata: nel linguaggio teatrale, il chiamare plaudendo gli attori o gli autori alla ribalta.

L’accezione teatrale in 2 si trova sotto Chiamata, alla cui scomparsa in 3 passa sotto

Chiamare, inizialmente in un lemma a parte, poi come una delle accezioni dell’unico

osservazioni che compaiono in una voce, occorre dunque esaminare talvolta anche le voci imparentate e il relativo apparato.

Altre voci che richiedono una particolare attenzione nella consultazione dell’apparato sono quelle che compaiono parzialmente in una delle Aggiunte alle varie edizioni: se il frammento di lemma si ricollega ad una voce già presente nel

Dizionario esso può richiedere qualche adattamento o omissione, come ad es.

[1905] Antisemìta: neologismo che vuol dire nemico dei semiti od ebrei. Antisemitismo, il partito che