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Altre varianti grafiche e fonetiche

Non si dà conto sistematico di una serie di ritocchi minuti riguardanti la forma grafica delle parole. Anche per i casi sotto elencati vale la prassi generalmente adottata per le varianti omesse, che in apparato non sono segnalate una per una ma vengono mantenute nei brani di edizioni diverse dalla settima.

Nei casi, non frequenti, in cui una parola compare più volte all’interno di una voce, e presenti una variante grafica interessante in una o più edizioni, tale variante viene riportata una sola volta volta, ed è da considerare valida per tutte le occorrenze della parola214.

214 P. es., nella v. Oportet ut unus moriatur pro pòpulo: «è il consiglio del sommo sacerdote Caifa che propone la morte di Cristo […]. Caifa ciò disse nel senso che

conveniva per tale morte e per tal sangue cementare la Sinagoga»; la variante registata in apparato «Caifa] Caiafa 1-2>3=T» vale per entrambe le occorrenze del nome proprio. Lo

-i prostetica, -d eufonica

Non si dà conto delle oscillazioni «e» / «ed», «o» / «od».

Le parole inizianti per s- + consonante presentano spesso nelle prime edizioni la i- prostetica, che poi diventa meno frequente, ma non scompare: in 7 e 8 troviamo ad es. sia «strumento» (ad es. nelle voci Armonium e Aria) sia «istrumento» (voci Arma, Àriston, Assommoir). Spesso le voci mantengono l’iniziale vocalica o consonantica che hanno al loro primo apparire (è il caso delle cinque appena citate: tutte attestate dalla prima edizione, a parte Arma, dal 1908), ma non di rado la vocale prostetica viene soppressa. Ad es.

«scancellare» / «iscancellare» (v. Cassino, 7 / 2-6), «scasso» / «iscasso» (v.

Cambriolage, 8 / 1-7), «Scozia» / «Iscozia» (v. Clan [1], 7-8 / 1-6), «stile» / «istile»

(v. Altare della patria, 5-8 / 3A-4), «spagnuolo» / «ispagnuolo» (v. Ciall, cialla, 4-7 / -, v. Baccalà, 7-8 /2-6), «studiare» / «istudiare» (v. Crookes (tubi di), 4-8 / 1-3).

-i-/-j-

La semivocale palatale è trascritta ora i ora j. La i compare fin dalla prima edizione e tende a prevalere nelle successive, ma in tempi diversi: spesso non si afferma prima di 7. Ancora con l’eccezione delle parole-lemma, non si dà conto di differenze come

«Apulejo» / «Apuleio» (v. Asino d’oro o bue d’oro, 4 / 5-8), «Bojardo» / «Boiardo» (v. Rabicano, 5-7 / 3-4, 8), «jettatura» / «iettatura» (v. Arlìa, 1-2 / 3-8), «majorem » / «maiorem » (v. Ad maiorem Dei gloriam, 3-6 / 2, 7-8), «petraje» / «petraie» (v.

Armata III, 5-6 / 4, 7), «Savoja» / «Savoia» (v. Armata III, 4 / 5-7), «sdrajo» /

«sdraio» (v. Bergère, 6-7 / 8)215.

-ct-/-tt-

stesso dicasi per la variante «Pubblica Sicurezza] P.S. 2>3=T» della v. Spese segrete di

Pùbblica Sicurezza.

215 Si noti che nella v. Armata III convivono, a distanza di un rigo, in 4 «Savoja» e «petraie», in 5 «Savoia» e «petraje»!

Non si dà conto delle varianti che coinvolgono i vocaboli derivati da termini greci comprendenti il gruppo -kt-, scritti a volte seguendo l’etimologia, altre volte assimilando le due consonanti, ad es.:

«bacteri» / «batteri» (v. Aggressine, 4A-7 / 8), «bacteriologia» / «batteriologia» (v.

Agar-agar, 6-7 / 8, v. Agglutinante, 6-7 / 8).

ci / vi

Non si dà conto delle varianti che coinvolgono le due particelle equivalenti «vi» e «ci» (quest’ultima preferita nelle edizioni più recenti, anche se in 7 non manca la forma «vi», ad es. nelle voci Attelage e Commissione), come in «v’è» / «c’è» (v. Adorare, 1 / 2-8, Châlet, 1-2 / 3-7, v. Cinefobia, - / 2-7) o «v’è» / «è» (v. Nuraghe, 1 / 2) e «c’è» / «è» » (v. Clipper, 2-7 / 1).

