2. Il quadro di riferimento
2.4. La metodologia
2.4.1. La grounded theory
In italiano la Grounded Theory (GT) può essere tradotta come ―teoria emergente‖, sebbene non consigliabile essendo semanticamente intraducibile l‘aggettivo
grounded, che assume il senso di (teoria) radicata nell‘analisi dei dati qualitativi.
La GT è quindi una metodologia, cioè un orientamento sul metodo, e una téchne, cioè un insieme di strumenti e procedure per trattare dati di ricerca empirica. Le procedure e le tecniche inoltre, in contrapposizione agli approcci asistematici e condizionati dal forte soggettivismo della ricerca qualitativa di fine anni sessanta, vengono standardizzate e legittimano di fronte alla comunità scientifica gli esiti delle ricerche. Ancora più rilevante è che la teoria emergente è produttiva, cioè genera teorie complesse ed articolate, seppure secondo alcuni solo di ―medio raggio‖, e risulta rafforzata dal legame con la ricerca empirica222, dal radicamento nell‘esperienza dei fatti e dalla marcata valenza pratico-operativa dei sui prodotti. Data la proliferazione di interpretazioni e impostazione di studio che si è avuta in quarant‘anni è necessario individuare le caratteristiche qualificanti di una ricerca come GT:
221 Questo concetto, ovvero questo salto epistemologico, è descritto da Ilya Prigogine (Cfr. C
ERUTI
M.-LASZLO E., Physis. Abitare la terra, Milano, Feltrinelli, 1988) nel modo seguente: ―la descrizione
dei sistemi ha un carattere necessariamente statistico - probabilistico, la dinamica contemporanea descrive un universo instabile, un sistema non integrabile in cui ciascun punto può andare in tutte le direzioni; lo scienziato non può conoscere un punto ma solo una regione, e questa regione contiene traiettorie che vanno in tutti i sensi; egli detiene un'informazione finita, conosce solo una parte dell'universo, sia perché, appunto, si tratta di un universo instabile, sia perché egli è implicato in questo stesso universo‖.
222 La semplice aspirazione a costruire teorie comprensive era scomparsa dagli studi sperimentali del tempo e l‘attività di produzione teorica era ridotta a testare ipotesi ricavate in modo ipotetico- deduttivo da teorie preesistenti. TAROZZI M., Che cos'è la grounded theory, Carocci, Roma 2008
- esplorazione di un processo, cioè la ricerca di regolarità di tipo concettuale tra i fenomeni da analizzare, i processi sottostanti a quei fenomeni e le dinamiche colte nel contesto;
- campionamento teorico (theoretical sampling), campionamento fondato su presupposti del tutto diversi da quelli del campionamento probabilistico su base statistica223; detto anche ―campionamento a scelta ragionata‖224 ha come logica la conduzione simultanea della raccolta e dell‘analisi e la consistenza definitiva del campione non sarà definita finché la ricerca non sia conclusa;
- comparazione costante ad ogni livello di analisi, come metodo è il cuore stesso della GT, con valenza simile a quella dei metodi statistici o dei disegni sperimentali, perché il confronto tra elementi diversi predispone all‘intuizione generatrice della teoria;
- concettualizzazione, come operazione fondamentale al di là della semplice descrizione richiesta dalla maggior parte degli altri metodi, ma da effettuare sempre a partire dai dati e legata chiaramente alla costruzione della teoria;
- produzione di memo e diagrammi, che sono gli strumenti specifici che rispondono a determinate esigenze metodologiche della teoria emergente; nei memo si scrive la storia teorica del processo analitico, si traccia la mappa del percorso svolto e si individuano le direzioni di ricerca future, hanno cioè una funzione di accompagnare e sostenere la costruzione della struttura teorica (scaffolding); i diagrammi invece sono necessari per la loro potenzialità espressiva e capacità di riassumere schematicamente situazioni e processi complessi.
Riepilogati i principali elementi della GT la stessa appare, a nostro avviso, una via percorribile per rispondere a quella carenza in ambito pedagogico, espressa con forza da Bruner: ―ciò che ci manca è una teoria ragionata che valga a tradurre in termini di assioma pedagogico il processo sociale di negoziazione di significato‖225. Risulta comprensibile la motivazione principale che ci ha condotto alla rilettura di questa teoria emergente proprio in una prospettiva di ricerca pedagogico-valutativa sperimentale: ―si può dire, quindi, che una GT non si limita a raccogliere dati e analizzarli per verificare o falsificare teorie preesistenti, pensate altrove e da qualcun altro, ma costruisce creativamente - e rigorosamente
223 Allo stesso tempo è altrettanto distante dalle forme di scelta dei casi puramente soggettive, dettate da convenienza o accessibilità, che rifiutano il concetto stesso di campione facendo riferimento a metodologie idiografiche o descrittive.
