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T segue 7 e, come si è visto, si limita a correggere eventuali errori. Con l’esclusione di casi particolari, a vario titolo giudicati interessanti, e delle parole-lemma (cfr. § Parole-lemma) non si dà conto di piccole varianti del linguaggio veicolare, delle varianti che riguardano la grafia delle voci dialettali, latine, greche, straniere, la pronuncia di queste ultime, i rimandi, le citazioni, le abbreviazioni e le sigle, nonché delle varianti tipografiche, interpuntive, ortografiche

(cfr. § Varianti tipografiche). Tali varianti possono tuttavia comparire all’interno di brani che per altri motivi figurano in apparato.

Linguaggio veicolare

Non sono state segnalate piccole varianti asostanziali del linguaggio veicolare, varianti che riguardano soprattutto le prime due edizioni, p. es. nelle voci

[1908] Pasta frolla: pasta dolce formata di parti uguali in peso fra zucchero e burro (o strutto), e farina,

in 2 «burro ovvero strutto e farina»);

[1905] Pelouse: dal lat. pilus = pelo: voce francese, frequente nel linguaggio delle corse: indica il prato o il campo, lat. campus, coperto d’erba corta e spessa, come una peluria,

le parole «dal lat. pilus = pelo» in 1 sono collocate alla fine, non all’inizio della voce;

[1905] Stazionàrio: fr. stationnaire, è detto di quella nave da guerra che, a lo scopo di polizia o di protezione, è di stazione in qualche porto straniero, [1935] o colonia;

in 1-2 l’inizio è «fr. stationnaire, è detta quella nave»; la variante non è segnalata;

[1905] Saliente: spiace ai puristi questo neol., tanto nel senso materiale di sporgente, rilevato, come nel senso morale di grave, importante, di gran rilievo, essendo traduzione del fr. saillant;

in 8 «Spiace ai puristi questa voce, tanto nel senso materiale di sporgente, rilevato, quanto nel senso morale di grave, importante […]»; solo la prima variante è registrata in apparato196;

a maggior ragione se la lezione di 7 è più perspicua, come per le voci

[1905] Quarto potere (Il): […] La stampa è detta quarto potere, per l’influsso che ha nel formare la pubblica opinione. […],

in 2-4 la frase era formulata in maniera meno chiara e quindi non riportata in apparato: « È detto

quarto potere per l’influsso che ha la stampa nel formare la publica opinione»;

[1905] *Restaurant: vocabolo francese, tradotto da antico in ristorante. Nell’hôtel si alloggia e si pranza, nel restaurant, invece, si mangia solamente. Vi corrisponderebbe la parola trattoria, [1908] benchè anche trattoria per i più rigorosi puristi provenga da trattore, che a sua volta proviene dal francese traiteur. Oltre a ciò, [1905] un «esercizio di primo ordine», come si dice, crederebbe discendere al grado di un’osteriuccia se accogliesse il vocabolo trattoria. […],

anziché «il vocabolo trattoria» 1 scrive, più goffamente, «il vocabolo italiano».

Non vengono registrati i molti casi in cui le edizioni precedenti (soprattutto le prime due) non riportano informazioni, probabilmente sottintese, aggiunte nelle edizioni successive (spesso si tratta di rimandi ovvi oppure di annotazioni grammaticali o linguistiche basilari)197

.

196 Per la correlazione «tanto … come», che in 8 diventa quasi sistematicamente «tanto … quanto», cfr. anche la v. Saint-Barthélémy.

197 Ad es, sono aggiunte informazioni in senso lato metalinguistiche nelle voci

In particolare, non è stata segnalata una variante frequentissima del linguaggio veicolare, il passaggio - generalmente riscontrabile fra 1 e 2 – da «locuzione» a «espressione», lezione mantenuta fino a 7 (cfr. p. es. le voci Re

Travicello, Table tournante, Terrìbile, Testa busa).

Non si dà conto delle varianti che riguardano l’uso e la posizione del segno =, usato per le traduzioni italiane di un termine straniero o antico. Il segno a volte è preceduto o seguito da una virgola, altre volte viene omesso e la traduzione è preceduta da una semplice virgola198.