tra / fra

Non si dà conto delle varianti che coinvolgono le due preposizioni equivalenti «tra» e «fra». P. es., nella v. Crònaca bizantina (La), la frase «ebbe tra i suoi collaboratori il Carducci» in 3A inizia «ebbe fra…»; nella v. Transatlàntico in 1-2 leggiamo «tra Europa e America», in tutte le edizioni seguenti «fra Europa e America».216

Consonanti scempie o doppie

Alcune parole sono scritte a volte con le consonanti semplici, a volte con le doppie. L’alternanza riguarda soprattutto le occlusive bilabiali o le nasali, ma può coinvolgere anche altre consonanti. 7 preferisce le forme con la doppia, ma la tendenza conosce eccezioni (cfr. supra il § Parole composte):

«abominevole» / «abbominevole» (v. Barabba, 5-8 / 1-4), «inebriante» / «inebbriante» (v. Champagne, 6-8 / 5), «publica» / «pubblica» (v Aggio[1] 1-5 / 6- 8), «publico» / «pubblico» (v Aggio [1] 1-5 / 6-8, v. Affiche, 2-6 / 7-8), «publicava» / «pubblicava» (v. Acta, 4-8 / 1-3); «republicano» / «repubblicano» (v. A l’eau de

rose, 1-6 / 7, v. Convenzionale, 3 / 4-8),

216 Nella v. Viera le due forme in 1-2 convivono («questa antica voce italiana, che

qualche dizionario colloca tra le parole fuori dell’uso, vale fra i tecnici e meccanici come

«camello» / «cammello» (v. Alpaga e alpaca, 1-2 / 3-8), «caminatrice» / «camminatrice» (v. Clipper, 1-2 / 3-8), «imagini» / «immagini» (v. Châssis, 1-7 / 8), «omesso» / «ommesso» (v. Articolo, 3-4 / 2); «scimia» / «scimmia» (v. Cinocefalo, 2-5 / 6-8),

«elissi» / «ellissi» (v. Cavalli, 2A / 3-8), «puledri» / «pulledri» (v. Entraîneur, 1 / 2- 8),

«parasito» / «parassito» (v. Cisticerco, 2-3 / 4-8), «musulmani» / «mussulmani» (v. Razzìa, 5-8 / 2- 4),

«addugliare» / «adugliare» (v. Dugliare, 2-6 / 7-8).

Elisione

Non sempre nel Dizionario le parole che terminano in vocale sono elise davanti a parole inizianti per vocale. Non si può riconoscere nessuna preferenza delle edizioni seriori per l’una o per l’altra soluzione. Ad es. troviamo:

«dalla Inghilterra» / «dall’Inghilterra» (v. Arbor’s day, 4-8 / 2-3), «dalla altrui» / «dall’altrui» (v. Cabinets particuliers, 1-2 / 3-5), «di Alessandria» / «d’Alessandria» (v. Borsalino, 2-6, 8 / 7), «di ariete» / «d’ariete» (v. Colpo d’ariete, 3 / 3-8), «di armati» / «d’armati» (v. Chitet, 3-6 / 7-8), «la autorità» / «l’autorità» (v. Dedicarsi, 2 / 3-8), «la usino» / «l’usino» (v. Attualità, 1 / 2-7), «ne è» / «n’è» (v. Dadaismo, 6-8 / 4), «una occhiata» / «un’occhiata» (v. A occhio e croce, 1, 7-8 / 2-6)217.

Un caso particolare di elisione si ha quando la parola elisa è in fine di riga. In tal caso 7 preferisce la forma intera; T restaura la forma elisa, qualora essa sia presente all’interno di riga in almeno una delle edizioni precedenti218.

Forme apocopate e aferetiche

Il Dizionario Moderno presenta un discreto numero di apocopi postconsonantiche e postvocaliche di verbi, sostantivi, aggettivi, e preposizioni articolate. Le edizioni più recenti sembrano preferire le parole nella loro forma piena ma anche in questo caso non mancano le eccezioni:

217 Si noti che la v. Colpo d’ariete riporta contemporaneamente, in 3, «d’ariete» nel lemma e «di ariete» nella definizione.

218 Cfr. la v. Divisione delle parole che da una parte ricorda che «non è dell’uso disgiungere una consonante apostrofata dalla vocale seguente», dall’altra, dopo aver citato autorevoli pareri contrari come quelli di D’Ovidio e D’Ancona, conclude ricordando che «il Bodoni, stampatore sommo, termina le righe con le preposizioni articolate all’ d’ dell’, e faceva bene».

«andar» / «andare» (v. Andare via in un sacco e tornare in un baule, 2 / 3-8), «dire» / «dir» (v. Agnosticismo, 2 / 3-4, v. Calcolare, 1, 3-8 / 2), «esser» / «essere» (v.