224 SILVERMAN D., Come fare ricerca qualitativa: una guida pratica, [Interpreting Qualitative Data, London, Sage Publications, 2000, III ed], GOBO G. (a cura di), Roma, Carocci, 2002, II ed.
225 BRUNER J., La mente a più dimensioni, [Actual Minds, Possible Worlds, Harvard University Press, Cambridge, 1986 ] Rini R. (a cura di), Bari, Laterza, 1988.
della formazione della conoscenza come outcome delle politiche socio-educative.
- una teoria a partire dai dati in grado di spiegare i fenomeni indagati‖226. Inoltre proprio perché la pedagogia utilizza e fa convergere vari saperi allo scopo pratico di progettare interventi educativi e formativi concreti, è utile, a nostro avviso, che questo studio di "confine" che nasce dall‘incontro tra altre discipline e le istanze pedagogiche sia fecondo a sperimentare nuove metodologie.
Dalla disamina cronologica si delineano attualmente tre indirizzi principali di metodo ovvero, a nostro avviso, ―scuole‖227: a) approccio classico; b) approccio
full conceptual description228, che ha la debolezza di forzare troppo l‘analisi in categorie precostituite c) approccio costruttivista229 secondo cui la GT è un insieme flessibile di principi e pratiche di ricerca situate in un framework epistemologico originale. Le fasi principali per l‘avvio di una ricerca GT sono, in ogni caso, molto simili in tutti e tre gli indirizzi; nella GT, ad esempio, per l‘individuazione di un‘area d‘indagine, che in generale si colloca nell‘intersezione fra due assi principali, l‘interesse personale e la competenza scientifica, si tiene in considerazione il ―main concern‖230, la preoccupazione principale degli attori di un certo contesto. In campo educativo questo significa che ad indirizzare la ricerca dovrebbero essere gli stessi stakeholders del territorio o gli alunni, considerati come utenti del servizio in un‘ottica cliente-fornitore. Oppure, dati i forti risvolti pratici delle ricerche di teoria emergente, spesso non viene ignorato il piano delle indagini su committenza, che oltre a dover essere gestita a livello ―politico‖ influisce generalmente sugli approcci metodologici. L'analisi dei dati nella GT, invece, avviene con un processo sistematico secondo livelli crescenti di astrazione teorica che però mantiene sempre degli aspetti di procedura, sui quali il ricercatore mantiene un grado di soggettività decisionale molto ampio. Le fasi principali sono tre: la codifica iniziale strettamente legata ai dati, legge e scompone i testi in tutte le direzioni che questi consentono e mira ad identificare delle prime etichette concettuali. Segue la codifica focalizzata che mira a trasformare i primi concetti in categorie interpretative ancora abbozzate e a tracciare i primi collegamenti di senso fra esse. In ultimo, attraverso la codifica teorica, la definizione delle categorie assume la sua forma più compiuta e la teorizzazione procede verso l‘identificazione delle categorie centrali, cioè i concetti chiave intorno ai quali si organizzerà la teoria. Dopo aver messo a punto le categorie, poste in relazione gerarchica, anche attraverso lo strumento dei diagrammi, e aver individuato la
core category, la teoria verrà integrata e tematizzata intorno agli assi concettuali
empiricamente emersi.
226 TAROZZI M., Che cos'è la grounded theory, Carocci, Roma 2008, p. 67
227 KUHN T., The Structure of Scientific Revolutions, University of Chicago Press, Chicago 1962 ed. italiana La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Torino, Einaudi, 1969.
228 Cfr. S
TRAUSS A. –CORBIN J., Besic of Qualitative Resech: Grounded Theory Procedures and
Techniques, Sage, Newbury Park, 1990.
229 Cfr. CHAERMAZ K.–MITCHELL R.G., Grounded Theory and Ethnography, in Atkinson P. et al. ( a cura di), Handbook oh Ethnography, London, Sage, 2001, pp 160-74.