Ordine alfabetico

È corretta senza avvertire la successione alfabetica delle voci, che a volte presenta errori anche nelle edizioni settima e ottava. Seguendo il criterio prevalentemente adottato da Panzini, i lemmi costituiti da più parole sono ordinati esclusivamente in base a criteri alfabetici, senza attribuire nessun valore allo spazio fra una parola e l’altra (ad es. Fasci, Fasciame, Fasci interventisti, Fasci italiani di

combattimento, Fascino slavo…).

Un caso particolarmente evidente di riordino coinvolge le locuzioni con i verbi andare, essere, fare, mettere, etc., che nemmeno in 7 seguono un ordine coerente (ad. es., per andare la successione di 7 è: Andare in calore, Andare a

Canossa, Andare in derìva, Andare in Èmmaus, Andare in màcchina, Andare a fagiuòlo, Andar fuori, Andar giù col sole, Andar per la maggiore, Andare in brodo di giuggiole…) e in T sono riposizionate secondo l’ordine alfabetico.

Parole dialettali, latine, greche o straniere

franc.», in 2 «voce francese», in 1 addirittura solo «fr.»), Pot pourri («voce francese,

piatto», in 1 solo «piatto»), Passe-pied («n. m. fr. di antica danza», in 1 «nome di

antica danza», in 2 «nome francese di antica danza»). Quanto alle informazioni di altro tipo assenti nelle prime redazioni, si vedano p. es. le voci Paccotiglia («dallo spagnuolo pacotilla», in 2 soltanto «dallo spagnuolo»), Piove, governo ladro! (cita il «giornale Il Pasquino (1861)», in 2-4 solo «giornale Il Pasquino»), Reucliniana (pronuncia che prende nome dall’«umanista tedesco Giovanni Reuchlin», in 1-2 solo dall’«umanista Reuchlin»), Oligarchia («(ojlivvgo~ = poco, e ajrchv = governo) forma di governo», in 1 solo «(ojlivvgo~ = poco) forma di governo»). Non si segnala in apparato la mancanza di rimandi nelle edizioni più antiche, come per la v. Pot pourri («versione dello spagnuolo olla podrida (v. questa voce)», in 2-3 solo «versione dello spagnuolo olla podrida»). Inoltre, non vengono annotate le variazioni del linguaggio veicolare all’interno delle voci costituite da rimandi (cfr. § Rimandi). 198 Per es. nelle voci Ad abundàntiam («lat., = per abbondanza», in in 2-3 «= lat. per

abbondanza») e Betting, «dal verbo inglese to bet = scommettere», in 1 «to bet,

Non si dà conto sistematico delle varianti che riguardano la grafia dei termini dialettali, latini, greci o stranieri, che cambia notevolmente nel corso delle edizioni, seguendo criteri vari e - specie coi termini dialettali o derivanti da lingue poco note – con possibilità di guasti tipografici. Ci si limita ad accogliere in T la lezione di 7.

[1908] Andare via in un sacco e tornare in un baule: […] In Sardegna: Andadu ses azu (aglio),

torradu (tornato) ses chibudda (cipolla), ecc.,

T corregge, seguendo 4-6 e 8, l’errore di 7 («Andad» per « Andadu»), ma l’apparato non segnala le diverse grafie delle altre edizioni: in 2 «Andadu» e «torbadu», in 3 «Andadud» e «torbadu»;

[1905] Angùria: […] In Calabria, zi pàrracu (zio parroco), cioè rubicondo come il volto del parroco. Grazioso!,

in 6 il probabile errore «zu pàrracu»;

[1905] Àlcade: […] voce di origine araba: al = il, e kadì,

in 8 «qâdî», seguendo –in questa come in parecchie altre voci- criteri più moderni per la trascrizione dei vocaboli arabi.