Cìflis, 1-2 / 3-7), «imparar» / «imparare» (v. Andare via in un sacco e tornare in un baule, 2-4 / 5-8), «son» / «sono» (v. Concentramento (Campo di), 5-7 / 3-4, 8),

«tener conto» / «tenere conto» (v. A[1] 1-6 / 7-8), «provien» / «proviene» (v. Angìna

pèctoris, 3 / 2, 4-5), «soglion» / «sogliono» (v. Agnosticismo, 2-3 / 4-8),

«amor» / «amore» (v. Amore lesbico, 2A / 3-8), «carbon fossile» / «carbone fossile» (v. Antracìte, 2 / 3-8),

«alcun» / «alcuno» (v. Costume, 1-3 / 4-8) , «gran» / «grande» (v. Cul-de-sac, 4-8 / 1-3), «particolar» / «particolare» (v. Costume, 1 / 1-8), «tal» / «tale» (v. Articolo [2], 3-7 / 2),

«a’» / «ai» (v. Articolo, 1-3 / 4-8), «co’» / «coi» (v. Allopatìa, 1-3 / 4-8 e v.

Articolo, 1 / 2-8), «da’» / «dai» (v. Acclimatare, 1-3 / 4-8), «de’» / «dei» (v. Alopecìa, 1-3 / 4-8 e v. Assimilare, 1-3 / 4-8, v. Bacteriologìa, 1-3 / 4-6), «ne’» /

«nei» (v. Articolo, 1-4 / 5-7, v. Bacino di carenaggio, 1-6 / 7-8), «pe’» / «pei» (v.

Articolo, 1-3 / 4-7, v. Conquesto, 7 / 5A-6, 8), «quei» / «que’» (v. Bénédictine, 1 / 2-

8).

Le edizioni dalla quarta in avanti mostrano una evidente preferenza per le preposizioni articolate non apocopate (riducendo la frequenza di un uso che per Panzini aveva «sapore di artificio come tutte le esagerate imitazioni delle forme toscane», v. Colla) ma anche 7 e 8 riportano certe forme tronche (ad es. nella v.

Astrakan leggiamo in tutte le edizioni «de’ turcomanni»).

Analogamente, le poche aferesi si diradano di edizione in edizione, ad es. «e ’l popolo» / «e il popolo» (v. Far la festa a uno, 1-5 / 6-8).

Preposizioni semplici / articolate

Tutte le edizioni attestano sia le preposizioni articolate sia le preposizioni semplici seguite dall’articolo (anche dell’intercambiabilità di queste due forme si discute nella v. Colla), come ad es.:

«colla» / «con la» (v. Astrakan, 1-5 / 6-8), «colle» / «con le» (v. Adattamento, 2-3 / 4-8), «coi» / «con i» (v. Colla, 1 / 2-8), «sugli» / «su gli» (v. Arrampicarsi sui vetri o

sugli specchi, 3-8 / 2), «sulle» / «su le» (v. Abracadabra, 6-7 / 1-5 ).

I plurali di aggettivi e sostantivi in –io atono sono scritti in diversi modi; T riproduce come sempre 7, che mostra una certa preferenza per i plurali in –ii come il molte volte attestato «principii», che però nelle versioni precedenti presenta anche le forme «principi» (v. Ah, non per questo!, 2, v. Americanismo, 2A, v. A priòri, a

posteriori, 1-2, 6) e «princìpi» (v. Ah, non per questo!, 3-6, v. Americanismo, 3-6, v. A priòri, a posteriori, 3-5). 7 comprende anche parecchi plurali in –i, ad es. «vari»

(v. Arsella; in 1-2 «varii»), «auguri» (v. Mascotte; in 3-5 «augurii»), «stercorari» (v.

Catone, in 2-5 «stercorarii»).

Alla questione è dedicata una delle voci “grammaticali” del DM: vi si legge che la forma in –i è preferita dalla «grafia odierna» «come più semplice». Ma «nei casi incerti» è consigliato «l’uso delle due i» (v. i-ii-î-j).

Imperfetti in «-eva» / «-ea»

Le desinenze degli imperfetti alla prima e alla terza persona singolare e alla terza persona plurale talvolta non presentano la labiodentale, ad es.:

«avea» / «aveva» (v. Cane Medoro, 1-4 / 5-8, v. Cilecca, 2-5 / 6-7), «aveano» / «avevano» (v. Codino, 1-3 / 4-8), «distinguea» / «distingueva» (v. Camicie rosse, 1- 2 / 3-8 ), «dovea» / «doveva» (v. Backfisch, 1-4 / 5-8).

