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L’impatto in Molise delle proposte di riforma PAC post

Nel documento L'agricoltura del Molise : rapporto 2013 (pagine 37-40)

Grafico 2.9 – Evoluzione del valore della produzione di beni e servizi agricoli e delle sue componenti in Molise (.000 di euro a valori concatenati con anno di riferimento 2005)

3.2 L’impatto in Molise delle proposte di riforma PAC post

In questa sezione si propongono i risultati di alcune valutazioni svolte dall’INEA riguardanti il possibile impatto delle proposte di riforma della politica comunitaria post 20133 in riferimento sia agli aspetti macroeconomici, per valutare gli effetti spaziali della

nuova distribuzione degli aiuti conseguente alla regionalizzazione e sia in riferimento agli aspetti microeconomici, inerenti le singole aziende agricole e che valutano gli effetti della nuova politica della nuova distribuzione degli aiuti conseguente alla regionalizzazione sul reddito delle aziende agricole.

3.2.1 Regime dei pagamenti di base

Le simulazioni svolte sui pagamenti di base si sono basate sull’Accordo sul quadro fi- nanziario relativo al bilancio 2014-2020 raggiunto nel Consiglio dell’Unione europea del 7-8 febbraio 2013, nell’ambito del quale è stato definito il massimale per i pagamenti diretti dell’UE.

Lo scenario di regionalizzazione ipotizzato nelle presenti analisi rappresenta solo una delle possibili applicazioni della riforma in Italia. Nello specifico, l’ipotesi adottata pre- vede che le “regioni” individuate dai provvedimenti normativi in discussione coincidano con le Regioni amministrative.

Inoltre, viene preso in considerazione un massimale nazionale pari a 3.710.800.000 euro, vale a dire all’ammontare stabilito per l’anno 2020. Si fa quindi riferimento alla si- tuazione a regime, senza tenere conto delle tappe intermedie di avvicinamento in termini di convergenza interna allo Stato italiano e di convergenza tra gli Stati membri. L’ultima ipotesi fatta, infine, è quella di supporre che tutto il massimale nazionale venga distribuito tra le Regioni sotto forma di pagamento forfettario. Al massimale nazionale, dunque, non si applica alcuna decurtazione per il finanziamento degli altri aiuti (non si tiene cioè conto dello spacchettamento, data l’incertezza delle scelte strategiche che saranno fatte a livel- lo nazionale), ragione per cui l’aiuto ricevuto da alcune aziende molto presumibilmente potrebbe essere inferiore a quello derivante dalle simulazioni perché esse potrebbero non essere in possesso dei requisiti per poter accedere al pagamento per le aree con vincoli naturali e/o per quello per i giovani e/o per l’aiuto accoppiato.

Passando ai risultati, a prezzi costanti 2011 le risorse complessive per il I° pilastro della PAC dell’UE ammonteranno a 277.851 milioni di euro, ben il 17,5% in meno rispetto al periodo 2007-2013. Il massimale annuo decresce nel tempo, passando da 41.585 milioni di euro nel 2014 ai 37.605 milioni di euro previsti nel 2020.

Per l’Italia si prefigura un ammontare complessivo di risorse per i soli pagamenti diretti pari a 26.985 milioni di euro, spalmanti in maniera decrescente nei 7 anni di riferi- mento. Si parte, infatti, da 4.003,7 milioni di euro nel 2014 fino a arrivare a 3.710,8 milioni di euro nel 2020. Rispetto alla dotazione complessiva 2007-2013, quella contenuta nell’alle- gato 8 del regolamento (CE) 73/2009, e quindi al lordo della modulazione, si prefigura una contrazione del massimale nazionale per pagamenti diretti pari a circa l’8%.

Questo significa che il pagamento medio a ettaro passerà, in Italia, dai teorici 429 euro del 2013 a circa 393 euro/ha nel 2014, a 364 euro/ha nel 2020. In realtà, come noto, i calcoli della Commissione sulla convergenza sovrastimano l’aiuto medio a ettaro del nostro paese, in quanto è stato calcolato prendendo a riferimento la superficie potenzialmente ammissibile al 2009 (poco più di 10 milioni di ettari) e non la superficie potenzialmente ammissibile a titoli nel 2014. Se, infatti, tutta la SAU rilevata nell’ultimo censimento dell’a- gricoltura fosse possibile abbinarla a titoli, il valore medio dell’aiuto sarebbe pari a 311 nel 2014, fino ad arrivare a 288 euro nel 2020 (Tab. 3.1).

Tabella 3.1 - Importi presunti di pagamenti diretti a regime (2020) in Molise

Quadro MOLISE Criterio Massimale regionale (al 2020) Importo unitario

1° scenario peso % SaU 1,5% 57.011.652 € 288,6 €/Ha 2° scenario peso % pagamenti Diretti 1,3% 47.749.145 € 241,7 €/Ha 3° scenario peso % Valore aggiunto 0,8% 29.503.986 € 149,4 €/Ha

È, però, possibile ipotizzare che la superficie coperta da titoli sarà una via di mezzo tra le due e, quindi, che l’aiuto medio nazionale nel 2020 si attesterà intorno ai 330 euro. Questi calcoli, tuttavia, hanno un valore puramente teorico, in quanto sono fatti ipotizzan- do che tutto il massimale nazionale sia distribuito sotto forma di pagamento di base, senza tener conto, quindi, degli altri aiuti dello spacchettamento e inoltre esprimono un aiuto medio nazionale, mentre è assai probabile che l’Italia procederà con una qualche forma di regionalizzazione dell’aiuto.