Parole greche sono citate molto spesso nel Dizionario Moderno, anche a prescindere dalle etimologie. Gli eventuali errori ortografici di 7 sono corretti in T senza segnalazione in apparato; e così pure non si dà conto di quelli presenti nelle edizioni 1-6:

[1905] Acrotèrio: dal greco ajkrwthvrion = sommità, cima, punta. Ta; ajkrwthvria th`" Nivkh" = le ali della vittoria. […],

in 7 gli errati «th/`~ Nivkh~», «ajkrothvrion» e «ajkrothvria»; sbagliati anche in 2 «ajcrwthvrion» e «ajcrwthvria», in 6 «ajkrowthvrion» e «ajkrothvria»;

[1905] Alopecìa: […] dal greco ajlwpekiva […], in 1-6 «ajlwpeciva»;

[1905] Anemìa: gr. ajn = senza, e ai\ma = sangue. […],

in 1 «gr. a = senza, e aìma = sangue», in 2 «gr. a = senza, e ai\ma = sangue»; [1905] Anodìno: gr. ajn = senza, e ojduvnh = dolore. […],

in 1 «gr. a o an = senza, e odine = dolore».

Non si dà conto nemmeno, come negli ultimi due esempi, delle frequenti oscillazioni fra aj e ajn per indicare il prefisso privativo nelle etimologie. L’apparato non riporta i casi in cui una parola greca presente in T non era presente nelle edizioni precedenti, come per

[1908] Sinèdrio: voce greca (sunevdrion) che vale consesso. […], in 2 solamente «voce greca che vale consesso».

Inoltre, non vengono segnalati i tantissimi casi in cui dalla traslitterazione si passa alla grafia originale, per lo più a partire dalla seconda edizione.

Sono invece riportati in apparato i rari casi in cui si passa dal greco di 1-6 alla traslitterazione di 7 o dalla traslitterazione di 7 al greco di 8:

Amigdalite:

amugdale] ajmugdavlh 2-4>5=T ajmugdavlh 8;

[1918] Andrèna: (ape dei boschi, gr. anthrène), nome generico delle vespe dei fiori. […].

[3] Andrèna:

gr. anthrène), nome] gr. ajnqrhvnh, nome 8.

Anche per le voci latine, francesi, inglesi e tedesche si sono corretti direttamente gli errori ortografici di 7 e di norma non si sono registrate eventuali grafie errate presenti in edizioni precedenti, ad es.:

[1905] Combattività: ardore di lotta, sì in senso proprio come traslato (fr. combativité).

[1] Combattività:

ardore…combativité).] dal fr. combativité. 1 neologismo, dal fr. combativité. 2>3=T in 3-7 si legge «combattivité», probabile errore tipografico per influenza della forma italiana; il Littré e il Tresor de la langue française attestano solo «combativité», presente in 1-2 e in 8 e restaurato in T;

[1905] Allarme, allarmare, allarmante: sono gallicismi […] Allarmista (fr.

alarmiste), chi suole spargere notizie che turbano e dànno apprensione […],

in 4-7 si legge «allarmiste», con errore analogo al precedente; in 1-3 e 8 «alarmiste», l’unica forma attestata dal Littré e dal Tresor;

[1908] Alphonse: voce di gergo francese, sinonimo di souteneur […], in 2 l’errato «soutneur», non segnalato in apparato;

[1918] Alfiere: (Fähndrich) […],

in 5-7 l’errato Fahndrich; T è corretto secondo la lezione di 3-4, unica voce attestata; Ancora, 1-7 fanno derivare la voce marinaresca Boma dal francese bome; 8 da bôme. Entrambe le forme sono assenti nel Tresor, solo la seconda è attestata dal Littré. T riporta la forma attestata bôme, l’apparato non segnala la correzione.

Nella parole spagnole gli accenti gravi di 7 (8 riporta la grafia esatta) sono corretti in T, ad es.:

[1908] Camerista: è voce classica, e vale cameriera al servizio di regine, principesse, ecc. Probabilmente dallo spagnuolo camarista; criada de distinción que

assiste y sirve continuamente en la cámera de la reina, princesa o infantas […],

I sostantivi tedeschi sono scritti con l’iniziale maiuscola solo dalla seconda edizione in poi199. Come per le parole greche traslitterate, la modifica non è segnalata caso per caso, ad es.:

[1905] Alt: comando militare di fermata. Deriva dal grido dei comandanti nelle antiche nostre compagnie di ventura […].

