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I mezzi tecnic

Nel documento L'agricoltura del Molise : rapporto 2013 (pagine 115-123)

L a struttura deL settore

Grafico 5.20 Stranieri impiegati per comparto produttivo Anno

5.5 I mezzi tecnic

La crisi economica e l’evoluzione strutturale del comparto evidenziata in termini di riduzione delle aziende e delle superfici coltivate hanno determinato una riduzione dei consumi dei beni acquistati dagli agricoltori, in risposta sia alla stagnazione della domanda finale, sia all’aumento dei prezzi dei mezzi di produzione quali le sementi, i fertilizzanti, i mangimi ed i prodotti fitosanitari, come pure per l’energia motrice e l’uso dell’acqua per scopi irrigui.

Dall’analisi dei dati di fonte ISTAT, l’impiego dei mezzi tecnici ha mostrato una dina- mica differente all’interno dei diversi gruppi di prodotti. In Molise, l’unico a registrare un incremento delle quantità nel 2012 è l’impiego di fertilizzanti. In particolare, il consumo si è caratterizzato per un andamento altalenante che ha avuto inizio nel 2010, dove si è assi-

stito ad un incremento delle quantità distribuite rispetto al 2009 di oltre 30 mila quintali cui è seguito un brusco calo di oltre il 40% nel 2011 ed un nuovo incremento del 20% circa nel 2012 (Tab. 5.26).

Tabella 5.26 - Fertilizzanti distribuiti in Molise, Italia e Mezzogiorno (quintali)

2010 2011 2012 2011/2010Var.% 2012/2011Var.%

Molise 219.768 130.952 156.848 -40,4 19,8

Mezzogiorno 9.242.420 7.709.084 7.366.537 -16,6 -4,4 italia 44.004.731 48.715.958 47.043.523 10,7 -3,4

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

Nel resto del paese è possibile osservare invece, andamenti differenti: mentre nel Mezzogiorno i consumi dei fertilizzanti continuano a decrescere, in Italia alla crescita re- gistrata nel 2011, pari al 10,7% è seguito un calo dei consumi del 3,4% nel 2012 a causa sia della contrazione delle superfici investite a cereali, sia delle avverse condizioni climatiche.

Entrando nel dettaglio delle singole tipologie di fertilizzanti (Tab. 5.27), appare evi- dente che i concimi minerali, siano essi semplici che composti o a base di microelementi, rappresentano la gran parte degli elementi fertilizzanti distribuiti in regione: nel 2012 essi costituivano ben l’85% del totale.

Tabella 5.27 - Utilizzo degli elementi fertilizzanti in Molise

2010 2011 2012 2011/’10Var.% 2012/’11Var.%

Concimi minerali semplici

azotati 148.426 53.871 78.681 -63,7 46,1

Fosfatici 2.811 3.130 6.958 11,3 122,3

potassici 109 237 8.969 117,4 3684,4

Concimi minerali composti

Binari 33.201 22.300 26.557 -32,8 19,1

ternari 5.921 4.408 12.439 -25,6 182,2

a base di meso e micro-elementi 645 155 68 -76,0 -56,1

Concimi organici 9.302 8.383 8.001 -9,9 -4,6

Concimi organo-minerali 5.538 12.050 10.202 117,6 -15,3

ammendanti 6.670 15.947 2.999 139,1 -81,2

Correttivi 6.720 9.724 379 44,7 -96,1

Substrati di coltivazione 417 538 473 29,0 -12,1 prodotti ad azione specifica 8 209 1.122 2512,5 436,8 totale Fertilizzanti 219.768 130.952 156.848 -40,4 19,8

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

In termini evolutivi, si osserva al loro interno un costante incremento nell’utilizzo dei concimi fosfatici e potassici nel triennio 2010-2012 e nell’ultimo anno anche per gli azotati (+46,1%), cosi pure i concimi minerali composti segnano anch’essi una crescita rispettivamente del 19% circa per i binari e di oltre il 182% per i ternari, rispetto al 2011. Nello stesso periodo invece, si registra un calo nei consumi di concimi organo-minerali (-15,3%) e organici (-4,4%), in calo significativo rispetto al 2011; per le categorie minori di

fertilizzanti si rileva una forte caduta nell’uso di correttivi (-96,1%) e ammendanti (-81,2%), mentre i prodotti ad azione specifica mostrano un marcato incremento (+436,8%).

La crescita dei consumi di fertilizzanti a base di fosforo e potassio è sicuramente da attribuire all’aumento della superficie investita ad alcune colture cerealicole, quali fu- mento duro e tenero. Infatti in Molise, a differenza di quanto avvenuto nel resto del paese, nel 2012 si è registrato sia un incremento della superficie investita a frumento duro (+20 punti percentuali) che a frumento tenero (+133%). La ripresa dei consumi di azoto, oltre che all’ampliamento delle coltivazioni dei precedenti cereali, sembra legata anche all’incre- mento della superficie coltivata a mais, che nell’annata agraria 2012 è cresciuta del 71% e la cui domanda negli ultimi anni è aumentata oltre che per uso agroalimentare anche per la sua destinazione alla produzione di biocarburanti e/o energie alternative da biomassa (INEA, 2011).

Riguardo ai prodotti fitosanitari, in Molise si registra un progressivo calo dei consumi nel triennio in esame, passati da oltre 540 mila chilogrammi a 408 mila nel 2012, segnando una variazione del -9,2% (Tab. 5.28). Tale andamento è in linea con il resto del paese, dove i cali registrati sono risultati pari a -10,8% nel Mezzogiorno ed in misura inferiore in Italia pari a -5,7%. Il contenimento dei costi di produzione, anche attraverso l’adozione di indiriz- zi produttivi meno intensivi è una delle principali cause di questa riduzione complessiva; altri elementi di natura congiunturale riguardano un andamento climatico che da un alto ha reso meno necessario l’impiego di fungicidi e dall’altro ha determinato un ritardo delle semine primaverili e quindi l’impiego di erbicidi, specie nel 2012 (INEA, 2012).

Tabella 5.28 - Fitosanitari distribuiti in Molise, Italia e Mezzogiorno (quintali)

2010 2011 2012 Var.% 2011/2010 Var.% 2012/2011 Molise 540.345 449.991 408.372 -16,7 -9,2 Mezzogiorno 55.395.136 52.906.070 47.184.197 -4,5 -10,8 italia 143.907.791 142.425.026 134.241.989 -1,0 -5,7

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

Dall’analisi dei dati di fonte ISTAT emerge che in Molise continuano a diminuire i fungicidi di oltre 22 punti percentuali, proseguendo nella contrazione già registrata rispet- to al 2010, e i prodotti vari del -6,6% rispetto al 2011. Gli insetticidi invece, dopo il calo registrato nel 2011 del 22,3%, hanno subito un lieve rialzo dell’1,4% nel 2012 come pure gli erbicidi (+4,2) (Tab.5.29).

Tabella 5.29 - Utilizzo di fitosanitari in Molise, per tipologia (quintali)

2010 2011 2012 2011/2010Var.% 2012/2011Var.% Fungicidi 263.587 205.287 158.832 -22,1 -22,6 insetticidi e acaricidi 135.505 105.240 106.737 -22,3 1,4 Erbicidi 117.004 116.321 121.180 -0,6 4,2 Vari 24.249 23.143 21.623 -4,6 -6,6 totale 540.345 449.991 408.372 -16,7 -9,2

Anche le politiche agro-ambientali hanno avuto una certa influenza sul minore im- piego di fitofarmaci, incentivando gli agricoltori ad adottare quelle strategie di difesa delle colture capaci di salvaguardare e tutelare l’ambiente. Nei prossimi anni, inoltre, l’impiego di fitofarmaci sarà condizionato dall’applicazione di quell’insieme di norme per la valu- tazione della pericolosità dei prodotti, che avrà evidenti ripercussioni sulla numerosità e sull’efficacia dei principi attivi (INEA, 2011).

Nel 2011, ultimo dato disponibile di fonte ISTAT, l’impiego dei mangimi in Molise è aumentato del 3,3% a differenza di quanto registrato nel resto del paese, dove il consumo è diminuito rispettivamente di circa l’1% in Italia e dello 0,6% nel Mezzogiorno (Tab.5.30). Tabella 5.30 - Mangimi distribuiti in Molise, Italia e Mezzogiorno (quintali)

2010 2011 Var.% 2011/2010

Molise 2.075.252 2.143.573 3,3

Mezzogiorno 22.390.048 22.244.537 -0,6

italia 153.098.701 151.772.881 -0,9

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

In Molise, nel complesso sia i mangimi completi che complementari destinati alle diverse categorie di animali mostrano un incremento rispettivamente del 3,1% e del 3,9%, rispetto al 2010.

Tabella 5.31 - Impiego dei mangimi completi prodotti dall’industria e distribuiti in Molise (quintali)

2010 2011 Var. % 2011/2010

Vitelli sostitutivi del latte 2.504 1.734 -30,8

Suini 105.398 48.019 -54,4 polli da carne 1.549.712 1.617.774 4,4 Galline ovaiole 141.011 174.460 23,7 altri volatili 4.439 19.305 334,9 Conigli 10.028 9.521 -5,1 totale 1.815.102 1.870.813 3,1

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

Considerando le destinazioni d’uso dei mangimi completi prodotti dall’industria (Tab. 5.31) risulta evidente l’influenza svolta dall’ampia diffusione degli allevamenti avicoli in regione, che assorbono oltre l’85% dei quantitativi prodotti dall’industria. All’interno delle diverse tipologie di mangime si evidenziano marcate variazioni: in aumento i mangi- mi completi destinati all’allevamento avicolo, quali polli da carne (+4,4%) e galline ovaiole (+23,7%) ed in misura maggiore per altri volatili (+335% circa); in calo invece, quelli per suini (-54,4%) e per vitelli (-30,8%) rispetto al 2010.

Tra i complementari invece, si è registrata una variazione positiva per i mangimi destinati ai vitelli (+24,2%), ai bovini da carne (+22,9%), agli ovini e caprini (+30,2%) e ai polli da carne (116,5%); al contrario, si registrano variazioni negative principalmente per i mangimi destinati ai suini (-53,2%) e alle galline ovaiole (-11,8%), rispetto al 2010 (Tab. 5.32).

Tabella 5.32 - Mangimi complementari prodotti dall’industria e distribuiti in Molise (quintali) 2010 2011 Var. % 2011/2010 Vitelli 3.605 4.476 24,2 Bovini da latte 187.242 185.236 -1,1 Bovini da carne 45.858 56.364 22,9 Suini 1.619 758 -53,2 Equini 4.201 3.921 -6,7 ovini e caprini 3.039 3.958 30,2 Conigli 26 13 -50,0 polli da carne 443 959 116,5 Galline ovaiole 17 15 -11,8 altri 3 4 33,3 totale 246.053 255.704 3,9

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

L’impiego di mangimi è direttamente collegato all’andamento dei capi allevati che, come ampliamente trattato nel paragrafo 5.3, nell’ultimo decennio si è fortemente ridi- mensionato, soprattutto nella tipologia più estensiva e da un incremento invece, degli alle- vamenti avicoli e quindi intensivi.

