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L’iter delle ratifiche e la problematica applicazione della Convenzione Il caso Demmink.

L’attuazione delle misure previste da Lanzarote non è sempre stata, neppure nella pur breve vita della Convenzione, indolore e priva di problematiche.

Sebbene infatti, come già affermato, la Convenzione abbia ad oggi raggiunto una adesione pressoché generalizzata, con la ratifica di quasi tutti i firmatari, e sia entrata in vigore, nella maggior parte degli Stati membri, tra il 2010 e il 2013, nella maggior parte dei casi senza riserva157, la sua applicazione pratica ha presto suscitato alcune rilevanti problematiche.

In tale contesto si inserisce l’importante caso sollevato dall’europarlamentare italiano Luca Volontè che, il 6 dicembre 2012, ha presentato una interpellanza, con il n. 621, al Comitato dei Ministri dell’Unione Europea, lamentando la “seria violazione della Convenzione di Lanzarote” da parte delle autorità olandesi.

La posizione delle istituzioni dei Paesi Bassi sulla questione della pedopornografia, nonostante decise prese di posizione di alcuni dei membri del governo di Amsterdam158, ha sempre riflettuto un acceso dibattito all’interno della società olandese sulla punibilità o meno delle condotte di pedofilia, culminate, dopo la fondazione nel 2006 del “Partito dell’amore fraterno, della libertà e della diversità”, che recava proposte di legge a favore della non punibilità degli atti sessuali con i bambini (il movimento si è disciolto autonomamente nel 2010 senza essere mai stato indagato per reati a danno dei minori) ,nella sentenza choc resa dalla Corte d’Appello di Leeuwarden,

157

Solo Belgio, Bulgaria, Danimarca e Francia hanno sottoscritto la Convenzione

con riserva (fonte:

http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/ChercheSig.asp?NT=201&CM=1&DF= &CL=ENG)

158

Si consideri ad esempio l’intervento di Nur Albayrak, funzionaria responsabile del Ministero della Giustizia dei Paesi Bassi, all’atto della firma della Convenzione di Lanzarote (cfr. Ministerio de Justicia, “Conferencia Sobre la Protección Del

dopo che il Tribunale di Assen aveva condannato allo scioglimento la fondazione “Stitching Martijn” che attivamente promuoveva la pedofilia.

Il giudice di seconde cure, infatti, dopo aver riconosciuto come

“seria contravvenzione di alcuni principi del sistema penale olandese”159 le istanze dirette a legittimare la pedofilia, ha ritenuto altresì che la società olandese è “sufficientemente resistente per

affrontare le dichiarazioni indesiderabili ed il comportamento aberrante promosso dal gruppo”160 e pertanto “i testi e le foto

presenti sul sito web della fondazione non contravvengono la legge e il fatto che alcuni dei suoi membri siano stati condannati per reati sessuali, non va connesso al lavoro della fondazione stessa”161.

La lettera del deputato Volontè prendeva l’avvio dal caso di due ragazzi di origine turca che, tra il 2008 e il 2010, avevano intentato un’azione penale contro l’ex Segretario Generale del Ministero della Giustizia olandese Joris Demmink, denunciando di avere subito abusi all’età rispettivamente di 12 e 14 anni.

Nonostante un “impressionante numero di prove di primaria importanza”162 a carico dell’imputato, l’azione si era ben presto arenata, risolvendosi solo in una “indagine esplorativa”, peraltro influenzata163 dal permanere in carica di Demmink, nonostante la gravità elle accuse.

Il caso è stato di recente portato all’attenzione della Corte Superiore dell’Aia, per valutare la coerenza dell’attività svolta dalla polizia e dalla magistratura olandese con la Convenzione di Lanzarote, che pure i Paesi Bassi hanno firmato.

159 http://www.ilgiornale.it/news/esteri/sentenza-choc-olanda-club-pedofilo-pu- esistere-902626.html 160 ibidem 161 ibidem 162

Cfr. Written question No. 621 to the Committee of Ministers, Luca VOLONTÈ, Italy, Group of the European People’s Party, “Serious violation of the Lanzarote

Convention by the Netherlands”, Doc. 13065, 06 December 2012, (http://assembly.coe.int/ASP/Doc/XrefViewPDF.asp?FileID=19235&Language=EN 163

L’interrogazione del deputato Volontè, accusando le autorità olandesi di scarsa trasparenza in materia anche in casi analoghi e precedenti164, si articola in tre quesiti, ossia:

- se il Consiglio dei Ministri sia d’accordo nel ritenere l’esistenza di serie violazioni, da parte dei Paesi Bassi, dell’obbligo assunto di implementare le misure previste dalla Convenzione di Lanzarote, con il rifiuto di lanciare un’inchiesta ufficiale per valutare le accuse a carico di questo importante funzionario, e se il Consiglio sia d’accordo nel ritenere il comportamento delle autorità olandesi scandaloso, specie a causa della posizione di influenza dell’accusato;

- se il Consiglio dei Ministri convenga, in questo caso, sulla necessità di una inchiesta imparziale con esperti internazionali;

- se il Consiglio abbia intenzione di chiedere alle autorità olandesi di lanciare un’indagine insieme ad esperti ed investigatori internazionali.