[1] Alt:

fermata. Deriva…ventura] dal tedesco halt = sosta, fermata. […] la parola alto non proviene dal

nostro aggettivo omonimo, bensì dal tedesco halt machen = fare alt). 1-5>6=T, non si segnala che in 2-5 si legge la grafia corretta «Halt» e «Halt machen».

Raramente sono le forme grafiche di 7 o di 8 a non essere attestate dai dizionari200: in questi casi T mantiene la grafia di 7, purché sia in qualche misura riconducibile alle forme attestate o attualmente in uso, ad es.:

199 Con poche eccezioni (ad es. nella v. Beola, bevola la parola «Gneiss», maiuscola fin da 1) e qualche ipercorrettismo (nella v. Cretino anche l’aggettivo «kreidig» è scritto in 2 con l’iniziale maiuscola, come il sostantivo «Kreide»; 3 corregge).

200 Si è fatto riferimento ai seguenti dizionari:

E. LITTRÉ, Dictionnaire de la langue Française, Paris, Librairie Hachette et C.ie,

1873-77;

A.SCHELER, Dictionnaire d’etymologie française d’apres les résultats de la science

moderne, Bruxelles, Librairie Européenne C. Muquardt-Paris, F. Vieweg, 18883; F.KLUGE,A.GÖTZE, Etymologisches Wörterbuch der deutschen Sprache,Straßburg,

19158 / Leipzig, 193411;

Trésor de la langue française (Dictionnaire de la langue française du 19e et 20e siecle), Paris, Éditions du Centre Nationale de la Recherche Scientifique, 1971-1994

(ora on-line nel sito del Trésor de la Langue Française Informatisé,

http://atilf.atilf.fr/tlf.htm);

J. GRIMM, W. GRIMM (rivisto e completato dall’équipe dell’Arbeitstelle des

Deutschen Wörterbuches), Leipzig, Verlag von S. Hirzel, 1854-1954;

Diccionario general de la Lengua Castellana, por la Academia Española. Bajo la dirección de D. JOSÉ CABALLERO, Madrid, libreria de D. Leocadio Lopez, editor,

18826 (la ventiduesima edizione è ora on-line nel sito della Real Academia Española,

http://www.rae.es/rae.html).

The Oxford English Dictionary, Oxford, Clarendon Press, 19892;

F.CALONGHI, Dizionario della lingua latina, Torino, Rosemberg e Sellier, 19332;

L.ROCCI, Vocabolario greco-italiano, Milano-Roma-Napoli, Società Editrice Dante

Alighieri, 19433;

H.G. LIDDEL-R. SCOTT, H. STUART JONES, Greek-English Lexicon, Oxford,

Clarendon Press, 1925.

Le prime tre opere sono citate da Panzini nella bibliografia di 7, le altre (con l’eccezione dell’Oxford English Dictionary e del Trésor) potrebbero essere state consultate da Panzini.

[1905] **Calisvàr: voce corrotta, dal francese équarrissoir, che in bocca ai meno colti operai ginevrini diventa quarissoir, e quindi, valicando le Alpi, calisvar […], la corruzione ad opera dei «meno colti operai ginevrini» è quarissoir in 6-8,

carrissoir in 2, quarrissoir in 3-5. Nessuna di queste varianti è attestata dai

vocabolari; ci si limita a mantenere in T la forma di 7, senza registrare in apparato quelle precedenti. Solo il Littré riporta (anche se come disusata) la parola

équarrissoir, che in 3-8 rimpiazza écarrissoir di 2, non segnalata.

Non si dà conto dell’oscillazione tra nominativo e accusativo nel citare etimi latini, ad es.:

[1905] Alìnea: (dal latino ad e linea) termine legale […], in 1-2 «ad e lineam»;

[1905] Eccezionale: da eccezione = lat. exceptionem […], in 8 «lat. exceptio,-onis».

Si osserva che solitamente 7 cita l’etimo latino in accusativo o, più raramente, in nominativo; 8 invece lo cita quasi sempre nella forma nominativo + genitivo.