Le edizioni più recenti hanno più spesso le forme attualmente correnti, anche in questo caso con eccezioni, come ad es. «diceasi» della v. Costume (1-7; in 8 il passo è cassato) o «credea» della v. Agnosco vèteris vestìgia flammae (1-7; in 8 «credeva»).

Altre oscillazioni grafiche

Non sì dà conto caso per caso di una serie eterogenea di minime oscillazioni fonetiche ( se non addirittura meramente grafiche), come:

«beneficio» / «benefizio» (v. Terziàrio [2], 3-8 / 2), «pronunciare» / «pronunziare» (v. Bio, 1-5, 8 / 6-7), «pronuncia» / «pronunzia» (v. Beef-steak, 1-5 / 6-8), «rinunciatario» / «rinunziatario» (v. Dimissionàrio, 6-8 / 1-5), «sacrificio» / «sacrifizio» (v. Tantum relìgio pòtuit suadère malòrum, 1-5 / 6-8), «ufficiale» / «uffiziale» (v. Picchetto, 1-2 / 8),

«oramai» / «ormai» (v. Bleu, 1-4 / 5-7; v. Blu, - / 8; v. Indennizzare e indennizzo, 1-4 / 5-8),

«istituire» (e derivati) / «instituire» (v. Stud-book, 1-8 / 1)219, «medievale» / «medioevale» (v. Masnà, 6-8 / 2-5),

«cotesto» / «codesto» (v. Controllare, controllo e controllore, 1-2 / 3-6, v. Demi-

mondaine, 1-2 / 3-6),

«danaro» / «denaro», forme tendenzialmente presenti in 1-7 / 8 (v. Finanziare) ma con parecchie eccezioni (v. Fondo, 3-7 / 4, 8; v. Fondo perduto, 1, 3-7 / 2, 8; v.

Fottuto, 3-7 / 2, 8; v. Peculato, 3-7 / 2, 8), «finamente» / «finemente» (v. Julienne,

1-2 / 3-5), «forestiero/a» / «forastiero/a» (v. Protezionismo, 1 / 2-8; v. Xenòfobo, 7-8 / 2-6),

«giovane» / «giovine» (v. Tue-la!, 3-8 /1-2), «somiglianza» / «simiglianza» (v. Fava, 4A-6 / 7),

«dicembre» / «decembre» (v. Saturnàlia, 7-8 / 2-6), «riverenza» / «reverenza» (v.

Cribbi!, 3-8 / 1-2)

«gioca» / «giuoca» (v. Ping-pong, 1-7/ 8), «tono» / «tuono» (v. Rispòndere per le rime, 3-8 / 1-2), «omicciòlo» / «uomicciòlo» (v. Tartufo, 3 / 1-2), «sonatori» / «suonatori» (v. Taràntola, 3-8 / 2), «torli» / «tuorli» (v. Pasta frolla, 2-6/ 7-8), «leggera» / « leggiera » (v. Levis sit tibi terra!, 6-8, / 1-5), «nieghi» / «neghi» (v. Congiuntivo, 1-7 / 8), «pasticceri» / «pasticcieri» (v. Mostacciuòlo, 6-8 / 1-5)

«sopra» / «sovra» (v. Nùmero cento (Il), 5-8 / 1-4).

«Si» impersonale

Il pronome impersonale «si» tende nelle edizioni più recenti a passare dalla posizione enclitica alla posizione proclitica, ad es.:

«adopransi» / «si adoprano» (v. Crème, 1 / 2-4 ), «celebrasi» / «si celebra» (v.

Befana, 1-5 / 6-8 ), «cuopresi» / «si copre» (v. Charlotte, 2 / 3-7 ), «dicesi» / «si

dice» (v. Atout, 1 / 2-7 ), «dicesi e scrivesi» / «si dice e si scrive» (v. Articolo, 1 / 2-7 ), «distinguesi» / «si distingue» (v. Bibliografìa, 1-6 / 7-8), «leggesi» / «si legge» (v.

Ab imis fundamentis, 1-6 / 7-8 ), «ottienesi» / «si ottiene» (v. Albàna, 1-6 / 7).

La forma arcaizzante non scompare del tutto nelle ultime edizioni, cfr. ad es. le forme presenti in 1-7 «chiamasi» e «leggesi» (vv. Andesìtica e Anime gemelle). Analogamente, il «si» proclitico si registra anche in 1 (ad es. «si ottiene», nella v.

Creosoto). Spesso le due forme convivono nelle ultime edizioni; ad es. nella v.

219 La prima edizione presenta contemporaneamente il participio «instituito» e l’indicativo «si istituiva».

Barbetta «pongonsi» di 1-5 diventa «si pongono» in 6, ma due «dicesi» restano fino