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3.1  La riforma universitaria in Europa 77 

3.1.2  La storia del Processo di Bologna 80 

L’adesione al Processo di Bologna ha conosciuto sin dai primi anni uno straordinario successo. Il 25 maggio 1998 a Parigi, i Ministri dell’educazione di Francia, Germania, Italia e Regno Unito firmano la cosiddetta Dichiarazione della Sorbona, nell’ambito della quale si riconosce l’affermarsi di un’Europa della conoscenza a fronte dell’Europa dell'Euro, delle banche o dell'economia. In essa si promuove uno spazio aperto dell'istruzione superiore in Europa, con consapevolezza delle diversità e degli sforzi necessari per rimuovere le barriere e sviluppare un quadro per l'insegnamento e l'apprendimento, il quale rafforzi la mobilità ed una sempre più stretta cooperazione. Nella Dichiarazione si appoggiano altresì la sempre più diffusa pratica di ripartizione dell’istruzione su due cicli, così come l’impiego di crediti (ECTS) e dei semestri, e il massimo potenziamento degli aiuti dell’Unione Europea alla mobilità degli studenti e dei docenti. Nei mesi successivi molti paesi europei raccolgono l'invito ad impegnarsi per il raggiungimento degli obiettivi definiti a Parigi, sottoscrivendo la Dichiarazione o esprimendo la loro adesione di principio. Molte riforme dell'istruzione superiore intraprese in Europa dimostravano di fatto la già radicata determinazione, di diversi Governi, di operare concretamente nella stessa direzione. Dal canto loro anche le istituzioni di istruzione superiore europee avevano già assunto un ruolo di primo piano nella costruzione dello spazio europeo dell'istruzione superiore, sulla scorta anche dei principi fondamentali sanciti nel 1988 nella Magna Charta Universitatum di Bologna.

81 All'appello dei Ministri nella dichiarazione della Sorbona segue, a distanza di un anno (nel 1999), la conferenza ministeriale tenutasi a Bologna, nel corso della quale 29 paesi firmano la Dichiarazione di Bologna. Quest’ultima enuncia i seguenti sei obiettivi specifici:

a) adozione di un sistema di titoli facilmente comprensibili e comparabili,

anche tramite l'uso del Diploma Supplement5;

b) adozione di un sistema essenzialmente fondato su due cicli principali,

rispettivamente di primo e secondo livello;

c) adozione di un sistema di crediti didattici, sul modello dell'ECTS;

d) promozione della mobilità attraverso la rimozione degli ostacoli al pieno

esercizio della circolazione di studenti, ricercatori e personale amministrativo;

e) promozione della cooperazione europea nell'accertamento della qualità; f) promozione della necessaria dimensione europea dell'istruzione superiore.

Con l’incontro di Bologna si avvia un ciclo di conferenze ministeriali che avranno luogo ogni due anni. I periodi intercorrenti ospiteranno inoltre numerosi altri appuntamenti, fra cui, per esempio, il cosiddetto Bologna Follow-up Group (Gruppo dei Séguiti), composto dai rappresentanti di tutti i Paesi firmatari e dalla Commissione Europea.

Nel corso della successiva conferenza, tenutasi a Praga nel 2001, il Processo di Bologna si arricchisce di nuovi obiettivi. Nel Comunicato di Praga si riconosce alle istituzioni di istruzione superiore ed agli studenti il ruolo di partners a pieno titolo nel perseguimento degli obiettivi comuni e si riafferma la dimensione sociale del Processo di Bologna e il principio che l'istruzione superiore è un bene pubblico ed una responsabilità pubblica.

La Dichiarazione di Copenaghen (a Bruges e Copenhagen), adottata dai Ministri di 31 paesi europei e dalla Commissione il 30 novembre 2002, presenta dei punti di particolare interesse. Fra questi spiccano la proposta per l'elaborazione di un quadro comune europeo per la trasparenza di competenze e qualifiche, nonché di un sistema per il trasferimento dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale (IFP). Viene altresì sottolineata l'esigenza di assicurare la qualità dei percorsi formativi anche con riferimento alla formazione degli insegnanti. E’ in questa fase che avviene il passaggio dal principio della corrispondenza al principio della trasparenza.

5 Il Diploma Supplement è un documento integrativo del titolo ufficiale conseguito al termine di un corso

di studi in una università o in un istituto di istruzione superiore. Esso fornisce una descrizione della natura, del livello, del contesto, del contenuto e dello status degli studi effettuati e completati dallo studente secondo un modello standard in otto punti, sviluppato per iniziativa della Commissione Europea, del Consiglio d'Europa e dell'UNESCO. (<www.processodibologna.it> (ultimo accesso maggio 2012)

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L'incontro di 40 Ministri nel 2003 a Berlino costituisce un altro importante passo per il Processo di Bologna, sottolineando la necessità di andare al di là dei due cicli ed includerne un terzo (il dottorato di ricerca) nel processo di convergenza europea. Nel

Comunicato di Berlino i Ministri incaricano il Gruppo dei Séguiti di organizzare un

bilancio dei risultati del Processo di Bologna fino a quel momento raggiunti. Nello specifico richiedono dei rapporti dettagliati sullo stato di realizzazione del processo di assicurazione della qualità; sull’adozione del sistema basato su due cicli e sul riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio (nei paesi aderenti) da discutere nel corso della successiva conferenza ministeriale, prevista a Bergen. Nel Comunicato di Berlino si ritrovano, in particolare, delle intenzioni che contribuiscono a costruire le basi sulle quali si fonda il presente progetto di ricerca. Impegnandosi ad avviare l'attuazione del sistema dei due cicli entro il 2005, i Ministri sottolineano l'importanza di migliorare la comprensione e l'accettazione dei nuovi titoli dando maggiore impulso al dialogo sia all'interno delle istituzioni che fra queste e i datori di lavoro. A tal fine incoraggiano gli Stati membri ad elaborare un quadro nazionale di riferimento per tutti i titoli comparabili e compatibili dei loro sistemi di istruzione superiore, il quale dovrebbe mirare a definire i titoli in termini di carico di lavoro, livello, risultati dell'apprendimento, competenze acquisite e profilo professionale sviluppato.

Il Comunicato di Bergen del 2005 riporta anzitutto i risultati della verifica commissionata a Berlino. Per quanto concerne l’articolazione degli studi accademici, la ripartizione su due cicli degli studi accademici risulta diffusa su larga scala, tanto da coinvolgere oltre metà degli studenti in gran parte dei Paesi. Nella valutazione della qualità, emerge che quasi tutti gli stati hanno adottato un sistema di valutazione della qualità, benché siano ancora da affinare e potenziare il coinvolgimento degli studenti e la cooperazione internazionale. Per quanto attiene invece al riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio, su 45 paesi partecipanti, 36 hanno ratificato la Convenzione di Lisbona6 sul riconoscimento dei titoli.

Nel 2007, i Ministri di 46 paesi rinnovano il loro incontro a Londra. Nell’ottica della prosecuzione del Processo di Bologna e della verifica dei risultati già ottenuti, il

Comunicato di Londra si apre con il proposito di concentrare gli sforzi dei successivi due

anni sul completamento delle linee di azione già concordate, incluse le priorità già

6 "Convenzione sul Riconoscimento delle Qualifiche di Istruzione Superiore nella Regione Europea”

firmata a Lisbona, l’11 aprile 1997. Accordo multilaterale, elaborato su iniziativa congiunta del Consiglio d’Europa (CoE) e dell’Unesco-Regione Europa, che intende facilitare il reciproco riconoscimento dei titoli di studio di Istruzione Superiore fra i Paesi firmatari.

83 affermate del sistema a tre cicli, dell’assicurazione della qualità, del riconoscimento dei titoli accademici e dei periodi di studio. Nello specifico richiede dei rapporti nazionali per il 2009 nei quali riferire sulla dimensione sociale del Processo di Bologna e sulle azioni volte a promuovere la mobilità di studenti e docenti; e altresì un esame dettagliato delle modalità di miglioramento dell’occupabilità per ogni titolo.

Il Comunicato di Lovanio (Leuven) (nel 2009) si apre con la seguente premessa:

Nel decennio che va fino al 2020, l’istruzione superiore europea dovrà dare un contributo vitale per la realizzazione di un’Europa della conoscenza che sia altamente creativa ed innovativa. L’Europa può conseguire tale risultato, in presenza di una popolazione sempre più anziana, solo valorizzando al massimo i talenti e le capacità di tutti i suoi cittadini e impegnandosi pienamente a favore dell’apprendimento permanente e di una più ampia partecipazione all’istruzione superiore.7

Quest’ultimo Comunicato annovera fra gli obiettivi raggiunti la costruzione dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, radicato nell’eredità e nelle ambizioni intellettuali, scientifiche e culturali dell’Europa, maggiori compatibilità e comparabilità dei sistemi di istruzione superiore europei e una maggiore facilità nella mobilità degli studenti all’interno dell’Europa e verso di essa da altri continenti. Il Comunicato di Lovanio vuole dunque specificare che, per la piena e corretta attuazione a livello europeo di tutti gli obiettivi, impegno e attenzione saranno necessari anche dopo il 2010. Le priorità nell’istruzione superiore definite per il decennio fino al 2020 prevedono, principalmente:

a) garanzie di equità nell’accesso e nel completamento degli studi attraverso

un corpo studentesco che rifletta la diversità esistente nelle popolazioni europee;

b) l’inclusione a pieno titolo dell’apprendimento permanente nei sistemi

educativi;

c) il potenziamento dell’occupabilità, attraverso la trasmissione di

conoscenze avanzate, di abilità e competenze di cui gli studenti avranno bisogno nel corso delle loro vite lavorative;

d) azioni che convalidino l’importanza della missione didattica delle

istituzioni di istruzione superiore e la necessità che la riforma curricolare in atto si realizzi attraverso la definizione dei risultati di apprendimento;

e) la promozione di innovazione e creatività nella ricerca;

f) apertura a procedure di internazionalizzazione delle attività delle singole

istituzioni di istruzione superiore europee, per perseguire uno sviluppo sostenibile;

g) l’importante ruolo ricoperto dalla mobilità di studenti, giovani ricercatori

e docenti, quale potenziamento della qualità dei percorsi formativi e dell’eccellenza della ricerca, incoraggiando il plurilinguismo.

7 <http://www.bolognaprocess.it/content/index.php?action=read_cnt&id_cnt=6635> (ultimo accesso

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In occasione dell’anniversario della Conferenza di Bologna, l’11 e il 12 marzo 2010 i 47 Ministri europei responsabili dell’istruzione superiore si incontrano a Budapest e a Vienna per varare lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (SEIS). Nella

Dichiarazione di Budapest e Vienna si riscontra che, con l’attuazione delle riforme

ispirate dal Processo di Bologna, molto è stato realizzato: la riforma dei cicli e dei corsi di studio; l’assicurazione della qualità; il riconoscimento, la mobilità e la dimensione sociale sono stati attuati con diversi livelli di incisività (seppur con esiti differenti e con necessarie messe a punto in taluni contesti8).

Bucarest ha ospitato l’ultimo incontro dei 47 Ministri dell’Istruzione dei paesi del SEIS, il 26 e 27 aprile 2012. Nel Comunicato di Bucarest si afferma il ruolo chiave dell’istruzione superiore nel superamento della crisi economico-finanziaria in Europa, attraverso l’impegno a garantire il massimo livello possibile di finanziamento pubblico per l'istruzione superiore e a favorire e sovvenziare la formazione e istruzione di laureati creativi, capaci di innovare e di pensare in modo critico e responsabile. Il Comunicato sottolinea inoltre la necessità di accrescere e consolidare i progressi ottenuti attraverso l’adesione al Processo di Bologna, in primis attraverso il completamento della transizione verso il sistema a tre cicli; l’adozione dei crediti ECTS e del Diploma

Supplement; il miglioramento dell'assicurazione della qualità e l'attuazione dei Quadri

dei Titoli, con particolare attenzione alla definizione e verifica dei risultati di apprendimento.

Per consolidare lo Spazio europeo dell'istruzione superiore, occorre la piena attuazione dei risultati di apprendimento. Lo sviluppo, la comprensione e l'utilizzazione pratica dei risultati di apprendimento sono fondamentali per il successo del sistema ECTS, del Supplemento al Diploma, del riconoscimento, dei Quadri dei Titoli e dell'assicurazione della qualità - che sono tutti interdipendenti tra loro. Chiediamo alle istituzioni di collegare sempre meglio i crediti formativi sia ai risultati di apprendimento che al carico di lavoro dello studente, e di includere il raggiungimento dei risultati di apprendimento nelle procedure di verifica del profitto. Opereremo per garantire che la Guida ECTS per l'utente[..] rifletta pienamente il lavoro in atto sui risultati di apprendimento e sul riconoscimento dell'apprendimento pregresso.

(Comunicato di Bucarest, 2012)

Nel 2015 (presso Yerevan, Armenia), 2018 e 2020 sono previste le successive conferenze ministeriali.

8 La Dichiarazione di Budapest e Vienna fa riferimento a manifestazioni di protesta in alcuni paesi, che

seppure in parte rivolte contro tendenze e provvedimenti non collegati al Processo di Bologna, hanno comunque richiamato l’attenzione sul fatto che alcuni obiettivi del Processo e le riforme conseguenti non sono stati adeguatamente spiegati ed attuati.

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