Sono invece registrate le varianti grafiche di parole straniere o dialettali che costituiscono le parole lemma, o che risultino essere a vario titolo interessanti, come ad es.,

[1905] Biancosegno: per firma in bianco, è voce comune del linguaggio degli uffici e ricorda il blanc signe de’ francesi.

[1905] Biancosegno:

blanc signe] blanc seign 1-5>7 blanc seign 8,

(secondo il Littré «blanc seign» è un equivalente più frequentemente usato di «blanc

signe», non registrato dal Tresor), oppure nella v. Cocktail le varianti wihsky (7), wisky (6) e whisky (8): si tratta di una parola di cui tutt’ora si leggono svariate grafie

nei luoghi stessi di produzione; la v. del DM è intitolata Whiskey e Whisky (in 8, solo con la seconda grafia).

Sono ugualmente registrati in apparato i cambiamenti sostanziali relativi alle etimologie, se variano le parole a cui un termine italiano è ricondotto oppure se è diversa l’interpretazione dell’etimo, ad es.:

[1908] Frenastenìa: term. med., che vale debolezza di mente (frhvn = mente, e ajsqevneia che vale

debolezza): anomalia congenita dell’intelligenza […].

[2] Frenastenìa:

mente, e ajsqevneia…debolezza): anomalia] mente), anomalia 2 mente, e stenov" = compresso, angusto): anomalia 3-5>6=T;

[1905] Anònima: da ajnwvnumo" = senza nome. Quale […].

da ajnwvnumo"…nome. Quale] dal greco an = privativo e onoma = nome. Quale 1-

6>T,

non viene però specificato che le edizioni 2-6 effettivamente scrivono «greco ajn = privativo e o[nwma = nome»;

[1905] Anòrchide: dal greco ajn = senza, e o[rci" = testicolo […]. [1] Anòrchide:

greco ajn = senza] greco an = privato 1-2>3=T;

[1905] Compulsare: […] (dal lat. cum e pulsare) […]. [1] Compulsare:

cum e pulsare] cum e pellere 1-5>6=T;

[1918] Alerone: sost. mas. (fr. ailéron), estremità mobile dell’ala dell’aeroplano […].

[3] Alerone:

(fr. ailéron)] (fr. aléron) 8c,

entrambe le forme francesi sono attestate;

[1905] *Kuraro: […] si trae dalla corteccia di una specie di strychnon […].

[1] *Kuraro:

strychnon] strychnos 1-2>3=T,

sono attestate entrambe le forme latine, a loro volta derivate da una forma greca ancipite.

Pronuncia delle voci straniere

Non si dà conto delle varianti che riguardano la pronuncia consigliata delle parole prese in prestito dalle lingue straniere moderne (come si è visto nell’Introduzione, la pronuncia è suggerita prevalentemente per parole dall’inglese, ed è fornita in modi approssimativi ed estremamente variabili). Prescindendo dal fatto che dipendano da Panzini o da Migliorini-Schiaffini, non figurano in apparato le varianti relative alla trascrizione della pronuncia, alla formula con cui essa è consigliata e alla posizione all’interno della voce, ad es.:

[1905] All right !: voce inglese (oll rait) bene, benissimo! […], in 1-4 «voce inglese pronuncia o rait», in 5 «voce inglese (o rait)»; [1905] Ale [2]: (ê1) parola inglese; specie di birra gagliarda,

in 1 «Ale (é-1’): parola», in 2-3 «Ale: parola», in 4-6 «Ale (ê1): parola»;

[1905] Alderman: (olderman) parola inglese che significa, letteralmente, come la nostra voce,

anziano (Alter Mann, ted.) […].

[1] Alderman:

parola inglese che] parola di origine germanica che 1>2=T, in 2-4 «(pronuncia olderman) parola di origine germanica che».

l’apparato di norma non la riporta nel segmento di riferimento prima della parentesi quadra, tranne nei rari casi in cui l’indicazione di pronuncia in un’altra edizione si trova all’interno di un brano per altri motivi presente in apparato201

.