La risposta delle istituzioni europee è stata purtroppo insoddisfacente. Il Comitato dei ministri ha, di fatto, evitato di prendere una posizione decisa e si è limitato ad affermare che “le

autorità olandesi ritennero di aver appropriatamente indagato sul caso in questione, anche se non si era avuta un indagine ufficiale secondo quanto previsto dal Codice di Procedura olandese”165.

164

Nel 1998 era stata condotta un’indagine della polizia di Amsterdam, nota con il nome di “caso Rodolex” contro una rete di pedofili composta da importanti cittadini olandesi, clienti di case di tolleranza nelle quali alcuni minorenni esercitavano la prostituzione. L’indagine prese di mira alti funzionari e politici olandesi sospettato di avere abusato di bambini in detti postriboli. Una delle vittime fu uno dei testimoni chiave di quell’indagine e uno dei sospetti era proprio Joris Demmink. Ma, a detta degli investigatori di quel caso, non appena Demmink divenne un soggetto di altissimo profilo, il caso venne insabbiato, e il testimone dichiarò che qualcuno aveva tentato di assassinarlo, sparandogli addosso.

Nel 2003 un altro cittadino olandese accusò di aver subito abusi da Demmink quando era minore, ma ritrattò le proprie accuse dopo essere stato interrogato dalla polizia e fu condannato per aver fornito false dichiarazioni. A tutt’oggi, tuttavia, anche questo soggetto insiste sulla veridicità delle violenze subite da Demmink. (cfr. ibidem)

165

Cfr., Written question No. 631 to the Committee of Ministers, Luca VOLONTÈ, Italy, Group of the European People’s Party, “Violation of the Lanzarote Convention

Secondo le parole di Adele van der Plas, direttore della fondazione Bakker Schut e avvocato difensore delle parti civili nel caso Demmink, l’approccio del Consiglio dei Ministri del Consiglio d’Europa è stato lo stesso di quello tenuto dalle autorità olandesi,

“ignorare lo scandalo pedofilia e sperare che le vittime di Demmink continuino semplicemente la loro battaglia per avere giustizia”166.

Il deputato Volontè, in risposta alle tiepide prese di posizione del Consiglio, ha presentato, in data 23 aprile 2013, una seconda interrogazione con i medesimi contenuti della prima, ma fino ad oggi, i quesiti sulla compatibilità delle indagini olandesi con la Convenzione di Lanzarote sono rimasti lettera morta.

Ciò costituisce, tristemente, una prova del fatto che le iniziative lodevoli della comunità internazionale siano, troppo spesso, distanti dalle intenzioni dei singoli firmatari, e che, in un settore così delicato come quello del diritto e dell’investigazione criminale, le resistenze all’intrusione di principi sovraordinamentali prevalgano sugli interessi generali, giustificate da una “ragion di stato” che tuttavia di ragionevole ha ben poco.

Ma che cosa resta, a questo punto, dei principi di Lanzarote, se sono disattesi e violati anche da uno dei Paesi europei più socialmente e culturalmente avanzati?

Si corre qui il rischio, anche a causa della debolezza conclamata delle istituzioni europee, di vedere riconosciuto alla Convenzione di Lanzarote, dopo tutte le enfasi e le dichiarazioni a favore, il solo ruolo di documento programmatico, una “carta dei diritti” che tuttavia, rimarrebbe nella migliore delle ipotesi lasciata alle buone intenzioni dei singoli firmatari, perdendo così la sua vocazione spiccatamente transnazionale, e, nella peggiore, trascolorerebbe in una vuota

by the Netherlands”, Doc. 13182, 23 April 2013,

(http://assembly.coe.int/ASP/Doc/XrefViewPDF.asp?FileID=19654) 166

http://www.investigatedemmink.com/index.asp?idmenu=4&title=Latest_News#. UXuh7KK8Bcs

dichiarazione di intenti come molti, innumerevoli documenti che l’hanno preceduta.

CAPITOLO 2

LA LEGGE 1 OTTOBRE 2012, N. 172, DI RATIFICA DELLA