3. Per una valutazione della politica socio educativa
3.3. I caratteri della valutazione della politica socioeducativa
3.3.4. La rappresentazione a Framework
La costruzione di un impianto valutativo, ovvero il programma di valutazione di un intervento avviato da una politica socio-educativa, può essere realizzata attraverso
una specifica analisi e pianificazione che combina insieme gli obiettivi
dell‘intervento e la verifica del loro raggiungimento. Lo strumento concettuale che permette tale azione combinata è il framework. Si tratta di uno strumento di strutturazione e di analisi valutativa di coerenza interna ed esterna dell‘intervento che permette di ordinare obiettivi, attività, ipotesi e condizioni di un intervento consentendo di verificare come un‘azione - o un insieme integrato di azioni - , sia stata congegnata, permettendone sia la valutazione puntuale - attraverso indicatori già precisati, in qualsiasi fase di attuazione - sia lo studio delle relazioni
318 Diverso è il caso in cui, viceversa, si pongono certe finalità o del tutto nuove, o per lo meno scarsamente valorizzate in precedenza; ciò accade, ad esempio, nel caso di politiche pubbliche come quelle educative che offrono maggiori possibilità di autorealizzazione, di formazione della personalità, di creatività, di spirito critico, di autoconsapevolezza, e, quindi, possono comportare un riorientamento spesso radicale di concezioni e di metodologie largamente invalse, le quali erano state elaborate in vista di finalità diverse, in tutto o in parte.
di causa-effetto tra attività previste e obiettivi. Il framework319, quindi - essendo applicato sin dalla fase di analisi dei problemi e degli interventi appositamente avviati per appianarli - risulta contemporaneamente:
una metodologia per concettualizzare il contesto applicativo, le finalità, gli scopi, gli obiettivi (generali e specifici) di un intervento;
uno strumento analitico per comunicare con chiarezza e comprensibilmente la complessità di un progetto/programma con uno o più ―schemi‖;
uno strumento per la programmazione partecipata;
uno strumento per il monitoraggio e la valutazione di un intervento/progetto/ programma.
Il framework si propone, perciò, come una ―struttura di lavoro‖ che costituisce il mezzo comune per tutti i soggetti diversamente interessati dall‘intervento per apportare il proprio contributo alle attività, per cambiare la visione della problematica e per orientarla sempre di più verso la qualità.
Ad esempio, nel caso di una politica educativa che preveda l‘adozione di un nuovo ordinamento scolastico, il framework concettuale del relativo intervento/programma combinerebbe gli aspetti relativi a: obiettivi educativi e d‘istruzione, profilo di uscita degli studenti, curriculum di studio, regolazione dell‘insegnamento, valutazione degli apprendimenti, valutazione delle performance delle istituzioni scolastiche, rapporti con gli Enti territoriali, ecc..
Il framework ―costituisce, quindi, un modello e un quadro di riferimento; utile non solo nella progettazione […], quanto soprattutto utile all‘approfondimento e allo sviluppo di questioni teoriche e pragmatiche strettamente legate alla ricerca‖320. E‘ uno strumento flessibile, che permette di potersi adattare ai vari contesti: dal momento che fornisce solo linee guida è possibile creare percorsi di progettazione che si adattino al particolare contesto di lavoro nel quale si è inseriti. Possono essere individuate cinque tipologie di framework per la risoluzione dei problemi321:
- ipotesi di lavoro (ipotesi provvisorie, formulate per compiere i primi passi nella fase di analisi);
- categorie (con scopo descrittivo); - criteri pratici (―practical ideal type‖), - modelli logici (―logical model‖),
- ipotesi formali (che concernano ciò che è possibile).
319 Cfr. JOHNSTON J. M., Guidelines for Developing an Early Childhood Program Conceptual Frameworks, University of Memphis. Documento disponibile in formato PDF all‘URL:
http://www.naeyc.org/faculty/pdf/GuidelinesforConcFrameworkJohnston.pdf. 320 M
ARGIOTTA U., Qualification Framework. Un terreno di ricerca per la formazione degli insegnanti
secondari italiani, in ―Formazione&Insegnamento‖. La professionalità docente nell‘istruzione secondaria, Syllabus, 1 (2003)3, 9-30.
321 S
HIELDS P, TAJALLI H., Intermediate Theory: The Missing Link in Successful Student
Scholarship, in ―Journal of Public Affairs Education‖, 12,(2006),3, pp. 313-334; SHIELDS P.,
Pragmatism as a Philosophy of Science. A Tool for Public Administration, in ―Research in Public Administration‖,vol.4,(1998),3, pp.195-225..
della formazione della conoscenza come outcome delle politiche socio-educative.
157 La scelta delle tipologie viene poi compiuta sulla base degli scopi prefissati dalla indagine valutativa: esplorazione, descrizione, presa di decisioni, spiegazione/predizione.
Dal punto di vista della valutazione il ―modello framework‖ è stato inserito come specifico strumento per rappresentare il piano complessivo/sintetico dell‘intervento, con le principali azioni da realizzare, insieme con le assunzioni stabilite per l‘indagine valutativa322. Tale rappresentazione permette, inoltre, di poter verificare la coerenza logica delle scelte operate sia in fase di predisposizione sia in fase di attuazione, e in particolare rende possibile: l‘individuazione degli obiettivi dell‘intervento/programma; l‘individuazione dei nessi causali esistenti all‘interno di un intervento/programma; la ―logica del programma‖: input, attività, output, obiettivi specifici (risultati), obiettivi globali (impatti); l‘individuazione delle ―condizioni‖ o delle ―assunzioni e dei rischi‖ o dei ―fattori esterni‖, la cui presenza è condizione indispensabile per la realizzazione della catena causale di eventi che associato all‘intervento stesso.
Dal punto di vista metodologico, per costruire la struttura logica del framework, e soprattutto per una sua rivisitazione in funzione dell‘analisi valutativa a posteriori, si inizia con l‘analisi del contesto, analizzando l‘ambiente istituzionale, sociale ed economico e precisando così i problemi verso cui si rivolge l‘intervento. E‘ in questa fase che da un lato si rilevano le attese e le richieste sia dei beneficiari sia degli attori principali, e dall‘altro si identificano e si orientano i quesiti (vedi domande valutative) da risolvere, definendo la possibile struttura causale. Successivamente si effettua la precisazione degli obiettivi: a) si identifica la prospettiva da raggiungere e si descrive la situazione futura con i problemi riconosciuti risolti ; b) si ordinano gli obiettivi in generali, o finalità, e obiettivi specifici utilizzando anche lo strumento dell‘alberi degli obiettivi (alberi gerarchici del problema, degli obiettivi, figura 3.3.4); c) si visualizza l‘insieme delle relazioni fra risorse mobilitate e obiettivi (albero delle strategie).
322 Cfr. C
OMMISSION OF THE EUROPEAN COMMUNITIES, Manual - Project Cycle Management -
Integrated Approach and Logical Framework, Bruxelles, Febbraio 1993. Scaricabile dal sito: http://ec.europa.eu/europeaid/multimedia/publications/documents/tools/europeaid_adm_pcm_guid elines_2004_en.pdf ultimo accesso 5/10/2010.
Obiettivi complessivi
Obiettivi specifici
Risultati per i beneficiari
Azioni
Figura 3.3.4. Esempio di albero degli obiettivi323.
Il procedimento si conclude con l‘analisi della logica di progetto, ovvero delle relazioni di causalità fra i quattro livelli (input: risorse umane, finanziarie, materiali, organizzative e normative; attività ed azioni; output: prodotto; obiettivi specifici e obiettivi globali o complessivi). I primi tre sono interni al progetto, il quarto è ‗politico‘, esterno alla sfera del management.