Il dominio tematico nel quale si colloca la classificazione a faccette di obiettivi di apprendimento, FLOC, e gli elementi che in essa sono classificati è quello dell’istruzione
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e nella fattispecie dell’apprendimento a livello universitario.9 Diversi studi si sono interessati, e si stanno interessando, alla gestione e formalizzazione della didattica e dei suoi contenuti. Di seguito se ne riporteranno i principali.
Un’accurata rassegna di KOS sull’istruzione e formazione, in particolare educational
thesauri, è stata condotta da Catalina Naumis Peña (2006) la quale ha esaminato nello
specifico i seguenti KOS:
-Education Thesaurus of the UNESCO:OIE [...]
-Thesaurus of the UNESCO: structured list of descriptors for bibliographic indexing and
retrieval in the spheres of education, science, the social and human sciences, culture, communication and information / United Nations Education, Science and Culture Organization [...]
-UNBIS Thesaurus: trilingual list (Spanish, English, French) of terms used as subject
headings in the analysis of documents and publications related to United Nations programs and activities / Dag Hammarskjöld Library [...]
-SPINES Thesaurus: controlled and structured vocabulary for the treatment of science and
technology information for development / United Nations Education, Science and Culture Organization. Institute of Science and Technology Information and Documentation. [...]
-Macrothesaurus for processing information regarding economic and social development
[...] OCDE
-ERIC Thesaurus descriptors[...].
(Naumis Peña, 2006:274)
L’obiettivo della studiosa è esaminare il panorama di thesauri sull’istruzione e la formazione al fine di identificarne uno da adottare nel contesto (o da adattare al contesto) dell’istruzione in Messico, o in alternativa di crearne uno ex-novo. Nel suo studio Naumis Peña (2006) raccoglie i thesauri che genericamente trattano il dominio dell’istruzione e della formazione (education) e afferma che sono “limited to the scientific realm, not even dedicated to supporting a teaching system” (Naumis Peña, 2006:274). In generale questi strumenti controllano il vocabolario del settore delle politiche educative. Essi non si prestano dunque a penetrare nella semantica di tutti i disparati obiettivi dell’apprendimento classificati in FLOC, il cui lessico può essere molto generico (per esempio, ‘have developed the ability to express oneself fluently and accurately in the second language’, in FLOC-EN) e al contempo notevolmente più specifico (per esempio, ‘Die Studierenden entwickeln das Verständnis für den genealogischen Sprachvergleich’, ‘Die Studierenden verfügen über grundlegende Kenntnisse der Periodisierung der amerikanischen Literaturgeschichte’ in FLOC-DE).
9 Maggiori dettagli che inquadrino la scelta di questo dominio tematico quale contesto del progetto qui
65 Alcuni strumenti, tuttavia, potrebbero essere adottati per controllare il vocabolario di una parte dei fuochi (cfr. §1.6.3.2): questo potrebbe essere il caso di SPINES Thesaurus e del
thesaurus ERIC nella gestione dei fuochi delle faccette di FLOC-EN.
Il CEN Workshop Agreement Harmonisation of vocabularies for eLearning (CWA 15453, 2005) propone uno studio dei principali linguaggi documentari e strumenti terminologici europei ed internazionali specifici per il dominio tematico dell’eLearning (nello specifico per i thesauri del settore educativo e professionale si veda anche Trigari 2003). Fra questi Eurydice - The European Education Thesaurus – TESE10 (strumento di ricerca di informazioni su politiche e sistemi educativi europei), The European Training
Thesaurus – ETT (un thesaurus redatto dal Cedefop che descrive e traduce il mondo della
formazione professionale in Europa) e LRE Thesaurus (Learning Resource Exchange
Thesaurus, precedentemente chiamato European Schoolnet Thesaurus – ETB
Thesaurus)11 (database nativo e infrastruttura di ricerca tra banche dati nazionali e locali
di risorse Internet per la didattica, con ambito di riferimento i contenuti dell'insegnamento/apprendimento, piuttosto che le scienze dell'educazione o il sistema educativo) esaminano alcuni aspetti coinvolti anche nell’analisi condotta per lo sviluppo di FLOC. Gli strumenti appena visti offrono, infatti, un vocabolario controllato che potrebbe essere adottato per integrare i fuochi delle faccette per mezzo delle quali sono state analizzate le UDO classificate in FLOC. Come si vedrà, nell’ottica di sviluppo di una classificazione di obiettivi di apprendimento paneuropea (COAPP), il controllo del vocabolario per mezzo del quale esplicitare gli obiettivi dell’apprendimento sarebbe necessario ed inevitabile. In FLOC tale controllo del vocabolario non è stato operato sistematicamente, ma unicamente per quanto concerne i fuochi delle faccette ‘Azione’, ‘Oggetto’ (e ‘Oggetto2’), al fine di esemplificare il valore aggiunto di tale pratica (cfr. i capitoli 5 e 6).
Inoltre, ancora per quanto riguarda i linguaggi documentari e i KOS già disponibili sul panorama europeo ed internazionale, nell’ambito del progetto ETB (European Treasury Browser), è stato adottato il modello Dublin Core12 come standard per la costruzione di un repository europeo di risorse educative. Questo modello metadati ETB
10 Thesaurus for Education Systems in Europe (TESE – 2009 edition),
<http://eacea.ec.europa.eu/education/eurydice/documents/tools/116EN.pdf> (ultimo accesso maggio 2012).
11 <http://etb.eun.org/eun.org2/eun/en/etb/sub_area.cfm?sa=440> e
<http://lreforschools.eun.org/web/guest/metadata> (ultimo accesso maggio 2012).
12 Un sistema di metadati costituito da un nucleo di elementi essenziali ai fini della descrizione di
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fornisce, ad esempio, vocabolari controllati per la tipologia di risorsa educativa (per es. risorsa su attività curricolare; risorsa su attività extracurricolare; progetto educativo; periodico/giornalino scolastico; software educativo; risorsa per la formazione dell'insegnante ecc.), l'età del destinatario ed il contesto di apprendimento (istruzione assistita dal computer, apprendimento cooperativo, apprendimento per scoperta, metodo Montessori, ecc.) (Panzavolta, 2006). Panzavolta (2006) traccia anche lo schema proposto dall’IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) per descrivere risorse educative, ed in particolare i learning object13: il LOM, Learning Object Metadata14.
[Questo] modello metadata […] molto più complesso di quello Dublin Core […] non solo vuole offrire una griglia descrittiva della risorsa, ma anche indicazioni su come dovrebbe essere fruita, sulle caratteristiche dei destinatari e sul paradigma educativo di riferimento.
(Panzavolta, 2006:49, corsivo nell’originale)
Fra i progetti più recenti è opportuno segnalare altresì OntoLeO. Quest’ultimo sembra particolarmente interessante, anche in ragione di una possibile sua complementarietà con FLOC. Nel luglio del 2010, un gruppo di ricerca dell’Università di Cagliari ha avviato degli studi volti allo sviluppo di una ontologia leggera a faccette di
learning object15, OntoLeO (Ontology of Learning Objects)16. Questo progetto biennale (luglio 2010 - luglio 2012) si pone come obiettivo finale lo sviluppo di una ontologia di
learning object, formalmente definita e pedagogicamente fondata al fine di garantire la
chiarezza, correttezza e coerenza del modello, la cui sperimentazione sarà orientata al
learning content design (Vercelli & Vivanet, 2011). In questo progetto, gli oggetti per
l’apprendimento (learning object) sono classificati sulla base di un’analisi nelle seguenti faccette:
1) author: entities, such as people (i.e., a teacher, instructional designer, researcher, and so on) or organizations, that developed the learning object;
2) date: the date of the learning object creation;
3) user: the principal user for which the learning object was designed; 4) format: the technical datatype of the learning object;
5) location: a string that describe[sic] where the learning object is physically located (for example it may be a Universal Resource Locator URL);
13Nell’IEEE 1484.12.1-2002 Draft Standard for Learning Object Metadata (LOM), un ‘learning object’ è
definito come segue:“A learning object is defined as any entity, digital or non-digital, that may be used for learning, education or training.”
14 <http://ltsc.ieee.org/wg12/files/LOM_1484_12_1_v1_Final_Draft.pdf> (ultimo accesso maggio 2012) 15 La definizione di LO (learning object), adottata dagli autori, recita “qualsiasi oggetto fisico che sia
progettato e sviluppato al fine di supportare qualcuno nel raggiungimento di almeno un obiettivo di apprendimento” (Vercelli & Vivanet, 2011:946).
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6) size: the size of the learning object, expressed in bytes;
7) subject: a description of the knowledge domain(s) to which the learning object is related;
8) learning objective: a description of the learning objective(s) of the learning object. (Vercelli & Vivanet, 2011:948, enfasi nell’originale)
laddove la faccetta learning objective è
relativa agli obiettivi pedagogico-didattici, [e] dovrebbe consentire di determinare in modo non ambiguo gli obiettivi della risorsa per la cui rappresentazione sarebbe bene disporre di uno schema che ne evidenzi l’eventuale struttura gerarchica o tassonomica.
(Vercelli & Vivanet, 2011:949)
OntoLeO, oltre a confermare l’interesse della scena internazionale per la pianificazione didattica e la formalizzazione di quest’ultima, è importante in quanto potrebbe offrirsi come quadro generale all’interno del quale collocare la classificazione di obiettivi di apprendimento attuata in FLOC (o una classificazione di obiettivi di apprendimento che condivida una buona parte delle caratteristiche di FLOC). Il punto di raccordo fra i due progetti potrebbe essere offerto precisamente dalla faccetta learning objective prevista in OntoLeO. Nel progetto OntoLeO le entità esaminate sono più complesse delle UDO classificate in FLOC, e sono analizzate prendendo in considerazione caratteri (faccette) molto più generici. Gli autori esaminano, per l’appunto, ogni oggetto per l’apprendimento elencandone l’unità di insegnamento di appartenenza, gli utenti, gli autori, gli obiettivi formativi, eccetera. In FLOC, per contro, ci si sofferma unicamente ad esaminare le caratteristiche nelle quali si articola un obiettivo formativo.
Gli strumenti appena elencati, così come l’ontologia OntoLeO, sembrano soffermarsi prettamente sulle politiche educative, sui diversi sistemi educativi e sui contenuti della didattica. Il progetto qui descritto si distanzia da quelli appena visti proprio in ragione dell’oggetto dell’analisi e della classificazione. Ciò che si è sperimentato nel contesto del presente progetto di ricerca è l’analisi specifica degli obiettivi dell’apprendimento dichiarati nella didattica degli insegnamenti di primo e secondo ciclo presso alcuni atenei, con, fra l’altro, specifica attenzione alle competenze sviluppate, ai processi e alle operazioni coinvolte negli obiettivi, così come agli oggetti implicati nei processi e nelle operazioni.
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