A questo criterio si deroga sono in casi eccezionali e particolarmente significativi, come ad es.:

[1905] *Goal: (gòl) meta […]. [1] *Goal:

(gòl) meta] (pron. ingl. góul, corrente fra noi gòl) meta 8C; [1908] Aere (ere) perènnius:

Aere (ere) perènnius:] Aere (pronunzia ere) perènnius: 2-3>4=T Aere perènnius. 8;

similmente, sono registrate in apparato le varianti che costituiscono alcune delle rare indicazioni relative alla pronuncia delle parole latine.

Parole-lemma

Anche per le parole-lemma non si dà conto di varianti minime come quelle riguardanti gli scambi di posizione fra diverse grafie della stessa parola come ad es.:

[1905] Alpaga e alpaca: piccolo cammello senza gobba, […], in 1-5 «Alpaca e Alpaga»;

[1905] Arak e arrak: […], in 1 «Arrak o arak».

Sono invece riportate in apparato le differenti grafie delle parole-lemma prese da lingue straniere o dai dialetti, nonché la diversa la grafia delle parole composte (in deroga alle indicazioni del § Parole composte)

[1905] Alpacca: nome maschile. Lega di rame, zinco e nichelio […].

[1] Alpacca:

Alpacca:] Àlpaca: 1 Alpaca o alpacca: 2-5>6=T; [1905] *Brick: è la nostra voce italiana brigantino […].

[1] Brick:

201 Cfr. per esempio la voce

[1935] *Offside: (ofsaid) fuori giuoco, fuori luogo. Voce inglese dello sport (Calcio). [7] *Offside:

Brick:] Brik: 2>3=T,

non si tratta di un errore di stampa perché in 2 Brik si trova nel posto che gli compete secondo l’ordine alfabetico e nelle edizioni successive è spostato più indietro;

[1905] *Avatara: nome dato nell’India all’incarnazione d’un Dio […].

[1] Avatara:

Avatara:] Avatar: 1-4>5=T Avatâra. 8,

[1905] **Batosta: da battere. Danno, sconfitta, […] Voce volgare dell’alta media Italia.

[1] Batosta:

Batosta:] Battosta: 1-3>4=T;

[1927] *Renten Mark: nome di nuova valuta creata in Germania (ottobre 1923) […].

Renten Mark: nome…zero.] Rentenmark. Marco-rendita. […]. 8Mi;

[1905] *Sortie-de-bal: voce francese del gergo della moda, usata per indicare quelle

pellicce o quei vistosi manti con cui le signore si coprono all’uscire dal teatro o feste.

[1905] *Sortie-de-bal:

Sortie-de-bal:] Sortie de bal: 1-2>3=T.

Sono riportate in apparato le variazioni riguardanti gli asterischi che precedono le parole-lemma, indicando che si tratta di forestierismi (*), dialettismi (**) o parole di gergo (***). Fanno eccezione la prima edizione, che non ricorre agli asterischi come marche d’uso, e la seconda, che adotta un criterio parzialmente diverso dalle edizioni successive202

. Quindi, per quanto riguarda la presenza e il numero di asterischi, le differenze rispetto alle prime due edizioni non sono registrate.

Se una parola passa da una categoria all’altra, gli asterischi vengono trascritti assieme al segmento di variante delimitato a destra dalla parentesi quadra, ad es.:

[1927] ***Filosofo: nome dato già in antico […] a quell’animale martire e che non sfuggirà al suo destino, che è il majale.

[5] ***Filosofo:

***Filosofo:] ØFilosofo: 5-6>T,

solo in 7 si mette in rilievo che questa particolare accezione della parola è gergale;

[1918] Bancarella: la banca o tavola dove su le pubbliche vie si vendono le edizioni popolari […] v.

Bouquiniste.

[3] Bancarella:

ØBancarella: la banca…v. Bouquiniste.] **Bancarella: V. Bouquiniste. 3-6>T,

202 «Le parole prettamente straniere sono state segnate da un asterisco; quelle di uso volgare o regionale, o che mi parvero eccessivamente deformi, da due asterischi» (Prefazione alla seconda edizione, p. XIV). Ad esempio, in 2 troviamo due asterischi per la v. Più meglio.

dal 1918 al 1931 (3-6) Bancarella è considerata dialettismo; dal 1935 (7-8) è ritenuta parte della lingua standard.