230 Cfr. GLASER B., Doing Grounded Theory. Issues and Discussion, Mill Valley (CA), Sociology Press, 1998.
Una teoria grounded non può non tenere conto dei bisogni degli operatori ed è chiamata a produrre esiti che siano significativamente rilevanti e quindi applicabili. È questo in ultimo il valore aggiunto della teoria emergente, la capacità di procedere attraverso la progressiva inglobazione all‘interno della teoria stessa di tutte le eccezioni, via via riscontrate nella raccolta dati sul campo, raggiungendo la ―validità pragmatica‖, un quadro coerente di sapere che aumenta la consapevolezza del proprio mondo231. Il fatto che Funziona (it works), perché
"spiega effettivamente, in maniera compiuta e sistematica, ciò che accade in una determinata area sostantiva e i suoi esiti risultano chiari e soprattutto trasformabili in processi di decision making, comprensibili da coloro che lavorano nell‘area indagata"232, spinge i ricercatori delle scienze dell‘educazione ad impiegare proficuamente questo metodo generale.
Le connessioni tra i principi di questa teoria e gli elementi distintivi che si sono dati a questo percorso di ricerca sono evidenti. In linea generale il framework di valutazione, inteso come strumento teorico di analisi, modificato e sperimentato con un'applicazione ad un intervento socio-educativo, è un insieme sistematico di concetti, fra loro interconnessi attraverso relazioni esplicite, che è in grado di spiegare fenomeni ed è dotato di una certa capacità di previsione. Inoltre, come si evince dalle interviste a testimoni privilegiati che verranno presentate nel terzo capitolo, il framework tiene conto dei bisogni effettivi degli operatori e si spinge verso l'individuazione di risultati evidence-based che possano essere utili agli implementatori e ai decisori politici nell'ulteriore sviluppo di interventi di politica socio educativa.
La rielaborazione e costruzione del framework, creativa ma rigorosa, si è avvalsa della flessibilità della teoria emergente; infatti valutare una politica socio-educativa con un approccio attento alla produzione di conoscenza degli stakholder ed ai differenti outcome ha reso necessario rivedere le relazioni tra i presupposti teorici della pedagogia, delle scienze sociali e della valutazione che hanno guidato le successive azioni della Tesi.
Le connessioni tra i principi di questa metodologia e il percorso seguito per la messa a punto della teoria che si fonda sulla ricerca comparativa riguardano:
- la precisazione del focus della teoria, relativamente alla concettualizzazione e delle categorie, cioè conoscenza tacita e consapevole, politiche socio educative, framework valutativi e separazione dei risultati (outcome) e della ipotesi con cui si sono legate le categorie;
- la scelta del modello di analisi e interpretazione, o framework e modello dei risultati (outcome);
- infine, la selezione dell‘intervento di politica socio-educativa da utilizzare per raccogliere dati e informazioni a sostegno della teoria, ovvero utilizzo del framework.
231 TRINCHERO R., Manuale di ricerca educativa, Franco Angeli, 2002. 232 TAROZZI, Che cos'è 81
della formazione della conoscenza come outcome delle politiche socio-educative.
Le connessioni si istanziano anche nel processo operativo utilizzato che è stato punteggiato dal passaggio sistematico tra ―azione sul campo‖ e ―riflessione teorica‖, per precisare anche le categorie della valutazione dei risultati, dei cambiamenti nei comportamenti, degli approcci valutativi e dei framework e degli interventi socio educativi da inserire nel framework. Secondo la grounded theory il framework definisce una ―teoria fondata sostanziale‖. In linea teorica, quindi, il framework di valutazione, inteso come strumento teorico di analisi e di sintesi operativa e conoscitiva, è un insieme sistematico di concetti, fra loro interconnessi attraverso relazioni esplicite, che è in grado di spiegare il formarsi di conoscenza tacita e l‘eventuale trasformazione di questa in conoscenza consapevole, acquisendo così una certa capacità di previsione relativa all‘adesione dei beneficiari di una politica alla politica stessa. L‘evidenza della teoria, attuata come sperimentazione, è stata caratterizzata da una specifica azione di ―esplorazione sul campo‖ effettuata attraverso interviste a testimoni privilegiati (che verranno presentate nel terzo capitolo) . In particolare, l‘azione sul campo ha focalizzato i bisogni effettivi dei policy maker spingendosi verso l'individuazione di risultati
evidence-based che possono essere utili agli stessi implementatori e ai decisori
politici nell'ulteriore sviluppo di interventi di politica socio educativa.
L‘elaborazione e costruzione della teoria, definita dal framework, creativa ma
rigorosa, finalizzata alla valutazione di una politica socio-educativa con un
approccio attento alla produzione di conoscenza specifica - sia per i beneficiari sia per gli stakeholder – e focalizzata sulla differenziazione e precisazione degli outcome, ha permesso di aggiungere nuove relazioni tra la funzione della pedagogia, rispetto alle scienze politiche, alle scienze sociali e agli approcci della valutazione; tali relazioni hanno guidato le azioni operative per la sperimentazione componente essenziale di questa Tesi.