Il primo scenario avrebbe effetti redistributivi molto importanti, alla luce dei quali alcune Regioni, risulterebbero notevolmente penalizzate (Lombardia, Puglia, Calabria, ad esempio), mentre altre fortemente avvantaggiate, tra cui proprio il Molise (insieme a Tren- tino-Alto Adige, Toscana, Abruzzo e Lazio). Scenari alternativi, quali la ripartizione degli aiuti futuri sulla base dell’incidenza dei pagamenti diretti percepiti dal Molise sul totale nazionale o dal suo peso in termini di Valore aggiunto prodotto risulterebbero parecchio sfavorevoli per gli interessi regionali.

Le simulazioni microeconomiche sono state effettuate partendo dai dati medi del campione RICA4 relativi al triennio 2008-2010, scelta dettata dalla volontà di stemperare

eventuali dati anomali dovuti a contingenze annuali (ad es. scarse produzioni legate all’an- no di “scarico” negli oliveti, eccezionali condizioni atmosferiche avverse, ecc.). Comples- sivamente, le aziende analizzate in tutta la nazione sono 12.654 (395 in Molise), di cui il 76% percepiva, nel periodo analizzato, il premio unico aziendale (PUA) o qualche altra ti- pologia di aiuto oggetto della futura riforma. Le aziende sono state stratificate per Regione amministrativa (Provincia nel caso del Trentino-Alto Adige) e, all’interno di quest’ultime, sia per polo produttivo che per altimetria. In alcune Regioni i dati aggregati per polo sono stati ulteriormente stratificati per esaminare gli ordinamenti produttivi ritenuti importanti in quelle realtà territoriali. Le elaborazioni sono state effettuate per gruppi di aziende con numerosità superiore alle 5 unità, ritenendo poco significativo un gruppo con un minor numero di osservazioni.

L’aiuto ad ettaro mediamente percepito dalle aziende agricole molisane nel triennio considerato è di 195,5 euro, con una sua forte variabilità in relazione agli indirizzi pro- duttivi praticati ed ai contesti territoriali analizzati (Tab. 3.2). L’olivicoltura risulta essere l’ordinamento che beneficia dei maggiori importi unitari, intorno a 400 euro per ettaro, mentre la cerealicoltura, con valori prossimi ai 200 euro per ettaro si colloca sui livelli medi regionali.

In considerazione degli ordinamenti produttivi praticati nella zona montana gli aiuti alla produzione (pagamento unico aziendale + pagamenti diretti) sono di entità sensibil- mente inferiore alle aree collinari, sia a livello aziendale che per unità di superficie; con- seguentemente, per le aziende montane gli aiuti pesano relativamente meno sul risultato reddituale aziendale, incidenza degli aiuti che mediamente è del 18,5% sul Reddito Netto aziendale (RN), anch’essa con una accentuata variabilità: nella olivicoltura e nella cereali- coltura gli aiuti costituiscono quasi 1/3 del reddito aziendale.

4 La scelta di utilizzare la Banca dati RICA nasce dalla opportunità offerta dalla stessa di stimare le ripercussioni della riforma sui risultati economici delle aziende del campione contabile. Grazie a tale Banca dati è infatti possibile calcolare le variazioni del reddito netto aziendale in relazione all’importo del premio ipotizzato nei diversi scenari, offrendo un’ulteriore chiave di lettura sull’impatto della riforma nell’ambito di un territorio o di un determinato ordinamento produttivo.

Tabella 3.2 - Gli aiuti comunitari e i risultati economici aziendali in Molise

Aziende SAU/az. RN/az. Aiuti/az. Aiuti/ha Aiuti/RN

POLO nr. ha %

1 - Seminativi 123 39,5 26.706 8.375 212,2 31,4

di cui cereali oleo-proteaginose 78 38,1 22.881 7.602 199,5 33,2

2 - ortofloricoltura 1 - - - - - 3 - arboreo 61 20,5 31.830 6.284 305,9 19,7 di cui olivo 12 8,7 11.464 3.477 401,3 30,3 4 - Erbivoro 69 26,6 26.200 3.673 138,0 14,0 5 - Granivoro 22 20,4 86.324 3.326 162,7 3,9 6 - Erbaceo -arboreo 55 33,0 34.384 6.309 191,1 18,3 7 - allevamento misto 14 22,8 22.212 3.112 136,4 14,0 8 - Coltivazioni-allevamenti 50 34,5 36.207 5.336 154,8 14,7 ALTIMETRIA

az. con pUa e aD Montagna 112 22,7 25.461 4.104 180,8 Collina 223 33,6 36.056 8.695 258,7 altre aziende Montagna 40 27,2 23.575

Collina 21 55,8 54.753

TOTALE 395 31,0 32.780 6.068 195,5 18,5

Fonte: Elaborazioni INEA su dati RICA 2008/2010.

Le simulazioni effettuate per comprendere l’impatto delle proposte di riforma delle politiche settoriali sono sintetizzate nel grafico 3.1, da cui emerge in generale la prospettiva favorevole di un incremento significativo dei livelli di sostegno comunitario conseguibili sia per unità di superficie che a livello aziendale. Solo l’olivicoltura presenterebbe una varia- zione negativa del sostegno comunitario e, conseguentemente, della redditività aziendale, mentre per tutti gli altri ordinamenti produttivi si registrerebbe un sensibile incremento dell’ammontare del sostegno comunitario, che condurrebbe ad un incremento significativo della redditività aziendale, anche superiore al 10%.

Grafico 3.1 - L’impatto dei nuovi aiuti comunitari sui risultati economici aziendali in Molise.

Nel documento L'agricoltura del Molise : rapporto 2013 (pagine 37-40)