Come si vede dagli esempi, se una parola non è marcata dagli asterischi in una o più edizioni (ma lo è in una o più edizioni precedenti o successive), ciò è indicato nell’apparato dal segno Ø in esponente prima della parola-lemma.

In tutti gli altri casi gli asterischi non sono considerati, il che significa che il lemma in 3-6 e in 8 è come in T, marcato dallo stesso numero di asterischi oppure non contrassegnato da alcun asterisco.

Evidenti errori (piuttosto frequenti) nell’attribuzione degli asterischi sono corretti senza indicazioni e non registrati in apparato. Ad esempio

[1935] ***Tartaruga: per analogia: la piccola tank (gergo militare).

7 fa precedere la voce da due asterischi, erroneamente marcandola come dialettale; T riporta invece tre asterischi, trattandosi parola di gergo. Lo stesso accade, p. es., per la v. Telegramma del fante; [1923] **Torta: v. Pastetta;

si tratta di una voce milanese (come è detto nella v. Pastetta); l’apparato non registra l’errore di 8, che contrassegna la v. con un solo asterisco.

Le frequentissime oscillazioni e incoerenze nella marcatura con gli asterischi, spia della scarsa chiarezza delle idee di Panzini – ma anche dei successivi curatori - al proposito, hanno reso le operazioni di correzione particolarmente delicate. In molti casi si è preferito lasciare le voci di T con gli asterischi che avevano in 7 e annotare le modifiche in apparato203

.

Rimandi

Non si dà conto sistematico delle modifiche che riguardano le indicazioni degli esempi (non sempre preceduti dall’abbreviazione «Es.») e dei paralleli (talvolta preceduti da «cfr.», talvolta da «es.» o «v.») o i sistemi di rimando ad altre voci: nelle prime tre edizioni si rimanda ad altre voci solitamente con «V.» maiuscola o talvolta corsiva anziché, come in seguito, con «v.» minuscola e in tondo; in certi casi «vedi» sta al posto di «v.» (come nelle voci Dandy, 5-8,

Alcoolimetro, 2). Ad es.:

[1905] Alcalòide: […] Si usano in medicina in piccolissime dosi, molti di essi essendo potenti veleni. [1] Alcalòide:

veleni.] veleni. Sono alcaloidi p.e., la morfina, la nicotina, la chinina, la sparteina, l’atropina, ecc. 1-

4>5=T,

in 4 «p.es.» anziché «p.e.»;

[1905] Calata: nel senso speciale in cui è usata in Genova, cioè per indicare la banchina di carico e scarico delle navi, questa parola non è nei dizionari (v. Dock) […],

203 Si veda ad esempio un caso estremo come la v. Tait (adattamento dell’inglese tight) il cui apparato riporta continue modifiche agli asterischi:

in 1-2 «(Cfr. Dock)», anziché «(v. Dock)».

Analogamente, non si dà conto di parecchie varianti che riguardano le voci costituite da rimandi ad altre voci, che figurano regolarmente in T se presenti in 7 e sono solitamente riportate nei Supplementi, con relativo richiamo in T, se presenti nelle edizioni 1-6 o in 8 e non in 7, come ad es.:

[1939] Alcanna. V. HENNÉ.

[1939] Allibratore. V. BOOKMAKER.;

voci registrate in Suppl. 2 e segnalate in T.

Non sono invece riportate nei Supplementi né richiamate in T le voci di 1-6 o 8 se si limitano a rimandare ad un altro lemma evidentemente in relazione col primo, come ad es.:

Alta camorra: v. Camorra,

Antina. V. ANTA,

voci presenti rispettivamente in 2-3 e 8, ma omesse in Suppl. 1 e Suppl. 2 e non segnalate in T.

Se un rimando è erroneamente ripetuto, esso viene riportato una sola volta in T; ad es., la voce «Aròla: v. Rola» è presente sia in 7 che in 7A, T la registra una sola volta (cfr. anche la v. Scàrdola in 4 e 4A).

Non vengono annotate né le varianti costituite da soli cambi di posizione fra i rimandi ad altre voci, come ad es.: