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L'inizio della carriera ed il progetto THX

LA SVOLTA DEL MERCHANDISING CINEMATOGRAFICO: IL CASO STAR WARS

4.2. George Lucas: il genio dietro Star Wars

4.2.4. L'inizio della carriera ed il progetto THX

Dopo la laurea Lucas cercò di intraprendere più strade possibili legate al cinema, venendo sempre rifiutato in quanto ritenuto avere dei precedenti penali legati al suo incidente autostradale del 1962. Ben presto ripiegò su altro e, dopo aver incontrato Gary Kurtz, anch'egli studente della USC, che aveva prestato servizio militare nei Marines come cameraman, decise di arruolarsi: per l'ennesima volta, la richiesta venne respinta, questa volta per problemi di salute. George Lucas, così come suo nonno, scoprì cosi di soffrire di diabete, malattia che lo obbligò ad iniziare una vita più sana e regolare. Posticipato l'inizio della sua carriera nel settore, Lucas decise di tornare all'università per frequentare un Master: nonostante le iscrizioni fossero chiuse, la facoltà decise di ammetterlo a dei corsi serali ai quali il regista aggiunse un lavoro giornaliero. Grazie a delle conoscenze in comune, cominciò a lavorare come editor per Verna Fields, che all'epoca stava girando un film documentario Journey to the Pacific per la United States Information Agency: fu grazie a quel lavoro che incontrò Marcia Griffin, nata a Modesto e con la stessa passione per il montaggio, che sposò nel 1969. In quegli anni, mentre lavorava al montaggio del documentario e contemporaneamente frequentava la USC, Lucas iniziò a pensare concretamente ad un progetto personale, spostando la sua attenzione sui film di fantascienza. Come si è visto precedentemente, nel campo della fantascienza gli anni Sessanta puntarono di più sulle produzioni televisive, fatto che portò ad un decennio decisamente povero di produzioni cinematografiche fantascientifiche. Ispirandosi a Il Signore degli Anelli di

biography, HarperCollins Entertainment, Kindle Edition, 2012, cap. 6.

9 Nonostante i litigi, le visioni opposte ed i precedenti, il padre di Lucas capì fin da subito che il figlio nascondeva un talento unico e decise di finanziare i suoi progetti accademici. Viste le capacità economiche della famiglia, George poté disporre di notevoli mezzi per le riprese. Ibidem.

Tolkien, a Conan Doyle ed al film Dune, George cominciò a gettare le basi di una storia fantastica: quella fu la fase embrionale di un progetto che qualche anno dopo avrebbe preso il nome di Star Wars.

Mentre Lucas continuava a seguire i corsi alla USC, un altro futuro regista stava per fare i suoi primi passi all'interno della prestigiosa università: si trattava di Steven Spielberg,10 destinato a diventare non solo uno dei protagonisti principali di Hollywood, ma anche grande amico e collega di George. Fu in quello stesso periodo che Lucas cominciò ad interessarsi anche al cinema giapponese, in particolare modo alle opere di Akiro Kurosawa: il mix tra gli spazi western, i personaggi misticamente eroici ed i combattimenti di spade affascinarono così profondamente il giovane regista che ne ne influenzarono largamente il futuro lavoro su Guerre Stellari. Prima di addentrarsi nel progetto più importante della sua carriera, Lucas passò per un altro film di fantascienza: THX1138 fu il suo progetto di laurea nonché il primo film da regista individuale che segnò il passaggio dalla carriera accademica a quella hollywoodiana. Fu proprio nel giugno del 1967 che Lucas vinse la borsa di studio Samuel Warner

Scholarship, che offriva un tirocinio presso gli studi della Warner Bros. a Burbank ed un

salario di $80 alla settimana per sei mesi. Non si trattava di un periodo florido per la compagnia, che di lì a poco sarebbe stata rilevata dalla Seven Arts, ma il tempo passato lì consentì ugualmente a Lucas di ricavarne non poche possibilità: la più importante derivò dall'incontro con Francis Ford Coppola.

Il primo incontro tra i due avvenne sul set di Finian's Rainbow (Sulle ali

dell'arcobaleno), unico film in produzione agli studi Warner, e non costituì per Lucas un

momento di apprendimento: poche settimane dopo decise infatti di abbandonare gli studi in quanto sicuro che non avrebbe potuto imparare nient'altro solamente guardando il regista al lavoro. Nonostante il carattere introverso e l'aspetto poco

10 Spielberg, nonostante la richiesta, non riuscì ad entrare alle USC, ripiegando all'Università di Long Beach, decisamente meno prestigiosa della prima. Fu grazie ad un suo lavoro che venne introdotto ad un corso tenuto da Jerry Lewis, al quale, fatalità, partecipava anche Lucas. Ivi, cap. 7.

rassicurante,11 Coppola vide in lui qualcosa e per evitare che se ne andasse, decise di inserirlo nel suo libro paga come assistente amministrativo. E così fu: Lucas firmò un contratto di sei mesi per un salario totale di $3.000 e cominciò a lavorare a stretto contatto con Coppola, occupandosi della fotografia e del montaggio del film. Ben presto il regista divenne non solo il mentore di Lucas, ma anche la sua possibilità di cominciare a farsi un nome ad Hollywood: il regista infatti lo spinse a riprendere in mano il suo progetto universitario THX1138 per farne una pellicola completa, e non più solo una versione ridotta di 15 minuti. Arrivò così il 1969, anno in cui George e Marcia convolarono a nozze alla United First Methodist Church di Pacific Grove, vicino a Monterey: alla cerimonia parteciparono gli amici storici ed ovviamente Coppola.

Dopo la luna di miele, i due decisero di affittare una casa nella contea di Marin, precisamente a Mill Valley. Lontano da Hollywood e da un ambiente che non troverà mai appagante, Lucas continuava la sua collaborazione con Coppola, che nel frattempo aveva fondato la sua casa di produzione American Zoetrope a San Francisco: insieme ritornarono nuovamente a lavorare sull'adattamento di THX1138 e, non senza svariati problemi organizzativi ed economici, conclusero il progetto nel 1971. A marzo dello stesso anno il film uscì finalmente al cinema. Non fu un successo al botteghino e ricevette critiche miste dal pubblico, ma fu comunque un trampolino di lancio per Lucas, che cominciò ad apparire in televisione, nei magazine ed anche ai festival come volto emergente della nuova Hollywood. Il successo ed il rispetto da parte della casta hollywoodiana tuttavia non costituivano un obiettivo per George, che ad ogni occasione utile non perdeva tempo per tracciare una linea sempre più marcata tra lui e la patria del cinema mondiale. THX1138 venne proiettato anche al Festival di Cannes cui pubblico uscì così entusiasta dalla sala che il festival decise di organizzare una conferenza per presentare ed introdurre il giovane regista: sfortunatamente, nessuno riuscì a trovarlo per informarlo e così Lucas perse il proprio lancio sulla scena

11 Nei primi tempi di Lucas alla Warner, Coppola lo definiva uno “stinky kid”, ossia un ragazzo puzzolente. Ivi, cap. 8.

cinematografica internazionale. 4.2.5. American Graffiti

Mentre aspettava l'uscita ufficiale del suo primo film debutto, Lucas cominciò a pensare di creare una storia basata sulle proprie esperienze adolescenziali: il risultato fu American Graffiti. Ispirandosi a I Vitelloni di Federico Fellini, film del 1953 che racconta le vicende di un gruppo di giovani di Rimini, Lucas pensò ad una storia simile, ambientata però a Modesto. L'idea era quella di racchiudere l'intera vicenda nell'arco di una notte, quella prima della fine dell'ultimo anno di scuola superiore, momento di passaggio dall'adolescenza all'età adulta.

Cannes aveva aiutato Lucas a farsi un nome come registra emergente e questo gli procurò un contatto con David Picker, presidente della United Artists (UA): la compagnia avrebbe investito $10.000 sulla prima bozza della sceneggiatura con la promessa di continuare a finanziare il progetto qualora gli fosse piaciuta. Lucas si mise subito al lavoro, prendendo la difficile decisione di scrivere lui stesso la storia: si trattava infatti di una pellicola chiaramente ispirata alla vita del regista e che non tutti avrebbero potuto descrivere nei dettagli, non avendola vissuta in prima persona. Ancora una volta il destino fu crudele con il regista che, una volta finita la prima bozza ed inviata alla UA, ricevette un secco rifiuto. Lo stesso accadde anche con le altre case produttrici, che si ritrovarono tutte sulla stessa linea di pensiero affermando che, nonostante il successo di Easy Rider, uscito al cinema nel 1969, il tempo dei film giovanili era ormai sorpassato.

La fortuna volle che la Universal, non solo decidesse di aprire una divisione dedicata ai film a budget ristretto, ma che il suo presidente Ned Tanen fosse anche rimasto affascinato dalla storia di American Graffiti: Tanen offrì di investire $600.000 sul progetto, budget che comprendeva anche i diritti per la colonna sonora. Lucas, che in fatto di accordi finanziari se ne intendeva, avrebbe preso $50.000 sia per la sceneggiatura che per la direzione, nonché il 20 per cento dei profitti (cosiddetti net

points in gergo hollywoodiano).12 La casa di produzione in più impose anche altri estremi: tra questi, l'obbligo di affidare la produzione a Francis Ford Coppola, reduce dal successo mondiale con Il Padrino. Decisi i giovani attori per lo più sconosciuti, la produzione cominciò le riprese del film. A lavoro concluso, Lucas organizzò una festa per gli addetti ai lavori alla quale mostrò in anteprima 20 minuti del materiale già montato: come di consuetudine per il regista, nessuno ne rimase entusiasta. L'unico fu Harrison Ford, facente parte del cast, che si alzò ed esclamo “This is a fucking hit!”13

Dopo i mesi necessari al montaggio ed al missaggio, il film fu completato nei primi mesi del 1973 e pronto ad essere mostrato alla Universal: come una storia già vista, anche in questo caso non ci fu un lieto fine per il film di Lucas che venne valutato da Ned Tanen come non pronto per essere mostrato.14 A prendere le parti di Lucas fu l'amico Coppola che, indignato dalle affermazioni dell'uomo, dichiarò che avrebbe comprato lui il film, in quanto sicuro che sarebbe diventato un film di successo in breve tempo.15 Sfortunatamente, il portafoglio di Coppola non poté sostenere la spesa e così il film rimase nelle mani della Universal che decise ben presto di rimaneggiarlo, tagliandone alcuni parti: l'atteggiamento di Tanen contribuì ad aumentare il risentimento di Lucas nei confronti dei poteri forti di Hollywood e di conseguenza ad allontanarlo sempre di più dal settore.

American Graffiti uscì al cinema il 1° agosto del 1973 e, nonostante le

problematiche, le critiche e le tensioni, fu un successo: incassò $35.000 solo nella prima settimana per arrivare ben presto a $55 milioni. Negli anni Novanta il film riuscì a

12 Ivi, cap. 10.

13 All'epoca Harrison Ford non era un attore conosciuto, ed in realtà nemmeno un attore, in quanto si guadagnava da vivere facendo il falegname. Fatalità volle che fra tutti, fu proprio lui a diventare una delle più grandi star del cinema. Ibidem.

14 “This film is not ready to be shown to an audience”: queste furono le parole di Tanen prima di rivolgersi al gruppo di Lucas dicendo “You boys let me down. I went to bat for you and you let me down.” Ivi, cap. 11.

15 Mentre gli altri del team rimasero scioccati dalle affermazioni di Tanen, Coppola prese le redini della situazione e si scaglio contro l'uomo dicendogli: “You should go down on your knees and thank George for saving your job. This kid has killed himself to make this movie for you. And he brought it in on time and on schedule. The least you can do is to thank him for doing that.” Ibidem.

raggiungere un incasso di più di $200 milioni, divenendo uno di più proficui ROI (return

on investments) nella storia della produzione cinematografica.16