Tabella 5.33 - Sementi di cereali distribuite al consumo in Molise (quintali)

2009 2010 Var.% 2010/2009 avena 1.141 1.251 9,7 Frumento Duro 26.176 23.696 -9,5 Frumento tenero 2.118 2.088 -1,4 Granoturco 244 375 53,6 orzo Distico 3.951 5.441 37,7 orzo polistico 1.422 1.853 30,3 Sorgo 40 48 21,0 altri 9 465 5.237,4 totale 35.102 35.218 0,3

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

L’elaborazione dei dati riguardanti la distribuzione delle sementi in Molise è stata re- alizzata analizzando i dati relativi al biennio 2009-2010, in quanto al momento della reda- zione del capitolo l’aggiornamento al 2011 dei dati ISTAT sulla distribuzione delle sementi non era ancora disponibile. In linea generale, in Molise nel 2010 si registra una crescita per le sementi di cereali (+0,3%), di ortaggi (+29,3%) e foraggere (+22,8%); al contrario, il consumo di sementi afferenti alle colture industriali segnano un calo del 13,5%. A livello di singole specie, il frumento duro registra un calo del 9,5% rispetto al 2009 similmente il frumento tenero anche se in misura minore (-1,4%) (Tab.5.33). Una marcata crescita si registra invece, per il consumo di orzo pari al 35,7% e di mais, anche se in termini assoluti del tutto limitati a 375 quintali.

Soltanto i legumi - quali pisello (+87,7%), fagiolo (+38,4%) e fava (+7,3%) - hanno evidenziato un risultato positivo (Tab. 5.34), così pure la colza (+50%) e in misura minore la barbabietola (+4,6%), a differenza di altre coltivazioni industriali, come il girasole che ha mostrato un calo del 31,2% (Tab. 5.35). Infine, tra le foraggere (Tab. 5.36), il favino e

favetta rappresentano le sementi maggiormente impiegate in regione ed in crescita del 71% circa rispetto al 2009.

Tabella 5.34 - Sementi di ortaggi distribuite al consumo in Molise (chilogrammi)

2009 2010 Var.% 2010/2009

Basilico 25 8 -68,0 Bietola o barbabietola da orto 57 31 -45,6 Bietola da coste 133 26 -80,5 Carota 626 134 -78,6 Cavolo o cavolfiore 8 5 -37,5 Cetriolo e cetriolino 44 52 18,2 Cipolla 3.828 3.771 -1,5 Cocomero o anguria 9 31 244,4 Fava 5.428 5.826 7,3 Fagiolo e fagiolino 6.342 8.780 38,4 Finocchio 78 10 -87,2 indivia e scarola 105 85 -19,0 lattuga 79 50 -36,7 Melanzana 13 5 -61,5 Melone o popone 237 172 -27,4 peperone 11 14 27,3 pisello 3.776 7.086 87,7 pomodoro da industria 90 92 2,2 pomodoro da mensa 16 16 0 prezzemolo 62 9 -85,5 Radicchio o cicoria 94 46 -51,1 Rapa 170 28 -83,5 Sedano 5 5 0 Ravanello 15 4 -73,3 Spinacio 1.735 1.436 -17,2 Zucca 4 2 -50,0 Zucchino 177 151 -14,7 altri 305 2.470 709,8 totale 23.473 30.345 29,3

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

Tabella 5.35 - Sementi di piante industriali distribuite al consumo in Molise (chilogrammi)

2009 2010 Var.% 2010/2009 Colza 1.115 1.673 50,0 Girasole 27.390 18.845 -31,2 Soia 386 323 -16,3 altre 50 10 -80,0 Barbabietola da zucchero 23.006 24.070 4,6 totale 51.947 44.925 -13,5

Tabella 5.36 - Sementi di foraggere distribuite al consumo in Molise (chilogrammi)

2009 2010 Var.% 2010/2009

Erba medica 22.310 19.395 -13,1

Favino e favetta 212.700 363.400 70,9

loglio, loietto o loiessa 16.900 21.640 28,0

lupinella 350 200 -42,9 trifoglio 6.376 5.605 -12,1 Veccia 85.995 64.325 -25,2 Miscugli 14.712 14.594 -0,8 altre 45.700 8.130 -82,2 totale 405.043 497.289 22,8

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

5.6 L’irrigazione

Secondo il Censimento dell’agricoltura del 2010, le aziende che praticano l’irrigazio- ne in Molise sono poco più di 2.100, pari all’8,2% delle aziende agricole censite in regione (Tab. 5.37).

