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La prevalenza della narrativa d’importazione

2 IL ROMANZO D’APPENDICE IN TRE QUOTIDIANI POLITICI VERONESI:

2.6 La narrativa d’appendice nell’“Arena”

2.6.1 La prevalenza della narrativa d’importazione

2.6.1.1 I feuilletons francesi

Alla luce della ricerca che ho svolto è emerso che la pubblicazione di feuilletons riguarda esclusivamente i giornali quotidiani “L‟Arena”, “L‟Adige” e “La Nuova Arena”, i quali a differenza dei periodici settimanali – compresi quelli specificamente letterari – accolgono nelle loro appendici romanzi italiani e stranieri in un numero di puntate anche molto consistente, manifestando esplicitamente la finalità più commerciale che culturale di tali pubblicazioni.

Il più celebre quotidiano della città scaligera pubblica in appendice nel ventennio 1874-1895 ben 135 romanzi; solo tre (2 %) di questi superano le duecento puntate di lunghezza, mentre il 16 % conta tra le cento e le duecento puntate. Più o meno equivalente appare invece la quantità di romanzi di media lunghezza, compresi tra le ventuno e le cento puntate (38 %), e quella dei racconti che non oltrepassano le venti puntate (44 %), come risulta dal seguente aerogramma:

91

G. Barbesi, La vita parigina: note letterarie, in “L‟Arena”, 3-4 aprile 1898. 92 Ivi.

123

Le quattro fasce percentuali risultano uniformemente distribuite nel corso del ventennio studiato, distanziando dunque l‟“Arena” dall‟usanza già da tempo affermatasi in Francia di non prolungare la durata di ogni romanzo oltre i due o tre mesi. A questo proposito, bisogna ricordare che è tradizione della stampa italiana di secondo Ottocento pubblicare le appendici senza seguire una cadenza rigorosamente quotidiana: non di rado troviamo numeri senza feuilleton o, al contrario, numeri in cui vengono pubblicate contemporaneamente le puntate di due romanzi diversi, anche per periodi prolungati.

Il feuilleton più lungo risulta Il tesoro degli Kmers, costituito da 297 puntate che proseguono per oltre un anno, dal n. 295 del 22-23 ottobre 1894 al n. 272 del 30-31 ottobre 1895. Si tratta di un romanzo francese tradotto dal redattore Alessandro Gatti, mentre non compare l‟indicazione del nome dell‟autore93

. Ciò non deve stupire poiché nella seconda metà dell‟Ottocento i periodici italiani che pubblicano feuilletons omettono frequentemente il nome dell‟autore e la nazionalità, secondo la regola di tutte le traduzioni dell‟appendice in Italia che ricalca una prassi iniziata trent‟anni prima in Francia. Per di più, tale abitudine tende a rimarcare il fatto che il coinvolgimento del pubblico – e dunque l‟acquisto del numero contenente la puntata successiva – dipende dalle caratteristiche intrinseche delle vicende narrate più che dal prestigio di un nome anche illustre. Il fatto inoltre che un romanzo di tale mole non sia annoverato nei cataloghi francesi né in quelli italiani deriva molto probabilmente dal fatto che le

93 A partire da questo punto, riporto nelle note i nomi degli autori rispettando la modalità utilizzata nei vari giornali (con il nome puntato, con le sole iniziali, oppure per esteso). Ricordo inoltre che, nella maggioranza dei casi, i nomi francesi vengono italianizzati.

Romanzi per numero di puntate

Oltre 200 puntate Tra 100 e 199 puntate Tra 21 e 99 puntate Meno di 20 puntate

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traduzioni in italiano dei feuilletons francesi erano molto libere, al punto da rendere talvolta quasi irriconoscibile già nel titolo il testo originale.

Il romanzo, presentato come “una meravigliosa sequela di casi straordinari ma veramente umani: la narrazione della lotta tra due potenti Società, del bene e del delitto, per vincere a vicenda in pro della giustizia e dell‟amore la prima, del male la seconda”, è ambientato nella prima metà dell‟Ottocento nel Sud della Francia. L‟incipit della vicenda, collocato nel 1822 a Tolone, caratterizza sin dall‟inizio Il tesoro degli Kmers quale romanzo storico: “L‟anno 1822 fu in modo speciale fecondo in tentativi di rivolte, il cui scopo confessato era quello di detronizzare i borboni ancora mal fermi sul trono”94

. Una notevole folla di gente attende ansiosamente davanti al Palazzo di Giustizia la sentenza del processo che vede imputato il giovane Jacopo di Costebelle, reo di cospirazione ed elogiato quale “un apostolo dei più devoti della libertà”, tanto più perché di estrazione sociale nobile. La tematica dell‟opposizione libertà/oppressione appare subito intimamente connessa a quella del conflitto tra ceti disagiati e classi nobili, poiché la folla presume che il presidente delle Assise, legato alla famiglia dell‟imputato da un‟antica amicizia, rifiuterà di presiedere al processo. Invece avviene non solo che egli presieda all‟udienza finale, ma anche che riconosca Jacopo colpevole condannandolo a morte. Si innesta dunque nell‟intreccio, anch‟esso legato alla duplice tematica inizialmente riscontrata, il tema amoroso che vede l‟ingresso nella vicenda di Maria la quale, oltre che la segreta fidanzata di Jacopo, è la figlia dell‟uomo che lo ha dichiarato reo di morte. Come prevede la struttura canonica di ogni feuilleton, la trama viene a questo punto resa progressivamente e ulteriormente più complessa attraverso l‟inserimento nella scena di nuovi numerosi personaggi – quindi la continua variabilità della focalizzazione –, l‟uscita di altri, l‟introduzione di ulteriori nodi narrativi (vendette e delitti) e il mutamento del cronotopo, benché la trama resti ambientata essenzialmente nel XIX secolo in area francese.

Il secondo dei tre romanzi che contano oltre duecento puntate è Il figlio del

diavolo, per il quale gli editori dell‟“Arena” omettono il nome dell‟autore senza

nemmeno specificarne la nazionalità, plausibilmente per le ragioni sopra accennate.

94 S. a., Il tesoro degli Kmers, in “L‟Arena”, XXIX (1894), 295. il Direttore Aymo, in occasione della morte di Gatti avvenuta la sera stessa della pubblicazione della prima puntata, nella commossa necrologia a lui dedicata sul n. successivo, dichiarava che Gatti, a causa della malattia, non aveva potuto portare a termine la traduzione.

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Tuttavia, ho individuato e verificato l‟autore come Paul Féval95. Le duecentonovanta puntate in cui è suddivisa la trama vengono pubblicate a partire dal n. 245 del 2-3 settembre 188496 fino al n. 338 del 7-8 dicembre 1885. Collocata inizialmente nella Francia contemporanea, la vicenda presenta un intreccio molto complesso che, com‟è tipico di Féval, mette al centro l‟ascesa dell‟umile israelita Moïse de Geldberg, divenuto ricco banchiere e fondatore della banca generale degli agricoltori, la società “la Cérès”. Compaiono poi conti, visconti, marchesi e altri personaggi di estrazione nobiliare sullo sfondo di ambienti spaventosi e addirittura infernali, soprattutto quando la scena si sposta in area tedesca, più precisamente nella città di Heidelberg. Non ci troviamo però di fronte a un romanzo fantastico perché il personaggio diabolico citato nel titolo va inteso in senso metaforico: il figlio del diavolo altri non è che l‟erede di un vecchio avido e malvagio. La figura degli speculatori, dal banchiere avido al borghese arricchito, è infatti una delle più ricorrenti nelle opere di Féval.

Montépin risulta, dichiarato questa volta anche sulle colonne dell‟“Arena”, l‟autore del romanzo Da zingara, milionaria!, pubblicato per duecentouno puntate tra il 1891 e il 189297, oltre che della Contessa di Kéroual che occupa le appendici del quotidiano veronese (senza che ne sia tuttavia dichiarato il nome dell‟autore) per 180 episodi, tra il 1893 e il 189498. Ciò che accomuna i due romanzi montepiniani è la compresenza di personaggi di bassa estrazione sociale (zingari e saltimbanchi) e di altri di rango più elevato (conti e ufficiali militari) mentre risulta differente l‟ambientazione della vicenda, che si svolge nella Francia ottocentesca per la Contessa, ed è duplice per la

Zingara (l‟esotica Cuba degli anni ‟70 del Settecento, e successivamente l‟Europa

dell‟Ottocento). Nella Gitane infatti Montépin mette in scena una giovane di umili condizioni associata a un falsario: per vendicarsi del suo miserabile passato da mendicante, Carmen si sostituisce alla bella Annunziata Rovero, giovane e ricca figlia di un mercante dell‟Avana, per sposare il di lei fidanzato, e la sua ascesa sociale viene coronata attraverso il rituale viaggio da Cuba a Parigi. L‟autore non può condannarla

95 Paul Féval, Le fils du diable ou les trois hommes rouges, pubblicato in appendice nel 1846, e in volume negli anni ‟50 dell‟Ottocento. Abbiamo verificato, inoltre, che non si tratta dell‟omonimo romanzo di Montépin, pubblicato a Milano da Carlo Simonetti nel 1885.

96 La prima puntata riporta erroneamente il numero 5.

97 Il romanzo fu pubblicato dal n. 289 del 18-19 ottobre 1891 al n. 159 del 8-9 giugno 1892. Il titolo originale è La gitane, nato come feuilleton e successivamente pubblicato in volume a Parigi, per V. Benoist, nel 1879.

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completamente perché il comportamento di Carmen è frutto di una società ingiusta e crudele.

Non è un caso il fatto che l‟autore di due dei romanzi dei quali “L‟Arena” si serve per conquistare i suoi lettori sia francese: il seguente grafico mostra come il quotidiano scaligero accordi nelle sue colonne ai feuilletons francesi e a quelli italiani una predilezione sostanzialmente equivalente, anche se i testi d‟oltralpe si caratterizzano per un numero di puntate decisamente superiore rispetto a quelli degli autori italiani, spesso limitati a un singolo episodio.

Il feuilletonista più ricorrente è Pierre Zaccone, del quale il foglio veronese pubblica sette romanzi nell‟arco del ventennio esaminato, e più precisamente tra il 1883 e il 1889: L‟uomo dai nove milioni99, La figlia dei girovaghi100, La figlia del delitto101, La

camera rossa102, La figlia del giustiziato103, Il bottone di diamante104, Un dramma sulle

zattere105. Nel primo di questi romanzi il protagonista è “un americano puro sangue, forte, pratico, astuto, inflessibile, temerario, un vero tipo di yankee”106, ma i personaggi secondari agiscono sullo sfondo dell‟Europa contemporanea. In tutti gli altri romanzi, il cronotopo invece resta rigorosamente circoscritto alla solita Francia di secondo

99 Pubblicato dal n. 265 del 25-26 settembre 1883 al n. 333 del 1-2 dicembre 1883, per 66 puntate. Il titolo originale del romanzo è L'Homme aux neuf millions, edito in volume a Parigi da E. Dentu nel 1882. 100

Pubblicato dal n. 72 del 12-13 marzo 1884 al n. 162 del 11-12 giugno 1884, per 85 puntate.

101 Pubblicato dal n. 262 del 20-21 settembre 1886 al n. 24 [25] del 25-26 gennaio 1887, per 121 puntate. 102 Pubblicato dal n. 361 del 29-30 dicembre 1887 al n. 74 [75] del 15-16 marzo 1888, per 75 puntate. 103 Pubblicato dal n. 182 del 2-3 luglio 1888 al n. 237 [239] del 28-29 agosto 1888, per 54 puntate. 104 Pubblicato dal n. 334 del 3-4 dicembre 1888 al n. 94 del 4-5 aprile 1889, per 115 puntate. 105

Pubblicato dal n. 91 del 1-2 aprile 1889 al n. 178 [180] del 30 giugno-1 luglio 1889, per 77 puntate. 106 La presentazione compare sull‟“Arena” insieme alla prima puntata del romanzo.

Provenienza degli autori

Francese Italiana Tedesca Spagnola Anglo-americana

Altro (russa, turca, australiana) Indefinibile

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Ottocento, nella quale compaiono perlopiù i rappresentanti delle classi sociali agiate anche se saltimbanchi e condannati a morte non mancano talvolta di fornire il loro contributo allo sviluppo narrativo.

Uno dei feuilletons più interessanti di Zaccone è certamente L‟uomo dai nove

milioni, del quale infatti “L‟Arena” acquista il diritto esclusivo di traduzione per l‟Italia

dopo averne constatato lo strepitoso successo già riscosso in altri paesi europei. La peculiarità riscontrata è il connubio tra il topos dell‟eredità contesa, uno dei più frequentati dai romanzi d‟appendice, e lo scottante tema delle moderne trasformazioni sociali alle quali i nobili e ottusi personaggi guardano con vero e proprio orrore. Come Féval, Zaccone infatti rappresenta spesso le carriere di banchieri senza scrupoli e avidi di denaro, che costruiscono la loro fortuna sulla miseria della gente umile.

Anche il celebre appendicista francese Jules Mary viene accolto nelle colonne del foglio scaligero più di una volta, con i romanzi Il mistero del cadavere 107 ,

L‟addormentatrice108

e La cospiratrice109, tutti pubblicati negli anni ‟80 dell‟Ottocento. I

primi due condividono l‟ambientazione nella Francia contemporanea, diversamente dall‟altro la cui vicenda prende avvio nell‟Italia degli anni Trenta del secolo. I personaggi sono quelli tradizionalmente battuti dai feuilletons: conti e borghesi, ma anche sepolte vive e morte che si risvegliano.

Restano confinate in area francese, benché si svolgano rispettivamente nel XVII e nel XVIII secolo, le vicende narrate nel Giorgio Buonaspada110 e nella Caccia del re111 di Amédée Achard, nelle quali il ruolo principale, anche se non esclusivo, è riservato a nobili e borghesi i quali invece diventano i protagonisti indiscussi, sullo sfondo della Spagna del Seicento, dei feuilletons di Roger de Beauvoir La vendetta d‟un nano112 e Il

bastardo del duca113.

A questi si aggiungono ulteriori numerosi nomi di appendicisti francesi: Prosper Mérimée, Ponson du Terrail, Mie d‟Aghonne, Frédéric Soulié, Mario Uchard, Charles Kérvane, Jules Lermina, Paul Saunière, Arthure Arnoud (che nell‟“Arena” si firma

107 Pubblicato dal n. 362 del 20-30 dicembre 1884 al n. 196 del 17-18 luglio 1885, per 141 puntate. 108

Pubblicato dal n. 340 del 9-10 dicembre 1885 al n. 109 del 19-20 aprile 1886, per 131 puntate. 109 Pubblicato dal n. 337 del 5-6 dicembre 1889 al n. 47 del 16-17 febbraio 1890, per 49 puntate.

110 Pubblicato dal n. 25 del 26 gennaio 1874 al n. 208 del 5 agosto 1874, per 163 puntate. L‟anno successivo, il romanzo fu stampato in volume a Milano dai Fratelli Treves.

111 Pubblicato dal n. 139 del 22 maggio 1882 al n. 349 del 17 dicembre 1882, per 168 puntate. 112

Pubblicato dal n. 177 del 27-28 giugno 1889 al n. 210 del 30-31 agosto 1889, per 32 puntate. 113 Pubblicato dal n. 211 del 31 luglio – 1 agosto 1889 al n. 239 del 28-29 agosto 1889, per 25 puntate.

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esclusivamente attraverso lo pseudonimo di M. A. Matthey), Charles de Bérnard. Ai fini della mia ricerca, tra i più significativi ricordo il celeberrimo Ponson du Terrail, autore della Donna vampiro114, la cui trama, ambientata nella Francia di fine Seicento, si caratterizza per la peculiarità della protagonista, una donna di origine italiana che si nutre di sangue umano; Mie d‟Aghonne, autore del romanzo nero Le notti di sangue115; ancora Paul Féval, con le intriganti e passionali vicende narrate nel Monaco misterioso116; Jules Lermina, che pubblica Il segreto della pazza nel “Petit Journal” di Parigi e contemporaneamente nell‟“Arena”; M. A. Matthey, il cui romanzo I due complici117 è il primo a comparire sul quotidiano veronese corredato di illustrazioni; e infine uno dei modelli della Scapigliatura milanese, il celebre Henry Murger, autore del breve racconto d‟amore Le mani rosse118

.

2.6.1.2 Le novelle francesi

A differenza dei romanzi, i racconti francesi presenti nelle colonne del foglio veronese costituiscono un‟esigua minoranza poiché gran parte della produzione novellistica viene riservata agli autori italiani. Se si eccettuano nomi celebri come quelli del già citato Mérimée (La camera turchina119) e di Ludovic Halévy (Un matrimonio

d‟amore120

, già stampato sulla “Revue politique et litteraire” e riprodotto dal “Figaro”), gli autori rimanenti sono davvero pochi e irrilevanti.

Tuttavia è importante sottolineare come le proposte appendicistiche francesi dell‟“Arena” appaiano in ritardo rispetto al contesto storico-ideologico in cui sono state concepite: se consideriamo che tra il 1874 e il 1895 in Francia domina il romanzo a tendenza sentimentale, quello dei crimini dell‟amore e delle vittime innocenti, si nota come al contrario il quotidiano veronese riservi lo spazio maggiore a quello che la Queffélec ha definito feuilleton romantico, caratterizzato da un intreccio complesso, dalla centralità della figura dell‟eroe, attorniato da una vasta schiera di personaggi provenienti

114 Pubblicato dal n. 162 del 12-13 giugno 1890 al n. 270 del 30-31 ottobre 1890, per 121 puntate.

115 Pubblicato dal n. 303 del 10 novembre 1876 al n. 144 del 30 maggio 1877, per 168 puntate. Questo romanzo stava venendo contemporaneamente pubblicato anche nel “Corriere della Sera”, dove era iniziato nel luglio ‟76.

116 Pubblicato dal n. 162 del 11-12 giugno 1884 al n. 244 [246] del 3-4 settembre 1884, per 79 puntate. 117 Pubblicato dal n. 73 del 15-16 marzo 1891 al n. 212 del 3-4 agosto 1891, per 143 puntate.

118 Pubblicato dal n. 317 del 24 novembre 1876 al n. 319 del 26 novembre 1876, per 3 puntate. 119

Pubblicato dal n. 260 del 28 settembre 1874 al n. 263 del 4 ottobre 1874, per 4 puntate. 120 Pubblicato dal n. 212 del 5 agosto 1881 al n. 222 del 15-16 agosto 1881, per 12 puntate.

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da ogni ceto sociale, e dalla concezione del popolo come elemento quasi esotico. Questi romanzi sono generalmente improntati alla drammaticità, conseguita mediante la ricerca dell‟effetto, i colpi di scena, la rappresentazione di sentimenti estremi nel bene e nel male.

Pur non pubblicando i romanzi sociali di Sue né quelli storici di Dumas padre, l‟“Arena” presenta ai suoi lettori, tra gli altri, un romanzo storico di Soulié, un romanzo di costume e uno storico “palpitante di passione, di vita, di amore, e riboccante di odio e di vendetta”121 di Féval, due romanzi di costume di Achard, un romanzo fantastico di Ponson du Terrail. Sono solo alcuni dei nomi che, popolari nella Francia tra la Monarchia di Luglio e la prima fase del secondo Impero, mettono in scena la rappresentazione del costume contemporaneo, in uno sfondo storico di conseguenza estremamente diverso da quello italiano e veronese degli anni Settanta e Ottanta dell‟Ottocento. Solamente i

feuilletons di Mary, Montépin e Saunière risultano cronologicamente in linea con la

situazione francese, benché anche in questo caso si tratti di romanzi storici o di costume che, decontestualizzati, compaiono nei giornali italiani pressoché sterili di implicazioni sociali o politiche. Inoltre il foglio veronese non propone ai suoi lettori feuilletons di carattere fantastico, un genere questo che, entrato nella letteratura italiana solo a partire dalla Scapigliatura lombarda, ha iniziato a diffondersi nella Francia della Terza Repubblica anche se in misura marginale122.

L‟“Arena” pubblica anche tre novelle e quattro romanzi di area tedesca, per nessuno dei quali viene specificato l‟autore, ma in alcuni casi solo il traduttore, il segretario comunale G. Ginocchio, il cui nome è legato a un romanzo123 e a due novelle124.

Due sono i feuilletons di autori inglesi, La casa del mistero125 di Florence Warden,

e Un dramma al Polo126 del londinese Wilkie Collins, già noto in Francia, e che sarà accolto anche nelle appendici dell‟“Adige”.

121 Con queste parole viene presentato il nuovo romanzo dai redattori del quotidiano, nei numeri precedenti la prima puntata.

122 La Queffélec osserva che « en effet, ces romans furent souvent, à l'instar de ceux de Jules Verne, parqués dans le ghetto des « romans pour la jeunesse » ou des revues « spécialisées » (de voyages, de vulgarisation scientifique) ». L. Queffélec, Le roman-feuilleton, cit., p. 95.

123

S. a., Gli amori del governatore, pubblicato dal n. 75 [76] del 16-17 marzo 1888 al n. 179 [180] del 29- 30 giugno 1888, per 88 puntate.

124 S. a., La rosa bianca. Episodio della guerra franco-americana, pubblicato dal n. 79 del 22 marzo 1881 al n. 87 del 30 marzo 1881, per 5 puntate; s.a., Un matrimonio a diecimila piedi sotto la terra, pubblicato dal n. 65 del 7 marzo 1883 al n. 67 del 9 marzo 1883, per 3 puntate.

125

Pubblicato dal n. 240 del 30-31 agosto 1891 al n. 288 del 17-18 ottobre 1891, per 39 puntate. 126 Pubblicato dal n. 257 del 23 settembre 1878 al n. 288 del 24 ottobre 1878, per 28 puntate.

130

Infine mi limito a menzionare un anonimo romanzo127 tradotto dal russo – di cui “L‟Arena” acquista la proprietà letteraria – e la novella La figlia del picador128

della scrittrice spagnola Fernan Caballero.