Tabella 5.37 - Aziende e superficie irrigata in Molise. Anni 2010 e 2000

2000 % totale 2010 % totale Variazione % 2010/2000

aziende (n.) 4.035 12,8 2.165 8,2 -46,3

Superficie irrigabile (ettari) 20.644 9,6 22.385 11,3 8,4 Superficie irrigata (ettari) 11.812 5,5 10.709 5,4 -9,3

% irrigata/irrigabile 57% 48%

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT, 6° Censimento generale dell’Agricoltura.

A confermare una diffusione dell’irrigazione in regione ancora piuttosto contenuta e limitata ad aree ben circoscritte (quella litoranea e quella del venafrano) è l’incidenza sul totale della SAU regionale della superficie irrigata, valutata in 10.710 ettari, che è di appena il 5,4%, a fronte di una incidenza nazionale che si attesta sul 18,7%. Inoltre, l’area effetti- vamente irrigata rappresenta meno della metà della superficie potenzialmente irrigabile (48%), che corrisponde a 22.385 ettari.

Informazioni analoghe vengono fornite dall’Amministrazione regionale e dai Consor- zi di Bonifica, secondo i quali a livello regionale risulta servita da reti irrigue una superficie di oltre 28 mila ettari, gestita quasi interamente dai Consorzi di Bonifica (Tab. 5.38), una piccola parte della quale (2.352 ettari) è amministrata dalle Comunità Montane (in via di soppressione)31. In definitiva la localizzazione delle reti irrigue è circoscritta quasi esclusi-

vamente alle aree consortili e interessa in special modo la zona litoranea.

31 L’irrigazione collettiva regionale è gestita principalmente da tre Consorzi di bonifica Integrale larinese, Destra Trigno e del Basso Biferno e Piana di Venafro ed una minima parte della superficie attrezzata dalle Comunità Montane.

Tabella 5.38 - Distribuzione delle superfici per Consorzio ed Aree irrigue minori (ettari) Aree

Superficie comprensoriale Superficie

extracomprensoriale irrigata

attrezzata irrigata attrezzatairrigata su

CdiB Dx trigno - Basso Biferno 14.915 7.460 50% 5.089 CdiB integrale larinese 6.600 1.492 23% 4.027

CdiB piana di Venafro 4.279 3.322 78% 1.087

aree irrigue minori 2.352 234 10% 1.872

totale regionale 28.146 12.508 44% 12.076

Fonte: Elaborazioni INEA su dati Consorzi di Bonifica e Carta CASI 3. Dati 1998 e 2008

A fronte di queste superfici, secondo i dati consortili, l’area effettivamente irrigata rappresenta meno della metà della superficie complessivamente attrezzata nei comprenso- ri irrigui (12.508 ettari dei 28.146 ettari attrezzati, pari al 44%).

Il rapporto dell’area irrigata su quella attrezzata può essere sostanzialmente conside- rato nella media delle altre regioni meridionali e per la realtà molisana può essere spiegato come la risultante di una incompleta riconversione culturale, tecnica ed economica, degli operatori agricoli. Anche il costo monetario dell’irrigazione incide negativamente sul ri- corso alla pratica, specialmente se si considera l’incertezza del risultato economico che sta interessando alcune delle principali coltivazioni irrigate.

Oltre all’estensione delle superfici irrigate nell’ambito dei singoli Consorzi occorre te- ner presente anche l’esistenza di superfici irrigate al di fuori dei loro comprensori, oltre che al di fuori della superficie amministrativa degli stessi Consorzi, ovvero su l’intero territorio regionale. La superficie irrigata ricadente esternamente ai comprensori irrigui32 può essere

quantificata in ulteriori 12 mila ettari, distribuiti a livello territoriale (sempre nella tabella 5.38). L’ampiezza della superficie irrigata “extracomprensoriale” testimonia l’importanza dell’irrigazione privata - a cui si ricorre in presenza di problemi legati alla limitatezza delle aree attrezzate con reti consortili – che è legata anche alla facilità di reperimento di acque di falda. In tal modo è possibile far fronte alle insufficienti dotazioni strutturali pubbliche ed ai ritardi nell’attrezzamento delle aree ancora suscettibili, nelle quali è peraltro diffusa la presenza di operatori agricoli dotati di adeguata professionalità. Non a caso, infatti, le differenze maggiori di produttività si registrano laddove - Basso Molise - viene praticata un’agricoltura più professionale, intensiva e con alti impieghi di capitale e lavoro, per la quale la disponibilità di acqua è un fattore produttivo indispensabile.

Rispetto al passato censimento, di nuovo in tabella 5.37, si assiste ad una netta dimi- nuzione delle aziende che ricorrono all’irrigazione (-46,3%), mentre la superficie irrigata si è ridotta in misura molto più contenuta (-9,3%), con la conseguenza che l’incidenza della superficie irrigata rispetto a quella totale è rimasta pressoché stabile e pari al 5,4%; per contro, aumenta quella potenzialmente irrigabile, frutto di investimenti pubblici effettuati negli ultimi anni.

Anche i dati censuari confermano come nel complesso le superfici irrigate costitui- scono mediamente la metà delle aree irrigabili, con alcune differenze in base alla fonte di approvvigionamento (Tab. 5.39).

32 Stima effettuata da INEA nell’ambito del Programma Operativo Multiregionale “Ampliamento e adeguamento della disponibilità e dei sistemi di adduzione e di distribuzione delle risorse idriche delle Regioni Obiettivo 1” Reg. (CEE) n. 2081/93 – QCS 1994-99.

Tabella 5.39 - Fonte di approvvigionamento della risorsa irrigua in Molise. Anno 2010 Aziende (n.) Superficie irrigabile (ettari) Superficie irrigata (ettari) irrigata / irrigabile Volumi irrigui (metri3)

acque sotterranee all’interno o nelle vicinanze

dell’azienda 8,5% 996 464 46,6% 1.500.173

acque superficiali all’interno dell’azienda (bacini

naturali ed artificiali) 2,7% 1.135 410 36,1% 1.204.528 acque superficiali al di fuori dell’azienda (laghi,

fiumi o corsi d’acqua) 7,7% 690 422 61,2% 1.993.910

acquedotto, consorzio di irrigazione e bonifica o

altro ente irriguo con consegna a turno 19,1% 2.664 1.762 66,1% 8.023.030 acquedotto, consorzio di irrigazione e bonifica o

altro ente irriguo con consegna a domanda 57,4% 13.941 7.165 51,4% 21.119.181

altra fonte 4,5% 2.959 486 16,4% 1.433.070

totale 100,0% 22.385 10.709 47,8% 35.273.893

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT, 6° Censimento generale dell’Agricoltura.

In Molise, il 76,5% delle aziende irrigue utilizza come fonte di approvvigionamento principale quella collettiva gestita dai Consorzi di bonifica con una superficie effettivamen- te irrigata pari al 66,1% per la consegna a turno e a poco più della metà per la consegna a domanda della superficie irrigabile. Tale risultato è legato sia ai problemi di approvvigiona- mento di alcune aree ma anche all’effettivo ridotto utilizzo della rete.

Si rileva, inoltre, una certa presenza di aziende irrigue, pari all’11,2% che ricorrono ad un’irrigazione autonoma con prelievi di acque sotterranee (46,6% della superficie irriga- bile) o superficiali (36,1% della SAU irrigabile) presenti in azienda. Questo rappresenta un serio limite in quanto l’irrigazione autonoma non partecipa alle attività di pianificazione dell’uso della risorsa e sfugge al controllo e alla gestione, causando problemi non solo di natura ambientale ma limitando anche la capacità di gestire le eventuali crisi idriche (Zu- caro, 2011). In termini di volumi prelevati la quantità ammonta ad oltre 35 milioni di metri cubi, l’82,6% prelevato dalle reti irrigue consortili.

Nel documento L'agricoltura del Molise : rapporto 2013 (pagine 115-123)